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Posts written by Shinex_6661

view post Posted: 21/12/2019, 00:40 Jimmy su Drum Magazine di ottobre 2005 - The Reverend
TRADUZIONE:

Il 23 giugno 2005 Drum magazine ha parlato con Jimmy:

New York City sta abbattendo la sua vendetta sugli Avenged Sevenfold — o almeno sul loro batterista. Da qualche parte, un folle e creativo maestro della ritmica meta, conosciuto come The Reverend, sta vagando in questa vasta città, riprendendosi da una sventurata notti di eccessivo edonismo sul conto della loro nuova grande etichetta discografica, la Warner Bros.

Deve essere stata una festa infernale, pensi fra te mentre aspetti con crescente impazienza l’apparizione di The Reverend nello Studio G, presso il famoso studio di registrazione Soundtrack di New York City. È passata un’ora dall’orario dell’appuntamento e sebbene il resto dei suoi compagni sia arrivato per I rispettivi set fotografici e interviste, The Reverend è decisamente un ASSENTE INGIUSTIFICATO.

Qualcosa è sicuramente andato storto alla fin del pomeriggio, perché ora – per ragioni che non conosceremo mai – non solo The Reverend è stato cacciato dall'hotel della band, ma pare che nell'intera isola di Manhattan non ce ne sia nessun altro disposto ad accettarlo . Di conseguenza, il ventitreenne di Huntington Beach, Californiano, come dicevamo, sta cercando di farsi strada frettolosamente da qualche parte a Brooklyn. Arriverà sicuramente. Aspettiamo solo un altro po’.

SEI UNA PERSONA IMPEGNATA e ti stai infastidendo, ma il tuo tempo non è stato totalmente sprecato. Per evitare la fuoriuscita del nuovo CD degli Avenged Sevenfold, City Of Evil, la Warner Bros. ha invitato te e pochi altri giornalisti ad ascoltare le trace nello studio dove sono state assemblate e mixate dal geniale Andy Wallace, e devi ammettere che le canzoni sono affascinanti. Sono una sintesi intense di influenze metal, progressive e orchestrali. Sono follemente esagerate e allo stesso tempo matematiche e logiche. Alcune durano nove minuti e ognuno di loro ha una batteria incredibile, con mosse alla velocità della luce, combo strabilianti e alcuni groove raffinati.

Decidi che quel ritardatario di un Reverend non è poi tanto male, ma hai altre 18 cose da fare oggi e i 60 e passa minuti di ritardo hanno già rovinato tutti i tuoi programmi. Ti toccherà metterti in attesa al telefono e parlare con il pubblicista mentre impacchetti il tuo computer e ti dirigi disgustato verso la porta. Raggiungi la maniglia ma non la tocchi, perché si è spalancata da sola e grazie a qualche magia oscura, finalmente, Reverend è lì sulla soglia.
Reverend non somiglia agli altri membri degli Avenged Sevenfold che, con tutti i loro piercing, tatuaggi e vestiti orrendi, sembrano essere stati pensati per essere i protagonisti di un video game sulle band metal. Invece, Reverend ha un taglio di capelli normale e dei vestiti normali, sebbene la sua alta figura sia circondata da un’aura forte e cupa. Non desidera altro che nascondersi dietro i suoi occhiali da sole. Sfortunatamente, il suo bassista glieli sfila dalla faccia nell’istante in cui entra nello studio per poterli indossare lui durante il servizio fotografico.

ESPOSTO, Reverend non ha più niente da nascondere e ora può parlarti sotto le luci luminose della grande sala del Soundtrack. Ha l’aspetto di uno che avrebbe preferito rimanere a letto, ma ha fatto tutta questa strada e quindi tanto vale rispondere alle tue domande. Per prima cosa vuoi sapere come ha iniziato a suonare la batteria, quindi gli chiedi come è successo.
Reverend ti guarda, prova a decidere se sei solo l’ennesimo stupido tizio che scrive di musica, mette insieme ogni grammo di forza che gli è rimasta e parla “Quando ero più piccolo ero sempre in giro a far casino, picchiando su qualunque cosa”, dice lentamente provando a ricordare. “So suonare la chitarra e il piano e so cantare, ma la batteria è sempre stata speciale per me. Quando ascolto la musica faccio sempre caso alla batteria”.

Gli chiedi quali siano state le sue prime influenze per la batteria e lo senti rallegrarsi un po’. “Quando ho iniziato ero fissato con Dave Lombarto e Vinnie Paul, trascrivevo tutta la loro roba”, ricorda. “Qualche anno dopo ho iniziato ad ascoltare Dave Weckl, Vinnie Colaiuta e Virgil Donati. Adoro tutti questi batteristi, ho sempre cercato di immaginarmi cosa facessero. Mi piacciono ancora tutti i batteristi metal, mi hanno insegnato come suonare. Ho sempre suonato metal. Quei batteristi mi hanno influenzato soprattutto perché tendono a essere un po’ più sperimentali – i batteristi metal sono sempre più appariscenti o più sperimentali degli altri batteristi. Mi ci sono aggrappato. Il mio stile in questa band è frutto del mio lavoro personale. Trascorro la maggior parte del tempo pensando alle canzoni e a suonarle tutti i giorni”.

Sviluppare nuove modi per approcciarsi alla batteria è una faccenda molto seria per Reverend ed è un cosa che ha portato con passione all’interno di City of Evil. “Puoi suonare la batteria inserendo parti ritmiche come non puoi fare con nessun altro strumento. Puoi fare cose con i piedi e con le mani e suonare più veloce che con qualunque altro strumento” specifica. “Ho i miei momenti nel CD. “Ci sono delle rullate e c’è anche un assolo di batteria nell’album. È molto divertente. Mi siedo nella mia stanza con il kit con cui faccio pratica e provo a creare cose sempre differenti. Non voglio vantarmi o roba del genere, ma possono suonare super velocemente per 60 minuti. Rimpiango sempre di non aver inserito più rullate veloci nell’album, perché la mia band mi dice sempre ‘Mettici della roba creativa. Quando senti della roba strana rimani più colpito’. È divertente uscirsene con cose che non hai mai suonato prima, sedersi e pensarci aiuta molto, scrivere di tuo pugno, immaginarsi come deve essere una rullata”.

Reverend ti racconta che la sua avventura con gli Avenged Sevenfold è iniziata pochi anni fa all’Huntington High School di Huntington Beach, dove il cantante M. Shadows aveva iniziato a metter su il gruppo. “Avevamo sempre fatto parte di strani gruppi punk rock e sperimentali. Abbiamo deciso di formare una band metal e ritornare a quello che eravamo solito ascoltare al quinto anno. È iniziato come un gruppo di amici che provano a scrivere della musica metal rock e ad oggi continuiamo a provare nello stesso garage. Penso che ora torneremo a casa e impareremo a suonare live le nuove canzoni, perché ancora non l’abbiamo fatto. Ci abbiamo messo sei mesi a scriverle”.

SEBBENE NON STIA ESATTAMENTE SALTANDO sulla sedia, Reverend sembra essersi ricreduto e pare essere contento di parlare dell’approccio unico della sua band alla composizione. “È divertente”, riflette, “in questo album non ci siamo voluti inserire in nessuna struttura o genere in particolare. Abbiamo solo messo insieme le nostre abilità e i nostri talenti e tutte le nostre influenze sono venute fuori. Quando inizi a scrivere un album, non sai che sound avrà. Siamo partiti dai riff di chitarra ed è diventato ovvio che si sarebbe trattato di un album diverso da tutto quello che avevamo fatto prima.

“Sapevamo che non ci avremmo inserito degli scream, abbiamo cercato di essere creativi con le parti vocali. C’è un possibile coro da qualche parte in una canzone che si ripete una, due o tre volte. Abbiamo scritto semplicemente per divertirci – se siamo entusiasti per qualcosa, ci buttiamo e speriamo che le persone ne siano entusiaste quanto noi. Capita che scriviamo due canzoni mediocri ma con delle parti grandiose, poi scartiamo le canzoni e inseriamo le parti migliori in una sola. Questo è successo poche volte con questo album”.

Infatti, per Rev e i Sevenfold il processo di scrittura risiede laddove le cose sono veramente stimolanti. “Per me, si tratta di provare a scriver la miglior traccia di batteria possibile, che sia un uno-due o qualcosa di davvero impegnativo. Puoi creare un beat semplice ed emozionante colpendo i piatti i un punto insolito. Il nostro sound è così chiassoso che solitamente le mie note fantasma o i miei trucchetti non si sentono, ma di solito inserisco dei piatti o delle campane qua e là.

“I piatti possono creare dei beat davvero interessanti senza pestare i piedi a nessuno. Trovo fichissimo suonare un piatto nel punto giusto. Fa parte del beat di base. Tutto si ripete e ogni beat ha un piccolo colpi di batteria, un motivo costante che cattura l’attenzione di un batterista come un beat da trascrivere”.

C’È STATO GRANDE CONSENSO da parte della critica per i primi due lavori degli Avenged Sevenfold – Sounding The Seventh Trumpet nel 2001 e Waking The Fallen bel 2003 – per via dello stile mozzafiato della band in generale e per l’ipervelocità di The Reverend in particolare. In City Of Evil, ha pianificato le sue parti in modo estremamente meticoloso. “In studio abbiamo cambiato un paio di cose – la band aveva votato per tagliare alcuni momenti di follia in cui pensavo solo a me stesso”, ammette. “ Ma mi sono assicurato di aver scritto per bene ogni parte dell’album, cosa che non ho mai fatto prima. Un approccio di questo tipo fa schifo, perché devi bloccare le canzoni ogni 20 secondi perché non hai suonato una nota nel modo esatto in cui volevi tu, ma nel momento in cui siamo entrati in studio, avevo tutto scritto nella mia testa.

“Avevo pensato di trascrivere tutto, ma mentre scrivevamo questo album ho avuto una mano rotta per sei settimane. Riuscivo a suonare a malapena – tenevo la bacchetta con due dita. È stato molto stressante. Sapevo che la mia mano era in via di guarigione, ma non ero sicuro che avrei rispettato la scadenza. Sono stato due settimane senza gesso prima che potessimo entrare in studio. Ero stato coinvolto in una rissa in un bar: avevo messo ko qualcuno per [il bassista] Johnny [Christ] e la mia ragazza. Ora ho giurato di smetterla per sempre con le risse. Quella è stata veramente l’ultima e ha fatto schifo”.

TI ANNOTI MENTALMENTE di non metterti contro The Reverend, e ti chiede se queste tendenze aggressive possano aver avuto a che fare con il suo trasferimento di ieri sera. Poi gli chiedi come ha sviluppato la sua velocità alla batteria, nonché il suo marchio di fabbrica.

“Per me suonare velocemente è sempre stato più divertente, come Paul Bostaph negli Slayer – lui è il massimo”, spiega. “Ho iniziato sviluppando velocità nelle mani. La mia insegnante mi aveva trasmetto un’ottima tecnica. È una questione di come tieni le bacchette e di movimento: ho finito per suonare con i pollici all’insù [muove le mani in modo che i suoi pollici siano rivolti verso l’alto, paralleli tra loro e con le punte rivolte verso dite], ed è iniziato tutto in modo molto semplice. Cercavo di essere sempre più veloce con le mani, specialmente quando suonavo nelle band punk e roba così.

“Per quanto riguarda i piedi, all’inizio ha avuto dei problemi ad andare veloce e ad essere costante. Ero grado di correre per sei miglia, non di suonare una grancassa troppo a lungo perché era estenuante. Il mio problema era sempre che il piede sinistro non riusciva ad andare veloce come il destro, quindi mi sono seduto con un metronomo e ho suonato solo con i piedi. Devi ammazzarti per riuscire a fissare la tecnica nel piede sinistro, esercitando ancora e ancora. Ogni giorno cercavo di aumentare un po’ la velocità e ora arrivo a circa 220bpm”.

Una recensione che hai letto sugli album precedenti degli Avenged Sevenfold specificava le abilità di Reverend nei single stroke, quindi gli chiedi se sia questa la chiave della sua unicità e la risposto arriva subito.
“È quasi sempre il sigle stroke”, conferma. “L’intero album, ad eccezione di Betrayed e un’altra canzone lunghissima, tutto è rimshot nell’album, tutto è una rullata. Trovo che il rimshot dia un certo potere e mi piace che ci sia in tutto il pezzo. È ottimo come sfondo. Puoi andare veloce come se volessi fare il rimshot e non è troppo netto. Non suona così intenso: suona come un double stroke, che non è intenso come nel metal. Se aggiungi potere con il rimshot senza sosta, penso che ne benefici tutto il pezzo”.

Mentre molti batteristi a cui piace sperimentare e uscire dagli schemi attirano l’ira dei loro compagni di band, Reverend si gode un rapporto con il suo gruppo che lo incoraggia costantemente a mischiare elementi, aggiungendo molto di più a una canzone rispetto a quella che con un click sarebbe una traccia semplicissima. “Mi piace usare la batteria e il suono del tamburo come un altro trucco – importante tanto quanto la parte di chitarra, non gli fa da sfondo”, enfatizza. “A meno che io non stia facendo un semplice uno-due, mi piace cambiare qualcosa, anche se si tratta solo di aggiungere il charleston. Cambia la struttura e il sentimento della canzone, rende tutto più interessante e sembra che accompagni il pezzo. Non sopporto la monotonia. Ovviamente dovresti essere un batterista per farci caso, ma penso che questi cambiamenti siano importanti tanto quanto quelli vocali o della chitarra. Mi approccio a tutte le parti”.

“Cerco di essere super raffinato - non vado sempre fuori di testa. Ci sono tanti batteristi capaci di far impazzire le persone con un assolo di batteria, ma non è questo il punto. Bisogna scrivere per la musica, ma anche usare le tue capacità per poter piacere. La mia band è incredibile. Impazzirei se stessi in una band in cui non poter far niente. Non avrei motivo di far parte di una band del genere - basta prendere una altro batterista che riesca a suonare molto bene. Sono fortunato perché gli Avenged Sevenfold sono i miei migliori amici, mi supportano e volevano che la batteria fosse più intensa in questo album. Volevano che suonassi di più, e nessuno pensa che suoni troppo. In canzoni come Beasts And The Harlot ci sono punti dedicati alle parti di batteria e agli assoli. La batteria è incredibile, ma spesso viene dimenticata. Non capisco perché le band non dovrebbero volere delle parti di batteria interessanti nei loro album. Essere in una band metal rock ti da un ampio margine d'azione".

CONTROLLI GLI APPUNTI della sessione di ascolto, noti che ci sono diversi punti tecnici sulla batteria di cui vuoi chiedergli. Per Beasts And The Harlot hai scritto "tamburi che suonano... intro fulminante... groove solido nelle strofe... riempimenti... punk metal drive... atletico... doppia cassa micidiale... velocità e combo incredibili nell'outro". Per Blinded In Chains hai scritto "parti ad alta velocità che riempiono lo spazio... contrabbasso esplosivo... batteria elettrizzante... canzone lunga".
Reverend è impressionato dalle tue interpretazione e in cambio ti fornisce dei dettagli in più. "Adoro mettere insieme tom e rullante veloci alla doppia cassa", dice. "Tra le mie influenze ci sono Machine Head, quel batterista mi ha trasformato in quel che sono. Un pezzo che normalmente faresti con le mani, viene doppiato dalla grancassa. Suona benissimo - o per lo meno come se stessi facendo più di quel che sei. Se suoni costantemente la doppia cassa e ci aggiungi delle parti con le mani, non devi per forza andare veloce per trasmettere la sensazione di velocità. Dal punto di vista creativo, una delle cose che preferisco di questo album è Blinded in Chains, quella piccola rullata ha un qualcosa di rudimentale fatto con i piedi. Adoro queste cose e nel prossimo album ne inserirò sicuramente di più".

Reverend fa notare che ha volutamente sfruttato tutto il suo kit, anziché rimanere ancorato solo a una parte attorno al ride o al charleston. "Avere tanto tempo per scrivere le varie parti è fantastico. Puoi fare quello che ti verrebbe naturale suonare tra un tom e il rullante durante un'improvvisazione quando suoni qualcosa la prima volta, poi in un secondo momento ti siedi e ci pensi, per prendere la decisione migliore tra l'uso di un tom alto e di un tom basso, per capire qual è più interessante. Puoi veramente sbizzarrirti, perché fai con naturalezza quello che improvviseresti e suoneresti dal vivo, a meno che non sia già scritto.
"Hai la tendenza a spingerti al limite, ma quando suoni dal vivo non vuoi fare casini. Ne ho parlato con la mia band, chiunque di loro può sbagliare, ma se sbaglia la batteria è come se deragliasse un treno. Quando suono dal vivo mi attengo abbastanza al materiale, anche se nel corso delle settimane la situazione diventa più solida e improvviso, facendo impazzire il resto della band per un concerto. Quindi esco dagli schemi. Altrimenti si dimenticano che sei lì! Il nostro cantante è un grande fan della batteria e ci sono certe parti che non cambierei mai - lui le ascolta sempre. Si tende a fare di meno durante la registrazione e a strafare dal vivo. Non fai mai la cosa giusta quando dovresti".

Molti di quelli che ascolteranno City Of Evil accuseranno Reverend di strafare e sei curioso di sapere se la cosa lo preoccupa. "In una band metal si ha un diverso concetto di strafare", afferma. "Ci sono certe parti in cui l'istinto mi dice di riempire ogni vuoto tutto il tempo e di suonare più di quanto suono effettivamente. Una volto che ho discusso un'idea con la band e con il nostro produttore, tendo di più ad ascoltare la band e a ignorare il produttore e a fare quello che voglio.

"Le cose ora sono molto diverse da quando è nata la batteria. Non c'erano vere e proprie parti di batterie - c'era solo per il ritmo e le percussioni. Sta diventando sempre più sperimentale. Non penso di strafare. Provo a non farlo. Ci sono dei pezzi e delle parti che ho scritto e che non sono nell'album e c'è tantissimo materiale che ho in mente e che vorrei metterci dentro. L'ho inserito nell'album solo per mettermi in mostra. Questo è il mio istinto: voler fare il più possibile, ma fondamentalmente devo stare attento alle parti vocali. Il fatto è che le canzoni le sento davvero. La maggior parte delle nostre canzoni sono allegre, veloci ed energetiche e penso che rimandino a una batteria pazzesca. Ci sono altre due canzoni nell'album che non hanno niente di assurdo. Una volta che una canzone è scritto ci metto dentro più cose possibili senza pestare i piedi a nessuno. In un'altra canzone invece deciso di non inserire niente di assurdo. Finché si riesce a ottenere il meglio in entrambi i modi, mi piace essere concreto e buttar giù la traccia di una canzone, ma a volte è divertente anche prendere la cosa alla leggera.

"Gli Avenged Sevenfold non hanno mai seguito nessuna regola. Non ci importa e non ci importerà mai. Facciamo quello che ci viene".

SEI GRATO a The Reverend per questa riflessione filosofica e in particolare per l'ultima affermazione, perché, essendo un giornalista esperto, ti rendi subito conto che si tratta di una citazione pungente con cui concludere un articolo. Parlate ancora un po', ma a parte definire il Warped Tour "superficiale" e sovraffollato di band, The Reverend non dice nient'altro di particolare. Poi ti rendi conto che ancora non sai quale sia il suo vero nome, così glielo chiedi.

“Jimmy,” risponde.

Gli chiedi se ha un cognome. Ci pensa per un tempo che sembra lunghissimo.

“Sullivan,” ti dice.

Ora il tuo articolo è completo. Inizi a riporre il tuo computer e The Reverend ti chiede se vuoi qualcosa da bere dal frigorifero, poi ti porta una lattina di 7-Up. Chiacchierate per qualche altro minuto e penso a quanto sia bella l'intervista che è venuta fuori e a quando sei lieto che alla fine siate riusciti a incontrarvi. The Reverend ti dice che è stato fantastico parlare di batteria, anziché delle solite vecchie cose sulla band.

