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Posts written by °Meister Vengeance°

view post Posted: 27/5/2023, 18:00 Recensioni Life is but a Dream - Recensioni
Dave Everly di Metal Hammer ha pubblicato la sua recensione dettagliata del nuovo album della band, Life is but a Dream. Potete leggere l'articolo originale qui e a seguire la nostra traduzione - attenzione agli spoiler.


CITAZIONE
Che fottuta follia assoluta è questa? L'ultimo album degli Avenged Sevenfold, The Stage, uscito a sorpresa nel 2016, era una lastra di metal moderno ambizioso e con sfumature prog che ha messo un punto tra loro e il loro passato, anche se ha alienato le sezioni più trincerate della loro fan base.

Molte band avrebbero pensato "fatto" e avrebbero ripreso a fare le solite cose, oppure l'avrebbero 'imbottigliato' e sarebbero tornate di corsa su un terreno musicale più sicuro. Loro no. Il loro ottavo album va ancora oltre. È uno squilibrato musical psico-metal con hardcore, hip hop, musica elettronica e jazz, ha LSD liquido che scorre nelle sue vene. Caleidoscopico, disorientante e senza paura, è veramente il suono di una band che ha smesso di fregarsene di quello che la gente pensa di loro.

Life Is But A Dream… inizia come un album metal. Il brano di apertura Game Over prende il via con un'introduzione di chitarra classica delicatamente selezionata, prima che un riff frastagliato e l'aggro vocale vecchia scuola di M. Shadows rompano le fantasticherie. E così via per un paio di minuti, finché tutto improvvisamente si ripiega su se stesso e il rumore lascia il posto a un'esplosione di psichedelia dai colori primari. "Mi colpisce il fatto che non appartengo più a questo posto", canta Shadows, leggendo le menti di un gruppo di persone che lo ascoltano per la prima volta.

Questo è un album definito proprio da quel tipo di rifiuto di conformarsi a norme predeterminate. Non c'è niente di così prevedibile come strofa-ritornello-strofa qui. La seconda traccia Mattel, che prende il nome dalla compagnia dietro la Barbie e uno sguardo inarcato alla superficialità della vita moderna, mescola riff massicci, sintetizzatori lamentosi, chitarre agitate e una sezione che suona come la ninna nanna di un bambino. Nobody inizia con un rumore simile a quello di un clacson che viene strappato da una chitarra, che continua per tutta la canzone, tranne quando si interrompe per un'esplosione di armonizzazione vintage stile Queen.

I punti di riferimento improbabili arrivano spesso e velocemente. Beautiful Morning potrebbe sembrare come una grande canzone perduta degli Alice In Chains, ma termina con una coda di pianoforte in stile Billy Joel, mentre la voce con il vocode di Easier è puro Kanye West dei tempi di '808s & Heartbreak, anche se con rumori arcade anni '80 e un gigantesco, riff stridente per buona misura.

Ma la più grande influenza dell'album sono le droghe, in particolare le droghe della varietà psichedelica (il fatto che Shadows e il chitarrista Synyster abbiano consultato un vero sciamano durante il processo di scrittura è una specie di omaggio). Come ogni viaggio, buono o cattivo, Life Is But A Dream... è allo stesso tempo profondo e sconcertante, soprattutto nella mini-suite di tre canzoni verso la fine dell'album: G, (O)rdinary e (D)eath (fate caso alle iniziali) meditano sulla religione, l'intelligenza artificiale e il significato stesso della vita, incanalando tutti, dai System Of A Down e Mr. Bungle ai Daft Punk e, nel caso dell'inaspettata deviazione di (D)eath nel territorio del jazz lounge, anche Frank Sinatra.

Sì, Life is but a dream... è indulgente, certamente. Molte persone non lo apprezzeranno, e come questo nuovo lavoro si adatterà al loro vecchio materiale dal vivo è imprevedibile. Ma gli Avenged Sevenfold hanno scalato la montagna e guardato tutto ciò che li circonda, poi si sono tuffati a capofitto nel vuoto, senza sapere dove, quando o anche se atterreranno. Che tipo di follia è questa? Il miglior tipo.
view post Posted: 9/11/2021, 22:03 M.Shadows ospite di Ted Stryker a 'Tuna on Toast' - Interviste & articoli dedicati
T: Sono veramente felice di avere quest’ospite, oggi. E’ un fantastico frontman, uno straordinario compositore e il migliore in studio e sì, è bravo a golf. M Shadows!
M: Anche se ci vediamo spesso, è bello essere qui e chiacchierare di qualcosa di più serio.
T:Ogni volta che ci vediamo è sempre relativo al golf, non ti faccio mai domande sulla band. Vi dirò una cosa riguardo MShadows, lui è un ‘confidence builder’, quando giochiamo mette un braccio intorno alle mie spalle e mi dice ‘Stryker andrà tutto bene, rilassati e gioca’, per non parlare della migliore cosa che tu mi abbia mai detto: ‘E’ davvero divertente battere questi tizi’
Sei sempre stato un tipo competitivo?
M:Lo sono stato, adesso devo dire di essermi dato una calmata ma nel golf, lo sai, vuoi vincere. Dopo la partita, quando vai a cena, non vuoi bere una birra ascoltando altri che raccontano come hanno vinto i tuoi soldi. Ed è anche imbarazzante perché io non mi occupo del conto ma lo fa mia moglie, quindi mi tocca dirle tipo ‘Ehi Val, puoi mandare mille dollari a Corey…’
E magari lei ‘ Hai perso di nuovo?!’ E’ sempre meglio quando i soldi entrano piuttosto che escono.
T: E’ divertente perché magari mia moglie mi domanda ed io le racconto qualcosa ma Val può vedere tutto quello che combini, al centesimo.
M: Si, per fortuna non mi prende in giro.
T: Praticavi sport da ragazzo?
M: Si, basket. Beh tutti gli sport che si praticano da ragazzini: calcio, baseball, ma il basket era il mio sport. C’ero dentro in maniera davvero seria, probabilmente sarei andato al college per il basket ma poi è subentrata la musica e quindi con il Warped Tour ho lasciato stare il college, dopo il diploma. Pensa che Johnny è più piccolo di noi e l’abbiamo ‘strappato’ dal liceo praticamente.
Siamo andati al Warped tour, avevamo la nostra demo, il nostro piccolo album e ne vendevamo 1/2 al giorno, era una cosa grossa per noi.
T: Sono curioso di cosa ne pensavano i tuoi, eri ad un passo dal college. Avevate tutti tra i 18 ed i 20 anni. Magari per loro il vostro suonare al Warped Tour non era epico come lo sembrava a voi
M:Conoscevano bene sia Jimmy che Brian, dopo averci sentito suonare e questa storia della band comunque andava avanti da parecchio essendo noi stessi amici da parecchio, mio padre ha pensato che fosse una cosa buona, quando abbiamo effettivamente iniziato a creare la nostra musica. Sai lui è un rockettaro, ama il vecchio rock classico. Ci ha lasciato creare il nostro studio nel garage anche se diciamo che alcuni vicini non erano molto felici, altri invece si sedevano li mentre facevamo le nostre prove ogni giorno dopo scuola, a volte arrivavano anche i poliziotti ma sai tutti pensavano che fosse carino che i ragazzini avessero una band. Non si sono mai opposti, anzi sono stati molto di supporto. C’era la possibilità che andassimo in Europa e lo mi hanno comprato un libro sull’Europa, per farti un esempio
T:Quando sali sul palco hai la stessa sicurezza di quando giochi o ti senti come se non sapessi cosa fare?
M:Dopo tanti anni magari mi sento sicuro di quello che faccio ma allo stesso tempo no, se ci fai caso ci sono show che sono andati male. Se sali sul palco e ci sono trenta amici li non è come essere headliner al Download Festival, visto che noi abbiamo iniziato veramente dal basso e siamo andati crescendo non c’è stato quello shock del passare dal niente al tutto ma è stata una crescita graduale quindi mentalmente è stato più facile da gestire.
T: Mi dispiace non aver visto un vostro concerto nei primi anni 2000, sarei voluto essere un vostro fans prima, poi un amico mi ha coinvolto e mi ha detto di correre a vedervi appena possibile e aveva ragione.
M:Sai cosa? Quando qualcuno mi dice che era ai nostri primi show sono sempre un pò scettico perché c’era cosi poca gente che me ne sarei accorto! Prima di WTF eravamo diversi dagli altri, a molta gente non piaceva che ci fosse scream e cantato, a molti non piaceva l’influenza punkrock, ad altri che avessimo due chitarre. Erano tempi in cui i gusti della gente erano estremamente radicati e non facevamo breccia. Ecco perché non piaceva molto il nostro prima cd. Poi con il secondo cd abbiamo trovato la nostra audience e si è iniziata a fondare una piccola fanbase alternativa.
T: Ed era tutto per passaparola, niente canzoni in radio o cose del genere.
M: Pure il logo ci ha aiutato
T:Vero, chi l’ha fatto?
M: Al liceo, dicevamo sempre i Misfits hanno un loro, li riconosci subito, basta quello, anche noi dovremmo averlo. Ci siamo rivolti ad un nostro amico, Micah Montague, che è scomparso di recente, e gli abbiamo detto che volevamo un vero teschio con delle vere ali e se poteva realizzarlo per noi. Lui ne ha tirato fuori un artbook praticamente e ne siamo rimasti entusiasti. L’abbiamo messo ovunque perché volevamo che ci riconoscessero dal logo e non per forza dal nome, come i Misfits.
T: Come avete deciso che tipo di musica fare? Qualche band in particolare vi ha influenzato?
M:No, non c’era una band in particolare. Quando eravamo molto piccoli andavano alla Warehouse Records e rubavamo i cd perché non avevamo i soldi. Anzi facevamo due cose per ottenerli, non molto legali… Ricordi la BMG o BMA che ti permetteva di richiedere 10 cd e te li inviavano a casa? Noi compilavamo liste per tutti i nostri vicini e poi tenevamo d’occhio il postino e aspettavamo che lasciasse il pacco così potevamo rubare i cd. E cosi avevamo parecchi cd. Oppure andavamo alla Warehouse, bruciavamo la carta del cd con gli accendini e ce li intascavamo, non mi voglio giustificare ma non avevamo soldi. Tutto questo per dire che ascoltavamo cosi tanta roba diversa, di generi diversi; in più era il periodo del boom del punk rock in sud california, ed è ovvio che fossimo così condizionati da diversi stili. Infatti spesso ci hanno detto che avevamo dei gusti strani e la nostra band prendeva una strana piega ma in realtà era perché in altri posti non erano esposti a quel mix a cui eravamo esposti noi crescendo in quella zona.
T:Come siete passati dal suonare per 30 persone a qualcuno che vi dicesse ‘ avete quel che serve per portare tutto questo ad un livello successivo ‘
M: Il nostro manager ricevette un po’ di cd dalla Hopeless records, lui aveva appena finito un lavoro alla Capitol e voleva lasciare l’industria musicale ma ha sentito la nostra canzone e ha voluto incontrarci. Pensa che noi non volevamo neanche incontrarlo perché non volevamo un manager, ci sembrava una cosa stupida. Siamo andati ad incontrarlo a Los Angeles e noi siamo arrivati sul vecchio pulmino e lui era in Mercedes, siamo rimasti parecchio colpiti, devo ammetterlo, soprattutto quando ha lasciato una mancia di 20 dollari che sembra una cosa normale adesso ma a quel tempo non lo era certamente. Gli abbiamo detto che non volevamo un manager ma lui ci ha spiegato di cosa si sarebbe occupato e ci ha persuaso… e siamo con lui da quel giorno. Ha visto qualcosa in noi, ci ha creduto e penso che quella sia stata una grande svolta per noi. Lui conosceva tutti, si sapeva muovere e ci ha saputo guidare. Siamo stati fortunati. Tante band cambiano manager in continuazione, lui aveva solo noi ed il suo obiettivo era rendere noi una grande band.
T:Cosa pensi che abbia influito sulla longevità della vostra band tanto che ancora adesso state accrescendo la vostra fanbase, siete sempre stati dei pionieri in quello che fate, è stato difficile su certi punti di vista non tirarsi indietro e lasciar fare ad un grande manager come il vostro?
M: Abbiamo sempre fatto fare a Larry quello in cui era bravo e lui ci ha lasciato la nostra libertà, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenga la mano; facciamo tutto da soli e più andiamo avanti più tutto diventa decentralizzato, noi ci occupiamo degli artbook, del merch, di tutto. Lui si fida di noi e noi di lui, ci protegge dove dobbiamo essere tutelati.


