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M.Shadows ospite di Ted Stryker a 'Tuna on Toast'

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view post Posted on 9/11/2021, 19:25
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Matt è stato ospite del nuovo show di Ted Stryker, ex conduttore radiofonico di KROQ, 'Tuna on Toast'. Potete vedere la divertente intervista qui. Gli argomenti trattati sono: gli sport praticati da Matt ed il suo grado di competitività, gli inizi della band, come affronta ogni show, come si procuravano i cd da ragazzi e le influenze che hanno indirizzato lo stile della loro band, l'incontro con il loro manager; una simpatica sfida a 'mini golf' e molto altro.

 
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view post Posted on 9/11/2021, 22:03
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T: Sono veramente felice di avere quest’ospite, oggi. E’ un fantastico frontman, uno straordinario compositore e il migliore in studio e sì, è bravo a golf. M Shadows!
M: Anche se ci vediamo spesso, è bello essere qui e chiacchierare di qualcosa di più serio.
T:Ogni volta che ci vediamo è sempre relativo al golf, non ti faccio mai domande sulla band. Vi dirò una cosa riguardo MShadows, lui è un ‘confidence builder’, quando giochiamo mette un braccio intorno alle mie spalle e mi dice ‘Stryker andrà tutto bene, rilassati e gioca’, per non parlare della migliore cosa che tu mi abbia mai detto: ‘E’ davvero divertente battere questi tizi’
Sei sempre stato un tipo competitivo?
M:Lo sono stato, adesso devo dire di essermi dato una calmata ma nel golf, lo sai, vuoi vincere. Dopo la partita, quando vai a cena, non vuoi bere una birra ascoltando altri che raccontano come hanno vinto i tuoi soldi. Ed è anche imbarazzante perché io non mi occupo del conto ma lo fa mia moglie, quindi mi tocca dirle tipo ‘Ehi Val, puoi mandare mille dollari a Corey…’
E magari lei ‘ Hai perso di nuovo?!’ E’ sempre meglio quando i soldi entrano piuttosto che escono.
T: E’ divertente perché magari mia moglie mi domanda ed io le racconto qualcosa ma Val può vedere tutto quello che combini, al centesimo.
M: Si, per fortuna non mi prende in giro.
T: Praticavi sport da ragazzo?
M: Si, basket. Beh tutti gli sport che si praticano da ragazzini: calcio, baseball, ma il basket era il mio sport. C’ero dentro in maniera davvero seria, probabilmente sarei andato al college per il basket ma poi è subentrata la musica e quindi con il Warped Tour ho lasciato stare il college, dopo il diploma. Pensa che Johnny è più piccolo di noi e l’abbiamo ‘strappato’ dal liceo praticamente.
Siamo andati al Warped tour, avevamo la nostra demo, il nostro piccolo album e ne vendevamo 1/2 al giorno, era una cosa grossa per noi.
T: Sono curioso di cosa ne pensavano i tuoi, eri ad un passo dal college. Avevate tutti tra i 18 ed i 20 anni. Magari per loro il vostro suonare al Warped Tour non era epico come lo sembrava a voi
M:Conoscevano bene sia Jimmy che Brian, dopo averci sentito suonare e questa storia della band comunque andava avanti da parecchio essendo noi stessi amici da parecchio, mio padre ha pensato che fosse una cosa buona, quando abbiamo effettivamente iniziato a creare la nostra musica. Sai lui è un rockettaro, ama il vecchio rock classico. Ci ha lasciato creare il nostro studio nel garage anche se diciamo che alcuni vicini non erano molto felici, altri invece si sedevano li mentre facevamo le nostre prove ogni giorno dopo scuola, a volte arrivavano anche i poliziotti ma sai tutti pensavano che fosse carino che i ragazzini avessero una band. Non si sono mai opposti, anzi sono stati molto di supporto. C’era la possibilità che andassimo in Europa e lo mi hanno comprato un libro sull’Europa, per farti un esempio
T:Quando sali sul palco hai la stessa sicurezza di quando giochi o ti senti come se non sapessi cosa fare?