Tuttavia, si è davvero fatta l'ora di dedicarsi a tutto il lavoro che rimane da fare, quindi ti alzi, gli dai una stretta di mano e ti dirigi verso la porta. Prima di andare, The Reverend ti da il suo indirizzo email e ti dice di rimanere in contratto. Assolutamente.

111910-fe-reverend-kit
Batteria: Drum Workshop
1. 22" x 20" Bass Drum
2. 14" x 5.5" Bell Brass Snare
3. 10" x 8.5" Tom
4. 12" x 9.5" Tom
5. 14" x 11" Tom
6. 16" x 14" Tom

Piatti: Sabian
A. 14" AAX Metal Hi-hats
B. 18" AA Metal-X China
C. 8" Mike Portnoy Signature Splash
D. 10" Mike Portnoy Signature Splash
E. 18" AAX Metal Crash
F. 19" AA Metal-X Crash
G. 24" AAX Metal Ride

The Reverend usa anche DW hardware, pelli Evans e bacchette Pro-Mark.

Edited by giada7x - 24/12/2019, 11:03
view post Posted: 11/12/2019, 11:36 Jimmy intervistato da Drum Magazine! - Vecchie interviste
TRADUZIONE:

Jimmy Sullivan: La Vendetta degli Avenged Sevenfold

Di Andrew Nusca // Foto di Neil Zlozower
James Owen Sullivan si sta fissando i piedi. È un caldo pomeriggio di luglio e il batterista degli Avenged Sevenfold armeggia con le sue dita smaltate di nero in uno studio discreto e climatizzato della ventitreesima strada di Manhattan. The Rev, come lo chiamano i suoi compagni di band, è chiaramente a disagio, cosa resa ancora più evidente dal modo in cui ha drappeggiato il telo nero lungo più di un metro e mezzo sul divano nero di pelle appoggiato contro la parete insonorizzata posteriore. Il tintinnio dell’assortimento di gioielli di metallo attorno ai suoi polsi è uno dei principali suoni della sala. L’altro è il ticchettio silenzioso del meccanismo interno del letto CD alla sua destra. Non ha detto niente, è rimasto in silenzio da quando sono entrato della stanza e ora sembra ancora più distante, lo sguardo perso oltre la polo rosa pastello del suo manager preoccupato dall’altra parte del vetro, oltre la fila di cursori sulla tavola armonica, dove una serie di supporti per microfoni vuoti è accatastata in un angolo e coperta da un telo. The Rev sa che p solo un altro giorno del processo di registrazione del nuovo album della sua band, il successore del loro disco d’oro, l’ibrido rock/metal City of Evil, ma vedere quei microfoni lo ha distratto dal suo lavoro.
Gli ultimi due mesi sono stati lunghi per The Rev. La maggior parte di questo anno lo ha trascorso scrivendo le tracce base per l’album e, giusto un paio di giorni fa, il suo iPod è impazzito, vaporizzando 4.500 canzoni vintage rare che aveva salvato come fonte di ispirazione. “Non sono un gran che con la tecnologia” confessa, le braccia spalancate in segno di resa. Ma c’è una nota di tristezza nelle sue parole, il ricordo dei vecchi tempi che riecheggia nel sentimento evocato dalla visione dei microfoni dall’altra parte del vetro dello studio. Per alcune persone è un momento di distrazione in una dura settimana di lavoro. Ma per The Rev si tratta di un momento di verità rivelata: The Rev vuole solo suonare. Ed è stato rinchiuso in studio troppo a lungo.

GLI INIZI. Per essere un batterista così appassionato, The Rev ha iniziato la sua parole con le parole più ironiche: “No”. A soli cinque anni, il californiano di Huntington Beach fu costretto dai suoi genitore a prendere lezioni e pianoforte e batteria con l’obiettivo di imparare uno strumento, qualunque strumento. Il piccolo Jimmy si oppose con tutta la forza di cui è capace un bambino. “Mi opponevo” racconta, “ma ne sono sempre stato un po’ attratto”.
Quel tipo di resistenza costante e di curiosità sono una parte di quello che ha ispirato The Rev a intraprendere la sua educazione musicale. Ha iniziato a prendere lezioni a dieci anni con un “una batteria comprata per corrispondenza – una vera merda” racconta ridendo. “Ho avuto la mia batteria una anno dopo”. The Rev ha iniziato con quello che si potrebbe definire un mix di nozioni fondamentali della batteria per uno studente delle scuole elementari: rudimenti, composizione e trash metal. “Ho iniziato imparando a suonare cose come i Metallica” spiega The Rev. “Ho iniziato a trascrivendola. Sono partito dal Carmen Appice, dalle nozioni di base e da esercizi di tecnica. Ascoltavo musica metal, quindi ho iniziato a trascriverla”. Da lì è stata una strada in salita. “Ho cominciato dalle cose più difficili. Prima la roba veloce, da classici come Pantera e Slayer. Poi sono passato al prog – Dream Theater e Rush. Dopo al funk, quindi Dave Weckl e Terry Bozzio. Ho cercato di prendere il più possibile da ognuna di queste influenze. Poi mi sono unito a un gruppo di percussioni all’Harbor College di Los Angeles. Ne ho fatto parte dal sesto al settimo anno”. Per The Rev non ci è voluto niente a impressionare i suoi compagni. Dopotutto, se essere un batterista di un gruppo punk ha impressionato le sue compagne di classe, immaginate cosa può fare una doppia cassa prima della pubertà. "Lo adoravano" dice sorridendo. "Quando suoni una doppia cassa e sei alle medie, rimangono tutti a bocca aperta. Ho iniziato al sesto o al settimo anno. Ma nessuno mi aveva mai insegnato e non ho mai pensato di farlo solo perché mi piaceva la sensazione che provava a suonare dal vivo e lo stile di vira che ne consegue".
"Ho scoperto come diventare più resistente e a suonare note in sedicesimi il più velocemente possibile solo molto più tardi, quando avevo circa 19 anni". The Rev racconta di aver iniziato a crescere e sviluppare il proprio modo di suonare - e di comporre - tra i 10 e i 16 anni, aiutato dalle basi tecniche apprese nel periodo trascorso all'Harbor College di L.A. con la professoressa Jeannette Wrate. "Lei aveva una grande influenza su di me come musicista in generale", spiega. "Mi ha introdotto nel mondo delle percussioni, finendo per far parte di una band, e mi ha insegnato molto sulla teoria della musica e della batteria. Mi ha sempre spronato e ha sempre sottolineato il fatto che avessi un grande potenziale come batterista. Penso che molto insegnanti di batteria non ti incoraggino veramente a scrivere musica; si focalizzano solo sulla batteria, sai?". Quel supporto è stato fondamentale per sviluppare le basi del suo attuale modo di suonare. "È stato molto importante perché credo che esercitarsi nella tecnica aiuti ad accelerare il processo di apprendimento," afferma The Rev. "Per esempio, una persone con una buona preparazione riesce impara in un mese quello che chiunque senza una preparazione professionale impara in un anno. Rende tutto molto più veloce".

DAL PUNK AI PANTERA Durante il suo secondo anno di liceo, The Rev ha iniziato a manifestare il suo interesse per le ragazze ed a smettere incautamente di suonare con le band punk rock alle feste. Lontano dall'essere lo studente ideale (nel 2000 è stato espulso per "una serie di infrazioni comportamentali"), The Rev ha concentrato tutte le sue energie nella scena musicale nascente, creando la band metalcore Avenged Sevenfold con i suoi amici di infanzia M. Shadows e Zacky Vengeance e usando il nome d'arte "The Reverend Tholomew Plague". Synyster Gates si è unito poco dopo. "Crescendo siamo sempre stati migliori amici", racconta. "Proprio mentre registravamo il primo album, lo abbiamo fatto entrare nel gruppo, perché avevano bisogno della sua folle influenza e della sua cultura musicale". Con l'inchiostro ancora fresco sui diplomi del liceo, i componenti della band sono entrati in studio per registrare quello che sarebbe diventato il loro primo album, Sounding The Seventh Trumpet. È stato difficile sin dal primo giorno - ma i loro sforzi hanno innescato un effetto domino che ha lanciato la loro carriera. "La registrazione del nostro primo album ce la siamo praticamente finanziata da soli, facendo lavoretti qua e là", racconta The Rev. "Il disco è stato notato dalla Hopeless Records, che ci ha proposto di formare con loro. Quello è stato il primo passo, entrare a far parte di quell'etichetta e poi far uscire Waking The Fallen, che poi è stato notato da etichette più grandi. E ora siamo con la Warner Brothers". Con un contratto con una grande etichetta discografica, arriva nel 2005 City Of Evil. Registrato a Houston, l'album conquista una solida posizione nelle classifiche, un accordo di licenza con il gigante dei videogiochi Electronic Arst, un video diretto da Wayne Isham e una menzione nella lista dei 100 migliori album di chitarra di tutti i tempi di Guitar World. La popolarità dell'album e il relativo tour hanno anche permesso a The Rev di essere circondato dai suoi idoli, un'opportunità che nessuno della band si sarebbe mai aspettato. "In nostro più grande concerto come headliner è stato al Gibson Amphitheater [a Los Angeles]", spiega. "È stato un momento molto emozionante. Un altro grande momento è stato quando siamo saliti sul palco con i Metallica per la prima volta. Oh, e incontrare tanti dei miei idoli, come Vinnie Paul. Quei momenti sono sempre molto gratificanti".

TROVARE UN GROOVE. Il tempo che The Rev ha trascorso in studio durante l'estate lo ha ripagato generosamente. Dal primo colpo sul rullante alla prima nota suonata al piano, il nuovo album degli Avenged Sevenfold sta prendendo vita. Conosciuti per la durata delle loro canzoni e per le loro doti di musicisti, i cinque membri della band hard rock/metal hanno affinato il loro sound concentrandolo in una lunghezza media di cinque minuti, rendendolo più compatto e funzionale rispetto al disco precedente. In prima linea c'è la batteria acrobatica e intricata di The Rev - una solida base groove che funge da collante per tutti gli altri membri della band. Il cambiamento è una scelta consapevole da parte della band e allo stesso tempo un ampliamento del loro stile, derivato dai feedback ricevuti durante le centinaia di date in giro per il mondo. "Sì, c'è assolutamente un orientamento più groove", afferma The Rev. "Credo che le persone lo adoreranno. Ci siamo sempre cimentati in groove che ti fanno venir voglia di sbattere la testa per tutta la durata della traccia, anziché muoverci in direzioni diverse e scrivere canzoni che suonassero come tre canzoni messe insieme. In questo album ogni canzoni ha una personalità unica e rimane fedele a se stessa, anche se oscilla verso i confini delle altre canzoni. Ogni canzone viene da una prospettiva e un posto diverso e ne riproduciamo l'atmosfera dando il massimo. Prendi questa canzone, 'Critical Acclaim', è follia che ti viene sbattuta in faccia, tutti si riaggancia a questo e non passa nient'altro di diverso". Quando si tratta di trovare un'analogia che descriva il suo modo di suonare e quello della band, The Rev la fa semplice: "Compatto, come un rullo compressore". La canzone in cui è più evidente la sperimentazione di The Rev è "Almost Easy", un pezzo di tre minuti e cinquantasette secondi in grado di dare energia a un razzo e spessa come la schiuma Barbasol di tuo padre. La struttura della canzone è compatta e la band vi è più immersa che mai, mentre il climax viene raggiunto in un segmento in cui The Rev suona contemporaneamente due tamburi e due cimbali, creando un illusione visiva e uditiva che fa sembrare che gli siano raddoppiati gli arti. "In mancanza di una definizione migliore, la chiamo 'la cosa del doppio tamburo', perché non la fa nessuno", spiega. "È molto difficile riuscire a rimanere sul pezzo senza poter guardare. Non puoi guardare in due direzioni contemporaneamente. La mano destra riesce a trovare naturalmente il suo piatto, quindi devo guardare a sinistra, poi devi anche riuscire a suonare il rullante, per cui diventa un po' difficile - ed è proprio quello il momento in cui inizi a sembrare una cazzo di piovra. È fantastico". E The Rev sembra proprio una creatura degli abissi mentre suona le tre grancasse e i sette tom del suo set up nel mezzo della canzone, un'immagine così stravagante che persino il suo manager si emoziona quando ne parla. "Devi ascoltare questa, sembra una piovra quando la suona", dice sorridendo Larry Jacobson mentre parte la traccia. The Rev spiega che l'ispirazione per questo passaggio deriva da una parte integrante del suo stile: il piede che suona la doppia cassa. "Ho sempre pensato che quello che suoni con le mani diventi molto più potente se lo doppi costantemente con la doppia cassa, ne aumenta l'effetto, e poi mi piace fare avanti e indietro tra i cimbali con sotto il motivo della doppia cassa, e poi colpire il ride o lo spalsh o la doppia cassa", dice. "Nell'ultimo album mi sarebbe piaciuto andare avanti e indietro tra il ride lo splash e ho pensato, perché non farlo con due ride e non creare un suono folle che ti arriva dritto in faccia, metallico, capisci?"

(DE)COMPORRE. Esperto chitarrista grazie alle lezioni informali del compagno di band Gates, The Rev contribuisce fortemente alla scrittura del nuovo omonimo album della band. Mentre City Of Evil, il suo predecessore era stato scritto come un "conglomerato", The Rev spiega che lui ha contribuito non solo ai riff di chitarra, ma anche ai testi di 18 o 19 canzoni scritte in studio. "In quattro canzoni ho scritto ogni riff, strofa e ritornello, e gli altri hanno fatto lo stesso per altre canzoni", dice. Un dichiarato perfezionista, The Rev afferma che la compattezza e la naturalezza del nuovo sound della band sono in parte il risultato della sua continua concentrazione nello sviluppare le sue abilità di compositore. "Mi sono concentrato di più sullo scegliere i pezzi più appropriati e sul cercare di essere il più creativo possibile nel comporli, senza i soliti giochi di mani o di piedi, ma coinvolgendo tutti e quattro gli arti e usando il [Sabian] propeller [prototipo di un elemento percussivo] e tutti gli accessori che ho nel mio kit", dice. "Cose che si adattano a ogni singolo riff. Invece di suonare il più velocemente possibile per tutto il tempo - anche se ci sono tantissime parti in cui si va veloce e in cui mi metto in gioco quando richiesto - cerco di trovare la parte perfetta per quel momento, per quella particolare circostanza, e questo mi rende molto orgoglioso". the Rev afferma di aver preso spunto dalle vecchie demo della band, estrapolando i momenti che gli piacevano di più e ampliandoli. Anche provare nuovi effetti sonori ha portato beneficio. "Lavoro su ogni parte finché non diventa il più perfetta possibile", dice. "Un approccio che ho adottato con questo disco è stato fare più jam, prendere le parti che mi piacevano e svilupparle. Oltre ad aggiungere le parti percussive, vorrei anche cambiare il tom in certe canzoni e suonare dei motivi tra il ride e il Roto Tom in una delle canzoni".
Da fan di lunga data di Danny Elfman, genio degli Oingo Boingo - "è praticamente il mio idolo" - The Rev ha dato una gran parte del suo contributo creativo attraverso il piano, e ha usato il processo come un'opportunità per toccare l'eredità del suo idolo collaborando nella canzone "A Little Piece Of Heaven" con gli ex memebri degli Oingo Boingo, il tastierista Marc Mann e il chitarrista Steve Bartek (quest'ultimo è il produttore di Elfman). "È un canzone interessante, pazza e in stile Halloween che abbiamo scritto e che probabilmente sarà nell'album", dice The Rev. "Decisamente divertente per chiunque la ascolti - un'ottima ragione per avere subito l'album". Ciò nonostante, offrire le idee migliori ai suoi compagni di band è ciò che più di tutto consente di mettere insieme le canzoni, così dice The Rev. "La maggior parte delle canzoni migliori che abbiamo sono quelle in cui tutti hanno fatto del loro meglio e tutti erano in sintonia", dice. "C'è fiducia; c'è apertura. Non c'è insicurezza. Scriviamo quello che vogliamo e poi siamo i primi a dire 'Nah, questo riff fa schifo', o 'è pazzesco'".
The Rev dice di essere rimasto colpito dalla qualità del contributo di alcuni dei suoi compagni di band, inclusa la profondità di alcuni contenuti dei testi. "Matt [M. Shadows] mi ha stupito con alcune delle tracce", racconta. "Essendo coinvolto nelle canzoni, mi sono sorpreso che potessero toccarmi tanto o darmi così tanta carica". Soprattutto, The Rev afferma che il sound dell'album riflette la crescita della band negli ultimi due anni - una testimonianza della loro tenacia. "In quanto esseri umani ci siamo naturalmente evoluti", dice. "Non abbiamo mai provato a fare lo stesso album due volte e credo che sia veramente deludente quando si acquista un album per poi scoprire che è la parodia di quello precedente. Sicuramente potete aspettarvi cose nuove. Soprattutto, è un disco dieci volte migliore".
UN PASSAPORTO PER LA FAMA. Un volta Anthony Kiedis, frontman dei Red Hot Chili Peppers, ha dichiarato che una cosa che ha imparato come musicista rock è che se c'è una cosa per cui valga la pena spendere i soldi è viaggiare. Essendo ora un veterano dei viaggio intorno al mondo, The Rev rivela che il tour americano che seguirà l'uscita del nuovo album inizierà intorno a ottobre per poi concludersi alla fine dell'estate e sarà preceduto dall'Asia.
"Adoro tutto ciò; vivo per questo", afferma. "Non sono mai stato capace di stare in un posto solo e mi piace l'emozione di andare in giro a suonare dal vivo, per non parlare dello stile di vita che implica. Mi piace fare festa quando è il momento giusto, come tutti, credo. Essere in un paese nuovo ogni settimana è grandioso perché entri a contatto con culture straniere. Quando andiamo in altri paesi ci assicuriamo sempre di avere un paio di giorni tra un concerto e l'altro per poter visitare i luoghi che vogliamo vedere. È perfetto - sei in vacanza e al lavoro contemporaneamente. Ho l'ossessione di voler vedere il più possibile del mondo".
Ma essere in tour implica tanto la lavoro quanto divertimento. Il collage di tatuaggi che ricopre interamente le braccia di The Rev, nasconde il bruto dietro la bellezza, e non fa concessioni quando si tratta di prepararsi prima di un concerto, scaldandosi le mani per "cinque minuti e poi due minuti di riposo" e facendo stretching per far fluire il sangue. I primi concerti sono sempre i più difficili, "sono 16 anni che suono con le mie mani", dice. "Ma la cosa migliore è suonare, rilassarsi tutto il giorno, far riposare i muscoli e poi dare il massimo il giorno seguente". Essendo così meticoloso quando compone, suona o discute gli elementi chiave di teoria della musica, The Rev continua a sminuire la sua fama di rocker festaiolo in stile Axl Rose o Sebastian Bach - nonostante sia uscito con i due per una serata in città a Praga. "Alcune cose su di noi vengono esasperate; la gente là fuori è sempre esagerata", dice. "Siamo abbastanza rilassati, ci facciamo gli affari nostri tutto il giorno e poi usciamo a prendere un po' d'aria la sera dopo il concerto. A questo punto siamo concentrati soprattutto sulla nostra arte e sull'andare lì fuori e connetterci con più persone possibile, perché è questa la vera soddisfazione di questo mestiere. In passato siamo stati scatenati, ci abbiamo marciato sopra e cose così, e ci piace divertirci ogni volta che possiamo, ma in questi giorni è soprattutto la musica a essere al centro della nostra attenzione".