T: Parliamo del Deathbat Club, ho visto qualche video e ne sono rimasto entusiasta, non solo è prodotto molto bene ma capisco quello che volete realizzare, è come un espansione del vostro rapporto con i fans.
M: Utilizzando questa nuova tecnologia, cioè la proprietà digitale di beni che web3 ti da in questa nuova rete, abbiamo voluto creare una community con il modello degli NFT. Cerchiamo di connetterci ai nostri fans in un modo che non è mai stato fatto prima.
T: Quanti NFT A7X ci sono? Illimitati?
M: No, solo 10000
T: Quindi tutti hanno un’opportunità di averli allo stesso prezzo, vero? E se sono fortunato di avere uno di questi token e aumenta di valore, posso venderlo?
M: Assolutamente
T: E a voi sta bene?
M: Si certo, è quello che vogliamo. Questa realtà è in continua espansione, certo ci sarà un momento in cui questo token varrà moltissimo ma noi vogliamo rimanere fuori dalla questione economica, non deve essere una questione speculativa, ma la gente arriverà a pensare: voglio davvero questi soldi o preferisco rimanere nel club? Ci sono molte persone che non riescono a capire questo mondo ma penso che una volta che si saranno abituati capiranno quanto è grandioso.
Non possiamo sapere come andranno le cose, ci sono token che verranno rivalutati in tre anni e altri che sono davvero a vita. Se qualcuno che non può approfittare di quel token vuole venderlo a qualcuno per cui è più alla portata, può farlo.
La community vuole attirare a se’ altre persone e per chi ha difficoltà c’è discord dove tante persone sono sempre pronte ad aiutare.
T: Posso farti qualche domanda sulla musica adesso? Avete qualche canzone pronta di cui il mondo non ha ancora sentito nulla?
M: Abbiamo scritto un intero cd ed è pronto da quasi un anno ma non abbiamo ancora finito di registrarlo. Se fossimo psicologicamente pronti ad andare in tour e ricominciare con la vita regolare, considerando anche la situazione covid, sarebbe diverso ma bisogna considerare tutto. Non mi piace buttarla sull’aspetto economico ma se organizzi un tour, devi pagare la crew, i pullman, tutta una serie di cose con cui non ti metti in regola in fretta e se per caso dovesse saltare visto che il periodo non è ancora stabile a livello di emergenza pandemica sarebbe una grossa perdita per noi, perché comunque dovremmo pagare tutto per non finire un tour. Quindi non ha molto senso, anche se la gente non riesce a capirlo. Lo faremo uscire quando ne avremo voglia. Comunque il cd è pronto, mi devo ancora occupare di alcuni vocali e ci sono delle parti di chitarra da registrare ma purtroppo il fatto è che a Los Angeles ci sono distanze di sicurezza da rispettare ancora il che rende impossibile questo lavoro perché rovina la registrazione, quindi abbiamo deciso di aspettare come anche ci ha consigliato il nostro stesso produttore. Insomma devi anche la voglia di pubblicizzare un nuovo album
T: Certo, devi essere anche psicologicamente pronto, lasciare la propria casa, la famiglia ed essere concentrato ogni sera su un palco.
M: Si, non voglio farla passare come se avessimo problemi nella band, perché non è cosi, ma siamo tutti consapevoli di che punto della nostra vita abbiamo raggiunto e vogliamo fare le cose nel modo in cui ci rende felici e penso che lo vogliano anche i fans. Siamo felici di questo progetto online, come saremo felici quando finalmente torneremo in tour con il nuovo album.
T: Sono molto soddisfatto di questa risposta
M: Solo tu probabilmente. Posso anche dirti che stiamo costruendo un nostro studio di registrazione in Orange County, nuovi modi di rilasciare musica, collaborazione, tutta una serie cose di cui non posso ancora parlare. Ovviamente tutte cose a cui la gente avra’ accesso tramite i token perché sarà il nostro quartier generale.
T: Quando è uscito City of Evil e avete iniziato ad avere molto spazio alla radio, riuscivi a percepire che la band stava diventando davvero qualcuno?
M: Si anche se fu un grande flop all’inizio per noi. I nostri fans rimasero delusi dal fatto che non fosse un WTF2 ma qualcosa di totalmente diverso, ci sono meno scream, Matt canta sempre, la sua voce è cambiata, ci sono troppi assoli. La prima settimana fu fallimentare e poi crollò in tutte le classifiche. Non pensavamo di poterci salvare, e di certo non avremmo avuto spazio alla radio. E Benji e Joel, che sono grandi amici, ci invitarono a TRL, passarono il video di Bat Country e non ha più lasciato TRL. Abbiamo vinto un VMA per merito loro e siamo arrivati al numero 1 della classifica.
T: Hai mai visto i video ‘first reaction…’? Quelli dei Sevenfold?
M: Ne ho visto qualcuno, si.
T: Quello sono io qualche anno fa, li guardo sempre. Anche quelli dei SOAD, dei Tool.
Tornando a noi, eravamo a City of Evil, poi il Selfitle e arriviamo a Nightmare. Penso che non ci sia tragedia più grande di perdere The Rev, non voglio andare sul personale, voglio chiederti come è stato professionalmente
M: Difficile. E’ stato poco prima di Capodanno e vedere tutta la gente intorno a noi felice che faceva festa era insopportabile. Non c’era mai capitato qualcosa del genere, una perdita cosi scioccante. Ed eravamo anche giovani. Era il nostro migliore amico, realizzare di non averlo più in giro per casa o non poterlo chiamare… così abbiamo messo tutto in pausa. Poi, come fa probabilmente tutto il genere umano, abbiamo cercato di andare avanti, e di guarire, questo non vuol dire che stavamo bene ma non c’era niente che potessimo fare. Nei mesi seguenti abbiamo cercato di capire come finire il cd perché avevamo un album che avevamo realizzato con lui e dovevamo finirlo, quindi abbiamo messo tutte le idee insieme e via…
T: E siamo ad Hail to the King… ecco che arriva Brooks! Mi piaceva moltissimo nei Bad Religion, ma parlando sempre a livello professionale cosa ha portato nella band? In cosa eccelle?
M: In tutto. E’ bravissimo in qualunque genere. In più a suonato con i Bad Religion e i Vandals, straordinario! Sai Jimmy ha iniziato con noi, ha fondato la band, era un visionario, partecipava alla scrittura e alla composizione, mentre Brooks ha portato la tecnica e questo modo alternativo di pensare. E’ stato un cambiamento lavorare con lui ma anche un piacere perché ci divertiamo tantissimo con lui e ci piace la sua personalità. Può suonare qualunque cosa davvero.
T: E’ facile andarci d’accordo?
M: Se non vai d’accordo con Brooks il problema sei tu. E’ fantastico, e la sua famiglia altrettanto. E’ perfetto.
T: E come va con il resto della band?
M: Beh potremmo fare a meno di Johnny… *ride* no, va benissimo. Non essere in tour, non dover sempre occuparci di mille cose ha fatto bene alle nostre relazioni: giochiamo a golf, andiamo al bar, andiamo fuori con i bambini. Penso che sia una cosa salutare per noi gestire le cose in maniera tranquilla, uscire quando ci va, suonare quando ci va, dobbiamo mantenere un ambiente sano. Stiamo bene e non vedo l’ora di affrontare tutto quello che ci riserva il futuro perché mi piace stare con loro.

Edited by °Meister Vengeance° - 9/11/2021, 22:55
view post Posted: 30/12/2020, 23:10 Fred Archambault racconta della produzione di alcuni album degli A7X con Daniel Sarkissian - News
Il regista Daniel Sarkiss ha recentemente condiviso delle video interviste realizzate al produttore degli Avenged Sevenfold Fred Archanbault. Potete vedere i video originali sul canale di Sarkiss qui.












Le parti salienti:
CITAZIONE
Non penso che WTF sia un grande album a livello di sonorità, se lo ascoltassi adesso sarebbe imbarazzante. Per esempio Johnny era ancora alle prime armi come bassista, le sue parti si perdono un po’ nella registrazione e forse è stata una scelta saggia da parte nostra optare per quel tipo di mixaggio.

Brian è molto tecnico e preciso, ha un magnifico groove ma anche Zacky ce l’ha, il suo modo di suonare però scivola verso il sound meno pulito tipico del punk rock. Penso che siano complementari, si completano perfettamente, hanno un ottimo equilibrio e rispetto nel rispettivo modo di suonare.
Negli anni sono molto migliorati non solo tecnicamente ma anche a livello di suono e quello che vogliono ottenere dalle loro chitarre.
Quando registriamo per band con due chitarristi, cerchiamo di capire che ruolo rivestono, lead o ritmico, e poi la traccia ritmica viene raddoppiata da chi la suona mai da un altro chitarrista perché sai, anche se è la stessa traccia, avrà sempre una diversa interpretazione. In questa band capitava che a volte lo facesse Zacky e a volte Brian.

M. Shadows è fantastico, un gran lavoratore, molto concentrato. Quando abbiamo lavorato a WTF non era di certo il miglior cantante con cui avessimo mai lavorato ma quando abbiamo registrato City of Evil posso affermare, a mani basse, che era il migliore. La trasformazione che è riuscito a fare nella sua voce è stata qualcosa di incredibile.
Dopo la fine di quell'album, gli diagnosticarono dei noduli alle corde vocali, pensa che il medico gli disse anche che non avrebbe potuto più cantare che per un cantante è lo stesso che dire ad un centometrista che non può più correre.
Un'altra cosa che mi piaceva di lui è che fosse molto organizzato, su come riscaldare la voce, quando riposarla, quando registrare gli scream, molti non sono capaci di seguire un ordine mentale del genere. Inoltre è molto disciplinato anche nel fatto che sai è normale che suonando gli artisti vogliano qualcosa da bere ma lui rimaneva sempre sobrio e concentrato sul lavoro. Era un piacere lavorare con lui.

Gli Avenged Sevenfold, secondo me, quando si tratta di album pensano sempre - vogliamo fare quello che ci piace, quello che ci rende felici - mentre quando si tratta di live hanno sempre un pensiero ai fans e a cosa piaceva vedere a loro da ragazzi.

Quando siamo stati contattati per lavorare con la band a WTF il loro budget era davvero troppo basso rispetto al tipo di band che seguivamo di solito, giuro avrei dovuto tenere la lettera di presentazione di Larry, il loro manager, era davvero divertente. Allegata c'era una foto esilarante, Jimmy aveva dei capelli buffissimi e forse c'era ancora il vecchio bassista... Ci sembrava davvero un lavoro inutile da accettare eppure era un album di cui sentivo il desiderio di volermi occupare.

I wont see you tonight part 1 è una delle mie canzoni preferite, penso che sia un testo d'impatto, probabilmente perchè è molto personale e significativa, con un tema molto pesante. E' anche molto interessante a livello di melodia.

Beast and the Harlot, MIA e Seize the day sono le canzoni che mi hanno colpito di più durante la registrazione dell'album.
La demo di Beast mi lasciò letteralmente senza parole. E' stato un bell'album da registrare molto complicato, pensa che ci stavamo lavorando a febbraio e ci fu un'incredibile alluvione, tutto lo studio venne allagato, c'erano parecchi strumenti sommersi dall'acqua, i jack che galleggiavano. Per fortuna alcune cose riuscimmo ad asciugarle dato che era acqua quasi del tutto pulita perché piovana, un pezzo l'ho tenuto per ricordo, a volte funziona a volte no.

Mentre lavoravano al Selftitled la band aveva ormai già raggiunto il successo, gli stessi produttori si erano accorti che erano sempre di più i fan che avevano al loro fianco e questo in qualche modo li ha spinti a lavorare "meglio", in modo che anche la sola registrazione dimostrasse che quei ragazzi erano ormai delle rockstar.
Fred afferma inoltre che già dalle demo aveva capito che c'era molto potenziale in quel disco, ma una volta terminato si è accorto che era davvero notevole e sarebbe stato un grande successo.