M:Dopo tanti anni magari mi sento sicuro di quello che faccio ma allo stesso tempo no, se ci fai caso ci sono show che sono andati male. Se sali sul palco e ci sono trenta amici li non è come essere headliner al Download Festival, visto che noi abbiamo iniziato veramente dal basso e siamo andati crescendo non c’è stato quello shock del passare dal niente al tutto ma è stata una crescita graduale quindi mentalmente è stato più facile da gestire.
T: Mi dispiace non aver visto un vostro concerto nei primi anni 2000, sarei voluto essere un vostro fans prima, poi un amico mi ha coinvolto e mi ha detto di correre a vedervi appena possibile e aveva ragione.
M:Sai cosa? Quando qualcuno mi dice che era ai nostri primi show sono sempre un pò scettico perché c’era cosi poca gente che me ne sarei accorto! Prima di WTF eravamo diversi dagli altri, a molta gente non piaceva che ci fosse scream e cantato, a molti non piaceva l’influenza punkrock, ad altri che avessimo due chitarre. Erano tempi in cui i gusti della gente erano estremamente radicati e non facevamo breccia. Ecco perché non piaceva molto il nostro prima cd. Poi con il secondo cd abbiamo trovato la nostra audience e si è iniziata a fondare una piccola fanbase alternativa.
T: Ed era tutto per passaparola, niente canzoni in radio o cose del genere.
M: Pure il logo ci ha aiutato
T:Vero, chi l’ha fatto?
M: Al liceo, dicevamo sempre i Misfits hanno un loro, li riconosci subito, basta quello, anche noi dovremmo averlo. Ci siamo rivolti ad un nostro amico, Micah Montague, che è scomparso di recente, e gli abbiamo detto che volevamo un vero teschio con delle vere ali e se poteva realizzarlo per noi. Lui ne ha tirato fuori un artbook praticamente e ne siamo rimasti entusiasti. L’abbiamo messo ovunque perché volevamo che ci riconoscessero dal logo e non per forza dal nome, come i Misfits.
T: Come avete deciso che tipo di musica fare? Qualche band in particolare vi ha influenzato?
M:No, non c’era una band in particolare. Quando eravamo molto piccoli andavano alla Warehouse Records e rubavamo i cd perché non avevamo i soldi. Anzi facevamo due cose per ottenerli, non molto legali… Ricordi la BMG o BMA che ti permetteva di richiedere 10 cd e te li inviavano a casa? Noi compilavamo liste per tutti i nostri vicini e poi tenevamo d’occhio il postino e aspettavamo che lasciasse il pacco così potevamo rubare i cd. E cosi avevamo parecchi cd. Oppure andavamo alla Warehouse, bruciavamo la carta del cd con gli accendini e ce li intascavamo, non mi voglio giustificare ma non avevamo soldi. Tutto questo per dire che ascoltavamo cosi tanta roba diversa, di generi diversi; in più era il periodo del boom del punk rock in sud california, ed è ovvio che fossimo così condizionati da diversi stili. Infatti spesso ci hanno detto che avevamo dei gusti strani e la nostra band prendeva una strana piega ma in realtà era perché in altri posti non erano esposti a quel mix a cui eravamo esposti noi crescendo in quella zona.
T:Come siete passati dal suonare per 30 persone a qualcuno che vi dicesse ‘ avete quel che serve per portare tutto questo ad un livello successivo ‘
M: Il nostro manager ricevette un po’ di cd dalla Hopeless records, lui aveva appena finito un lavoro alla Capitol e voleva lasciare l’industria musicale ma ha sentito la nostra canzone e ha voluto incontrarci. Pensa che noi non volevamo neanche incontrarlo perché non volevamo un manager, ci sembrava una cosa stupida. Siamo andati ad incontrarlo a Los Angeles e noi siamo arrivati sul vecchio pulmino e lui era in Mercedes, siamo rimasti parecchio colpiti, devo ammetterlo, soprattutto quando ha lasciato una mancia di 20 dollari che sembra una cosa normale adesso ma a quel tempo non lo era certamente. Gli abbiamo detto che non volevamo un manager ma lui ci ha spiegato di cosa si sarebbe occupato e ci ha persuaso… e siamo con lui da quel giorno. Ha visto qualcosa in noi, ci ha creduto e penso che quella sia stata una grande svolta per noi. Lui conosceva tutti, si sapeva muovere e ci ha saputo guidare. Siamo stati fortunati. Tante band cambiano manager in continuazione, lui aveva solo noi ed il suo obiettivo era rendere noi una grande band.