ACCESSO ALL'ECCESSO. Dato che il classico hard rock continua a scivolare in basso nelle classifiche - insieme ad altri stili, ovviamente - gli Avenged Sevenfold stanno concentrando le loro energie sul concetto di "coda lunga", un termine coniato nel 2004 da Chris Anderson, caporedattore di Wired, che suggerisce di concentrarsi di meno sul volume delle vendite e più sulla longevità della carriera. Poiché gli Avenged Sevenfold sono vicini al rilascio del loro nuovo album, The Rev afferma che la band riconosce che la continua espansione del suo pubblico è il carburante che alimenta la fiamma della band. "Tutte le vendite dei CD sono in calo, quindi il problema non è il rock", spiega. "I gruppi metal e rock come il nostro sono quelli più in difficoltà perché non fanno molto affidamento sulla vendita dei CD e sui passaggi in radio per costruire la longevità della loro carriera. È sempre stato un impulso underground. Un qualcosa che ha a che fare con questo tipo di musica. Vogliamo che le persone vogliano essere il cuore del pubblico. Vogliamo che sia vita, capisci?"
Sono proprio questi fan "veterani" a far stare la band con i piedi per terra e a mantenere alta la concentrazione, spiega The Rev. "Mi sento orgoglioso e commosso ogni volta che vedo qualcuno con un nuovo tatuaggio degli Avenged Sevenfold e ora mi assicuro sempre che ne abbiano uno da mostrarmi. Uno dei principali aspetti di tutto ciò è lo spettacolo sul palco, le foto che vediamo di noi, la musicalità... Ti fa sentire coinvolto in qualcosa di grande e significativo. E' qualcosa che significa molto per me quando qualcuno si tatua qualcosa su di te sul corpo. È più significativo di ascoltare una canzone pop alla radio".
Una parte di questo significato è l'immagine della band. Secondo The Rev, il modo in cui la band si veste e il modo in cui i suoi compagni si riferiscono gli uni agli altri è una manifestazione della loro personalità - non una finzione. I tatuaggi sono reali, i piercing sono autentici; nelle interviste si riferisce ai suoi compagni di band usando sia i nomi d'arte che i loro nomi di battesimo. "È onesto", dice. "e l'onestà è la cosa che si deve avere in comune con una fan". Uno dei principali aspetti di tutto ciò è lo spettacolo che avviene sul palco, le nostre foto, il legame musicale e tutto quello che avviene tra le canzoni e la musica che suoniamo", spiega. "È tutto molto reale e nessuno viene costretto a fare niente in nessun modo o forma e penso che i fan lo vedano e lo sentano. Quando lo riscontro negli altri artisti, poi, risultano molto più interessanti per me, ho voglia di seguirli e di far parte di ciò che li circonda".
Essere parte di tutto ciò è quello che mantiene in carreggiata gli Avenged Sevenfold - non c'è mai stato sentimento più evidente di quello di The Rev quando rivede le riprese dell'ultimo tour mondiale della band il documentario di un mese rilasciato recentemente in DVD, All Excess. Ma la band riconosce anche il cammino che ha già percorso e non ha ancora avuto nessun momento alla Some Kind of Monster. "Quelle riprese rendono me e tutti noi estremamente grati per il viaggio che abbiamo intrapreso fino a questo punto", dice. " I fan che ci hanno seguiti. Passare dal suonare nel retro di un bar a fare concerti per 80.000 persone - è stata una corda selvaggia e continuerà ad esserlo. Come la maggior parte delle band, siamo una famiglia, che quindi viene prima della band. Se domani dovessimo scioglierci, saremmo ancora amici."



La batteria

DRUMS DW Collector Series with a Snakeskin Wrap and Black Hardware
1 22" x 18" Bass Drum
2 14" x 5" Vintage Bronze Snare with Black Hardware
3 8" x 5" Tom
4 8" x 7" Tom
5 10" x 8" Tom
6 12" x 9" Tom
7 16" x 9" Tom
8 18" x 16" Tom

CIMBALI Sabian
A 14" AAX-Celerator Hi-Hats Brilliant
B 19" Paragon Chinese
C 11" Signature Max Splash
D 10" AAX Splash Brilliant
E 19" AAX Metal Crash
F 10" Chopper Effects Cymbal
G 20" AAX Metal Crash Brilliant
H 18" Signature Fierce Crash
I 22" AAX Metal Ride Brilliant
J 19" AAXtreme Chinese Brilliant

Edited by giada7x - 1/1/2020, 12:04
view post Posted: 1/12/2019, 18:39 Stars and Scars intervista Jimmy e Johnny - Vecchie interviste
TRADUZIONE:

S&S: Il nome della vostra band e alcuni dei vostri soprannomi hanno dei riferimenti religioni, eppure la vostra musica non è religiosa. È un modo per far si che la vostra musica raggiunga persone di qualsiasi fede?
Rev: Non discriminiamo nessuna fede. Non stiamo facendo niente di proposito. Ci siamo dati questi nomi perché pensavamo fossero fighi. Inoltre, il nostro cantante ha ripreso dei versi della Genesi in “Chapter Four” solo perché gli sembrava che fosse una buona idea; non c’è nessuna ragione religiosa. Non siamo un gruppo religioso. Penso che se la musica è abbastanza buona può raggiungere persone di qualunque fede.

S&S: Dato che alcune delle vostre canzoni sono abbastanza lunghe, le accorciate durante i concerti o le suonate così come sono?
Rev: Le suoniamo così come sono.

S&S: Quanti anni avete?
Rev: Lui [Johnny Christ] 18. Il resto di noi ne ha 22.

S&S: Volete fare musica per il resto delle vostre vite? Siete tutti molto giovani. È veramente questo quello che volete fare?
Rev: Assolutamente. Ce la stiamo mettendo tutta per crearci una carriera.
JC: Se possibile, questa è l’unica cosa che voglio fare. Se non lo è, diventerò un barbone.
Rev: Se non potessimo vivere di musica, probabilmente, saremmo molto depressi. Non riuscirei a fare altro. Mi trasformerei in un alcolizzato o roba simile.

S&S: Siete mai stati in alter band, e se sì, che tipo di musica suonavate?
Rev: Abbiamo tutti suonato in tantissime band differenti; per lo più in gruppi punk qua e là e qualche jam funk e jazz. A partire dai 16 anni abbiamo tutti fatto parte di gruppi punk. Questo è il più recente. Il cantante, il chitarrista e io siamo amici sin dal settimo anno di scuola, ma abbiamo sempre fatto parte di gruppi diversi, e qui invece siamo tutti insieme. Abbiamo deciso che era il momento di creare la band che abbiamo sempre voluto creare.

S&S: Come sei entrato a far parte della band? Come vi siete incontrati?
Rev: Ero un amico di suo fratello maggiore. Lo prendevo in giro quando era all’asilo. Suonava il basso.

S&S: Avete mai suonato delle cover?
Rev: No. Sarebbe divertente ma no.

S&S: Quindi cosa volete suonare?
Rev: Non vorremmo copiare nessuno, quindi non lo so.
JC: Scuramente qualcosa di diverso dalle nostre influenze in comune, vale a dire Silverchair o Pantera, Metallica o Megadeath.
Rev: Personalmente mi piacerebbe fare una cover di Richard Marx, ma la mia band non permetterà mai che accada. Certe cose sono vietate.

S&S: Cosa scrivete prima, i testi o le melodie?
Rev: Le melodia. Assolutamente le melodie.

S&S: Quindi cercate di collegare le parole con quello che provate mentre scrivete le melodie?
Rev: Esatto. Matt scrive la maggior parte delle melodie e lui da solo riesce a creare dei testi molto intensi. A volte, come con il vecchio album, mette su una melodia dei testi che ha già. Prende l’atmosfera della canzone e ci si adatta.

S&S: Cosa vi piace fare dopo i concerti?
Rev: Dopo i concerti? Ci piace bere in abbondanza e uscire con le ragazze. È esattamente quello che facciamo ogni sera.
JC: È quello che proviamo a fare.
Rev: So che siamo dei cazzoni, ma lo siamo sempre stati.

S&S: Siete fidanzati o si tratta di ragazze a caso?
Rev: Alcuni di noi sono fidanzati. Ho detto “usciamo” con le ragazze.
JC: Non farei mai niente di male con loro. Semplicemente usciamo e ci divertiamo.
Rev: Adoro uscire con in nostri amici. Chiunque viene a farsi una bevuta con me è un figo.

S&S: Qual è stato il più grande cambiamento nella vostra musica o nella vostra vita da quando avete inciso il Vostro primo album?
Rev: Probabilmente che non ho quasi mai più visto casa. Ora mi sto dedicando a qualcosa che amo e mi ritrovo ad andare ovunque. Considerando che, prima di registrare il primo album, niente di tutto ciò c’era veramente. È cambiato tutto. Ora siamo sempre in tour. Dobbiamo guardare la vita in modo diverso. Ci siamo immersi completamente in questa band e ora non si torna indietro.
JC: Non abbiamo niente da perdere.
Rev: Con uno stile di vita che ci vede sempre in tour, ci siamo dentro al 100%. Ci stiamo lasciando tutto alle spalle. Lo adoro. Ci divertiamo un sacco tutti insieme.

S&S: Indumento intimo preferito da indossare? Di che colore?
JC: Mi piace un bel rosa. Boxer rosa di seta. Ne ho un paio con delle labbra nere sopra.
Rev: Non riesco a indossare l’intimo. Mi fa irritazione. Non è vero, ma puoi scriverlo. Oramai è troppo tardi. Mi si crea un’irritazione viola e gialle. E ci sono delle bolle.

S&S: Indumento intimo preferito del sesso opposto? Di che colore?
Rev: Questa è difficilissima.
JC: Nero o rosso.
Rev: Perizoma nero.

S&S: Qual è la cosa più disgustosa che avete fatto? O la lista è troppo lunga?
JC: Una volta ho bevuto la sua saliva.
Rev: Che ne dici di soddisfare la tua fame di vomito? Sarebbe una bella storia. Un giorno nel mio appartamento, ho deciso di iniziare una rivoluzione con i miei amici per soddisfare la nostra fame di vomito perché eravamo davvero annoiati. Abbiamo tutti iniziato a vomitare e ci siamo asciugati l'uno sull'altro e roba del genere.

S&S: Oh, Pensavo che stessi per dire che vi siete aiutati l’uno con l’ altro a vomitare e che poi avete mangiato il vomito degli altri!
Rev: No, dovremmo dire soddisfare la nostra fame di vomito.
JC: Vomitare fa bene. Espelli tutte le tossine dal tuo corpo. Ti fa sentire davvero bene.
Rev: Niente di sessuale è disgustoso. Cosa faccio di disgustoso? Una volta ho lasciato crescere le mie unghie per tre giorni quando invece avrei dovuto tagliarle.
JC: Io sono stato due giorni senza farmi la doccia.
Rev: Ho indossato gli stessi calzini per un giorno e mezzo. Una volta ho bevuto il sangue di uno sconosciuto e questa cosa mi ha spaventato.

S&S: Sapevi di chi fosse?
Rev: Lo sapevo, ma non lo conoscevo molto bene. Aveva dei tatuaggi. Ma in ogni caso bere del sangue non è una buona idea.
JC: Però va bene bere del sangue se sai da chi proviene.
Rev: Sul bere del sangue stai chiedendo ai membri sbagliati della band. Chiunque altro ti darebbe delle risposte più prudenti.

S&S: Birra o mix di drink?
JC: Birra.

S&S: Quante birre bevi in una sera?
Rev: Dipende dalla situazione. Comunque dalle 6 alle 20.
JC: Quando siamo in tour tendiamo un po’ a esagerare.
Rev: 20 succede solo in situazioni estreme.
JC: Quando siamo in tour e abbiamo un giorno di pausa, magari la mattina dopo, probabilmente beviamo 45 birre.
Rev: La cosa migliore, onestamente, è mischiare la birra con gli altri drink. Ho smesso di fumare quattro mesi fa. Ho smesso per sempre.

S&S: Grandioso. Quindi non ti senti sotto pressione quando sei in mezzo alla gente?
Rev: Beh, quando sento l’odore o vedo altre persone fumare, mi ricordo che anche a me piace farlo, ma si tratta di altri tempi. Ho chiuso.

S&S: Se accanto al tuo letto ci fosse un bottone che potesse fare una cosa, cosa vorresti che facesse?
Rev: Vorrei avere un bottone che mi trasformasse in un animale diverso ogni volta che lo premo per tre ore.
JC: Vorrei avere un bottone accanto al mio letto che ogni volta che lo premo dispensa ogni mattina una confezione di birre da sei costosissime, così da svegliarmi per il resto del giorno.

S&S: Quindi non è il caffè. È la birra che ti sveglia ogni giorno?
JC: Sì. Decaffeinata. (ride)
Rev: Invece penso che la cosa degli animali sia forte. Meglio dei soldi, delle ragazze nude o della birra.
JC: Stavo giusto pensando che se avessi un secondo bottone…

S&S: Oh, lo stai spingendo ora.
Rev: Spingendo. Capito?
JC: Sono un po’ lento, ma ora ho capito. Probabilmente vorrei un distributore di donne nude e qualunque altra cosa mi venisse in mente, il bottone me la darebbe.
Rev: Vedi, queste sono risposte scontate. Sono le prime che mi sono venute in mente, per questo le ho bocciate. Ho scelto di diventare un lupo o un gorilla per qualche ora. Sarebbe davvero figo.
JC: Lo sarebbe, è vero.

S&S: Avete qualche domanda per me?
JC: Di che colore sono le mutande che indossi?

S&S: Bianche.
Rev: Su una scala da 1 a 10, che voto daresti a questa intervista?

S&S: -15.
JC: Facciamo schifo!

S&S: Gli darei almeno un 8.59.
JC: Ooh, è molto precisa.

S&S: 8.72. Ecco perché cerco di fare domande divertenti. Ci piacere rendere le cose interessanti.
Rev: Le ragazze aspettano tutta la vita per un 10 (ride). Questo è il mio commento di chiusura.

Edited by giada7x - 18/12/2019, 01:38
view post Posted: 3/11/2019, 14:11 Brian ospite di Striking a Chord di Ernie Ball - Interviste & articoli dedicati
TRADUZIONE PODCAST:


SYNYSTER GATES
18 ottobre 2019

Formatisi durante l’ultimo anno di liceo, gli Avenged Sevenfold sono passati dall’essere una garage band di ragazzini a uno dei gruppi heavy metal americani di maggior spicco dell’inizio del secolo. Dopo aver venduto circa otto milioni di copie con i loro sette album in studio, i ragazzi di Huntington Beach hanno sfidato il genere tradizionale, fondendo aggressive metal, hard rock e pop punk. In questo episodio parleremo con il loro chitarrista, Synyster Gates, dell’importanza di essere musicalmente audaci, di quali album si sono rivelati cruciali nel percorso degli Avenged Sevenfold e di molto altro ancora.

Evan Ball:
Ciao, sono Evan Ball. Questo è Striking a Chord, un podcast di Ernie Ball. Oggi siamo con Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold. Ha gentilmente acconsentito a registrare due episodi con noi, quindi rimanete sintonizzati per il futuro, mentre oggi parleremo dei primi tempi della band, di come si sia formata al liceo, della scena metal di quel periodo, dei loro primi concerti. Parleremo anche di come sia un’arma a doppio taglio andare controcorrente ed essere musicalmente audaci.

Evan Ball:
Syn ci parlerà degli album che secondo lui sono stati particolarmente cruciali nel percorso degli Avenged Sevenfold, dei benefici e delle gioie di espandere gli orizzonti musicali e del rapporto “musicale” che ha con suo padre. È davvero fantastico vedere come si influenzano a vicenda e la sinergia che si percepisce nel loro rapporto. In questo episodio, parleremo anche della Synyster Gates School, dell’essere genitori, di Justin Timberlake e di molto altro. Senza aggiungere altro, signore e signori, Synyster Gates.

Evan Ball:
Sono qui con Synyster Gates degli Avenged Sevenfold. Synyster Gates, benvenuto in questo podcast.

Synyster Gates:
Grazie per avermi invitato, lo apprezzo molto.

Evan Ball:
Sì, grazie per aver accettato. Mi piacerebbe cominciare ripercorrendo gli inizi, per vedere come è iniziato tutto. Il liceo, il vostro cantante, M. Shadows, The Rev, il Vostro batterista originale… suonavate con il nome "Avenged Sevenfold" al liceo?

Synyster Gates:
Loro sì.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
The Rev si è unito al gruppo pochi mesi dopo che è stato formato e poi, dopo poche inebriati discussioni avvenute a delle feste, credo che sia stata Val, la moglie di Matt, a convincerli a darmi un’occasione, anche se ai tempi non volevano un chitarrista solista nella band. Già, all’inizio a suonare erano Zacky, Matt e The Rev.

Evan Ball:
Frequentavate tutti la stessa scuola?

Synyster Gates:
No, io andavo in un altro liceo di Huntington e spesso ero da mio padre quindi facevo avanti e indietro, ero figlio di un divorzio e per questo mi spostavo di continuo.

Evan Ball:
Voi vivete tutti a Huntington Beach.

Synyster Gates:
Tutti a Huntington Beach, sì.

Evan Ball:
Avete tutti la stessa età?

Synyster Gates:
Già, tutti la stessa età.

Evan Ball:
Ok, mentre gli altri avevano la loro band, tu eri in una band rivale o stavi facendo qualcos’altro in quel periodo?

Synyster Gates:
Non so se fosse una band rivale, era una band con la testa nella sabbia. Ero in un gruppo chiamato Pinkly Smooth con The Rev e questo è quello che avevamo iniziato a fare. The Rev era il mio migliore amico e la persona con cui sono cresciuto facendo musica; lui scriveva roba strumentale al piano fuori di testa e io non credevo che avrei voluto tradurla. Non ci sentivo né melodia né batteria.

Synyster Gates:
Suonava queste avventure musicali selvagge e fantastiche e diceva: “Questa diventerà musica e la suoneremo in una band. Vuoi far parte della mia band?”. E io: “Non ci sono né melodia né batteria. Cosa dovrei fare, suonare la chitarra sopra a questa roba?”. Si tratta di opere al piano e roba del genere, era materiale fantastico, poi un giorno arrivò con una delle melodie più brillanti che avessi mai sentito. E io pensai che quel ragazzo fosse un passo avanti a tutti. Sarebbe un onore aggiungere una chitarra a quella roba e rovinarla.

Evan Ball:
Quindi suonavate in band differenti. In quel momento The Rev suonava in entrambi i gruppi?

Synyster Gates:
Sì.

Evan Ball:
Ok, ok. Siamo alla fine degli anni ‘90?

Synyster Gates:
Fine degli anni ’90, esatto.

Evan Ball:
Voglio andare un momento fuori tema, ma solo per divertimento. Quando penso a Huntington Beach in quel periodo, mi viene in mente Tito Ortiz e la sua ascesanell’UFC.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Vi è mi capitato di incontrarlo?

Synyster Gates:
L’abbiamo incontrato un paio di volte, ma non direi che eravamo amici. Ovviamente eravamo suoi grandi fan e facevamo il tifo per lui, un ragazzo di HB, l’eroe dell’a città.

Evan Ball:
La gente all’epoca ne era consapevole?

Synyster Gates:
Oh, assolutamente sì. Eravamo tutti dei grandi fan.

Evan Ball:
Ok, divertente. Te Io chiedo perché essendo di San Luis Obispo, eravamo sulla strada parallela con Chuck Liddell.

Synyster Gates:
Ah sì?

Evan Ball:
Erano amici all’inizio, poi sono diventati una sorta di rivali, ma era lo stesso periodo ed eravamo tutti molto coinvolti.