Tutte le demo del Selftitled erano state registrate nel garage dei genitori di Matt usando il sistema wireless, in studio però solitamente si usano amplificatori e cavi per registrare ma si sono accorti che Almost Easy, specialmente le chitarre, non suonavano affatto bene come nella demo quindi hanno dovuto cambiare metodo. Avevano anche fretta nel terminare la canzone perchè doveva essere utilizzata come colonna sonora in Trasformers di Michael Bay.

Di Afterlife ricorda che la parte orchestrale era qualcosa di spettacolare e che i musicisti che chiamarono per registrarle erano quelli più ricercati all'epoca. Un aneddoto simpatico è che fecero ascoltare ai musicisti l'assolo di Afterlife visto che la loro parte si sarebbe dovuta susseguire a quel momento, ma invece di iniziare a suonare tutti si misero ad applaudire dicendo che era uno dei più belli assoli di chitarra che avessero mai sentito.


Edited by giada7x - 31/12/2020, 15:34
view post Posted: 17/12/2019, 20:08 Modern Drummer intervista Jimmy (2006) - The Reverend
"Lo straordinario batterista degli Avenged Sevenfold tiene vivo il metal old-school con la sua forza bruta, la precisione di una macchina ed il fiuto per il drammatico.

Gli Avenged Sevenfold non fanno niente a metà. Dai loro strambi nomi d’arte ai tatuaggi che coprono tutte le braccia ai loro ritmi spezza braccia fino ai loro leggendari appetiti edonistici, i cinque membri della band sono devoti all’eccesso del metal classico. Eppure dietro l’immagine ricercata dei cattivi ragazzi, incoraggiata dalla stampa come dalla stessa band, si trova una semplice verità, non particolarmente sensazionale: sono solo un gruppo di ragazzi che amano l’heavy e in quello hanno messo tutto il duro lavoro che serve per padroneggiare il metal, lontano dalle folle ruggente e dai vizi della vita on the road.

Sia chiaro, ci vuole duro lavoro. Il primo chitarrista Synyster Gates ( a.k.a. Brian Haner ) non si limita a suonare frenetici assoli in una posa rock sul bordo del palco, anche se sarebbe comunque abbastanza. Piuttosto da ai suoi fans uno vero e proprio spettacolo, correndo per tutto il palco a due livelli della band, lasciando sulla sua scia infinite note senza lesinare sui gesti da eroe della chitarra. E lo stesso vale per il cantante M Shadows ( Matthew Sanders ), il chitarista Zacky Vengeance ( Zachary Backer) ed il bassista Johnny Christ ( Jonathan Seward) che ogni sera fanno un vero e proprio allenamento cardio mentre regalano buona musica.

Quello che lavora più duramente però è James Sullivan, The Rev o se preferite, The Reverend Tholomew Plague. Arroccato dietro il suo kit contrabbasso, sotto un enorme teschio retroilluminato di rosso con ali da pipistrello semoventi e fumanti, The Rev da un pugno all’orologio. E lo colpisce ancora e ancora fino a farlo a pezzi. Sullivan è un raro batterista che può combinare potenza, cervello, finezza e una buona esibizione metal all’antica. Come il suo amico chitarrista solista, da alla folla davvero molto da guardare mentre si destreggia in una musica davvero impegnativa. Tira fuori combinazioni complesse mano-piede con precisione metronomica a tempi assurdamente veloci, e fa tutto questo mentre fa roteare le sue bacchette. Quasi taglia e affetta il suo kit, le sue lunghe braccia volano alla massima estensione, prima di qua, poi di là. La sua totale esuberanza è uno di motivi che rendono lo show degli a7x molto divertente.

“ E’ curioso “ dice il batterista “Di tutte le mie influenze, Tommy Lee è quella visiva. Non pensavo ne avrei mai avuta una del genere.” Cresciuto con i suoi compagni di band ad Orange County in California, Sullivan, che adesso ha venticinque anni, ha numerose influenze musicali. L’estetismo che mostra negli A7X è stato forgiato dall’ascolto di icone vintage del metal come Vinnie Paul e Paul Bostaph, ma tra i suoi gusti musicali passano dagli Oingo Boingo a Frank Zappa. Ha anche suonato il piano e cantato nei Pinkly Smooth, un progetto secondario occasionale in cui era coinvolto anche Synyster Gates.
Certamente, però, gli Avenged Sevenfold sono il suo progetto principale, e City of Evil pubblicato nel 2005 è senza dubbio il loro biglietto da visita più potente, fino ad ora. Il loro LP unisce heavy metal a melodie hard rock, mostrando influenze delle loro band preferite Pantera e Guns N’ Roses. E riflette anche la decisione di M.Shadows di abbandonare il genere scream che caratterizzava i primi due dischi: Sounding the Seventh Trumpet del 2001 e Waking the Fallen del 2003.
CoE è un richiamo all’età del metal epico, uno di quegli album che deve essere ascoltato tutto d’un fiato non in modalita shuffle. Le canzoni –cattive ma anche melodice – spingono Sullivan a sfruttare i suoi patterns più folli, veloci e creativi. E aspettate di sentire come li ha realizzati.

MD: Cominciamo dall’inizio. Quando hai preso le bacchette in mano per la prima volta.

Rev: Ho iniziato a prendere lezioni di batteria quando avevo 10 anni. Precisamente per due settimane quando ne avevo 5, ma il mio maestro non mi permetteva di suonare la sua batteria perché ero troppo piccolo. Poi a 10 ho avuto un Sears kit, quasi un giocattolo. I miei genitori mi dissero che avrei avuto un vero kit se avessi preso lezioni per un anno. E l’ho fatto, ho sempre voluto suonare.

MD: Seguivi le lezioni?

Rev: Si, circa sei anni, fino al liceo. Poi ho iniziato a suonare costantemente nelle band e alla fine sono arrivato a suonare in questa.

MD: Hai studiato stili diversi o principalmente rock?

Rev: Principalmente rock e funk. Ma in un anno la mia insegnante, Jeanette Wrate, mi ha fatto suonare Frank Zappa, The Black Page, e cose del genere. Era stata istruita da Elvis Jones ed è davvero una brava ed eclettica insegnante.

MD: Wow, suonavi Zappa ad 11 anni?!

Rev: Si. Mi ha inserito nella sua band di percussionisti al college. Suonavamo Zappa e Bill Bruford, cose del genere.

MD: Ti piace Zappa, King Crimson e altri tipi di progressive rock?

Rev: Mi piacciono molto, sono cresciuto ascoltando questo genere insieme a rock e metal.

MD: Quindi hai imparato a leggere (la musica). E’ una capacità che hai coltivato?

Rev: Non lo sto facendo molto negli ultimi anni, ma c’è ancora. Ero bravo. Posso suonare a prima vista.

MD: Sembra tu fossi proprio un prodigio.

Rev: Grazie. E’ quello che dicono ( ride ) probabilmente è anche quello che dicono di qualunque bambino di dieci anni che è bravo a suonare.

MD: Hai suonato il doppio pedale fin dall’inizio?

Rev: No. Mi è sempre piaciuto ma non sapevo come fare a coordinare il piede sinistro con il destro. Non pensavo di poter riuscire ad essere così veloce nel suonare in quel modo se non negli ultimi quattro anni. Ho capito che si tratta solo di una questione muscolare: alleni i muscoli semplicemente. E’ stato più difficile che imparare qualunque tipo di roba funk. Farti i muscoli per il doppio pedale è assurdo.

MD: Quando hai iniziato che band ti piacevano?

Rev: Ero pazzo dei Pantera e degli Slayer e ho provato a rubare tutti i loro trucchi di batteria. Ed ora è fantastico essere amico di Vinnie Paul. Non ho mai pensato che potesse succedere. Lui è il mio idolo. Allo stesso tempo però compravo tutti i cd di Zappa e Corea, cose del genere, e ascoltavo Bozzio e Weckl.

MD: Come si sono formati i Sevenfold?

Rev: Per me la band si è formata subito dopo il liceo. Penso che Shadows e Zacky fossero seniors al liceo e cazzeggiavano. Synyster, Shadows ed io siamo migliori amici dalle scuole elementari. Siamo stati in altre band insieme ma mai tutti insieme.

MD: La fortuna della band è iniziata prima che considerassi una carriera da musicista?

Rev: Si, lo facevamo per divertimento. L’idea di fare soldi con la musica non mi era mai passata per la mente. Poi ci sono stati offerti dei tour, siamo entrati nella scena fin dal primo album. Anche solo l’idea di andare in tour era fantastica. Lasciare lo stato sembrava divertente. La nostra passione era fare musica quindi l’abbiamo fatto e tutto è andato da se.

MD: Avevate solo 18 anni quando avete fatto il vostro primo cd. Regge ancora secondo voi?

Rev: E’ davvero divertente da ascoltare, in verità. A volte lo rivisitiamo giusto per capire cosa stessimo pensando in quel momento. Tutto il cd è pieno di pezzi di batteria suonati nel modo più veloce che potessi fare. E’ assurdo.

MD: C’è un chiaro senso della melodia nella vostra musica. Ti piace il pop oltre alla musica metal? Penso ai Queen, a volte, quando ascolto la band.

Rev: Abbiamo ascoltato molto i Queen. Freddie è uno dei miei cantanti preferiti, e Brian May uno dei chitarristi. Siamo tutti molto fan sia dei Queen che dei Dream Theater, ed io anche dei Rush. Anche se sono progressive e musicisti straordinari, c’è sempre qualcosa a cui agganciarsi. Siamo fans di avere degli spunti interessanti, qualunque cosa suoni bene.

MD: Ho letto che non siete religiosi. Come mai ci sono così tanti riferimenti biblici nelle vostre canzoni? E’ semplicemente perché si abbina bene alla musica metal?

Rev: Abbiamo una canzone chiamata ‘Chapter Four’ e parla del primo omicidio della storia, che è un racconto della Bibbia. Matt scrive tutti i testi e ha semplicemente pensato che fosse una storia figa. Le immagini sono sempre state nelle nostre menti. Io e Matt fummo espulsi da scuole private e scuole Cattoliche e siamo cresciuti a colpi di Bibbia. Non stavamo cercando di promuovere la Bibbia, comunque, in un modo o nell’altro, o denunciarla – è solo immaginazione

MD: Shadows ha avuto qualche problema con la voce prima della realizzazione di questo album. Questo ha influito sulla decisione di preferire il cantato allo scream?

Rev: Ricordo il giorno che abbiamo deciso di lasciare lo scream. Era il nostro ultimo spettacolo prima di tornare a casa per lavorare su City of Evil. Matt ne aveva abbastanza dello scream. Aveva dovuto subire un intervento un anno prima. Avevano tolto un coagulo di sangue nelle sue corde vocali che aveva infiammato e chiuso la sua gola. Potrebbe ancora screammare se volesse ma semplicemente si è stufato di farlo. Sono fan di alcune band che usano questo tipo di cantato, ma abbiamo pensato che tutto quel panorama stava diventando roba da idioti.
Abbiamo scritto tutto ricordandoci che non avremmo usato lo scream, e all’improvviso è diventato tutto più divertente. Tutto così musicale – riguardata tutto la melodia ed i riff di chitarra piuttosto che semplici riff su cui puoi urlare sopra.

MD: Suoni con straordinaria energia in City of Evil, come se stessi sfruttando l’intensità di uno spettacolo dal vivo. E’ stato difficile da realizzare?

Rev: Per ottenere l’intensità del palco, ho suonato con Brian e una click track in studio. L’abbiamo suonata anche con una track live, così che sembrasse come sul palco ma senza la folla urlante.
In Waking the Fallen, volevamo rendere tutto più semplicistico. L’abbiamo fatto ma a volte non ero molto entusiasta di quello che abbiamo ottenuto, come batterista. Era buono per il cd ma mi sono dovuto trattenere parecchio. In questo non mi sono mai trattenuto soprattutto nei pezzi che pensavo dovessero essere riempiti di riff folli.
Ho deciso che avrei avuto ogni parte scritta e avrei cercato di scrivere nella maniera più creativa possibile non solo più veloce. Sono molto felice del risultato. E voglio rifarlo nel prossimo album, al cento per cento. E’ divertente perché mi sono rotto la mano quattro settimane prima di andare in studio. Ci ho messo sei settimane per guarire, abbiamo rimandato di due settimane e poi abbiamo iniziato. Avevo il gesso e scrivevo le mie parti di batteria mentre tenevo con due dita la bacchetta- Era strano. Speravo di riuscire a suonare nel momento in cui fossimo entrati in studio.
MD: Avrai dovuto fare una full immersion per essere preparato alla registrazione.