T:Cosa pensi che abbia influito sulla longevità della vostra band tanto che ancora adesso state accrescendo la vostra fanbase, siete sempre stati dei pionieri in quello che fate, è stato difficile su certi punti di vista non tirarsi indietro e lasciar fare ad un grande manager come il vostro?
M: Abbiamo sempre fatto fare a Larry quello in cui era bravo e lui ci ha lasciato la nostra libertà, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenga la mano; facciamo tutto da soli e più andiamo avanti più tutto diventa decentralizzato, noi ci occupiamo degli artbook, del merch, di tutto. Lui si fida di noi e noi di lui, ci protegge dove dobbiamo essere tutelati.


T: Parliamo del Deathbat Club, ho visto qualche video e ne sono rimasto entusiasta, non solo è prodotto molto bene ma capisco quello che volete realizzare, è come un espansione del vostro rapporto con i fans.
M: Utilizzando questa nuova tecnologia, cioè la proprietà digitale di beni che web3 ti da in questa nuova rete, abbiamo voluto creare una community con il modello degli NFT. Cerchiamo di connetterci ai nostri fans in un modo che non è mai stato fatto prima.
T: Quanti NFT A7X ci sono? Illimitati?
M: No, solo 10000
T: Quindi tutti hanno un’opportunità di averli allo stesso prezzo, vero? E se sono fortunato di avere uno di questi token e aumenta di valore, posso venderlo?
M: Assolutamente
T: E a voi sta bene?
M: Si certo, è quello che vogliamo. Questa realtà è in continua espansione, certo ci sarà un momento in cui questo token varrà moltissimo ma noi vogliamo rimanere fuori dalla questione economica, non deve essere una questione speculativa, ma la gente arriverà a pensare: voglio davvero questi soldi o preferisco rimanere nel club? Ci sono molte persone che non riescono a capire questo mondo ma penso che una volta che si saranno abituati capiranno quanto è grandioso.
Non possiamo sapere come andranno le cose, ci sono token che verranno rivalutati in tre anni e altri che sono davvero a vita. Se qualcuno che non può approfittare di quel token vuole venderlo a qualcuno per cui è più alla portata, può farlo.
La community vuole attirare a se’ altre persone e per chi ha difficoltà c’è discord dove tante persone sono sempre pronte ad aiutare.
T: Posso farti qualche domanda sulla musica adesso? Avete qualche canzone pronta di cui il mondo non ha ancora sentito nulla?
M: Abbiamo scritto un intero cd ed è pronto da quasi un anno ma non abbiamo ancora finito di registrarlo. Se fossimo psicologicamente pronti ad andare in tour e ricominciare con la vita regolare, considerando anche la situazione covid, sarebbe diverso ma bisogna considerare tutto. Non mi piace buttarla sull’aspetto economico ma se organizzi un tour, devi pagare la crew, i pullman, tutta una serie di cose con cui non ti metti in regola in fretta e se per caso dovesse saltare visto che il periodo non è ancora stabile a livello di emergenza pandemica sarebbe una grossa perdita per noi, perché comunque dovremmo pagare tutto per non finire un tour. Quindi non ha molto senso, anche se la gente non riesce a capirlo. Lo faremo uscire quando ne avremo voglia. Comunque il cd è pronto, mi devo ancora occupare di alcuni vocali e ci sono delle parti di chitarra da registrare ma purtroppo il fatto è che a Los Angeles ci sono distanze di sicurezza da rispettare ancora il che rende impossibile questo lavoro perché rovina la registrazione, quindi abbiamo deciso di aspettare come anche ci ha consigliato il nostro stesso produttore. Insomma devi anche la voglia di pubblicizzare un nuovo album
T: Certo, devi essere anche psicologicamente pronto, lasciare la propria casa, la famiglia ed essere concentrato ogni sera su un palco.