Synyster Gates:
Sì, valeva lo stesso per noi. Eravamo anche fan di Chuck. Era una cosa per noi ed eravamo molto giovani, era divertente vedere la follia assoluta. Era uno sport molto più crudo della boxe, vero?

Evan Ball:
Beh, voi ragazzi prima di quello avete avuto Tank Abbott che picchiava gente in giro per Huntington Beach.

Synyster Gates:
Sì, litigava con tutti quelli che conoscevamo. Tutti i ragazzi che erano poco più grandi di noi venivano cacciati dai bar da questo ragazzo prima di aver finito quello che avevano ordinato. Voleva solo fare a botte. Non gli interessava dove e con chi fosse.

Evan Ball:
Spaventoso.

Synyster Gates:
Voleva solo fare a botte con te e più eri grosso e peggio ti andava. Era folle.

Evan Ball:
Già, non avrei volute vederli, questo ragazzo picchiava davvero duro. Risse da strada, roba spaventosa.

Synyster Gates:
Eh già, davvero brutale.

Evan Ball:
Bene, tornando a noi, eravate al liceo alla fine degli anni ’90. Com’era la scena metal in quel periodo? Perché quello che penso è che in quel periodo ci fosse il picco del "nu metal". Era effettivamente così a quei tempi?

Synyster Gates:
La scena più popolare sicuramente sì, c’era questa sorta di moda del nu metal. Io, di nuovo, tenevo la testa bassa, c’erano tantissime band hardcore nel giro. Certamente Shadows era un grande fan dell’hardcore e essendo amici di James Hart degli Eighteen Visions e andando al liceo con alcuni di quei ragazzi è stata una colpa condivisa, e quella roba ha preso il sopravvento.

Synyster Gates:
Io ascoltavo soprattutto Pantera, Megadeath e roba del genere e in parte i Metallica, e quello per me era tutto. Immagino di non aver ascoltato molto la radio finché non sono usciti fuori i System of a Down. Credo che anche loro facessero nu metal, ma essendo una band che era stata classificata come metalcore, o come diavolo venivamo definiti, lo odiavamo. Per me, loro non sono nu metal, sono solo genialità all’avanguardia ed è quello che ho iniziato ad ascoltare quando le radio si sono spinte un po’ oltre e hanno iniziato a trasmettere roba davvero figa.

Evan Ball:
Riguardo allo spirito dell’epoca, vorrei sapere se voi ragazzi all’inizio avete avuto dei sentimenti contrastanti riguardo alla direzione da prendere, a dove andare, perché c’è questa generazione di band più pesanti e poi gli Avenged Sevenfold riportano abbastanza rapidamente a un sound che ricorda l’hard rock, il primo metal, più frammentato. Sto solo immaginando, sembra coraggioso a quel punto portare avanti la musica che avete fatto, con la chitarra in faccia. Mi chiedo, c’era qualche pressione sociale nell’andare in una direzione in contrasto con quella dell’epoca?

Synyster Gates:
Beh, non credo ci fosse nessuna pressione. Penso che se ci fosse qualcuno che aveva esattamente in mente il nostro percorso sin dall’inizio, quello era Matt. È sempre stato consapevole, profondamente consapevole, di chi fossimo e di dove volessimo andare, mentre io sono più il tipo che mette il naso nei libri scrivendo musica, lavorando alla mia arte, e qualunque cosa accadrà per me va bene. Quando penso ai genere che mi hanno influenzato, mi rendo conto che dipende dal periodo di musica classica in cui sono immerso al momento o del tipo di jazz e di quanto voglio che sia profonda e complessa l’armonia.

Synyster Gates:
Va bene, ma immagino che ovviamente i dettagli non facciano vedere il quadro generale. Io sono un tipo ossessionato dai dettagli e mi piace lavorare al nostro prossimo progetto pensando a tutte le sfumature che avrà la nostra musica, mentre Matt guarda più al quadro generale ed è emozionante vedere tutto quello che c’è in mezzo con tutti i vari membri della band. C’è una visione principale della direzione in cui stiamo andando e che cambia sempre quando inizi a scrivere una canzone o anche a scrivere un disco. Quello che intendi fare è lontano da dove ti trovi, ma ti dà lo slancio, ti dà uno scopo, la direzione e il carburante per darti da fare. Per me, la risposta diretta a questa domanda, è che non si è mai trattato di forze opposte o di elitismi o di diversi tipi di musica. Come ho detto, si è sempre trattato di ficcare il naso tra i libri e lavorare alla mia arte.

Evan Ball:
Bene, e a proposito di Matt? Credi che dentro di se sentisse che le persona, consapevoli o meno, fossero pronte per qualcosa di diverso nelle loro vite?

Synyster Gates:
Sì, penso che sia sempre stato bravo a vedere che, laddove non c’è nulla, c’è un’opportunità e noi lo abbiamo sempre saputo. Che con un po’ di audacia e magari un po’ di coraggio liquido ogni tanto, avremmo potuto scrivere quelle che volevamo e rendere assolutamente unico ed emozionante. Poi ci sono delle cose che stimolano quelli della band a cui piacciono le cose diverse, a cui piace far incazzare la gente. Non posso mentire, a volte è davvero bello essere estremamente polarizzati. All’inizio quando leggi certe cose e vedi che i ragazzini ti odiano ti dispiace, ma questo è il successo, che ti piaccia o no, è così.

Evan Ball:
Già, ho lavorato al Warped Tour nei suoi primi anni e poi ci sono ritornato qualche anno dopo. Non ricordo quale anno fosse, ma voi ragazzi eravate lì. Sono venuto a un solo concerto e voi siete saliti sul palco e c’era una sorta di contrapposizione tra voi e le altre band. È stato fantastico, ma c’è stato qualche insolente secondo cui “questo è un concerto rock”.

Synyster Gates:
Grazie.

Evan Ball:
Yeah.

Synyster Gates:
Eravamo lì prima di tutto perché siamo fan del punk rock e, in secondo luogo, per emergere e di questo ne eravamo consapevoli. Ho parlato di naso tra i libri e roba del genere, ed è così, ma penso che lo sapessimo quando ci siamo ritrovati come pesci fuor d'acqua e la maggior parte del tempo è stato così, perché la musica da cui eravamo più attratti forse era il punk rock, diversi tipi di metal, rock and roll e cose così. Il posto in cui sembravamo suonare e divertirci e di cui provavamo a far parte, non era sicuramente simile a quello che eravamo musicalmente come band.
Evan Ball:
Bene, tu sei entrato a far parte della band un paio di anni dopo la fine del liceo?

Synyster Gates:
Mi sono unito alla fine del liceo, credo fosse la fine del 1999. Forse era al liceo o lo avevo appena finito.

Evan Ball:
Oh, ok, abbastanza presto, ok.

Synyster Gates:
Già, siamo cresciuti tutti come amici.

Evan Ball:
Mi sembrava di aver sentito che fossi andato in un Istituto Musicale e che poi fossi tornato e ti fossi unito alla band.

Synyster Gates:
Sai cosa? Probabilmente è andata così. Comunque ci sono andato solo per tre mesi, dovevano essere due anni, ma dopo tre mesi credevo di avere già acqusito tutte le conoscenze musicali. Ero stupido e avevo 18 anni e poi ho iniziato a suonare con loro. No, era il 2000, credo di essermi unito alla band agli inizi del 2000.

Evan Ball:
Ok, ok.

Synyster Gates:
Yeah.

Evan Ball:
Com'erano gli Avenged Sevenfold agli inizi? Suonavate alle feste a casa? Siete saliti sui palchi dei club della Contea di Orange?
Synyster Gates:
Tutto quello che hai detto, sì, sì, sì.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
Couz Café, Shay Café, feste a casa, Santa Ana, club e vecchie case trasformate in piccole location. Sì, potevamo suonare ovunque, anche in posti piccoli, non importava a nessuno. Più eravamo vicini a casa e più amici venivano a sentirci, ci sembrava fighissimo e ci sentivamo fighissimi. Ma non appena ci trovavamo in un posto difficilmente raggiungibile dai nostri amici, gli show erano praticamente deserti.

Evan Ball:
Avete costruito una fanbase piuttosto leale nei dintorni di Huntington Beach.

Synyster Gates:
Assolutamente sì. Ci è voluto molto tempo e siamo stati aiutati da band come From Autumn to Ashes, che ci hanno portato con loro per il nostro primo tour , e altri. A loro dobbiamo molti dei nostri primi successi ed è stato tutto davvero pazzesco e per niente elitario in una cultura come l'hardocre che a quei tempi lo era molto. Ci siamo sentiti in famiglia, ma è stato difficile inserirsi nella scena, soprattutto perché facevamo qualcosa di diverso, ci odiavano.

Evan Ball:
Ok, il vostro terzo album, City of Evil, è stato distribuito da una grande etichetta. Mi chiedevo, è stata un'esperienza molto diversa? Cosa cambia quando dei con una grande etichetta?

Synyster Gates:
Fortunatamente per noi e grazie a loro, non molto. Purtroppo non era cambiato molto neanche dal punto di vista economico, perché erano tempi diversi. Non avevamo considerato che i singoli degli anni '90 erano dischi di platino e noi eravamo disco d'oro. È stata una gran fatica e avevamo rilasciato il nostro lavoro più ambizioso.

Synyster Gates:
Ci avevano ingaggiati per Waking the Fallen e poi una volta con loro abbiamo scritto City of Evil, un compendio di follia assoluta con nessuna hit, e siamo stati molto fortunati a trovarci nel posto giusto al momento giusto quando Bat Country ha avuto successo. Era una di quelle canzoni diverse alla radio e l'etichetta aveva accettato di andare controcorrente. Funzionò e quel fortuito allineamento di stelle ci ha fatto decollare, ma a parte questo non era cambiato niente, nessuno si comprato una casa dopo. Era sempre lo stesso percorso. Le cose non sono cambiate dal giorno alla notte.

Synyster Gates:
Credo che avessimo tutti $30 000 nelle nostre tasche, che è fantastico. È un'ottima paga quando in tasca non hai nulla. In effetti molti di noi avevano dei debiti, ma con questi soldi non ti ci compravi una bella macchina, davvero, e abbiamo gestito i soldi in modo abbastanza saggio, o quantomeno risparmiavamo. Non abbiamo sperperato niente, lasciavamo giusto qualcosa per bere. Quando tornavamo a casa da un tour offrivamo a bere a tutti i nostri amici, cose così, ma a parte questo mettevamo da parte tutti i nostri soldi, non facevamo spese folli, ecco perché la vita è rimasta la stessa. Abbiamo vissuto a casa dei nostri genitori ancora per un paio di anni, solo che avevamo un disco d'oro e le nostre canzoni venivano suonate ovunque. Era un po' strano.

Evan Ball:
Riesci a ricordare un periodo significativo o anche un momento specifico, magari un momento fortuito, che ha dato una spinta decisiva alla band?

Synyster Gates:
Sì, credo ci siano delle cose che, con il senno di poi, sono state un grandissimo investimento per la nostra carriera, e questa è stata sicuramente una di quelle. O almeno quella che ci ha dato più riscontro, credo.

Evan Ball:
Quale?

Synyster Gates:
City of Evil, probabilmente.

Evan Ball:
Ok, certo.

Synyster Gates:
Invece dischi come il White Album, o self-titled o eponimo o come diavolo lo si vuol chiamare... quello e The Stage, secondo me, non hanno dato un riscontro immediato. Credo che il self-titled sia il disco preferito dai fan, mentre The Stage, che praticamente non ha avuto nessun singolo e ha fatto incazzare un bel po' di gente, è stato protagonista di uno degli avvenimenti più incredibile della nostra storia, cioè quanto abbiamo suonato sul tetto della Capitol Records, in cima all'edificio.

Synyster Gates:
È stato uno dei nostri dischi più acclamati da parte di diverse testate, fanbase, riviste, siti e la gente che ci odiava perché siamo di Huntington Beach ha fatto un passo indietro quando ha visto che il disco esplorava la vita nello spazio. E poi tutto quello che è venuto dopo! The Stage per me è un capolavoro lirico. Mi sento di dirlo perché personalmente non ho scritto nulla dei testi.

Synyster Gates:
Questi investimenti ci hanno fortificato come band. Sento che le cose composta da Jimmy che abbiamo messo nel self-titled siano magiche, pura magia. Secondo il mio modesto parere, abbiamo il nostro Bohemian Rhapsody, per via di Jimmy, del nostro self-titled e di A Little Piece of Heaven che è in assoluto la canzone preferita dai fan. Ovunque tu vada la urlano, hanno bisogno di sentirla, ed è una cosa fuori di testa. Quella canzone non ci ha fatto fare un soldo, non era un singolo, non era stata pensata così. È stato un investimento nelle longevità della nostra carriera.

Evan Ball:
Certo, ho capito. Molto velocemente, hai menzionato The Stage. Chi si è arrabbiato per The Stage o chi è che lo odiava e perché?

Synyster Gates:
È stato un disco molto polarizzante. Un album molto profondo dal punto di vista armonico, melodico e lirico. Sicuramente non è per i deboli di cuore. Se sei un fan di Bat Country ed è questo quello che ti piace degli Avenged, probabilmente non te ne frega un cazzo di The Stage. Se Betrayed o Strength of the World ti hanno coinvolto, allora probabilmente è il tuo disco preferito e questo l'ho riscontrato con molte persone con cui ho parlato, fan di vecchia data immagino, mentre i fan più inclini musicalmente hanno avuto solo elogi, il che è molto gratificante per The Stage considerando che ad oggi è il lavoro di cui vado più fiero.

Evan Ball:
Alcuni fan vorrebbero che seguiste la linea che preferiscono loro.

Synyster Gates:
Certo, assolutamente. Va bene e non li odio né mi lamento per questo. Anche io ero cos' da ragazzino, ma non puoi...

Evan Ball:
Sì, è una questione di gusti, funziona così.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Bene, ad oggi avete tutti dei figli?

Synyster Gates:
Sì, abbiamo tutti dei figli, un sacco di figli.

Evan Ball:
Ottimo, qual è l'età media?

Synyster Gates:
Credo che i figli di Brooks siano i più grandi e hanno circa otto anni. Il tempo vola, è incredibile, e a quanto pare avrò un altro figlio nel giro di una settimana, o così dicono.

Evan Ball:
Fantastico. Bene, ok. I concerti e gli eventi degli Avenged Sevenfold sono diventati un'impresa familiare ora?

Synyster Gates:
Assolutamente. Grazie a dio questo terrà in piedi la vostra band preferita o non preferita per ancora molto tempo.

Evan Ball:
Benissimo.

Synyster Gates:
Per vostra fortuna o sfortuna.

Evan Ball:
C'è stato un tempo in cui voi ragazzi eravate più selvaggi? C'è stato un momento in cui avete abbracciato di più la vita da rockstar?

Synyster Gates:
Non so se pensarla in questi termini, ma hai appena scatenato dei ragazzini già pazzi in tutto il mondo con milioni di fan adoranti e tonnellate di posti in cui mettersi nei guai e a tarda notte, con nessuno a dirti di andare a letto.

Evan Ball:
Sembra meraviglioso.

Synyster Gates:
Oh, era meraviglioso. Ripensandoci è stato anche un po' spaventoso, chi poteva sapere che pessimo investimento stessimo facendo con le nostre vite, solo il tempo ce lo avrebbe detto. Sì, è stato un po' brutale a metà degli anni 2000, sicuramente dalla seconda metà in poi.

Evan Ball:
Ok, tornando ai figli e al presente, alcuni dei bambini sono cugini, giusto?

Synyster Gates:
Sì, assolutamente. Siamo talmente vicini che alla fine sono tutti come cugini, si vogliono davvero molto bene, ma sì, io e Matt siamo sposati con due sorelle gemelle. Viviamo a pochi metri di distanza e i suoi due figlie e mio figlio e anche il mio prossimo figlio, sono davvero attaccatissimi.

Evan Ball:
È fantastico.
Synyster Gates:
Per mio figlio sono tutti fratelli maggiori, per la mia esperienza si comportano proprio come i classici fratelli maggiori e, in effetti, mio figlio è praticamente il fratello minore dei suoi cugini, i suoi fratelli, Cash e River, i figli di Matt. È un piccolo imitatore, un piccolo fratellino fastidioso. Li ama tantissimo ed è molto sensibile. È anche un prepotente, un piccolo prepotente sensibile. Vuole baci e abbracci a tutti i costi, è ridicolo.

Evan Ball:
È davvero fantastico. Chi ha iniziato a uscire con chi per primo?

Synyster Gates:
Matt Val, credo, sono innamorati dalle scuole medie.

Evan Ball:
Oh, davvero?

Synyster Gates:
Sì, dal settimo, o forse dal sesto anno, mentre io e Michelle siamo stati per tanto tempo migliori amici e poi dopo il liceo, sai, una cosa tira l'altra e gli amici hanno iniziato a uscire.

Evan Ball:
Un bel po' di tempo fa, ok, fantastico. Attualmente avete Brooks Wackerman alla batteria. Come è successo?

Synyster Gates:
Beh, ci serviva un batterista. Dopo la morte di The Rev siamo stati affiancati da Mike Portnoy e Arin Ilejay, dei batteristi incredibili, ma sentivamo di voler andare in direzioni diverse. Brooks ci è sembrato la persona giusta e avevamo saputo tramite un amico in comune, Diony Sepulveda che è il nostro manager e tour manager, che non stava più con i Bad Religion e cercava nuovi palchi.

Synyster Gates:
Non posso dire come è andata per lui, ma ci siamo incontrati ed era molto interessato, in più siamo stati dei grandi fan dei Bad Religion e dei Vandals, e questo ragazzo aveva un'energia incredibile. Siamo tutti cresciuti ascoltando il punk rock e ci mancava un'energia esplosiva come la sua. Jimmy era un grande fan dei NOFX e di altre band simili, per cui volevamo quel tipo di energia. Ad oggi, ha portato la band a un livello ancora più alto e ci ha dato l'energia di cui avevamo bisogno.

Evan Ball:
Grande. È vero che i Wackermans sono praticamente nati con le bacchette in mano?

Synyster Gates:
Esatto, esatto! Se la mattina vogliono mangiare i cereali lo fanno con le loro cazzo di bacchette. Già, è come il pedigree, sono su un livello superiore e sono tutti dei maghi nella loro arte.

Evan Ball:
Sì, per gli ascoltatori che non lo sanno, il maggiore dei suoi fratelli, Chad Wackerman, suona delle cose che vanno oltre le capacità della maggior parte degli esseri umani.

Synyster Gates:
Assolutamente, ha suonato con Frank Zappa e con uno dei miei chitarristi preferiti di tutti i tempi, Allan Holdsworth, ed è davvero mostruoso.

Evan Ball:
E non solo loro, giusto? Se non sbaglio suo padre è un insegnante di batteria.

Synyster Gates:
Sì, suo padre è un insegnante e insegna ancora a Osha dalla metà degli anni '80, un altro genio, incredibile. Bob suona il basso ed è una bassista incredibile con tantissimo talento.

Evan Ball:
Se potessi dare a Brooks Wackerman un nome d'arte, quale sarebbe?

Synyster Gates:
"Brooks Wackerman."

Evan Ball:
Funziona per un batterista.

Synyster Gates:
Yeah.

Evan Ball:
Nella band avete gusti musicali diversi?

Synyster Gates:
Beh, storicamente sono sempre stati diversi rispetto a...che cos'è? Comunque quei due cazzo di grafici che...

Evan Ball:
Oh, il diagramma di Venn.

Synyster Gates:
Sì, il diagramma di Venn, una sorta di diagramma di Venn. La maggior parte delle cose che ascolti, di solito, infligge profonde rimostranze sulla strada. Storicamente quando sei tu a guidare ascolti la tua musica mentre gli altri provano a dormire. Non farò nomi e non insulterò altre band o le preferenze altrui, ma potrei tenerti sveglio tutta la notte. Alcune cose sono davvero divertenti.