Rev: Si, la prima settimana di pre-produzione suoniamo le canzoni più e più volte. Mi sono consumato.

MD:Quando hai creato le tue parti di batteria, le immaginavi nella mente senza suonarle effettivamente?

Rev: Li stavo suonicchiando un po’ nelle ultime due settimane di guarigione, ma generalmente quando sforno un pezzo particolare lo penso nella mia testa.

MD: Preferisci scrivere qualcosa, guardarlo, provare e magari migliorarlo?

Rev: Si. E’ quello che succede certamente, e anche l’opposto. Penso qualcosa di incredibilmente folle e poi quando provo a suonarlo stona con tutto il resto e non funziona.

MD: Scrivevi le tue parti anche prima?

Rev: Non ho scritto niente nel primo album, a dir la verità. E’ stato tutto improvvisazione. L’ho registrato in un giorno in una sola ripresa per quasi tutte le canzoni, che è abbastanza incredibile. Ci sono quindi degli errori lì ma anche della roba interessante. Nel secondo album ho scritto i beats, e alcune della parti di ‘riempimento’ ma anche questo presenta delle improvvisazioni. Era decisamente più semplice e non mi necessitava di molta preparazione. La preparazione è stata convincermi di andarci piano.

MD: Come hai ottenuto tutta questa velocità e resistenza?

Rev: La resistenza nasce dal suonare live. Per la velocità ed il doppio pedale, suono con una click track e aumento il tempo ogni giorno suonando solo con i miei piedi, praticamente mi distruggo. Le mie mani probabilmente è da un po’ che sono così veloci. Non è per vantarsi o altro, ma sarebbe difficile per me diventare più veloce di così. Non so se ci riuscirò mai.
Dal vivo, suoniamo tutte le canzoni più veloce dell’album e anche di Waking the Fallen. Ogni volta che decidiamo la setlist diventa sempre più difficile. La prima settimana è una battaglia. Non bevo molto la prima settimana, perché altrimenti non riesco a mantenere la resistenza. Ora però siamo alle ultime date del tour ed è facile. Esibirsi ogni sera aiuta in modi che non puoi ottenere da solo.

MD: Fai un riscaldamento prima di salire sul palco?

Rev: Si mi riscaldo un po’ un’ora prima dello show, in modo che i miei muscoli non mi mandino al diavolo. Suono troppo violentemente nelle prime canzoni e rischio i crampi. E’ difficile con gli auricolari, attualmente non sento la parte dei tamburi e piatti, solo i pedali ed il rullante. E’ un po’ difficile quindi non esagerare.

MD: Il suono dei tuoi rullanti è davvero forte. E’ dovuto al fatto che avete questi tempi velocissimi?

Rev: Si ne ho bisogno. Sono sempre in movimento, su rulli e tutto il resto. Ne ho bisogno per aver un suono uniforme a quello del pedale. Anche il pedale ha un suono scattante. ‘Seize the Day’ e “Strenght of the World” sono canzoni molto più lente, c’è spazio per un suono più ampio, che ci siamo concessi di più in quelle. Ma molte delle altre canzoni sono scritte in maniera più aggressiva e veloce, mi piace che rullante sia più compatto nel suono.

MD: Preferisci il colpo singolo?

Rev: In questa band decisamente si. Il modo in cui lavoriamo sul mixaggio dei nostri sound, le mie note fantasma e tutto quello che ha doppi colpi si perde solitamente, perché non riesco a renderli bene come con il rullante. Fortunatamente avrò modo di lavorarci su, quando cazzeggio alla batteria si tratta sempre di roba rudimentale e non colpi singoli. Ci sono un paio di passaggi in City of Evil in cui sono presenti, come anche la pausa alla fine di ‘Burn it Down’.

MD: Lo fai su diverse melodie ma nel bel mezzo di ‘I wont see you tonight part 2’ di Waking the Fallen, suoni note singole sui bassi e poi ti sposti sul rullante. Praticamente lo stesso pattern veloce passa dai tuoi piedi alle mani. C’è voluto molto per ottenere quel tipo di sincronia?

Rev: Mi ricordo di averci lavorato per un paio di mesi. E’ iniziato tutto ascoltanto Paul Bostaph, il secondo batterista degli Slayer. Suonava parecchio in quel modo. E Terry Bozzio suonava in un modo che per me era assolutamente incredibile. Ho deciso quindi di fare uno sforzo consapevole e imparare quelle cose. Una volta che ci riesci ci sono sempre nuove cose che puoi fare con le tue mani e i tuoi piedi. Posso suonare 16 note sui piedi e contemporaneamente con le mani. Suona potente e stupisce la gente ma quando in realtà è molto semplice. Per la maggior parte comunque va avanti ed indietro tra mani e piedi. Mi piace

MD: Molti batteristi suonano frettolosamente o rallentano quando si tratta di pattern con doppi tempi sui pedali ma tu hai ottenuto uniformità in ogni movimento, con la velocità e la posizione.

Rev: Grazie. La tempistica è difficile da seguire. Ho accelerato tutti i riempimenti e le parti di grancassa. Devo lavorarci coscientemente. Ho iniziato facendo quattro colpi con le mani e due con i piedi. E poi quattro e quattro. Poi cambiavo. Una volta che riuscivo a realizzare questo, passavo alle triplette. Tre con le mani ed una con i piedi. Poi due con le mani e cinque con i piedi. Lì è iniziato a diventare interessante. Spero di fare molto più di questo nel prossimo album. Tutto ciò che è difficile finisce per suonare magnificamente poi, non trovi?

MD: Preferisci due grancasse al doppio pedale?

Rev: Una volta DW disse che potevo avere qualunque tipo di kit volessi, ho iniziato a suonare la batteria a due pedali. E’ più divertente. Ho pensato che potesse essere strano ma non lo era. Era confortevole.

MD: Prima di allora avevi fatto gran parte delle tue parti di grancassa sul doppio pedale?

Rev: si, il doppio pedale è più difficile. Con due calci, entrambi con valore di pedale leader e non c’è il tempo per tradurlo. Intendo dire che il doppio pedale è fantastico, magari è una questione di testa, ma personalmente trovo più facile suonare su due pedali.

MD: Hai sicuramente passato molto tempo a fare pratica, lo fai ancora?

Rev: Quando faccio del riscaldamento è un’occasione buona per fare anche pratica. Posso suonare stando semplicemente seduto e dando dei colpi con i piedi e bacchette, ed è quasi come suonare su una batteria. Suonare la tua batteria ogni sera comunque rimane l’allenamento migliore. Elabori ed improvvisi sempre un po’ quando suoni dal vivo e si trasforma nel miglior allenamento che posso fare. Poi quando sei a casa, pensare, suonicchiare e cazzeggiare alla batteria ti permette di sfornare le idee migliori. Pensi qualcosa e poi la metti in pratica, ecco come puoi affrontare le parti più difficili.

MD: Mi sembri avere una routine per cui se per una settimana non dovessi suonare, ti peserebbe certamente. Succede?

Rev: Certamente. Se ti fermi per un po’ finisci per arrugginirti e la tua resistenza scende. Il massimo che mi sono fermato dal suonare è stato al liceo, per quattro mesi, quando davvero non suonavo per niente e mi ha fatto davvero paura. Sono tornato alla batteria e mi sembrava di non riuscire a suonare nulla. Lì ho capito che suonare è tutto per me, una parte di me; da allora non ho mai smesso per lungo tempo.

MD: Siete famosi per la vostra vita selvaggia in tour. E’ difficile stare in piedi per uno show impegnativo in tour?

Rev. A volte. Se ti diverti troppo la sera prima, la cosa si ripercuote sul tuo modo di suonare e lo rende più difficile. Mi piace non esagerare la notte prima di uno show. Ci prendiamo un giorno libero ogni tre giorni così da poterci svagare. Il primo di tre show di fila è sempre il più difficile, perché i tuoi muscoli sono più rigidi dopo il giorno di riposo. Per questo motivo da batterista mi piace suonare tutte le sere. E’ come quando sei in studio e non vuoi fare pause perché hai perso tutto il riscaldamento dopo la pausa. Mi arrabbio tantissimo quando il produttore ci chiede di fermarci. (Ride) Inoltre, una delle cose più brutte sono i crampi. Ti prendono davvero in maniera aggressiva sui muscoli. Faccio esercizi per evitare il tunnel carpale.

MD: Ti è mai capitato di averlo?

Rev: Un pochino. A volte mi vengono crampi o piccoli problemi che tutti i batteristi che suonano live finiscono per avere.

MD: Hai sperimentato la tecnica delle dita per evitarlo?

Rev: Non tanto, un paio di esercizi di stretching. Mi riscaldo in modo da non rischiare i crampi e cerco di rilassarmi durante l’esibizione. Tutto qua.

MD: Hai trovato la tua tecnica e impugnatura durante gli anni?

Rev: Sicuramente. L’ho cambiata. Ho due diverse prese per la destra quando suoniamo dal vivo. Quando suono i piatti, certo di usare la presa opportuna. Poi, la stringo un po’ quando suono le parti più pesanti. Faccio anche girare le bacchette tra le dita come Carmine Appice. Mi piace fare un po’ di scena e farle roteare tutto il tempo, a volte suono anche con le bacchette tra le dita, è strano. E’ facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo durante un live show, ma penso che sia un valore aggiunto.

MD: c’è un’altra cosa che devo chiederti: ‘The Rev’ è una persona diversa rispetto a James?

Rev: Non la penso proprio così. E’ solo Avenged Sevenfold. Quello che siamo in questa band. Anche se devo dire che a volte è un po’ strano presentarsi come ‘The Rev’

MD: Potresti farti chiamare Dr. Plague…

Rev: (ride) Lo faccio a volte. La mia ragazza si fa chiamare Signora Plague a volte. Penso che se lo farà tatuare.

Edited by giada7x - 19/12/2019, 01:02
view post Posted: 13/7/2019, 00:55 A7X su Revolver - Interviste & articoli dedicati
Matt intervistato da Revolver parla di California dei Mr.Bungle in onore dei 20 anni dell'album.
Potete leggere l'articolo originale qui

CITAZIONE
I Mr Bungle sono sempre stati una band strana, ma con California del 1999 riuscirono nell’inimmaginabile: diventarono ancora più strani. Nei suoi 44 minuti, l’album incorpora elementi di musica hawaiana, elettro funk, surf rock, doo wop, folk, pop, psychobilly, thrash metal, lounge music, jazz, surf rock, piano ballad, e temi da film di genere sci-fi, horror e spaghetti western.

Un loro grande fan, M Shadows degli Avenged Sevenfold non era molto entusiasta di questo lavoro quando lo ascoltò la prima volta, ma con il tempo, questo stesso cd – che poi fu l’ultimo dei Mr Bungle –l’ha decisamente conquistato. Nel 2017, la band dei Sevenfold pubblicò perfin una cover di Retrovertigo una delle tracce di California.
‘ Siamo super fan dei Mr Bungle ‘ aveva commentato Shadows al tempo ‘ Retrovertigo è una delle loro canzoni più soft ed una delle nostre preferite, così abbiamo pensato che sarebbe stato divertente trasformarla in versione heavy metal. Speriamo che questo spinga quelli che non li conoscono ancora a scavare nel mondo eccezionale dei Mr Bungle.

Mike Pattone è uno dei migliori vocalist della nostra generazione ed ero un po’ intimidito dall’idea di suonare una loro canzone ma ci siamo davvero divertiti’
Poi continua raccontando di come la sua idea sul cd sia cambiata .
‘Quando ho ascoltato California per la prima volta l’ho odiato. Troppo lontano da quello che avevo sempre amato di questa band. Non riuscivo a capirne il senso. Ricordo che Brian mi disse che aveva avuto la stessa reazione quando Jimmy gli aveva fatto ascoltare il cd.