M: Si, non voglio farla passare come se avessimo problemi nella band, perché non è cosi, ma siamo tutti consapevoli di che punto della nostra vita abbiamo raggiunto e vogliamo fare le cose nel modo in cui ci rende felici e penso che lo vogliano anche i fans. Siamo felici di questo progetto online, come saremo felici quando finalmente torneremo in tour con il nuovo album.
T: Sono molto soddisfatto di questa risposta
M: Solo tu probabilmente. Posso anche dirti che stiamo costruendo un nostro studio di registrazione in Orange County, nuovi modi di rilasciare musica, collaborazione, tutta una serie cose di cui non posso ancora parlare. Ovviamente tutte cose a cui la gente avra’ accesso tramite i token perché sarà il nostro quartier generale.
T: Quando è uscito City of Evil e avete iniziato ad avere molto spazio alla radio, riuscivi a percepire che la band stava diventando davvero qualcuno?
M: Si anche se fu un grande flop all’inizio per noi. I nostri fans rimasero delusi dal fatto che non fosse un WTF2 ma qualcosa di totalmente diverso, ci sono meno scream, Matt canta sempre, la sua voce è cambiata, ci sono troppi assoli. La prima settimana fu fallimentare e poi crollò in tutte le classifiche. Non pensavamo di poterci salvare, e di certo non avremmo avuto spazio alla radio. E Benji e Joel, che sono grandi amici, ci invitarono a TRL, passarono il video di Bat Country e non ha più lasciato TRL. Abbiamo vinto un VMA per merito loro e siamo arrivati al numero 1 della classifica.
T: Hai mai visto i video ‘first reaction…’? Quelli dei Sevenfold?
M: Ne ho visto qualcuno, si.
T: Quello sono io qualche anno fa, li guardo sempre. Anche quelli dei SOAD, dei Tool.
Tornando a noi, eravamo a City of Evil, poi il Selfitle e arriviamo a Nightmare. Penso che non ci sia tragedia più grande di perdere The Rev, non voglio andare sul personale, voglio chiederti come è stato professionalmente
M: Difficile. E’ stato poco prima di Capodanno e vedere tutta la gente intorno a noi felice che faceva festa era insopportabile. Non c’era mai capitato qualcosa del genere, una perdita cosi scioccante. Ed eravamo anche giovani. Era il nostro migliore amico, realizzare di non averlo più in giro per casa o non poterlo chiamare… così abbiamo messo tutto in pausa. Poi, come fa probabilmente tutto il genere umano, abbiamo cercato di andare avanti, e di guarire, questo non vuol dire che stavamo bene ma non c’era niente che potessimo fare. Nei mesi seguenti abbiamo cercato di capire come finire il cd perché avevamo un album che avevamo realizzato con lui e dovevamo finirlo, quindi abbiamo messo tutte le idee insieme e via…
T: E siamo ad Hail to the King… ecco che arriva Brooks! Mi piaceva moltissimo nei Bad Religion, ma parlando sempre a livello professionale cosa ha portato nella band? In cosa eccelle?
M: In tutto. E’ bravissimo in qualunque genere. In più a suonato con i Bad Religion e i Vandals, straordinario! Sai Jimmy ha iniziato con noi, ha fondato la band, era un visionario, partecipava alla scrittura e alla composizione, mentre Brooks ha portato la tecnica e questo modo alternativo di pensare. E’ stato un cambiamento lavorare con lui ma anche un piacere perché ci divertiamo tantissimo con lui e ci piace la sua personalità. Può suonare qualunque cosa davvero.
T: E’ facile andarci d’accordo?
M: Se non vai d’accordo con Brooks il problema sei tu. E’ fantastico, e la sua famiglia altrettanto. E’ perfetto.
T: E come va con il resto della band?
M: Beh potremmo fare a meno di Johnny… *ride* no, va benissimo. Non essere in tour, non dover sempre occuparci di mille cose ha fatto bene alle nostre relazioni: giochiamo a golf, andiamo al bar, andiamo fuori con i bambini. Penso che sia una cosa salutare per noi gestire le cose in maniera tranquilla, uscire quando ci va, suonare quando ci va, dobbiamo mantenere un ambiente sano. Stiamo bene e non vedo l’ora di affrontare tutto quello che ci riserva il futuro perché mi piace stare con loro.

Edited by °Meister Vengeance° - 9/11/2021, 22:55
 
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