Synyster Gates:
Ora, tornando al presente, abbiamo una mentalità molto più aperta. Arriva un momento nella vita in cui vuoi essere esposto a nuova musica e vai alla ricerca di qualcosa di nuovo. Io, a 38 anni, ho consumato tantissima musica in quanto parte della mia professione e sono costantemente alla ricerca di cose nuove. Si diventa meno esigenti, meno elitari, e si trova sempre qualcosa di buono. La sfida è proprio quella continuare ad esigere quella qualità che si esigevi da giovane, quando sapevi chi eri e non te ne fregava un cazzo degli altri. E in questo, penso che siamo ancora piuttosto bravi

Synyster Gates:
Adesso abbiamo molti ascolti in comune, come Matt che è cresciuto con i Pink Floyd. Io da ragazzino non ero un loro grande fan, mentre ora non potrei esserne più ossessionato. Recentemente ho fatto appassionare Matt a Stevie Wonder, quindi ascoltiamo quello e altre cose simili. Zacky mi ha introdotto nel mondo di Lana Del Rey e di altri artisti, mentre Jimmy e forse Johnny mi hanno ascoltare Justin Timberlake. Non avevo idea di chi fosse fino a sei mesi fa e ora ne sono ossessionato.

Evan Ball:
Aspetta, non sapevi chi fosse?

Synyster Gates:
No, sto scherzando. Lo sapevo, sono sempre stato un suo fan ma non avevo mai apprezzato veramente questo talento mostruoso. Insomma, capita sempre di avere un momento "Oh mio dio, non posso assolutamente togliermi le cuffie".

Evan Ball:
Sì a volte si ignorano queste grandi icone pop, ma di solito c'è sempre un motivo se sono arrivare così in alto.

Synyster Gates:
Assolutamente sì.

Evan Ball:
Bene, facciamo una piccola pausa, torneremo tra poco per parlare del modo in cui Syn suona la chitarra.

[...]

Evan Ball:
Allora, giusto un paio di giorni fa mi sono iscritto alla Synyster Gates School.

Synyster Gates:
Meraviglioso.

Evan Ball:
È fantastico. Mi stavo preparando per questa intervista e ho dato un'occhiata in giro, ho dovuto sforzarmi per smettere di ficcare il naso perché dovevo continuare a prepararmi, ma c'è un sacco di materiale fighissimo. Magari ti va di parlarne. È una collaborazione tra te e tuo padre.

Synyster Gates:
Sì esattamente. Molto entusiasmante. Attualmente stiamo rinnovando tutto. Alcuni dei codici sono stati rubati. Stiamo ricostruendo tutto a un livello superiore. Bisogna essere super appassionati e poi, quando si tratta di trasmettere, la tua passione deve sbocciare e regalare ai ragazzi l'opportunità che non hanno mai avuto, il punto è proprio questo.

Synyster Gates:
Non si tratta delle circa 200 lezioni che ci sono, anche se è un numero di cui vado molto fiero, soprattutto perché è una scuola gratuita, ma il cuore di tutto è la community. Se una persona ti dice puoi imparare qualcosa o suonare come qualcun'altro in 23 video, o sta mentendo è ignora completamente il fatto che ci sono tantissime sfumature e virtuosismi che un solo insegnante non può insegnare; quindi quello che abbiamo cercato di fare è stato mettere insieme un luogo di apprendimento per studenti di tutti i livelli, forme e dimensioni. Ho scoperto che gli studenti che sono agli inizi sono quelli che hanno contribuito di più ed era proprio quello che speravamo.

Synyster Gates:
Gli studenti principianti condividono i loro successi, quei momenti che tanti altri ragazzini hanno dimenticato. Esistono diversi modi per affrontare questi momenti e risuonano in modo diverso con tutti tra tutti i diversi ragazzi e all'improvviso vedi come la loro crescita sta accelerando, il che è pazzesco. Non dovranno perdere cattive abitudini come quelle legate al tempo, perché sono tutti in grado di suonare con un metronomo dato che è l'unico modo, e ci sono tantissimi esempi di tecniche e trucchi fondamentali che gli faranno evitare la fatica e la sofferenza di disimparare le altre cose.

Synyster Gates:
È tutto merito della community e, quindi, è a alla sua crescita che stiamo dedicando tempo e attenzione. È davvero gratificante, stiamo assistendo a degli eventi incredibili e può solo andare meglio.

Evan Ball:
Ti viene in mente qualche ostacolo che continua a emergere nella community?

Synyster Gates:
Sì, la frustrazione dovuta al fatto che ci vuole tanto tempo. Se c'è una cosa, e questa è la prima volta in assoluto che lo dico, che le persone trovano frustrante non è né arrivare a fare le cose velocemente, né regredire, anche se in pratica è la stessa cosa. "Perché non sto migliorando? Ci perdo delle ore, sto facendo questo, sto facendo quest'altro" e ci sono sempre due variabili.

Synyster Gates:
La prima è godersi il processo e capire che se fosse qualcosa di facile potrebbero farlo tutti, e non è così. È una delle cose più difficili del mondo. Non fare bene nulla è la cosa più difficile del mondo. Poi c'è la seconda, ovvero che probabilmente stai sbagliando qualcosa. Se non riesci a fare qualcosa, se hai passato un anno su una scala maggiore e non hai ancora capito come farla, probabilmente la stai studiando male o non hai capito come si fa.

Synyster Gates:
E il ruolo della community è proprio quello di supportare, di farti sapere che queste sono seccature che fanno parte del pacchetto. "Mi ci è voluta una vita per riuscirci e le mie dita stavano sanguinando, poi ho iniziato a lavorare e ho dovuto fermarmi per sei mesi, finché non ho ricominciato e all'improvviso non riuscivo più a suonare la chitarra", sono le storie dell'orrore di questi ragazzi. O anche, "Wow, questa cosa ha reinventato completamente il mio approccio alla chitarra e questo è come ci sono riuscito. Questo è il mio momento di gloria". Sarà così anche per altri ragazzi e altri ancora avranno bisogno dei momenti di gloria altrui, insomma è la community a guidarti tra i vari video, non sono i video in sé.

Evan Ball:
È incredibile. Nono ancora entrato a far parte della community, quindi pubblicizzerò i video molto velocemente perché sono la prima cosa che ho notato. È un tesoro di contenuti e di valore.

Synyster Gates:
Grazie.

Evan Ball:
Mi ha fatto venire voglia di tornare agli inizi. Ci sono tantissime lacune nel mio modo di suonare e nella mia conoscenza.

Synyster Gates:
Beh, è così. Dovresti farlo, sarebbe divertente.

Evan Ball:
Tutti questi video sembrano interessanti, quindi voglio proprio ricominciare e lavorarci.

Synyster Gates:
Sono felicissimo di sentirtelo dire.

Evan Ball:
Tuo padre fa la maggior parte dei video di insegnamento, poi tu offri un sacco di trucchi, riff, tecniche, la vostra è davvero una bella combinazione. Immagino che lui sia stato il tuo primo insegnante.

Synyster Gates:
Assolutamente sì, il primo, il secondo e probabilmente il mio ultimo insegnante. Dobbiamo fare uscire una serie di video sul blues e li sta registrando tutti lui, quindi i primi 175 video erano una collaborazione. Poi gli ho detto: "Assicurati di ottenere degli accordi di un certo tipo e di uscire un po' dagli schemi, perché il blues si presta molto al jazz, quindi cerca di creare una certa profondità armonica". Oltre a questo, ha realizzato 21 video completi sul blues e sono cose che io ho dimenticato nel corso degli anni o che non ho mai imparato. Sa tantissime cose.

Synyster Gates:
La cosa di cui nessuno si rende conto è che il blues è ovunque. Nel pop, nel jazz, nel blues, nel country, ovunque. È tutto molto, molto relativo, molto semplice e permea qualunque genere musicale.

Evan Ball:
Essendo di due generazioni diverse, immagino che siate cresciuto imparando cose differenti, capita mai che lui venga da te per una lezione su qualche riff metal?

Synyster Gates:
Lo faceva, ma poi è diventato più bravo di me. Ci superiamo a vicenda a seconda del momento. Ho sempre apprezzato le storie di lui che ascoltava e diceva "Oh, è una cosa piuttosto benne", poi iniziava lavorarci su fino ad arrivare al punto in cui non sapeva più a cosa stava lavorando, come quando andavo al MI. Mi diceva "che cazzo stai suonando lì?" poi glielo mostravo e lui lo reinventava a modo suo, trasformandolo in qualcosa che non avevo idea di cosa fosse. È sempre stato così, una continua condivisione.

Synyster Gates:
Cioò che apprezzo davvero di lui è che si approccia alla musica dalla prospettiva del compositore, che è quello che ho sempre cercato di ed il motivo per cui lui apprezza me. Bisogna focalizzarsi sul motivo, sulla melodia e sull'armonia. Bisogno provare a far sì che l'assolo abbia la stessa potenza del contenuto melodico e lirico della canzone. Prima devi scrivere una grande canzone e solo dopo puoi scrivere un grande assolo che la completi e che si spera la renda un capolavoro.

Evan Ball:
Già. Quanti anni avevi quando hai iniziato?

Synyster Gates:
Mi pare avessi otto o nove anni quando ho...

Evan Ball:
Oh, ok, abbastanza presto.

Synyster Gates:
Sì, la musica è sempre stata in casa. Credi di aver preso una chitarra in mano per la prima volta a quattro o cinque anni, forse anche prima. Mio padre era un musicista da molto prima che nascessi, un musicista di successo. Quattro o cinque anni prima della mia nascita stava suonando con Frank Zappa. A 17 anni suonava già con i più grandi, quindi la musica è stata tutto quello che ho conosciuto crescendo. Ho sempre saputo che era quello che avrei voluto fare nella vita, a prescindere da quando fossero buone o cattive le mie capacità. Sì, è sempre stata lì per me.

Evan Ball:
Guardando ai primi album degli Avenged Sevenfold, ti sembra di aver continuato a progredire musicalmente? Se sì, in quali modi?

Synyster Gates:
Assolutamente sì. Ho sempre cercato di ampliare i miei orizzonti, di fare qualcosa di diverso. Una cosa di cui sono orgoglioso è di essere un musicista abbastanza completo. Il problema è che quando è così non vuoi essere un dilettante e neanche un mago, come dicono, in tutti gli stili, devi sapere chi sei e cosa c'è nel tuo DNA, ma io adoro il jazz, il country e la musica classica.

Synyster Gates:
Ci sono tantissime tecniche diverse applicabili ad altrettante cose diverse, quindi quello che devi fare quando hai 20 anni è trovare tutte le tecniche metal che credi ti possano servire; ma dopo vuoi essere innovativo e per farlo tici vogliono 10 anni di impegno e dedizione in cui esercitare l'innovazione; e poi devi essere così fortunato da riuscire a fare qualcosa che nessun altro ha già fatto prima. Questo, per me, è un obiettivo importante da perseguire, non sono ancora sicuro di esserci riuscito, quindi continuo a lavorarci.

Synyster Gates:
Se ti dedichi a troppe cose non ci riuscirai, ma se non ti applichi nel jazz, nel country e nel blues e non ti immergi in tutti questi generi differenti, allora sarai solo una replica di te stesso e degli altri e non riuscirai mai ad essere veramente tu, è questo il punto. Essere esposto a tutta quella musica... è stata una fortuna che mio padre abbia suonato qualunque cosa nel mondo. Per quanto riguarda il jazz non mi sono dovuto sforzare, mi è venuto naturale amarlo perché risuonava in casa mia sin da quando ero molto piccolo, stessa cosa per la musica classica, il country, i Beatles e altre cose.

Evan Ball:
Già, è fantastico che tutto possa praticare tutti questi generi diversi e poi portare tutto in una band come gli Avenged Sevenfold.

Synyster Gates:
Sì, la vera fortuna è che posso mettere in pratica tutto questo in quello che è il mio lavoro.

Evan Ball:
Ti stai esercitando molto in questo periodo?

Synyster Gates:
Molto meno ad essere sincero.

Evan Ball:
Aspetti che arrivi il tuo prossimo figlio.

Synyster Gates:
Lo so. Letteralmente, sono i figli, gli affari, sono davvero ossessionato con la composizione. Scrivo musica tutto il tempo, lo faccio costantemente. Suono sempre su tonalità diverse. Sono ossessionato dagli Axe-Fx. Ti permettono di usare tantissimi colori diversi e sembra quasi di ricominciare a suonare la chitarra dall'inizio, quindi sono molto entusiasta. Per quanto riguarda l'innovazione, la composizione e il gusto, quelli sono ancora lì, ma delle scale e delle armonie jazz, le armonie classiche e le cose con cui ero ossessionato fino a un anno fa e per i cinque anni precedenti, non è rimasto molto ad essere onesti.

Evan Ball:
Oltre alla musica che altro ti piace fare? Hobby, sport, programmi TV, cosa ti piace?

Synyster Gates:
Amico, ci sono tantissime cose bellissime che nella vita ho messo da parte per la famiglia e la musica, ma va bene così. Adoro il jujitsu, l'ho praticato per circa cinque anni, ero molto bravo e mi veniva molto bene e poi questa piccola cintura bianca mi ha quasi rotto il pollice, ci è atterrato sopra, e non pesava più di 140 libre. Lui è un ragazzino e sarebbe stato irresponsabile da parte mia testare su di lui le mie nuove mosse; per colpa sua non ho potuto suonare la chitarra per due mesi, era totalmente gonfio, per mancanza di un termine migliore, e non potevo muovere il pollice.

Synyster Gates:
Poi mentre praticavo Muay Thai ha iniziato a farmi male il piede, quindi ho messo da parte questi sport da duro, mentre il surf è stato una parte di me per tutta la vita. Adoro surfare e non perché mi sono fatto male o questo o quello, è solo perché il tempo con la scuola e gli Avenged Sevenfold e tutte queste cose, la famiglia, non mi consente... Le mie mattine devono essere trascorse con mio figlio e il mio futuro figlio nei prossimi due giorni.

Evan Ball:
C'è un assolo, una canzone, un album, o magari tutti e tre di cui va più fiero?

Synyster Gates:
Sono molto fiero di una gran parte del lavoro di The Stage. Sono passai un paio d'anni da quando ho sentito Sunny Disposition e riascoltandola l'altro giorno mi è venuto da ridere. Quell'assolo mi ha fatto ridere. Avevo un sorriso enorme perché sapevo che in studio mi ero divertito tantissimo a scrivere il più ridicolo piccolo estratto di musica e che quella canzone è il ridicolo piccolo estratto di musica, una parte di The Stage. Mi ha ricordato un periodo molto, molto felice, in cui l'arte non veniva sacrificata.

Evan Ball:
È fantastico. Lo trasmetteremo in chiusura. Che gauge usi per le tue corde?

Synyster Gates:
10-52, da sempre, ma vediamo in seguito come andrà, forse 7-56.

Evan Ball:
7, gente, avete sentito? 7-gauge, interessante.

Synyster Gates:
Sì, perché qui stiamo lavorando a delle cose davvero divertenti. Pensa che ne stavamo parlando proprio poco fa. Abbiamo ottenuto una otto corde senza tasti, con un LA alto e un SOL basso, quindi la parte centrale è la classica sei corde standard, per cui abbiamo un SOL basso e un LA alto.

Evan Ball:
Tieni 10-52, leggero in alto, pesante nel mezzo.

Synyster Gates:
Sì, sì, sì. Quindi forse anche, mi piace che anche le corde inferiori siano un po 'più sottili, quindi potrei avere due 52, non lo so. Adoro far cadere il 52 sul LA. È incisivo.
Evan Ball:
Suoni con le Cobalts o le classiche Slinkys nickel-wound?

Synyster Gates:
Recentemente ho suonato con le Paradigms.

Evan Ball:
Paradigms, ok.

Synyster Gates:
Mantengono la tonalità e hanno una gran potenza, sono incredibili.

Evan Ball:
Forte. Puoi farmi il nome di tre album che ti hanno influenzato, o quanti vuoi tu?

Synyster Gates:
Oh mio dio. Sì, ok. Il disco omonimo dei Mr. Bungle, il self-titled è un capolavoro e ha cambiato tutta la mia vita anche se forse in peggio, sicuramente non in meglio.

Evan Ball:
Non penso.

Synyster Gates:
Questo è il mio go-to. È il melange per antonomasia delle profondità che incontrano le melodie più accessibili. È così melodico. Mike Patton, proprio mentre sta eseguendo queste melodie blues e R&B alla Stevie Wonder in grado di far bagnare le mutandine, passa a un livello ancora superiore toccando delle armonie profonde, astratte a all'avanguardia, rendendole accessibili e musicali. Se sei più affine al pop ti ci vogliono una settimana o due per entrarci, ma giuro che una volta fatto non puoi fare a meno di quel disco.

Synyster Gates:
La mia stella polare in generale sono i Beatles. La mia stella polare nello specifico è Paul McCartney. Prendi un disco dei Beatles, non mi importa se è dell'inizio, della metà o della fine della loro carriera. Sono tutti dei capolavori di armonia, tensione melodica e genialità. Direi che Abbey Road mi ha rubato il cuore, mentre il terzo...

Evan Ball:
Tup padre era un grande fan dei Beatles?

Synyster Gates:
Oh, sì, è la band preferita di entrambi.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
Sgt. Pepper è un capolavoro assolto, studio moltissimo con quel disco, ma credo che Abbey Road abbia qualcosa in più da dire. Amo la natura avventurosa della melodia e il finale è semplicemente incredibile.

Synyster Gates:
Per un fatto di pura brutalità e per quello che ho sempre definito stupro e devastazione della chitarra, devo menzionare Far Beyond Driven dei Pantera. Dime è... non so come spiegare. Nella musica ci sono tantissime cose che si possono imitare o che pensi di poter imitare se gli dedichi abbastanza tempo.

Evan Ball:
Dimebag, è una grande ispirazione per te.

Synyster Gates:
Assolutamente sì.

Evan Ball:
Yeah. Cosa hai preso da lui?

Synyster Gates:
Il controllo al 110% delle emozioni mentre suona il suo strumento. Se lo sente, è proprio lì. Non ci sono ostacoli nel passaggio dalla mente alle dita. È lì, ha il controllo totale della chitarra.

Evan Ball:
Quando dici questo pensi a un assolo?

Synyster Gates:
A tutto.

Evan Ball:
A tutto?

Synyster Gates:
A tutto sì, riff, assoli...

Evan Ball:
Già, i suoi assoli sono molto creativi e melodici.

Synyster Gates:
Già, fuori di testa.

Evan Ball:
E la selezione delle note.

Synyster Gates:
Yeah, yeah, yeah.

Evan Ball:
Bene, hai una piattaforma social preferita, o comunque come fanno le persone a sapere come te la passi?

Synyster Gates:
Immagino di sì. Sicuramente Instagram mi è più familiare, anche se il mio ultimo post risale a un paio di mesi fa ed era su un bambino di 10 anni incredibile, Jayden Tatasciore? So di pronunciarlo male, ma ehi, ha 10 anni. Credo che ora sia a Rock of Ages in Australia, ma ha suonato uno dei miei assoli più difficili in Not Ready to Die, fa cose folli e strane come il legato. È un mix di tecniche funky. Ha 10 anni e ci è riuscito alla grande.

Evan Ball:
Incredibile.

Synyster Gates:
Ha incastrato tutto, vibrato, inflessioni, sfumature, emozione. È un mostro.

Evan Ball:
Wow.

Synyster Gates:
Yeah, yeah, yeah.

Evan Ball:
Qual è l'URL della tua scuola?

Synyster Gates:
Syngates.com.