Poi un giorno ho ascoltato ‘ Pink Cigarette ‘ così per caso e ho pensato che era una della canzone più belle che avessi mai sentito. Realizzando che era proprio una delle canzoni dell’album dei Bungle che non ero riuscito a capire mi ha spinto a dargli una seconda occasione e finalmente ne ho colto la grandiosità. Parlavamo giusto l’altro giorno delle assurde melodie di ‘The Air Conditioned Nightmare’ Infatti tre sere fa mi sono versato un drink e mi sono seduto a guardare le stelle e ascoltare California dall’inizio alla fine. Continua ancora ad essere una fonte di ispirazione per noi’.


Edited by giada7x - 13/7/2019, 10:34
view post Posted: 13/6/2019, 12:19 JC ospite di Feelin Good with Duddy - Interviste & articoli dedicati
Recentemente Johnny ha ospitato Duffy e Jared dei Dirty Heads nel suo programma 'Drinks with Johnny', adesso gli amici hanno ricambiato il favore invitandolo per un intervista ai microfoni di 'Feelin Good with Duddy'

Potete ascoltare l'intero podcast qui

Grazie a DeathBat news

Ecco un breve riassunto.


“Johnny è un uomo di poche parole sarà difficile intervistarlo.
Io e Jared siamo stati ospiti al suo programma ‘Drinks with Johnny’ e consiglio, se partecipate, di mangiare del pane prima di iniziare.”
Esordisce così Duddy dando il benvenuto a JC, la conversione si sposta subito sul nuovo 'progetto di Johnny - Drinks With Johnny -
"Lo show è davvero figo"
JC "Si, si tratta di bere essenzialmente ma poi si passa alla parte dell'intervista. E' divertente. Ne ho registato uno con il mio amico Brandon Saller degli Atreyu, e ne ho altri in programma ma preferisco non dire niente caso mai poi non vengano approvati dai diretti interessati."
"Beh può succedere, si toccano molti argomenti..."
JC "Certo. Faccio ubriacare le persone e poi mi faccio dire delle cose..."
"E state seduti sul divano di casa ma c'è una telecamera"
JC "Sai cosa, una volta che stiamo li a rilassarci per tre ore non ci fai più caso. Siamo degli amici che bevono e chiacchierano"
"Immagino che ai fans piaccia molto"
JC "Si, sta avendo successo, non sono mai stato un presentatore sto imparando cosa fare"
"Anche noi impariamo strada facendo con questo podcast, competenza zero, però siamo tutti stati o siamo ancora in una band ed è quello che si fa durante i tour per la maggior parte del tempo, chiacchierare e bere nel tourbus"
JC"Esatto a volte ti butti a letto e chiacchieri di qualunque cosa, sapere parlare di tutto è il segreto."

[...]
"Qual è stata la folla più grande per cui avete suonato, tu ed i Sevenfold?
JC "E' difficile da dire, probabilmente i festival. Il Rock in Rio è stato assurdo, c'era una folle gigantesca tipo 250.000 persone"
"Ho visto folle dalle 30 alle 50000 persone non posso immaginare cosa significa suonare per un numero così enorme di persone, è come un'immensa piscina di umanità"
JC "Ehi magari la gente cercherà su google ed ho detto una ca***ta"

[...]
JC"Al Rock am Ring penso ce ne fossero sui 100000. C'erano i Metallica come Headliner, noi abbiamo suonato prima di loro"
"Eri un loro fan da bambino?"
JC "Si, tantissimo, al mio primo concerto mio nonno mi ha portato a vederli al Forum"
"Avete fatto un paio di tour con loro, vero?"
JC "Si, il primo a Mexico City. Era la prima volta che ci tornavano da tipo 10 anni, tre sere, tutto sold out. Non gli siamo piaciuti la prima sera.
"So che i fans possono essere brutali. Vogliono vedere quella determinata band e se non sei quella band devi scendere dal palco."
JC " Nel metal si, funziona così. La prima sera c'hanno fischiato, insultato, addirittura hanno tirato contro Zacky una batteria.
Però sai, alla terza sera abbiamo acquistato un po' del loro rispetto, o accettazione. Certo continuavano a fischiare ma abbiamo pensato - ehi fanculo, abbiamo trenta minuti ci ascolterete."

"Si puoi andare li fuori e far vincere la folla o importi e dare il tuo meglio facendogli poi cambiare idea se sei bravo e voi lo siete. Vi seguo da molto, ricordo ancora Matt e Jimmy andare al Golden State College per registrare le canzoni. Praticamente c'era questo Junior college in Huntington Beach ed molti di noi che avevano band alle medie andavano in questo college perche avevano un incredibile studio di registrazione ed un programma di studio a riguardo, se ne facevi parte potevi usare lo studio con la tua band. E ricordo che Matt e Jimmy hanno fatto queste due canzoni incredibili trash metal ed è poi diventato Avenged Sevenfold"
JC "Praticamente è diventato Sounding the Seventh Trumpet"
"Poco dopo ho iniziato a vedere il nome Avenged Sevenfold in giro ed è stato grandioso, il resto storia. Mi piace ripercorrere quei tempi con voi, vi ricordate dei Successful failure? Chi c'era solo Matt e Jimmy?"
JC"No Jimmy non ne faceva parte, solo Matt e compagni di scuola. Non vorrei dire dei nomi sbagliati."

[...]

JC"Mi sono unito alla band nel 2002, non facevo più la scuola, non l'ho finita. E nel 2003 abbiamo inciso il nostro secondo cd."
"Ecco questa è la storia che ho sentito. Sei andato dalla tua insegnante e le hai detto - ci vediamo me ne vado in tour! - ?"
JC "Si praticamente. Ho fatto due settimane di co-tour con gli Atreyu e alla fine mi hanno chiesto se volevo unirmi alla band. Ero al mio ultimo anno, facevamo un po di soldi certo non erano molti ma ho pensato che è quello che volevo fare. Da li abbiamo iniziato con i tour e a registrare Waking the Fallen. Sono tornato a scuola al secondo semestre e ho pensato di fare la scuola serale, avevo 18 anni a quel tempo. Ho fatto una lezione e poi ho mandato tutto al diavolo..."
"Si mi ricordo che Doug me l'ha raccontato proprio quando è successo. Noi non ci conoscevamo ancora e abbiamo commentato che quella si che era una bella mossa. E ora sono qui a chiederti tutto questo 20 anni dopo. Immagino che quando ci pensi sei felice della tua decisione?"
JC "Si, penso sia stata la mia buona stella."

[...]
"Hai qualcuno o anche un paio di persone per cui sei super grato nella tua vita? Non intendo tua mamma magari... altre persone."
JC "Sai non vorrei suonare scontato ma sicuramente sono i ragazzi della band. Mi hanno letteralmente preso sotto la loro ala protettiva, Jimmy nello specifico, mi ha praticamente mostrato come diventare un musicista. Io suonavo a scuola ma essere in un contesto del genere mi ha fatto capire che avevo davvero tanto da imparare e loro me l hanno insegnato e mi hanno fatto diventare quello che sono. Ecco questa è la verità. "

[...]
"Ho visto che vi fate dei begli scherzi in tour. C'è qualche scherzo di cui vorresti parlarci?"
JC "Ne avrei uno meraviglioso, ma non era in tour. Sai, molti dei miei scherzi sono contro Brian, è il mio migliore amico nell'intero mondo. Quindi ho distrutto casa sua prima che tornasse a casa dall'ospedale quando è nato suo figlio.
Poi si è vendicato, mi ha svuotato un'intera bacinella di acqua gelata in testa prima della foto con i Metallica per la fine del tour. E' stato divertente.
Un'altra volta era in vacanza con la moglie ed io posso entrare in casa sua se voglio, da buon amico quale sono, conosco la posizione di tutte le telecamere, cosi io e mia moglie siamo andati li, le abbiamo oscurate e poi abbiamo distrutto la casa: abbiamo rivoltato tutti i cassetti, ho sostituito il suo sapone con la maionese, bloccato il frigo, mia moglie - e sarà molto contenta che io stia raccontando sta cosa - ha lasciato un ricordino nel bagno padronale. Non abbiamo fatto molti danni alla fine, ribaltato il divano e cose così...
Ma appena tornato, qualche ora dopo, mi ha scritto subito, ha capito immediatamente che ero stato io. 'Dove hai messo la chiave della mia cantina? HAI MESSO LA MAIONESE NEL MIO SAPONE?'
[...]

"Spiega bene la storia di cui stavi parlando prima. Aveva appena avuto un bambino vero?"
JC "Si, Nikki, il primo figlio, abbiamo cancellato lo show perchè lui potesse tornare, e mio figlio è nato solo pochi mesi prima quindi sapevo quanto sarebbe stato stanco e quanto avrebbe avuto bisogno di riposarsi, quindi ho fatto in modo che non succedesse da bravo ragazzo quale io sono. E ho distrutto tutta la sua stanza in maniera metodica.
Ho pensato sicuramente vorrà farsi una doccia e per bloccarla ho chiesto aiuto al nostro cameraman. Ho anche ordinato delle bottiglie di vino molto pregiate con la sua carta.
Quando è arrivato sapeva che stava succedendo qualcosa e quando ha aperto la porta sconvolto ha esclamato ' Cazzo... '
E la parte migliore del non poter dormire è che avevo nascosto il suo materasso. Non l'ha trovato per ore era dietro le tende. E l'albergo era pieno non poteva avere un'altra stanza."
"E' stato cattivissimo ma estremamente divertente"

[...]
"Chi è stato a fare la pipì sul padre di chi?"
JC "E' stato un certo Johnny Christ, sul padre di un certo Synyster Gates."
"Spero stia guardando. Cos'è successo?"
JC" Erano i tempi in cui Bat Country cominciava a farsi sentire alla radio, eravamo a New York per il Warped Tour, avevamo delle interviste con MTV. E da persona responsabile avevo decisamente esagerato, il padre di Brian era con noi in tour, aveva le tende chiude in una delle cuccette e ha pensato piovesse. 'No, piove, MTV cancellerà l'intervista, sarebbe meglio che vedesse la band con un tempo migliore, e poi --- aspetta ma non sta piovendo. Ha aperto le tendine e gli è arrivata una magica pioggia d'oro in mezzo agli occhi, dritto in faccia senza poter vedere chi fosse. E l'unica cosa che è riuscito a vedere era un culo nudo che si arrampicava senza sapere cosa stesse succedendo ed è riuscito a salvare solo una scarpa, il portafoglio era completamente zuppo"

[...]
"Quando sei entrato nella band, Brian faceva il bullo?"
JC "Un pò, ero una testa calda. Li conoscevo già, erano amici di mio fratello maggiore, ero sempre il 'fratellino'. Spesso passavo il tempo con un mio amico , avevamo una garage band e stava vicino ad M Shadows quindi spesso stavo li vicino a loro a fumare, solo per vedere Jimmy suonare. Poi ho iniziato ad ascoltare le canzoni e ho pensato - cavolo sono proprio bravi - conoscevo anche Brian, un chitarrista straordinario. E abbiamo iniziato anche a suonare un po' insieme con Jim. Pensa che nella nostra band ascoltavamo sempre i Pinkly Smooth e pregavamo sempre Jimmy di cantare in una nostra demo perchè amavamo la sua voce e nessuno di noi sapeva cantare, "ti daremo dei soldi!- Ed ero sempre il fratellino che stava li in giro e si prendevano spesso gioco di me. Quindi un giorno mi hanno detto - abbiamo un meet della band a questo hotel, vieni. - ed io - volete di nuovo buttarmi dell'acqua addosso?- Perchè questi sono gli ultimi vestiti puliti che ho attualmente e non mi posso permettere di farli asciugare. -
Boom. Un gavettone pieno di acqua sporca. Me la sono cercata.
Non era proprio bullismo era più nonnismo."
"Se non gli fossi piaciuto non l'avrebbero fatto"
JC"Si, era giusto per farmi crescere un po', era una cosa momentanea"
"Quasi ti piaceva eh"
JC"Si."
"Fate ancora cosi in tour?"
JC"Si, sai tipo le Pranks War oppure siamo li a parlare e qualcuno si alza e se ne va...e quando torna sa che abbiamo sparlato di lui ma scherzando"