Evan Ball:
Okay. S-Y-N-gates.com.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Synyster Gates, grazie per aver preso parte a questo podcast.

Synyster Gates:
È stato un piacere, mi sono divertito.

Evan Ball:
Grandioso.

Synyster Gates:
Abbiamo straparlato.

Evan Ball:
Grazie ancora per esservi sintonizzati su Striking A Chord. Apprezziamo moltissimo le recensioni che ci sono arrivare. Se volete contattarci, fatelo all'indirizzo [email protected]. Inoltre, alcuni di voi potrebbero aver notato che solitamente c'è sempre un piccolo video bonus alla fine di ogni episodio, come dopo questo annuncio, quindi perché non prenderci qualche altro secondo?

Evan Ball:
Lezioni di chitarra personali. Quando usi la pennata economica e quando quella alternata? Come scegli una delle due per un riff che può essere suonato in entrambi i modi? Ha senso?

Synyster Gates:
Qualunque cosa, sì, assolutamente. La pennata alternata può essere un po' più difficile, e se vuoi fare qualcosa alla John Petrucci, allora una pennata alternata può risultare più aggressiva. Inoltre, se con la pennata alternata si può giocare di più, io di solito alterno diversi tipi di pennate, soprattutto perché quando se nel bel mezzo della fase creativa è sempre un insieme di cose diverse. È un mix di entrambe. Quando sei abituato a usare entrambe le tecniche, smetti di pensarci, quindi finché non arrivi a questo punto ti consiglio di esercitarti con entrambe. Prova in tutti e due i modi. Cerca di padroneggiare il riff con tutte e due le tecniche e vedi che succede.
view post Posted: 3/2/2018, 13:49 A7X su KERRANG! - Interviste & articoli dedicati
Traduzione "Dear Youth"

CARA GIOVENTÙ


Quest'anno gli Avenged Sevenfold festeggiano il quindicesimo anniversario del loro album di debutto, Waking The Fallen. Sono successe moltissime cose, una vita è stata tragicamente persa ed è arrivato il successo globale. Di seguito, la band si ferma per riflettere e dare qualche consiglio ai giovani sé stessi per il lungo viaggio che li aspetta...


Caro M.
Se stai leggendo questo, so che probabilmente mi starai dicendo di andarmene al diavolo e farai l'opposto di quello che sto per dire. La vita è un viaggio folle che non si può prevedere, ma tutto succede per una ragione. Per arrivare a questa conclusione, dovrai imparare moltissime cose lungo la strada.
La cosa più importante è rispettare i tuoi compagni di band. Prima imparerai che sono degli esseri umani con dei gusti personali, prima riuscirai ad andarci d'accordo; in viaggio, in studio e quando scrivete musica insieme. Anche se siete degli ottimi amici, le persone tendono a relazionarsi nel modo sbagliato quando passano tanto tempo insieme, quindi fa un passo indietro ogni tanto. La band diventerà una democrazia come è giusto che sia, ma si tratta di un qualcosa che devi accettare come essere umano. Lascia che le persone siano loro stesse. Non prendertela per le piccole cose.
So che la tua maggior ambizione, al momento, è essere in viaggio, perché significa non essere a casa dei tuoi genitori. Cogli ogni occasione che ti si presenta. Vivere in un van per tutta la durata del Warped Tour sarà fantastico. Ma soprattutto, continua a fare musica per la ragione giusta. Non per comprare una bella casa o fare soldi, ma perché è tutto quello che vuoi fare nella vita. Le cose belle arriveranno anche per te.
Le cose sono più semplici ora, quindi ti prego di godertele. Goditi i viaggi insieme a una piccola crew e il salire sul palco per suonare una musica che appassioni i fan. Suonare in un locale per 400 persone da la stessa soddisfazione di suonare a un concerto tutto esaurito alla O2 Arena, e tu devi essere orgoglioso di entrambe le cose. Ricorda che anche la tua merda puzza. Non sei migliore degli altri solo perché sei in una band.
Man mano che crescerai non sarà sempre tutto facile. Quando avrai dei figli, la tua attenzione e le tue energie saranno focalizzati su di loro. Niente spezza il cuore più di essere in viaggio per settimane e non poterli portare con te perché devono andare a scuola. Questa è la carriera che hai scelto, ma sappi che diventa sempre più dura per il cuore. Inoltre, avere la tua fidanzata come tour manager non potrà durare a lungo, perché a un certo punto non vorrà più vivere per strada vendendo il merch della band per anni!
Finché sei giovane prova qualunque cosa. È questo il momento giusto per farlo. In quanto esseri umani, ci piace sperimentare e ti consiglio assolutamente di farlo, ma cerca di fare in modo che questo non diventi un problema. Goditi a pieno i momenti sul van insieme ai tuoi migliori amici, ma sappi che a un certo punto dovrai crescere, maturare ed essere parte della società in maniera rispettabile.
Mantieni in tuo atteggiamento negativo. Sarei sempre scettico riguardo alle persone che fanno parte di questa industria, ma avrai bisogno di essere ancora più scettico di quanto pensi. Molti di loro non sono musicisti e non gli importa del risultato finale. Sii cosciente del fatto che il loro far parte di questo mondo implica che, artisticamente, abbiano delle buone idee per te. Nella band devono esserci delle personalità forti. Sii sempre fedele alle tue idee, non importa a quante persone non vadano a genio. Ricorda che sei tu quello che la sera, quando posa la testa sul cuscino, deve essere orgoglioso di sé stesso. Devi farti coraggio e combattere, devi farlo per la tua arte.
Infine, non cambiare niente. Scrivi la musica che vuoi scrivere, e non dare il successo per scontato. Le band vanno e vengono, ma non tutte le band continuano a crescere. Tieni la testa sulle spalle, continua a scrivere quello che hai nel cuore e le persone si affezioneranno.
M.

Caro ZACKY,
Fai esattamente quello che stai facendo. La tua passione per la musica non ha rivali, perché deriva dall'ingenuità e dall'ambizione. Ecco da dove arriva la magia. Quando finirete Waking The Fallen, compra uno stereo portatile e ascoltalo nella tua camera. Ti sentirai come devono essersi sentiti i Metallica quando hanno realizzato Master Of Puppets, perché sarà una sensazione che va ben oltre ciò che pensavi di essere in grado di fare. E sarà ancora più speciale perché avrete scritto questo album nel garage dei genitori di M.. Ma preparati per la strada che dovrai percorrere, perché avrai a che fare con momenti positivi e negativi come mai ti è capitato prima.
Ci saranno moltissimi bivi lungo quella strada e dovrai prendere delle decisioni difficili. Da sempre tutto te stesso alle persone che ami e prenditene cura, perché a un certo punto, senza che tu sappia quando, potrebbero non essere più intorno a te. Ogni giorno è un'occasione unica per far spuntare un sorriso sul loro viso. Se non fosse stato per i fan, non saresti riuscito a realizzare i tuoi sogni. Se non fosse stato per la famiglia, non avresti avuto il supporto di cui avevi bisogno. E se non fosse stato per gli amici, non avresti avuto nulla. Godi di ogni momento e non darlo mai per scontato.
Sii sempre fiero delle tue radici punk rock e del posto da cui vieni. Sii felice di prendere a testate chi pensa che non suoi abbastanza bene. Diventerete una delle più grandi rock band del pianeta, ma se dubiterai di te stesso, allora gli album che realizzerete non saranno fantastici come sono. Credi sempre in te stesso e manda al diavolo le persone che non lo fanno. Devi affrontare la vita senza paura, a qualunque costo.
La cosa che renderà la tua band così speciale è la vostra capacità di mettere da parte l'ego e di gettare l'orgoglio dalla finestra quando si tratta di prendere la decisione giusta per gli Avenged Sevenfold. Questo significa cedere. Sarà difficile, perché ognuno di voi è tanto entusiasta e ha una personalità unica. Ma in fin dei conti, condividete tutti lo stesso obiettivo. Riguarda tutta la famiglia: la band, la crew, i fan. Non permettere a niente di cambiare tutto questo.
E poi assicurati sempre, sempre, di dare tutto te stesso ai fan. Ci sarà un momento, tra i 20 e i 30 anni, quando inizierai ad avere successo, in cui diventerai un po' presuntuoso e arrogante. Sarà un atteggiamento molto stupido, perché non puoi sapere cosa sta passando la persona che hai davanti e quanto tu significhi per lei. Dovrai renderti conto che il successo ti da l'opportunità di essere buono con le persone che ne hanno più bisogno. Quando senti qualcuno dire che la band lo ha aiutato a superare un periodo difficile, o gli ha fatto conoscere il suo futuro sposo, o che una delle nostre canzoni è stata suonata al funerale del suo migliore amico, sappi che significa tantissimo. Per cui, quando sei stanco, di cattivo umore o hai i postumi di una sbornia, non sottovalutare queste cose, perché sono il regalo più grande che il successo può farti.
Finché riuscirai a soddisfare le aspettative che hai di te stesso, componi la musica che ami e suonala come vuoi, solo così sarai sempre felice.
ZACKY


A UN AMICO CHE NON C'È PIÙ
Il batterista James "The Rev" Sullivan ci ha lasciati il 29 dicembre 2009. Questo è quello che i suoi compagni di band gli direbbero se oggi fosse ancora qui...
M. SHADOWS: Grazie. Non saremmo arrivati fin qui se non fosse stato per te. Ci stiamo divertendo e abbiamo tutti una famiglia ora, ma allo stesso tempo sentiamo ancora che manca una parte di noi. Vorrei che fossi qui con noi.
JOHNNY CHRIST: Eri il mio fratello maggiore e mi hai aiutato tanto, sia in tour che a migliorarmi come bassista. Grazie per tutti i momenti divertenti e meravigliosi che abbiamo passato insieme.
ZACKY VENGEANCE: Mi manchi. Ci hai regalato la tua genialità e delle storie che ricorderemo per tutta la vita. Anche se non sei qui, il tuo ascendente continua a vivere e a rendere migliore la vita degli altri. Vivrai sempre attraverso gli Avenged Sevenfold.
SYNYSTER GATES: Avrei voluto condividere tutto questo con te. Mio figlio ha otto mesi e ha appena iniziato a venire in tour e ad andare in giro con i suoi zii. Vorrei tanto potertelo presentare e poterti raccontare di tutti questi ultimi anni.


Caro SYNYSTER,
Prima di tutto, non rimpiangere nulla. Niente di quello che potrei dirti potrebbe accelerare il successo che abbiamo ottenuto come band. In ogni caso, ci sono un sacco di cose che potresti fare per aiutare te stesso ad essere un compagno di band migliore.
Prendi un computer e sii più attivo su internet. So quello che stai pensando: vedi i membri delle band con un computer i mano e pensi: "Ugh, non è il mondo reale. Chi ne ha bisogno? Andiamo a bere!" Ma c'è un intero mondo fatto di chitarra lì dentro che ti stai perdendo, e un sacco di roba interessante che potresti imparare: dalla politica alla filosofia, e chissà che altro.
Di quello che pensi. Non rimandare le cose e non procrastinare solo perché non ti sta bene qualcosa. Finirai solo con l'essere molto stressato.
E poi, non fare lo snob quando arriva il momento di parlare degli affari della band. Detto da uno con un background punk rock potrà suonare assurdo e da sfigato, ma devi capire che quando si prendono accordi per uno show, si tratta proprio di affari. Prima ti adeguerai a questa mentalità e meglio sarà, perché è davvero bello partecipare anche a questo genere di cose. Serve a integrare la tua creatività e ti permette di compiere azioni filantropiche, che sono quelle che ti fanno stare meglio.
Quando incontri un ragazzo con una disabilità, ricorda che ciò che hai fatto quel giorno per quella persona, rappresenta, in un certo senso, il culmine della tua carriera. Essere in grado di poter volare da queste persone con i propri soldi, o riuscire a raccogliere fondi per combattere il cancro, è assolutamente incredibile, ma non potrai mai farlo se non lavorerai sulle tue abilità di uomo d'affari. Si tratta sempre di affari, ma è il modo in cui decidi di fare le cose a determinare se si tratta di un progetto avido o di un qualcosa che possa aiutare a cambiare il mondo.
Infine, impara a sapere quando è il momento di mettere giù la bottiglia di whiskey. Goditi le feste e gli eccessi, certo, ma inizia a lavorare sulla moderazione. Inizia a farlo con cinque anni di vantaggio perché, fidati, a 30 anni è molto peggio!
SYNYSTER

Caro JOHNNY,
Hai appena lasciato il liceo per unirti alla band, cosa che sembra davvero una stupidaggine. Hai solo 18 anni e non pensi alle conseguenze. Riesci solo a vedere i lati positivi perché aspiri davvero tanto a diventare il bassista di una band. Hai fatto la scelta giusta e andrà tutto alla grande - sei stato proprio fortunato!
La prima volta che salirai sul palco con la band sarà a Tucson, Arizona. Cerca di non fare troppi casini! Quello show sarà difficile e forse dovresti essere un po' più preparato di quanto pensi di essere. Spendi i soldi per un buon basso, perché romperai le corde ogni sera, cosa piuttosto difficile da fare con un basso. Per cui non preoccuparti dei debiti e spendi quei soldi al più presto. Nei giorni in cui vivrete nel van finirai spesso per fare da autista, per cui stai sveglio. Ci saranno dei momenti in cui sarà pericoloso. Detto ciò, cerca di dormire il più possibile ora, perché quando a 30 anni avrai un figlio... buona fortuna!
Cerca di essere più disciplinato. Esserlo sarà importate per tutta la tua vita, quindi non darlo per scontato. Devi lavorarci tanto e goderti il processo di apprendimento. Quando entrerai in studio per registrare Waking The Fallen, ti sentirai fuori dal tuo elemento e non comprenderai a pieno cosa significa registrare un album nel modo giusto. Ma sarà un'esperienza grandiosa dalla quale imparerai tantissimo. Quindi goditi il processo. Nella tua testa e nel tuo cuore sentirai di non esserci ancora del tutto, ma non preoccuparti. Alla fine ce la farai.
Gustati i momento del Warped Tour, quando andrai in giro sotto il sole a dare demo alla gente. Ti sembrerà di avere addosso la responsabilità di far conoscere la band, ma in realtà stai solo giocando con i soldi di casa e le responsabilità non sono ancora così grandi. Goditi il momento in cui sei al livello zero e, man mano che le cose diventano più grandi, cerca di lavorare per rimanere concentrato sul momento. Non lasciare che ti sfugga. Oh, e stai attento agli scherzi che ti farà la band come parte del processo di iniziazione! Guardarti soprattutto dai secchi d'acqua...
Continua a fare quello che stai facendo e alla fine vedrai che funzionerà. Amerai questi ragazzi a cui andavi a bussare alla porta del garage solo per vederli provare, e amerai essere parte di loro. Soprattutto, goditi la corsa e non dare mai niente per scontato. Sarà dura a volte. ma alla fine ne varrà la pena, te lo prometto.
JOHNNY
view post Posted: 30/11/2017, 11:56 Brian parla con Revolver della Synyster Gates School - Interviste & articoli dedicati
TRADUZIONE INTERVISTA DI BRIAN CON REVOLVER

SYNYSTER GATES PARLA DEL LANCIO DELLA SUA SCUOLA DI CHITARRA ONLINE E DELLA SUA "LEGIONE DI UTENTI"

"Questa sarà la cosa più grande e pazzesca che abbia mai invaso il mondo del web," dice ridendo Synyster Gates. La "cosa" in questione è la Synyster Gates School, una nuova piattaforma formativa online che offre tutorial di chitarra gratuiti del chitarrista degli Avenged Sevenfold e di suo padre, Brian Haner Sr. (conosciuto anche come Papa Gates, un acclamato chitarrista che ha lavorato con Frank Zappa, Tower of Power e molti altri. Per Gates, si tratta di qualcosa che voleva fare da molto tempo. "Io e mio padre abbiamo iniziato a parlarne cinque anni fa" racconta. "In pratica, volevo creare qualcosa che io stesso ho cercato. Puoi avventurarti su YouTube, come io stesso ho fatto, ma ho notato che è molto dispersivo. Perché non è praticamente infinito. E mi sembrava anche che non fosse accurato. E quindi ho pensato, io suono come suono, mio padre ha suonato con chiunque, ho frequentato una scuola per essere un musicista da studio, tra tutti e due siamo in grado di coprire una vasta gamma di generi musicali e applicazioni. Sento che siamo le persone giuste per poter condividere un sistema o un metodo per imparare a suonare la chitarra."

Detto ciò, la Synyster Gates School sarà molto più che un posto dove poter guardare i video di Syn e suo padre che vi mostrano come suonare un modo dorico o uno schema per suonare velocemente le cinque corde (anche se, ovviamente, ci saranno moltissime di queste cose). Piuttosto, Gates ha immaginato la scuola come una community interattiva che metterà in contatto musicisti di tutti i livelli e che offrirà anche contest, competizioni, lezioni interattive e tantissimi incentivi e premi per gli studenti ch parteciperanno, per non parlare di merch, divertimento, biglietti dei concerti, contenuti dietro le quinte e altre sorprese. "Stiamo creando un esercito," dice Gates. "Una legione di utenti."

La Synyster Gates School è già stata ufficialmente lanciata sul web e gli studenti interessati possono iscriversi ora su syngates.com e ricevere immediatamente dei contenuti. Revolver ha recentemente incontrato Gates per scoprire qualcosa di più su ciò che lui e suo padre hanno in programma per la scuola e anche cosa è previsto sul calendario degli Avenged Sevenfold.

D: COME È NATA L'IDEA?
SYNYSTER GATES: Sarebbe dovuta essere una semplice scuola di musica, un insieme di lezioni e cose del genere. E in parte è così, effettivamente. Ci sono circa 200 lezioni e anche alcune nozioni di stile condivise da me. Ma poi, proprio perché stavamo avviando questo progetto, ho iniziato a leggere tutti questi libri sull'imprenditorialità e oltre davvero un sacco di cose, mi sono accorto che ci sono dei denominatori comuni, e uno dei principale è il crowdsourcing. Per cui ho capito che mi serviva una formula per avvicinarmi allo stile di Wikipedia e YouTube per poter attirare la gente, ma allo stesso tempo doveva essere qualcosa di più curato. Il primo obiettivo della scuola è, fondamentalmente, imparare a suonare come me e mio padre. E questo consentirà di superare una serie di ostacoli e di creare un curriculum fondamentale. Ma nel momento in cui ci si iscrive, si ha immediatamente accesso a una pagina con il proprio profilo, un po' come in un social network, dove è possibile caricare video, sperimentare e condividere con gli altri le proprie conoscenze. E noi stessi ci complimenteremo con gli utenti per i progressi raggiunti.

D: È FANTASTICO CHE L'INTERA SCUOLA SIA UN'ESPERIENZA GRATUITA!
SYNYSTER GATES: Già. I ragazzi devono vendere la loro anima, ma a parte questo... [ride]. Seriamente, non ci sono trucchi, niente di niente. Più avanti ci saranno merch e gadget in vendita, ma prima vorrei regalare un po' di merchandise. Ci tengo che sia tutto gratuito e che sia una piattaforma fantastica. Non ci saranno contenuti a pagamento, si potrà accedere a qualunque cosa che caricheremo. E un'altra cosa è il coinvolgimento. Noi ascoltiamo gli utenti. E se il 90% o il 75% di loro non è contento di come stiamo descrivendo un accordo in sol maggiore, noi lo rifacciamo!