[...]
"Sai che abbiamo una rubrica chiamata 'One time a Band Camp' la conosci? Vuoi partecipare?"
"Certo. Allora era il 2007, in Europa, ed una piccola band chiamata Iron Maiden ci aveva chiamati per aprire il loro concerto. Stavamo in tour per il Selftitled in quel periodo. Arrivavamo dal successo negli States di CoE enonostante ci avessero detto' siete sicuri di quello che fate, i loro fans sono terribili'noi sicuri di noi stessi ci siamo detti - ce la possiamo fare, non sara' cosi drammatico - quanto ci siamo sbagliati.
Eravamo a Bologna, in Italia, prima di uscire abbiamo sentito un gruppo di fans incitarci e urlare il nostro nome quindi ci siamo rincuorati, ci conoscono in Europa, ma appena siamo usciti un'armata di fans degli Iron Maiden hanno iniziato ad urlare in un modo che non puoi neanche immaginare, brutalizzando quei nostri pochi fans. E' stato assurdo, ci hanno lanciato bottiglie, anche un salame e penso che Zacky l'abbia mangiato."
"Fuck you, Bologna. E' stato fantastico quello che ha fatto Zacky."
"Nonostante i fischi abbiamo finito il nostro set e siamo andati avanti. E' successo altre volte durante quel tour ma la cosa è migliorata poco alla volta. E' stato un tour complicato sai, non potevamo permetterci un hotel nella città dovevamo stare vicino agli stadi e spesso non sono nella città ma in periferia e non sempre riesci a trovare da mangiare a qualsiasi ora come in America. Quindi eravamo super stressati.
---
Abbiamo avuto tre giorni liberi a Barcellona, ed io e Jimmy abbiamo deciso che ci saremmo distrutti per 3 giorni tipo 'Paura e delirio a Las Vegas' ci siamo barricati dentro la stanza di albergo che dividevamo abbiamo perfino messo dei cuscini sotto la porta perchè non uscisse l'odore e l'acqua che era ovunque e pensa che il nostro manager è venuto a trovarci una sola volta ed ha esclamato ' WHAT THE FUCK '
---
JCAlla fine abbiamo trovato la piscina e abbiamo passato una sera intera ad infastidire il barman chiedendo cocktail su cocktail mentre il proprietario dell'albergo ci minacciava di cacciarci, avevamo fatto non so quanti mila dollari di danni e non ne volevamo sapere di tornare a sistemare, pensavamo - non torneremo piu' in spagna tanto vale divertirsi.'
Morale della favola: è stato il peggiore tour mai fatto in Europa, gli Iron Maiden sono stati magnifici gli siamo molto grati, i fans ci hanno messo un po' di piu ad apprezzarci. E poi siamo tornati nelle piccole arene.
"E' praticamente un film la vostra vita...
Vogliamo che torni nel nostro programma e ci racconti un po' di storie su Jimmy. Anche io ne ho alcune su di lui"
JC "Mi piacerebbe tanto. E' un po' quello che abbiamo fatto quando è venuto a mancare, stavamo un po' a casa mia, un po' da Brian, un po' da Matt con gli amici a parlare di lui"
"Grazie mille JC!"

Edited by °Meister Vengeance° - 15/6/2019, 17:37
view post Posted: 24/5/2019, 15:50 Brendon Urie parla degli 'Avenged Sevenfold' - News 2019
Brendon Urie, cantante dei Panic at the Disco è stato ospite del podcast Your Mum's house della coppia comica Tom Segura e Christina Pazsitzky e, tra le altre cose ha raccontato qualcosa riguardo i primi anni di gavetta e del tour bus dove lui e i suoi compagni erano soliti svegliarsi con la musica degli Avenged Sevenfold a tutto volume.
A questo proposito, il cantante, non ha perso occasione per complimentarsi con i nostri ragazzi, ecco cosa ha detto:

CITAZIONE
Brendon: “The great thing is, we used to have these speakers in the conversion van, they were so stupid but you could angle them in certain places so whoever was sleeping on this side was the loudest speaker and that was right when some band, Avenged Sevenfold, came out with a new album.”

Christina: “Oh yeah we’re friends with…”

CITAZIONE
Brendon: “They’re so nice, the nicest people. You put it back to that thing and whoever was sleeping got really mad. But, that’s how you woke them up for their shift.

B: La cosa fantastica è che, avevamo questi altoparlanti nel bus, erano inutili ma potevi angolarli in un certo modo e chiunque dormisse in quel determinato punto si beccava il più rumoroso ed era proprio il periodo in cui una certa band, gli Avenged Sevenfold, ha pubblicato un nuovo album...'

C: Oh si siamo loro amici!

B: Sono così gentili. I migliori.
Mettevi il loro cd e chiunque stesse dormendo dava di matto. Ma era l'unico modo per svegliarli per il loro turno.'

Potete vedere l'intero podcast qui

La fonte originale la trovate qui
view post Posted: 12/2/2019, 13:09 Synyster per la rubrica 'What makes this song great?' di Rick Beato - Interviste & articoli dedicati
Come già visto qualche giorno fa in un nostro articolo - nel caso ve lo foste perso, potete leggerlo qui - Gates è stato in studio con Rick Beato per una intervista che ha affrontato i più svariati argomenti, dai suoi chitarristi preferiti, ai Pinkly Smooth alla Synyster Gates School.
Questo di oggi, è un estratto della medesima che rientra nella rubrica di Beato 'What makes this song great?' E si occuperà precisamente dell'analisi di Shepherd of Fire.

Enjoy!





Il prossimo episodio si occupera di Exist

Edited by nausevenfold - 12/2/2019, 19:51
view post Posted: 19/9/2018, 18:32 Mad Hatter - testo e traduzione - Black Reign EP
Cappellaio Matto


Dal maniero di un respiro spezzato
si alzano nuvole di vapore da orologi d'oro
Il fuoco dorato libera i demoni dalle catene
con forze troppo forti da trattenere

Il sole oggi si è spento
E gli sciocchi danzano sotto la pioggia
sfregiati dall'acida macchia
E sullo scaffale c'è un barattolo con dentro il mio cervello

Dalle ombre la notte ci da la caccia
Una bellezza cinica adesso illumina l'entrata
Prima del barlume c'è solo oscurità
La fine è vicina tutti i miei amici sono morti


Il sole oggi si è spento
E gli sciocchi danzano sotto la pioggia
sfregiati dall'acida macchia
E sullo scaffale c'è un barattolo con dentro il mio cervello

In balia di un mondo vuoto
Soffrendo per il peso insopportabile
La follia si fa strada
E altera la lucidità
Stanno nutrendo tutte le voci nella mia testa

Lentamente muoriamo

Le siepi del Labirinto crollano a terra
I lamenti della madre passeranno inascoltati
La colomba che una volta volava attraverso i labirinti
Ha visto l'oscurità ed ha deciso di togliersi la vita

Edited by °Meister Vengeance° - 21/9/2018, 10:53
view post Posted: 19/9/2018, 18:15 Mad Hatter - testo e traduzione - Black Reign EP
Mad Hatter

From the manor of a cutting whisper
Rising vapors through clocks of gold
Gilding fire unchains the demons
With undercurrents far too strong to hold


The sun burned out today
And Fools are dancin' in the rain
Scarred by the acid stain
And on the shelf a jar that holds my brain


Nightfall hunts us all from the shadows
Cynical beauty now lights the halls
Before the flicker there's only blackness
The end is coming all my friends are dead


The sun burned out today
And Fools are dancin' in the rain
Scarred by the acid stain
And on the shelf a jar that holds my brain

Gripped by an empty world
Suffer the crushing weight
Madness will crawl inside
Alter the sober state
They're feeding all the voices in my head

Slowly we're bled


The Labyrinth hedges return to soil
Mother's weeping will go unheard
The dove that once flew here through the mazes
Had seen the darkness and chose to take its life

The sun burned out today
And Fools are dancin' in the rain
Scarred by the acid stain
And on the shelf a jar that holds my brain

Gripped by an empty world
Suffer the crushing weight
Madness will crawl inside
Alter the sober state
They're feeding all the voices in my head

Edited by giada7x - 2/11/2018, 17:28
view post Posted: 18/8/2018, 12:37 Revolver Meg: Ragazza Musulmana, rifugiata Siriana, Metallara: questa è la sua storia. - Interviste & articoli dedicati
Una ragazza musulmana, rifugiata siriana, metallara
Una diciottenne di Aleppo racconta la sua fuga da un mondo in cui la musica che ama è un taboo.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato da Give Something Back to Berlin un’organizzazione che lavora con i gruppi migranti nella capitale tedesca. L’autore è stato denunciato.

La musica metal è sempre stata considerata fuori dalla tradizione nel Medio Oriente. Solitamente le persone che ascoltano quel genere di musica si nascondono o fingono di ascoltare musica ‘normale’.
In Siria, la situazione è ancora più estrema e le persone devono affrontare un maggior numero di ‘battaglie’: contro la società, contro le culture, contro la guerra. Le persone che seguono la tradizione in Siria, soprattutto ad Aleppo, mio paese natale, considererebbero questa musica satanica o anti islamica. Potrebbero dire che le persone che cantano questo tipo di musica sono gay o possedute dal demonio, o potrebbero anche pensare che non sono ben educate.
Ci sono opinioni secondo cui tutto quello che fanno i metallari è ubriacarsi ed assumere uno smisurato quantitativo di droghe, che è assolutamente falso. Le persone sentono lo scream e pensano che è solo una fase e che ti passerà. Essere cresciuta ad Aleppo significa essere cresciuta in un ambienta molto tradizionale e religioso.
Ho iniziato ad ascoltare musica metal quando avevo 8 anni. Mio fratello mi faceva ascoltare le band più famose come i Metallica, Evanescence, Linkin Park, System of a Down. Mia madre odiava quando metteva quel tipo di musica davanti a me e diceva ‘ Spegnila subito. Non voglio che lei diventi così! ‘
Ho iniziato ad amare questo genere ma quando ho chiesto a mio fratello dove potevo trovare queste canzoni lui si è rifiutato di aiutarmi, dicendo che ero troppo giovane perché mi piacesse. Mi ricordo che mi nascondevo dietro di lui e sbirciavo ‘Dove prende questa musica?’ Gli avrei detto che volevo giocare ad un gioco con le barbie sul suo pc, in questo modo avrei potuto ascoltare tutte quelle meravigliose band. Certamente, molto dopo ho scoperto che questo tipo di musica si chiama ‘METAL’
Quello che amo davvero di questo genere è che parla di qualunque aspetto della vita: bullismo, politica, guerra, tristezza, felicità, malattie mentali, ect. Sento come se gridassero tutto quello con rabbia perché non si può davvero parlare gentilmente della guerra e dire ‘Hey, per favore smettete di ucciderci…’ Molti testi sono profondi e pregni di significato. Non ho un genere metal preferito, mi piacciono tutti.

Da bambina il metal per me era una via di fuga e i testi tutto quello che le mie labbra non potevano dire. Quando ho compiuto 10 anni la mia famiglia ha iniziato a capire che mi ero davvero appassionata a questo genere, perché ho iniziato a cambiare tipo di abbigliamento. Mi dicevano che me ne sarei pentita, che non sarei stata in grado di smettere di ascoltare quella musica. La loro reazione fu molto dura. Alcuni di loro stamparono anche degli articoli riguardo quella musica dicendo che sarei andata all’inferno, e che quei musicisti sono malati.
Alcuni dei miei parenti si rifiutarono di uscire con me per via del mio abbigliamento. Ed io capivo anche la loro reazione: ai loro occhi, ero solo una bambina.

Non è stato difficile solo con la mia famiglia ma anche a scuola sono stata oggetto di bullismo. La scuola chiamò mia madre un paio di volte e venni anche bocciata a Religione, solo perché alcune delle ragazze dissero ai professori che ascoltavo quelle urla. Ricevetti anche un ammonimento nel quale mi avvisavano che potevo essere sospesa da scuola.