D: DEVE ESSERE FANTASTICO AVER COINVOLTO ANCHE TUO PADRE. QUAL È IL SUO CONTRIBUTO ALLA SCUOLA?
SYNYSTER GATES: Ah, amico. Tanto per cominciare, il suo orecchio. E tutta la sua conoscenza. I miei fan conoscono mio padre come Guitar Guy e perché a volte suona anche nei miei dischi. Ma non conoscono il suo orecchio e quanto sia ampia la sua conoscenza armonica. Non solo ha suonato negli studi di registrazione più famosi e importanti con i più grandi artisti, ma quanto siamo nati noi e non poteva viaggiare per il mondo, è stato spessissimo nella Top40. Ha scelto di rimanere a casa per ben 10 anni e ha suonato in svariati studi di L.A., imparando migliaia e migliaia di canzoni.
Quindi, l'orecchio che ha sviluppato... riesce a percepire tutti i cambi di accordi di Stevie Wonder, tutte le varie modalità, e tu sei lì che ascolti questo tipo che te ne parla anche se di solito suona rock e pop. È a un livello superiore.

D: PARLACI DELL'ASPETTO COMMUNITY DELLA SCUOLA.
SYNYSTER GATES: Ci sono davvero un sacco di modi per interagire. Un delle cose su cui stiamo passando molto tempo è la partecipazione degli studenti. Ci focalizzeremo sui loro progressi. Terremo d'occhio le persone che si impegnano di più. Non devi essere il migliore. Non devi essere bravo. Non devi neanche aver necessariamente mai suonato. Ma più contribuisci e più sarai incentivato. E ci saranno dei premi fantastici per cui da il suo contributo alla community. Lo metteremo sotto i riflettori. Presenteremo gli studenti, tipo, "lui è Johnny B. Goode, è asso del rock/blues". Un'altro fattore importante sarà la competizione. Vogliamo collaborare con marchi importanti e fare dei contest pazzeschi, del tipo che se insegni le cose agli altri e ottieni voti alti, all'improvviso vinci un masterclass con me. Volerai a Huntington Beach, faremo surf, mangeremo e suoneremo la chitarra. Sarà proprio così.

D: È GIÀ PREVISTA UNA DATA DI LANCIO?
SYNYSTER GATES: Ci si può già iscrivere e, una volta fatto, basta inserire il proprio nome e il proprio indirizzo e-mail, e si inizia subito a ricevere contenuti. Ma speriamo di riuscire a far partire tutto quest'anno e onestamente, pensiamo di riuscirci. Perché tutti i contenuti sono già praticamente lì. Tutti i video e le lezioni sono già pronti. Trucchi, aneddoti, contenuti dietro le quinte con me e mio padre che suoniamo... e continueremo sempre a rilasciare contenuti. Non si rimarrà fermi in un limbo per cui "mi sono iscritto, ora che succede?" Credimi, ci saranno un sacco di cose da fare. Sarà una community viva. E sarà dannatamente eterna.

D: CI DAI UN AGGIORNAMENTO SUGLI AVENGED SEVENFOLS? STATE PER INZIATE IL TOUR CON I BREAKING BENJAMIN E I BULLET FOR MY VALENTINE.
SYNYSTER GATES: Certo. Sono dei nostri cari amici. I Breaking Benjamin sonodei compositori incredibili. E i Bullet, ne abbiamo passate tanti insieme negli anni passati. Quei ragazzi sono fuori di testa. Sono contento che siamo ancora una band. [Ride] sono degli svitati. Insomma, si preannuncia fantastico.

D: AVETE GIÀ PARLATO DI RIENTRARE IN STUDIO? O SONO PREVISTI SOLO CONCERTI NELL'IMMEDIATO FUTURO?
SYNYSTER GATES: Sarà proprio così. Siamo stati in studio per due anni e mezzo. Odio dirlo, ma al momento ne ho abbastanza, almeno per un altro anno. Forse faremo qualche cosa qua e la, ma non voglio registrare più canzoni. Voglio andare in tour. È la cosa che amo fare di più. Andare là fuori e vedere volti familiari. E abbiamo un sacco di cose nuove da suonare. Quindi si, almeno fino alla fine del 2018.
view post Posted: 19/11/2017, 12:37 Zacky intervistato da Goetia Media - Interviste & articoli dedicati
TRADUZIONE INTERVISTA GOETIA MEDIA

[Intervista] Avenged Sevenfold: noi siamo diversi, ci sono tantissime rock band che annoiano a morte i loro fan.

Abbiamo avuto l'occasione di intervistare il chitarrista Zacky Vengeance, cofondatore degli Avenged Sevenfold, qualche giorno dopo la conferma del loro concerto al Download Festival Madrid e di altri show tra i più importanti festival europei. Questo dicembre la band rilascerà la versione deluxe del loro albun The Stage, con cover di canzoni che ci sono piaciute molto e che ci hanno divertito, anche Malagueña Salerosa.

D: Congratulazioni per la conferma della data al Download Festival di Madrid, la gente è molto emozionata.
R: Grazie, lo siamo anche noi. È parecchio tempo che non suoniamo li.

D: Dato che sono un grande fan dei Bad Religion, iniziamo l'intervista parlando di Brooks Wackerman. Cos'è che vi ha fatto scegliere un batterista che suonava punk rock?
R: Ad essere onesti, siamo tutti cresciuti ascoltando punk rock, veniamo da quel background e amavamo i Bad Religion, sono uno dei miei gruppi preferiti. Siamo cresciuti nella Contea di Orange, in California, ascoltavamo band come Bad Religion, Pennywise, Social Distortion e simili. Anche The Rev ascoltava quel tipo di gruppi, e venendo dal sud della California, sai, c'è un modo particolare di suonare la batteria in quella zona.
Le persone che vengono da lì suonando in un certo modo, The Rev aveva quel tipo di stile, e dopo la sua morte il suo tocco ci è mancato moltissimo: qualcuno in grado di comporre in quel modo, qualcuno che ascoltasse le stesse band con cui eravamo cresciuti noi, quella scena punk rock e metal del sud della California. Ci è sempre piaciuto Brooks come batterista, ha la giusta tecnica e ci ha sorpreso moltissimo quando ha suonato con gli Infectious Grooves o i Suicidal Tendencies.
Avevamo già visto Brooks all'opera nel suo primo show con i Bad Religion, molto prima che noi iniziassimo a fare concerti, quindi sapevamo già che era in grado di andare ben oltre il punk rock, che fosse in grado di suonare metal. Sa suonare qualunque cosa gli chiediamo, perché il suo modo di suonare è molto simile a quello di The Rev.

D: Dopo Mike Portnoy e Arin Ilejay, credete che Brooks sarà definitivo o ancora non ne siete certi?
R: Penso che sia perfetto per noi, ci divertiamo e andiamo molto d'accordo, inoltre è cresciuto nella stessa zona dove siamo cresciuti noi... ci piacciono le stesse band e abbiamo gli stessi amici, è un'ottima dinamica. Siamo molto fortunati e penso che abbiamo fatto la scelta giusta. Arin era una grande batterista, ma non componeva nel modo in cui lo facciamo noi.
Anche Mike Portnoy è un batterista eccezionale, e ci ha aiutato in un periodo di grande difficoltà, ma non andava bene per gli Avenged Sevenfold. Noi siamo cresciuti nel sud della California ascoltando punk rock, mente lui viene dalla East Coast, dove ha fondato una delle più grandi band progressive metal... non veniamo dallo stesso mondo, ma con Brooks Wackerman tutto fila liscio.

D: Questo dicembre uscirà la versione deluxe di The Stage, il che è fantastico perché porterà con se versione di canzoni che nessuno si sarebbe mai aspettato di sentire, come Malagueña Salerosa. Eravate convinti al 100% di tutte le cover oppure c'erano dei dubbi?
R: Le abbiamo registrate per divertirci, perché tutti i componenti degli Avenged Sevenfold ritenevano che fosse la direzione giusta... qualcosa che i fan non si sarebbero mai aspettati. Ecco perché riteniamo che sia stata la giusta decisione. Credo sia importante per ogni band fare qualcosa di inaspettato, qualcosa che non rientri tra le nostre influenze ma che ci piace davvero tanto.
L'intento era proprio quello di divertire, sarebbe stato facile fare una cover dei Guns N' Roses, degli Iron Maiden o dei Metallica e le persone se lo sarebbero sicuramente aspettato, ma non significa che per noi sia divertente. Con queste canzoni abbiamo veramente sorpreso tutti.

D: Tralasciando queste cover, nessuno si aspettava che avreste rilasciato un album senza neanche annunciarlo e tantomeno tutto quello che avete portato in scena in tour. Nell'era dei social network è questo l'unico modo per prendere le distanze dagli altri?
R: È sicuramente un modo per differenziarsi dagli altri. Ci piace fare cose innovative ed emozionanti, e a volte emozionante non significa di successo, ma solo emozionante. Al giorno d'oggi molte band fanno solo quello che ci si aspetta che facciano, ci sono tantissimi gruppi rock che annoiano a morte i loro fan.
Io preferisco provare cose diverse, che funzionino o meno, piuttosto che fare quello che mi chiedono gli altri. È quello che volevamo fare sin da quando è nata questa band, volevamo rivoluzionare un po' le cose, ritornare alle emozioni della musica heavy. Non vogliamo essere una band prevedibile, perché è noioso, e non vogliamo che siano gli altri a decidere quello che dobbiamo fare. Se fossimo guidati dai fan, sarebbe una cosa del tipo "dovete suonare questo, dovete fare un disco in questo modo, suonare questa canzone in questa maniera, siete stupidi se non rilasciate un singolo tre mesi prima che esca l'album", insomma cose così.
Non sono d'accordo con questo modo di fare, credo che se siamo diventati una delle più famose rock band del mondo sia perché abbiamo sempre fatto le cose a modo nostro, che andassero bene o meno, ma è sempre stata una nostra decisione. Può suonare presuntuoso, ma è da sempre il nostro modo di pensare, anche prima di pubblicare il nostro primo album. Non ci stiamo dando delle arie perché ora abbiamo successo, è solo nostro modo "punk rock" di vedere le cose.

D: Negli ultimi dieci anni gli Avenged Sevenfold sono diventati una grandissima band, e quando succede questo non ci sono più solo i fan, ma anche chi critica. Quando è uscito The Stage, molte persone lo hanno criticato per non essere come gli altri dischi della band. Vi da ancora fastidio leggere quello che scrivono della band sui social network o sui giornali?
R: Non mi da più fastidio niente di tutto questo, ci conviviamo sin dal primo giorno. La prima recensione che scrissero su di noi, quando avevo 17 anni e avevamo rilasciato il nostro primo EP, era su un piccola rivista ed eravamo stati menzionati per il miglior disco del mese, ma anche per il peggior disco del mese... sulla stessa rivista! L'ho adorato, perché se le persone odiano quello che fai, vuol dire che lo stai facendo bene
Ognuno ha la sua opinione, non tutti ti ameranno, non a tutti piacerà quello che farai. Ci sono tante persone che non vogliono lasciar andare la band che amano, non vogliono che cambi, sono spaventate dal cambiamento, temono che una nuova band possa sostituire quella che amano in un determinato genere. Questo tipo di persone sono quelle che si fanno sentire di più su internet, quelle che si lamentano di più, che dicono sempre "non saranno mai bravi coma la band X".
Dopo tutti questi anni, siamo headliner ai festival in cui suoniamo, vendiamo dischi in tutto il mondo, abbiamo rilasciato The Stage a sorpresa e nonostante sia il disco che ha venduto di meno in tutta la nostra carriera è catalogato come il miglior album dell'anno in tutto il mondo... e stiamo parlando di quello che dovrebbe essere "il nostro album peggiore". Credo che se le persone hanno una forte opinione su di noi, che ci amino o ci odino, sia perché stiamo facendo le cose nel modo giusto.

D: Nella maggior parte dei festival, non solo in America ma anche in Europa, parteciperete come headliner. Nel frattempo alti titani del rock come i Black Sabbath o gli Scorpions si stanno ritirando, stanno salutando il loro pubblico. Pensi che gli Avenged Sevenfold siano chiamati a prendere il loro posto? Secondo te siete in grado di raggiungere quello status leggendario che avevano ottenuto le band degli anni '80?

R: È difficile da dire. Siamo molto fortunati a poter fare questi concerti, per noi è essenziale esibirci e regalare un grande show, non un semplice concerto. Abbiamo bisogno di sapere che le persone paghino il biglietto per vivere una bella esperienza, non solo per vedere un gruppo suonare. Questo è quello che hanno fatto tutte le grandi band e che gli ha permesso di raggiungere un livello leggendario. I Metallica e gli Iron Maiden, per esempio, sono più grandiosi ora di quanto non lo siano mai stati.
Ora suonano negli stadi di tutto il mondo, e se sono arrivati così lontano non è grazie a MTV o ai passaggi in radio, ma al fatto che regalano alle persone gli show che vogliono vedere. Hanno influenzato diverse generazioni, ci sono genitori che portano i propri genitori ai concerti, bambini, famiglie intere... Noi siamo ancora giovani, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma credo che se continuiamo a suonare così un giorno potremo raggiungere il loro livello.

D: L'anno scorso Total Guitar Magazinei ti ha incluso nella lista dei migliori chitarristi metal del mondo. Ti consideri così bravo? Pensi di essere tra i migliori chitarristi del mondo?
R: Non penso assolutamente di essere tra i migliori chitarristi del mondo [ride]. Non mi sono mai visto come un chitarrista eccellente, solo uno bravo. Sono una persone che ha sempre amato la musica e a cui piace fare casino con la sua chitarra, che ama comporre canzoni e suonare ai concerti. Non ho mai preso lezioni di chitarra in tutta la mia vita, non mi interessa niente di tutto questo, mi importa solo della musica e del modo in cui mi fa sentire.
Mi importa del modo in cui suonano i chitarristi che ho visto dal vivo e della passione che ci mettono... ci tengo a trasmettere qualcosa ai nostri fan e a farli sentire bene, poi magari non ti so dire il nome dell'accordo che sto suonando, o se mi dici di suonare la nota X non so come farlo. Sono onorato di essere in quella lista, ancora di più se si considera il fatto che non ho mai preso lezioni, ma poi vedi ragazzi come Dimebag dei Pantera e so che dovrebbero esserci loro sulla lista.

D: Gli Avenged Sevenfold ti danno la soddisfazione che cerchi come musicista? Non sei curioso di fare qualcosa che vada al di fuori della band?
R: Assolutamente, tutto il tempo. La cosa bella degli Avenged Sevenfold è che qualunque stile ci metti in mezzo suonerà bene, non suoniamo solo thrash metal o hard rock, facciamo stili differenti che mi danno soddisfazione. Ma se mi capitasse di andare a un concerto dei Bad Religion, penserei che sarebbe molto divertente fondare un gruppo punk rock, solo per divertimento. Mi sono sempre piaciute le canzoni acustiche dolci e malinconiche, infatti a casa compongo molte canzoni di questo tipo, solo per me... forse un giorno le pubblicherò, anche se sarebbe difficile perché venendo da un gruppo come gli Avenged Sevenfold, la gente mi giudicherebbe in automatico.
Se avessi 18 anni, non mi conoscesse nessuno e non avessi una band lo farei, perché nessuno si aspetterebbe nulla da me e nessuno mi giudicherebbe basandosi su dei pregiudizi. Per come sono io e per come è la band in cui suono, è molto difficile rilasciare musica senza che gli altri abbiano un'idea preconcetta.

D: Gli Avenged Sevenfold sono conosciuti per aver portato in giro degli show spettacolari, come nell'ultimo tour di The Stage, ma nel 2018 saranno in giro per i festival, come il Download a Madrid. Una festival ha le sue limitazioni e non è possibile portare sempre ciò che si vuole. Adatterete il concetto di The Stage per questo tour europeo?
R: Certo, conosciamo bene i limiti che ci sono ai festival ma non saliremo sul palco per suonare e basta. La gente a Madrid aspetta di vederci da tanto tempo, molte persone hanno messo da parte i soldi solo per venirci a sentire, magari per la prima volta , quindi daremo il massimo. Ci sono band che vanno in tour solo per fare soldi, pensano che una volta suonata la canzone sia tutto finito. Ma noi non siamo quel tipo di band. Per noi significa regalare ai fan il miglior concerto della loro vita.

D: Abbiamo praticamente finito. Suonerete Malagueña Salerosa o una qualunque altra cover durante il tour? Sarebbe davvero speciale se lo faceste al Download di Madrid.
R: Ci sono ottime possibilità che la suoneremo per i fan spagnoli, proprio perché sappiamo quanto sarebbe speciale per loro. Sarà molto divertente.
view post Posted: 17/10/2017, 22:46 A7X su Revolver - Interviste & articoli dedicati
TRADUZIONE DELL'INTERVISTA A REVOLVER:

M. SHADOWS PARLA DEL CONCERTO DI BENEFICENZA IN MEMORIA DI BENNINGTON, DI COVER "INTIMIDATORIE" E DI QUELLO CHE MANCA ALLA MUSICA

"Sono estremamente impegnato, ma anche estremamente libero", spiega M. Shadows riguardo ai suoi impegni attuali. "Abbiamo tantissimo materiale in uscita, ma sto facendo tutto da casa - il che è allo stesso tempo divertente e abbastanza caotico."

La band metal della Contea di Orange ha sicuramente un sacco di cose in ballo al momento. Oltre a preparazione della loro primissima performance in acustico (che sarà parte di un evento speciale al Clive Davis Theater il 19 ottobre) e alla partecipazione al concerto in memoria di Chester Bennington che si terrà il 27 ottobre, gli Avenged Sevenfold hanno anche recentemente annunciato un lungo tour negli Stati Uniti, con i Breaking Benjamin e i Bullet For My Valentine in apertura, che partirà da Nashville il 12 gennaio. E come se non avessero già abbastanza a cui pensare, Shadows e i suoi compagni di band - i chitarristi Synyster Gates e Zacky Vengeance, il bassista Johnny Christ e il batterista Brooks Wackerman - hanno anche supervisionato la nuova versione deluxe di The Stage, l'acclamato album della band del 2016, che uscirà il 15 dicembre.

L'edizione estesa di The Stage includerà, oltre alle 11 canzoni originali dell'album, quattro canzoni live - God Damn, The Stage, Paradigm e Sunny Disposition - e Dose, un singolo registrato durante la creazione dell'album. Ci saranno anche sei cover: Wish You Were Here dei Pink Floyd, Retrovertigo dei Mr. Bungle, God Only Knows dei Beach Boys, As Tears Go By dei Rolling Stones, Runaway di Del Shannon (con Zacky alla voce e un cameo del chitarrista dei Vandals, Warren Fitzgerald), e la canzone folk messicana Malagueña Salerosa.

Revolver ha parlato con Shadows dell'edizione deluxe di The Stage e degli altri impegno attuali della band, ma anche del loro recente tour con i Metallica, cosa stanno ascoltando lui e i suoi figli in questi giorni e quali sono i loro programmi per Halloween.

PARTECIPERETE AL CONCERTO IN MEMORIA DI CHESTER BENNINGTON. QUALE DELLE LORO CANZONI SUONERETE?
Non abbiamo ancora deciso, quindi non voglio svelare ancora niente. Ho detto a Mike [Shinoda] che "per noi non ci sono assolutamente problemi. Dicci quale canzone vuoi che suoniamo il giorno prima e per noi andrà bene." Ci ha detto: "No, no, non preoccupatevi - farete questa canzone." E poi una settimana dopo mi ha mandato un messaggio dicendo "Ok, quella canzone la farà Jonathan Davis. Che ne pensate di quest'altra?" Quindi a questo punto non so cosa suoneremo esattamente, vedremo.

CONOSCEVATE BENE CHESTER?
Non conoscevo bene Chester. L'ho incontrato solo di sfuggita, ma sono molto amico di Mike e gioco spesso a golf con Dave [Farrell]. Io e Mike siamo sempre andati al Coachella insieme, abbiamo ascoltato insieme le demo delle nostre ultime registrazioni e parlato di produzione; siamo diventati parecchio amici, io, lui e Brian [Synyster Gates]. Per cui quando è successo... E' dura perdere un amico, e lo è altrettanto vedere un amico passare tutto quello che hai passato tu poco tempo fa.