La gente mi guardava per strada, insultandomi.
I nostri vicini dicevano che erano spaventati dalla musica alta che proveniva da casa nostra.
Ero in guerra con metà delle persone intorno a me. Mi sentivo più grande della mia età, ma tutti quelli intorno a me mi consideravano una bambina e che mi sarebbe passata questa passione. Iniziai ad isolarmi da tutti e affrontare l’adolescenza non aiutò. La musica metal divenne la migliore amica.

Nel 2011 iniziò la guerra civile in Siria.
Erano tutti così smarriti, terrorizzati e confusi. La gente cominciò a spostarsi in posti più sicuri.
Noi ci spostammo spesso in zone limitrofe. Arrivammo in zone ancora peggiori e più tradizionali dove perfino la ‘musica normale’ non era accettata. Dovevo ascoltare la mia musica in segreto.
Nel 2013 tornammo alla nostra vecchia casa, anche se non era sicuro. Non avevamo altra scelta. Avevo 13 anni e quando andavo a comprare una maglietta di una band o qualcosa di punk rock dovevo cercare dei posti ‘clandestini’. Le persone erano sempre più paranoiche con tutto ciò che non risultava adeguato alla cultura Siriana.

Nel 2014 mi trasferì in Turchia, dove le cose non andavano molto meglio. Le nostre condizioni di vita erano disastrose e dovevo contare su me stessa perché mia madre era rimasta in Siria per fare delle cose. Ero solo una ragazzina e questa musica mi ha aiutato tanto, durante i miei periodi peggiori.
Quando lasciai la Siria sapevo che non volevo più sentirmi cosi sola, così imparai a nascondere il fatto che fossi una metallara perché mi servivano degli amici e avevo paura della loro reazione. Una volta raggiunta da mia madre ci trasferimmo in Svezia perché mio fratello era lì.
Fu l’esperienza peggiore della mia vita. Cademmo in acqua tre volte e vedemmo persone e bambini annegare. Indossavo la mia maglia dei Metallica che ricordo trovai con estrema difficoltà in Turchia. In Svezia invece era più facile ascoltare quello che volevo ma subì comunque molte reazioni da parte della società Araba di quel paese.

Nel 2016 ci rimandarono in Germania, dove eravamo stati schedati, quindi dovevamo vivere là. E a Berlino finalmente imparai come essere me stessa, a non considerare cosa le persone intorno a me pensassero e come difendermi. Da quando sono qua ho visto gli Avenged Sevenfold e i Disturbed dal vivo. E’ stata l’esperienza migliore della mia vita ed è stato come sentirsi a casa.

Ma alla fine, mi sento in dovere di dire che io non sono contro la religione o contro la cultura di nessuno. Vorrei solo che la gente rispettasse il fatto che Dio ci ha fatti diversi in modo da poterci completare non giudicare.
Vorrei che la gente trattasse il metal come gli altri generi musicali. Non capisco come puoi non giudicare qualcuno che ascolta musica incentrata solo sull’apparenza, il sesso, i soldi e la droga, per poi rifiutare il metal solo perché esprime emozioni in maniera diversa.



L'articolo originale potete trovarlo qui

Edited by giada7x - 18/8/2018, 14:13
view post Posted: 10/3/2018, 23:03 Matt al The World Famous KROQ - Interviste & articoli dedicati
Qui trovate la traduzioni delle parti più interessanti dell'intervista.

CITAZIONE
Si chiama ‘The end of the world tour’ quello che vedrà insieme gli Avenged Sevenfold, i Prophets of Rage ed i Three Days Grace, oggi abbiamo ospiti qui Tom Morello ed M.Shadows, benvenuto. Tom ti abbiamo qui tipo ogni 15 quindici giorni ed è sempre un piacere ma ho fatto qualche ricerca e penso che M.Shadows fosse stato qui l’ultima volta nel 2006, è passato troppo tempo eh? Bentornato!
Mi è sembrato di capire dall’annuncio del tour che non vi conoscete da molto tempo.
TM: Conoscevo la loro musica ma ci siamo incontrati solo qualche giorno fa, le nostre strade non si sono mai incrociate prima.
I: Ma si può dire che siete reciproci ammiratori delle rispettive band, si?
TM: mi ricordo quando uscì il video di Bat Country, per me era una piacevole di dose di impenitente rock n’roll, quello che mi piace degli Avenged è che resistono alle mode, vogliamo realizzare uno di quei tour a cui amavo andare da ragazzo
S: Ed io sono cresciuto ascoltando KRoQ e ‘Killing in the name ’ e’ stata una delle prime canzoni che hanno attirato la mia attenzione, sono un grande fan dei Rage again the Machine, ho imparato anche la chitarra attraverso quelle canzoni.
I: quindi stai dicendo che se una sera Tom non dovesse stare bene…
S: salirò sul palco e canterò io, mostrerò le mie doti con la chitarra!
I: Matt, tornando al bel complimento che vi ha fatto Tom, sul fatto che non vi fate influenzare da certe mode, vorrei sentire la tua risposta, è difficile continuare a fare le cose a modo vostro con tutti i trends che si susseguono negli anni?
M: Grazie, prima di tutto, noi siamo il prodotto dell’heavy metal e capisco perché non diventa un qualcosa di mainstream, è provocatorio, ti spinge a pensare; quando suoni questo tipo di musica puoi andare in tutte le parti del mondo e trovare un grande seguito, il metal resiste chi lo ama lo ama tutta la vita. Penso semplicemente che suoniamo la musica che ci piace e se fai questo, trovi risposta nel pubblico.
C’è tutta una nuova generazione nel metal e tu devi conquistarti un posto. Noi abbiamo fatto gavetta e siamo arrivati a suonare per le band famose del passato, abbiamo aperto per i Metallica, e negli anni le persone ci hanno anche tirato le bottiglie a volte piene di urina – e ce le siamo tenute –
I: significa ‘vi amo!’ ecco a proposito, avete aperto per una band che ha dei fan davvero appassionati che non vogliono che niente si metta tra loro ed il concerto del loro gruppo preferito. E’ stata dura?
S: E’ stato difficile, anche in Europa, quando la gente se ne stava li con le braccia incrociate o ti voltava le spalle o lanciava bottiglie ma è quel che è, anche noi spesso portiamo dei gruppi di supporto ed i nostri fans fanno la stessa cosa, non è una giustificazione certo ma funziona così. E’ complicato passare da una situazione in cui sei headliner ad una in cui suoni di giorno, con uno stadio pieno di persone che magari non sanno neanche chi siamo e vogliono solo vedere i metallica, quindi devi salire sul palco e dare il meglio di te, questo è di grande ispirazione perché ci sono molte persone che siamo riusciti a conquistare
I: penso che il metal di giorno sia una delle cose più difficili da fare…
S: sotto il sole di Atlanta poi…
I: tu hai qualche storia horror da raccontarci Tom?
TM: No dai, horror no. Abbiamo aperto per gli U2 e lo stadio non era proprio gremito di gente. Abbiamo suonato al Loolapaloosa e nessuno ci conosceva, suonava molto presto e la gente era ancora alla prima birra. In alcuni festival a cui siamo stati, gli intervistatori venivano li e ci chiedevano – siete nervosi di suonare davanti a tutte queste band metal? – e ovviamente no! Andrà tutto bene, rispondevo sempre. Andremo sul palco e faremo quello che sappiamo fare nel migliore dei modi.
S: Adoro questa cosa, so che i prophets vanno sul palco e ci danno dentro e tutte le sere dovremo rispondere alla loro performance con lo stesso entusiasmo. E’ salutare. Possiamo essere amici fuori dal palco ma quello che i fans devono avere e’ un grande show
TM: Infatti, quello che voglio da questo tour è tutto un nuovo livello di musicalità, loro hanno una grande tecnica, noi diamo molto importanza a questo aspetto, e non lo trovi ovunque; passo tantissime ore a suonare la chitarra e tenermi allenato, la cosa a cui tengo di più è essere un musicista.
I: adoro ascoltarvi, siete cosi appassionati. E’ anche un lavoro ma ne parlate con così tanta passione che è meraviglioso.
[…]
I: una volta abbiamo ricevuto una tua telefonata dalla prigione, Tom. Tu Matt, sei mai stato arrestato?
S: Eh sì.
I: qualcosa di interessante?
S: Emh… è un po’ imbarazzante sai, ho dei figli adesso.
I: Beh se non ne vuoi parlare va bene lo stesso
S: Diciamo che ho tirato un paio di pugni ad un poliziotto quando ero al liceo.
Mio padre è venuto a tirarmi fuori poi…
[…]

I: allora Matt avete passato metà dell’anno in tour con i Metallica adesso potete finalmente riportare The Stage sul palco a modo vostro, ho visto il video e sembra spettacolare, un’esperienza proprio coinvolgente per i fans.
M: si, sai parla dell’intelligenza artificiale, dell’esplorazione dello spazio, abbiamo anche collaborato con DeGrasse Tyson. E abbiamo deciso quasi di portare i fans al planetario. Nel tour con i Metallica c’era il fuoco, sono famosi per questo, i concerti di questo tipo in genere sono famosi per questo ma questa volta vogliamo portare entrambe le cose, sia il fuoco che qualcosa che ricordi lo spazio. Un nuovo livello, ecco.
I: vorrei chiedere ad entrambi : cosa ne pensate delle persone che sono li solo per la musica e non si curano davvero del messaggio che c’è dietro, vi disturba?
TM: Una rock band deve fare un grande show ogni sera, se non fai questo a nessuno importerà di quello che hai da dire, è un concerto non una lezione.
S: E’ vero, il primo approccio che hai con una band è la musicalità, poi quando diventi più ‘intimo’ con un gruppo inizi a concentrarti anche sui testi e quali sono le loro idee fino a creare un nuovo tipo di rapporto tra il fan e la band. In un arena ci sarà sempre una maggioranza di persone che vuole solo passare del tempo lontano dai problemi e godersi una bella serata.
I: E’ strano che tu lo dica perché comunque passi molto tempo su quei testi, ci metti del tuo perché siano belli.
S: Questa è una scelta personale, io non uso i social, mi espongo nei miei testi e nelle mie canzoni. Se la gente non vuole sentire quello che ho da dire nelle canzoni, mi sta anche bene.
[…]
I: Hai incontrato qualche ‘eroe’? Penso che per un ragazzo come te già anche l’idea di incontrare Ozzy Osbourne possa essere entusiasmante
M: Si, ho intervistato Ozzy l’anno scorso. Faccia a faccia. Sono stato un po’ con lui, ed è stato fantastico.
Ho incontrato anche Axl Roses ed è stato incredibile per me. Ero con i ragazzi dei Good Charlotte e lui è venuto verso di me, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha detto ‘ voglio ringraziarti per tutte le belle cose che hai detto su me e la band alla stampa’ e se cerchi su google c’è una foto di me, Benji, Joel e Axl. Inoltre adesso considero i Metallica amici ma la prima volta che li ho incontrati, suonavamo a San Francisco e James si è avvicinato al nostro bus mentre facendo un po’ di riscaldamento vocale con addosso una felpa degli Avenged Sevenfold… e mi ha detto ‘ ehi… riscaldamento eh?’
ed io ‘si…’ Siamo stati molto fortunati.
I: E come vi sentite ad essere per altri quello che sono questi grandi musicisti per voi? Sarà strano, no?
S: Noi siamo all’inizio, stiamo ancora cercando di farci valere con le vecchie glorie. Cerchiamo di incontrare sempre più gente possibile, è un grande onore.
view post Posted: 19/11/2017, 23:53 M.Shadows intervistato da NME parla della 'depressione' - Interviste & articoli dedicati
QUI L'ARTICOLO ORIGINALE


M Shadows, frontman della band Avenged Sevenfold ha detto la sua sul delicato argomento quale è la ‘salute mentale’ negli uomini, incoraggiando altri a non dire mai semplicemente ‘fattela passare’.
Oggi, 19 Novembre, è l’Internation Men’s Day, e Matt con le sue parole ha chiesto alla società di essere più aperta e comprensiva riguardo la depressione e l’ansia.
‘Sono sempre stato una persona molto aperta con i miei amici’ ha detto a NME ‘Ho avuto amici che soffrivano di depressione o che prendevano farmaci perché la loro ghiandola pituitaria non produceva abbastanza ormoni – quindi sono stato a contatto con gente che ha avuto problemi del genere. E sono sempre stato disponibile al dialogo.
Lo stigma è scoraggiante perché tutti sul pianeta attraversano dei brutti periodi, quindi dobbiamo semplicemente essere lì l’uno per l’altro. Alcune persone passeranno dei momenti bui da cui non riescono ad uscire e hanno bisogno di persone o aiuto tramite farmaci, cose che possono fare o qualcuno con cui parlare.’
‘Quelli che non sono bravi a capire i problemi di questo tipo non sapranno mai cosa significa affrontare la depressione. Dovresti metterti nei panni di qualcun altro. Ci vuole molto lavoro da parte di tutti noi per capire le persone e poi fare il massimo per aiutarli perché è semplicemente troppo importante. Perderemo davvero troppa gente se non facciamo qualcosa’.

Dopo la scomparsa di Chester Bennington, Shadows sottolinea che per tutti quelli che sono disposti a parlare serve altrettanta gente disposta ad ascoltare. Lui stesso non capiva perfettamente la depressione prima di averla dovuta affrontare in prima persona dopo la perdita dell’amico Jimmy The Rev Sullivan nel 2009.
‘Tutto quello che posso dire è che non conoscevo cosa fosse la depressione e avrebbero potuto ripetermi la parola ancora e ancora e non avrei mai saputo coglierne la profondità finchè non ho perso Jimmy. Ho passato tre anni praticamente in cui non riuscivo a fare niente, così sono andato a parlare con qualcuno e sono stati i tre anni più duri della mia vita. Mi agitavo durante la notte e avevo costanti crisi di ansia qualunque cosa facessi, non riuscivo a dormire, ed ero arrabbiato, così senza motivo. Ma una volta vissuti quei tre anni non potrei mai mettere in discussione lo stato mentale di qualcuno, perché l ho vissuto in prima persona.
Poi aggiunge ‘ So quando ci si possa sentire disperati e come si finisca per vedere tutto nero e terribile e anche come ci si senta incapaci di fare qualunque cosa. Sfortunatamente, le persone devono viverlo per poter capire davvero cosa significa. Tutto quello che posso dire a coloro che non credono che la depressione sia davvero una cosa reale o che semplicemente dicono – fattene una ragione e fattela passare – è che non hanno davvero idea di cosa stanno parlando. Devi dare alla gente il beneficio del dubbio che si stiano impegnando al massimo delle loro possibilità per superare il problema.’
view post Posted: 27/10/2017, 22:04 Zacky e Brian ospiti di Ernie Ball: 'String Theory' - Interviste
Zacky e Brian sono stati ospiti del programma 'String Theory', una web series che ha come argomento centrare le origini degli artisti più innovativi nel panorama musicale odierno.



Potete vedere il video qui sotto.



CITAZIONE
B:Mio padre è un musicista, l’ho sempre visto suonare generi diversi; quando era a casa si esercitava, ed io volevo fare quello che faceva lui. Mi ha fatto conoscere una varietà incredibile di musicisti, mi ha perfino regalato il mio primo cd dei Pantera e lì ho capito che tipo di musica mi sarebbe piaciuto fare e così ho passato anni a studiare.
Z: Quando ero più piccolo e sicuramente più impressionabile di ora, ero sempre circondato da ragazzi che venivano a scuola con magliette delle band, capelli colorati, skateboard, una folla di ‘ribelli’ attorno a cui io gravitavo e loro mi hanno introdotto a questa musica veloce e cattiva ed io l’ho amata subito, non ne avevo mai abbastanza.
La prima volta che ho preso in mano una chitarra è stato come estrarre una magica spada dalla roccia. I miei genitori mi hanno portato in un negozio di chitarre ed io ho toccato qualunque cosa, ho preso chitarre da destrorsi in mano e le ho suonate al contrario, ho acceso il distorsore al massimo, non avevo idea di cosa stessi facendo ma la mia vita è cambiata totalmente.
Sono sempre strato attratto dai live show, la mia parte preferita praticamente è quando prendono in mano la chitarra e la distruggono, perché è semplicemente fantastico. C’è qualcosa nell’energia di certi chitarristi che non si può replicare, per esempio Dime o Clash, quello che fanno è magico. Noi siamo ad un livello in cui facciamo tour in giro per il mondo, suoniamo e ci divertiamo come band, scriviamo album ma non ci arrivi per forza spaccando chitarre, devi immergerti nelle canzoni e nella scrittura. Brian mi ha aiutato molto in questo mi ha fatto scoprire vari generi, ho imparato molto da lui e spero di aver dato qualcosa anche io ed insieme ‘spacchiamo’.

B: Quando sono arrivato nella band c’era già un cd all’attivo ed era tutto riff-based e non mi ero mai approcciato alla musica in quel modo, scrivere energia che è quello che poi è un riff mi piaceva. Eravamo un bel gruppo perché eravamo tutti diversi e tutti potevano contribuire con qualcosa.

Z: mi ricordo quando decisi di usare le corde di Ernie Ball per la prima volta, ed è stato sempre quando ho comprato la prima chitarra, mi hanno chiesto quale volevo, ho visto le bustine colorate ed ho pensato ‘assolutamente quelle’, non sapevo neanche quale scegliere, avevano solo attratto la mia attenzione e non mi sono mai pentito.
B: Non sapevo neanche cosa fossero, ero in un negozio di chitarre e ho visto questa piccola confezione colorata, super figa, con un logo più bello di qualunque cosa avessi visto la dentro ed ho chiesto cosa fosse e mi hanno detto ‘sono corde per la chitarra’
‘che intendi?’
‘devi cambiare le corde della tua chitarra…’

Z:Uso queste corde dall’inizio e ad un certo punto ne ho ricevuto un pacco pieno gratis ed ero davvero entusiasta, ne avevamo bisogno. Queste corde ci hanno accompagnato ovunque, dai piccoli concertini alle arene, è quasi confortevole non doversi preoccupare di come suoneranno o se si romperanno – perché no, non lo faranno – e sono l’ultima cosa che di cui ti devi preoccupare sul palco.

B: si provano diverse cose, soprattutto in studio, magari ti danno roba gratis ma ad un certo punto capisci che la differenza la fa la qualità, Ernie Ball mantiene la qualità, quando arrivi a certi livelli non hai bisogno di roba gratuita, hai i soldi e sì, gli omaggi sono belli ma sai quello che vuoi usare e di cosa ti fidi.

Z: Quando scrivi un album è come una guerra, a volte ti scoraggi a volta è il giorno migliore della tua vita. Noi lo facciamo con ogni album, vuoi fare del tuo meglio, raccontare una storia o trasmettere qualcosa della tua vita ma sei con altre cinque persone che hanno altre cinque storie e hanno cinque vite diverse e devi mettere tutto insieme per creare qualcosa che arrivi ai tuoi fans.

B: Vuoi fare le cose in maniera diversa, parlare con il cuore e l’anima e ci vuole tanta gente e altre cose per riuscirci, la maggioranza comanda sempre e alcuni giorni ti spezzano il cuore e altri sono delle grandi vittorie.

Z: Brian scrive sempre pezzi per la chitarra che sono troppo difficili per me, faccio del mio meglio per imparare come si suonano, di solito ce la faccio. Questo mi rende un chitarrista sempre migliore, prendo sempre molto esempio da quello che fa in studio perché è più o meno il mio lavoro nella band, ma crea una bella dinamica.

B: ogni processo nella band dalla produzione: agli assoli, è tutto democratico, alla fine della giornata rende tutto più speciale quando ascolti il risultato.

Z: Siamo al punto in cui possiamo influenzare i giovani ed è ancora una sensazione strana, sembra ieri che faticavamo ad avere un fan, abbiamo davvero fatto concerti davanti ad una persona, non so come abbiamo fatto ma so che era sempre mettendoci il cuore.

B: Se la necessità è madre dell’invenzione, il pensiero contrario è padre dell’invenzione, se qualcuno fa una cosa in un certo modo, prova a farlo in un altro modo, vedi cosa succede. Puoi scoprire che ne esce qualcosa di innovativo ed unico: fallo con la musica, fallo con la tua vita. Smetti di seguire, sii più leader.
Sii qualcosa che nessun’altro è.


Edited by °Meister Vengeance° - 27/10/2017, 23:47
view post Posted: 20/10/2017, 13:23 Zacky, JC, Brooks e Brian ospiti di #WhatsHappening - Interviste
I nostri quattro impavidi sono stati ospiti del programma WhatsHappening, rispondendo ad alcune domande poste dai fans: dalle esperienze assurde proprio con il fanbase, ai tatuaggi, il batterista preferito di Brooks e molto altro.
E' un'intervista simpatica e molto ironica che potete vedere
Qui

Allego anche una breve ma essenziale traduzione
CITAZIONE
Q: Qual è l’esperienza più assurda che avete vissuto con i fans?
ZV: ce ne sono state tantissime. Mi ricordo che una volta io Brian e Johnny eravamo a Santiago, in Cile, siamo usciti per bere qualcosa e si è sparsa la voce che eravamo lì così fuori si è creata tipo una barricata di cinquecento fans, sembravano degli zombie e siamo dovuti sgattaiolare fuori di nascosto. Hanno cercato di ribaltare il nostro van.
Q: assurdo. Non avevate bodyguards con voi?
ZV: Si, erano nascosti dietro di noi.

Q: Non avevate cinquecento bodyguard, ragazzi, andiamo!
ZV: No, non avevamo abbastanza.
Brian: 499

Q: Quando usciranno le prossime date americane, vi aspettiamo in Texas
B: Se te lo diciamo, qual è il divertimento?

Q: Qual è la cosa che tutti voi desiderate i vostri figli sappiano riguardo Jimmy e cosa pensate che lui vorrebbe sapessero?
B: Beh, ci sono un sacco di cose divertenti che potremmo dire ma la verità che era un genio, questo è quanto.
ZV: Io vorrei che sapessero che persona adorabile fosse e di stare lontano dai guai.

Domanda video: Ho una domanda per Brooks, qual è il tuo batterista preferito e perché?
Brooks: Winnie Colaiuta, perché è straordinario. Non riesco neanche a capire come fa a suonare, è incredibile.

Q: Vi ho visto di recente. E vorrei sapere di tutta la vostra discografia qual è la canzone che preferite.
B: so per certo quale non mi piace
INT: Sarebbe?
B: per esempio, Beast and the Harlot.
INT: Perché?
B: tanti motivi, prima di tutto… perché non mi piace
ZV: per me, a little piece of Heaven. Ho ricordi meravigliosi di quel periodo in studio
JC: Si sono d’accordo. Mi piace molto la parte di chitarra, io posso intanto cazzeggiare dietro le quinte.

INT: Ora ho una domanda io: qual è il tatuaggio preferito che avevo. Inizi tu Brooks.
Brooks: non posso, questo è un programma per tutte le età.
INT: magari a fine trasmissione.
Brooks: non posso, se solo non fossi sposato…
INT: Invece vorrei spostare l’attenzione sui tuoi tatuaggi, io amo gli horror, tu sei un fissato degli horror? Qual è il tuo preferito?
JC: Nightmare in Helm Street, la versione originale

ZV: il mio preferito è forse questo degli Angels. Sono un fan del baseball.
Brian: risponde indicando tanti tatuaggi, dicendo che non sa che cosa significano
INT: Un’altra domanda, come vi chiamate?
Brooks: Wonderful ( meraviglioso )
INT: si chiamano così? Magari sei tu che li chiami così…
Brooks: si è una cosa reciproca.
INT: penso che sia una cosa molto carina, ma avete qualcosa tipo i Belieber..
ZV: il nostro club si chiama Deathbat Nation e gli abbiamo permesso di mandare le loro idee. Ma preferisco quello che ha detto Brooks.

In un secondo video che potete vedere qui, sono stati intervistati solo Brian, Zacky e Johnny. I ragazzi hanno parlato della performance al Grammy Museum, del loro grosso seguito su Twitter e della vittoria nel 2006 del MTV Video Music Award Best New Artist (in a Video)
1753 replies since 9/6/2010