IMMAGINO CHE QUESTO TI ABBIAMO REVOCATO PARECCHI RICORDI DELLA PERDITA DI THE REV.
Si, e penso che una volta che ci sei passato riesci a reagire meglio. Perché le persone non sanno mai come comportarsi in queste circostanze; non sai mai se stai parlando troppo o troppo poco, se stai dicendo qualcosa di giusto o di sbagliato. Per quanto mi riguarda, so bene che non c'è niente che si possa veramente dire. E quindi gli ho semplicemente detto: "Siamo qui per voi, di qualunque cosa abbiate bisogno, basta che ce lo facciate sapere." Ne abbiamo parlato qualche volta, ma abbiamo cercato di non intrometterci troppo per lasciargli il tempo di elaborare la cosa. In questi casi non c'è davvero niente da dire.

COSA PENSI DEL FATTO CHE SIA CHESTER CHE CHRIS CORNELL SI SIANO TOLTI LA VITA? E' STATO UN BEL PUGNO ALLO STOMACO PER IL MONDO DEL ROCK...
Già, è surreale, assolutamente surreale. Il modo in cui è successo, quanto erano amici... è tutto molto confuso. E spezza il cuore, perché entrambi erano dei grandissimi cantanti. I Soundgarden sono uno dei miei gruppi preferiti; siamo andati a sentirli al Carolina Rebellion di quest'anno, visto che noi dovevamo suonarci due sere dopo... Non ci sono parole, amico. E' davvero dura.

OK, PARLIAMO DI QUALCOSA DI PIU' ALLEGRO, COME LA VERSIONE DELUXE DI THE STAGE CHE USCIRA' A DICEMBRE. DA DOVE VIENE L'IDEA DI AGGIUNGERE QUESTE CANZONI?
Mentre scrivevamo l'album, ci siamo resi conto di non aver mai fatto delle cover come si deve, e intendo delle canzoni prese e fatte nostre per poi poterle suonare. Me ne sono uscito con l'idea di fare una cover di Wish You Were Here, ma non volevamo inserirla nel disco. Abbiamo sempre mantenuto i nostri album puliti - non ci abbiamo mai inserito delle collaborazioni né delle cover. Quindi l'idea iniziale era quella di registrare una manciata di canzoni e di renderle disponibili in streaming, così che una mattina le persone potessero svegliarsi e trovare delle nuove canzoni. Insomma, ognuno ha scelto una canzone che voleva fare, poi in studio le abbiamo registrate e abbiamo fatto anche una cover dei Mr. Bungle.

TRA TUTTE LE COVER, QUELLA DEI BUNGLE E' QUELLA STILISTICAMENTE PIU' VICINA ALLA VOSTRA MUSICA. E' STATA UNA DECISIONE VOLUTA QUELLA DI ORIENTARSI SU DELLE COVER NON METAL?
Penso che una band metal che fa cover di canzoni metal sia una cosa veramente noiosa e già vista. In passato non abbiamo avuto problemi a registrare le cover di Paranoid o Walk - ma ad oggi, lo stesso tipo di band che fa le stesse cose non è più entusiasmante come prima. La cosa che mi è piaciuta di più nel registrare i Pink Floyd e God Only Knows è stato personalizzarle un po'; ho amato trascrivere quelle canzoni, ascoltare i loro bellissimi accordi e cercare di portarli al 2017 con una nostra svolta moderna, stando attenti a mantenere le sfumature originali. Credo che sia stata una cosa molto importante per il processo creativo di The Stage; è stato come se queste band ci avessero influenzato ancora di più che in passato, quindi ha avuto molto più senso registrare quelle canzoni che un pezzo di Dio o simili.

COME CANTANTE, TI HA MESSO IN SOGGEZIONE DOVERTI CALARE NEI PANNI DI MIKE PATTON O BRIAN WILSON?
Vocalmente parlando, ogni cover che abbiamo registrato intimorisce un po'. Con le cover è sempre così, la prima cosa che noti è la voce perché a cantare non è la stessa persona a cui sei abituato. Se ascolti quello che ha fatto Axl [Rose] con Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan, ti rendi conto che è qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo, la prima versione che ho ascoltato è stata quella di Axl. Sono sicuro che ai tempi ci fossero dei puristi di Bob Dylan convinti che "Questa versione dei Guns N' Roses fa schifo!" [Ride] Penso dipenda da quale generazione appartieni, da quale versione ascolti per prima e a quale voce sei abituato. Io sono seduto qui che cerco di cantare i Pink Floyd, Brian Wilson e Patton, che è probabilmente il miglior cantante metal di tutti i tempi. Insomma, per me si è trattato di essere me stesso, di fare quello che faccio e di metterci dentro del nostro. Ma essendo un cantante, sarai la prima cosa a cui le persone faranno caso. Questo è il mio strumento, è quello che è e non posso cambiarlo. Noi comunque ci stiamo divertendo, se le persone la prendono troppo seriamente è un problema loro.

E' FANTASTICO SENTIR CANTARE ZACKY IN RUNAWAY.
Si, e mi ha tenuto fuori dai giochi per un po' [Ride]. Comunque non credo che le persone siano così severe con le parti vocali di Del Shannon. C'era Warren Fitzgerald a suonare per noi, ed è stata una sorta di rinascita dei Vandals vedere lui e Brooks suonare insieme; e, ovviamente, Zacky è un grane fan del punk rock, quindi abbiamo fatto una versione punk della canzone. Zacky desiderava tantissimo cantare e io ho pensato che un voce diversa potesse aggiungere un tocco in più alla registrazione. E penso che potremmo ripetere la cosa con il prossimo album, con Brian e Zacky che cantano. Perché no? Giusto per fare qualcosa di diverso.

DOSE E' L'UNICO SINGOLO INEDITO DELLA VERSIONE DELUXE DI THE STAGE ED E' STATO REGISTRATO DURANTE LA CREaZIONE DELL'ALBUM. STATE GIA' LAVORANDO A DEL NUOVO MATERIALE?
Al momento c'è già abbastanza carne al fuoco. Di solito ci piace gettare delle basi solide riguardo a quello che abbiamo intenzione di fare con ogni disco, credo sia per questo che sono usciti tutti diversi gli uni dagli altri. Penso che se iniziassimo a scrivere ora, la nostra mente si troverebbe ancora nell'universo di The Stage e che qualunque cosa scrivessimo sarebbe solo una sua estensione. Ma se tra due anni ne saremo ancora influenzati, credo che seguiremo volentieri quest'ispirazione, perché sono molto orgoglioso di dove questo album ci ha portati. Se invece saremo da tutt'altra parte, seguiremo quella strada, perché amo creare degli album che siano in qualche modo estremi.

PARLANDO DI ESTREMIZZAZIONE, FARESTE UN ALTRO RILASCIO A SORPRESA COME CON THE STAGE?
Se dovessimo rifarlo, con il senno di poi, faremmo qualcosa per coinvolgere di più i fan casuali. 80 000 persone hanno comprato The Stage nella prima settimana dalla sua uscita, ma si trattava di fan degli Avenged Sevenfold di vecchia data; abbiamo perso completamente i fan casuali, quelli che magari hanno bisogno di ascoltare un singolo per un certo periodo di tempo prima di comprare un album. Quindi credo che dovremmo pianificare meglio quello che accadrà dopo la sorpresa; abbia speso così tante energie a tenere tutto segreto che, una volta che l'album è uscito, abbiamo detto: "Ok, e ora che facciamo?" Insomma, probabilmente non farei di nuovo la stessa cosa, ma rimango un fermo sostenitore del fatto che bisogna cercare di essere creativi e di non lasciare che una cosa così precluda la possibilità di fare di nuovo qualcosa di speciale. Ritengo sia importante che le band continuino ad evolversi. Onestamente preferisco essere deluso che annoiato! [Ride]

AVETE DECISO DI METTERE DA PARTE IL VOSTRO TOUR PER SALIRE SUL PALCO DEL WORLDWIRED TOUR DEI METALLICA. COL SENNO DI POI, SIETE FELICI DI AVER FATTO QUESTA SCELTA?
Col senno di poi, si. Se mi avessi parlato due settimane fa ti avrei detto "Non so cosa accadrà nei prossimi giorni." Ma abbiamo messo in vendita i biglietti per questo tour con i Breaking Benjamin e abbiamo venduto più biglietti nel primo fine settimana di quanti ne abbiamo venduti lo scorso settembre per il tour dell'anno scorso. Per cui non so se sia per via di un insieme di cose, la pressione per il tour con i Metallica, l'evoluzione dell'album... ma qualcosa è successo nell'ultimo anno, e penso che in parte sia dovuto a tutta la pubblicità che ti fa ad essere in tour con i Metallica.

BISOGNA FATICARE PIU' DEL SOLITO PER AVERE SUCCESSO CON IL PUBBLICO DEI METALLICA?
Oh mio dio, si. Ogni sera era come andare in guerra! Ne eravamo consapevoli, non puoi semplicemente salire sul palco e pensare che faranno tutte le tue canzoni. Voglio dire, le persone se ne stanno lì sedute a mangiare hot dogs, a un miglio da te. Devi cercare di coinvolgerle, magari non hanno neanche mai sentito Hail To The King o Bat Country o Nightmare. Si tratta di persone che non ascoltano il rock moderno alla radio; forse lo facevano negli anni '90 e ora si interessano ad altre cose. Si tratta di una prospettiva completamente diversa, devi guadagnarti la vittoria.

COSA STATE ASCOLTANDO IN QUESTI GIORNI? METAL O QUALCOS'ALTRO?
Mi piacciono i nuovi Mastodon e sto ancora ascoltando l'ultimo disco dei Gojira. Ma ultimamente ho ascoltato tantissimo anche i Pink Floyd. Per me è difficile trovare cose nuove dove non sia stato fatto un eccessivo lavoro di produzione; oramai si usano tantissimo i campioni di batteria e si falsa tutto, per questo trovo difficile provare qualunque emozione nella musica. Sto molto male per la nuova generazione e per le basi che gli vengono date; so che lo dicono tutti, ma alla musica di oggi manca assolutamente qualcosa e penso che questo abbia a che fare non solo con una guerra di volumi, ma anche con le campionature della batteria. Non ci sono sfumature; è tutto così saturo, non si ha modo di addentrarsi nella musica e di esplorarla. Trovo tutto questo molto deludente. Perché se metti su un disco dei Pink Floyd o dei Mastodon ti rendi conto che c'è un sacco di spazio lì in mezzo; ci puoi quasi nuotare dentro, ed è questo che mi piace della musica.

TU HAI DUE FIGLI DI TRE E CINQUE ANNI. GLI PIACE ASCOLTARE LA MUSICA?
Si, gli piace! E' molto divertente; gli gratto la schiena tutte le sere prima di andare a dormire e la nostra playlist è Patience, Knocking On Heaven's Door e Estranged, e a questo punto di solito crollano. Amano i GNR e gli Avenged Sevenfold - mio figlio ha detto alla maestra che le nostre canzoni che preferisce sono God Damn e Fucking Nightmare, e ho ricevuto una chiamata dalla scuola per questo motivo [Ride]. Comunque si, amano la musica rock. Gli piacciono i Metallica, i Megadeth... l'altro giorno ho messo su Sweating Bullets e ridevano del fatto che Dave Mustaine parlasse a se stesso, è stato divertente!

DA COSA SI MASCHERERANNO PER HALLOWEEN?
Uno sarà Bowser di Mario, anche se al momento vorrebbe essere un ninja, vedremo. E l'altro vuole essere un poliziotto - io sarò il carcerato, quindi potrà mettermi in prigione. Viviamo in una via fantastica, le persone si immedesimano tantissimo! Ci sono un sacco di case stregate, macchine per la nebbia, gente che passeggia con costumi spaventosi; è molto bello. I nostri amici verranno a trovarci con i loro figli, ci sarà da mangiare, i genitori berranno il vino e poi porteremo i bambini a fare su e giù per la via.

QUANDO ERI BAMBINO QUAL ERA IL TUO COSTUME DI HALLOWEEN PREFERITO?
Sai, questo potrà suonare molto offensivo, e farà arrabbiare mio padre [Ride]. Ovviamente ti ricorderai la rivolta di Rodney King a L.A., vero? Bene, c'era questo ragazzo, Reginald Denny, che era stato colpito in testa da un mattone, una cosa terribile. Mio padre pensò che sarebbe stato divertente vestirmi da Reginald Denny - quindi sono uscito di casa con un mattone in testa e sangue dappertutto. Le persone mi chiedevano: "Cosa sei tu?" e io: "Sono Reginald Denny!" e non avevo la più pallida idea di chi fosse! [Ride]. Nel 2017 suona come una cosa davvero insensibile, e non sembra una buona idea per un costume di Halloween. Ma ero una ragazzino che andava in giro vestito da Reginald Denny!

Edited by NirvanA7X - 18/10/2017, 08:37
view post Posted: 11/6/2017, 23:50 A7X su Loudwire - Interviste & articoli dedicati
Traduzione dell'intervista rilasciata da Zacky per Loudwire:

ZACKY RACCONTA A LOUDWIRE DELL'EVOLIZIONE DI "THE STAGE", DI "MALAGUEÑA SALEROSA" E ALTRO ANCORA.

Zacky Vengeance ha raccontato a Loudwire di come gli Avenged Sevenfold hanno deciso di rendere "The Stage" un album in continua evoluzione, di come verranno rilasciate le nuove canzoni, la scelta di registrare la cover di "Malagueña Salerosa" e il lavoro che c'è stato dietro, l'emozione del primo ascolto della versione finale, l'essere in tour con i Metallica, Deathbat Nation, Johnny Christ e Synyster Gates che sono diventati papà e altro ancora.

D: Siete sempre stati interessati ai vostri fan. L'idea di The Stage come un album in continua evoluzione è davvero fantastica. Come vi è venuta in mente quest'idea?
R: Assolutamente. Quando abbiamo iniziato a scrivere questo album volevamo realizzare qualcosa di anticonvenzionale per i nostri fan e, partendo da questo presupposto, abbiamo iniziato a pensare a come far emozionare i nostri seguaci. Naturalmente, l'idea di una album tradizionale il cui rilascio è anticipato da una mare di anteprime e di singoli, ci sembrava piuttosto noiosa, l'avevamo già fatto prima e volevamo qualcosa di diverso.
Il nostro proposito era di creare un album che non avesse limiti. Volevamo che The Stage fosse un album da arricchire costantemente con tutto quello che avevamo voglia di fare, e così è stato. Mentre registravamo l'album, abbiamo registrato delle tracce in più, con l'intento di sorprendere i nostri fan rilasciandole a un certo punto, quando avremmo sentito che era il momento giusto. Non abbiamo mai voluto vendere queste tracce, le abbiamo registrate solo con l'intento di rendere vivo l'album ed emozionare le persone... insomma, è un modo per riascoltare sempre l'album con musica sempre nuova.

D: Hai detto che queste canzoni sono state registrate parallelamente a The Stage. C'è stato qualcosa che avete registrato in un momento successivo, con l'idea di inserirlo in questo progetto?
R: Mentre eravamo in studio abbiamo buttato giù delle tracce di batteria che ci hanno permesso di riarrangiare queste tracce in particolare. Successivamente, dopo aver rilasciamo l'album, siamo tornati in studio per perfezionarle. Volevamo che ognuna fosse divertente e speciale. Tutto questo è unicamente per i fan e l'idea è quella di far si che, ogni volta che qualcuno vada ad ascoltare l'album , trovi qualcosa che non c'era la volta precedente. Il nostro intento era quello di registrare un album che non avesse confini e una cosa così fornisce opportunità illimitate. Puoi aggiungere pezzi live, commenti, nuove canzoni, cover, qualunque cosa.
Con The Stage abbiamo voluto tenere le porte aperte per qualunque cosa ci andasse di fare, il che è completamente differente da quello che abbiamo fatto per i dischi precedenti. Siamo particolarmente pignoli quando si tratta dei nostri album. Scegliamo le canzoni migliori, eliminiamo quelle che pensiamo non siano adatte al disco e non lavoriamo sul remixing o sul remastering. Vogliamo che quello che facciamo sia senza tempo e accompagni i fan nella loro vita. In questo caso, abbiamo voluto fare qualcosa di completamente opposto a quello che fanno molte altre rock band apparentemente intoccabili.

D: Volevo chiederti qualcosa a proposito del rilascio delle nuove canzoni. Avete già un album, qual è il loro significato? Ci saranno dei link per scaricare le canzoni? Come avete intenzione di procedere?
R: Ad essere onesti, abbiamo pensato che il modo più semplice e meno invadente di rilasciare le nuove canzoni ai fan sia il servizio streaming, che è quello a cui la musica di oggi si rivolge di più. Avere la possibilità di andare su un sito e ascoltare le tue canzoni e i tuoi dischi preferiti è un'ottima cosa per la musica. Quindi la nostra intenzioni iniziale era proprio quella di diffondere le canzoni attraverso lo streaming.
Di rilasciare un'extended edition o una bonus edition del disco non se ne parla proprio, non vogliamo spillare altri soldi ai nostri fan. Vogliamo veramente fare qualcosa di speciale per loro e, a parte un rilascio tradizionale, non abbiamo altre idee in mente. Le canzoni si diffonderanno da sole su internet, i fan sono incredibilmente bravi a scovarle, che sia attraverso YouTube, Spotify o Apple Music o semplicemente condividendole. E' questa l'atmosfera che vogliamo creare, un po' di eccitazione, creare un dialogo tra le persone che ci seguono e dare loro qualcosa di cui parlare. Tutte le canzoni che abbiamo scelto sono uniche nel loro genere. Sono divertenti e hanno lo scopo di coinvolgere i fan.

D: La band fa dei video fantastici. Usciranno dei video anche con le nuove canzoni?
R: E' difficile da dire. La parte migliore di questo esperimento è che è aperto a qualunque tipo di possibilità, che sia video o performance live. Al momento non abbiamo pianificato nessun video musicale ufficiale, ma man mano che le canzoni usciranno decideremo cosa fare con ognuna di esse.

D: Non sapevo esattamente cosa aspettarmi dagli Avenged Sevenfold, ma non mi sarei mai aspettato questo - "Malagueña Salerosa". A quanto pare M. Shadows ha dovuto imparare a cantare una canzone in spagnolo. Cosa puoi dirmi riguardo alla decisione di fare una cover di questa canzone e del lavoro che c'è stato dietro?
R: Negli ultimi 20 anni abbiamo viaggiato in giro per il mondo e siamo entrati a contatto con culture e fan base di tutti i tipi. E ovviamente ci siamo imbattuti in stili di musica diversi, che per le persone hanno un significato importante. Ci abbiamo sempre fatto attenzione e una volta che ne entri a far parte, anche questi tipi di musica diventano parte di te. Volevamo fare qualcosa di totalmente inaspettato ma in tipico stile Avenged Sevenfold. E come hai detto tu, nessuno si sarebbe mai immaginato una cosa del genere, ed è proprio questo a renderla fantastica. La canzone in sé è già molto bella e con una melodia incredibile. Nonostante sia una canzone folk della tradizione spagnola, sta molto bene con una arrangiamento rock/metal. Inoltre, essendo cresciuti nel sud della California, siamo sempre stati influenzati da questo tipo di cultura e di vibrazioni. Abbiamo discusso su come poterla realizzare traducendola in inglese, e io ero particolarmente convinto che Matt dovesse cantarla in spagnolo. E' divertente, farà sorridere alcuni fan, mentre ad altri farà inarcare le sopracciglia e roteare gli occhi. E altri ancora, in puro stile Avenged Sevenfold, faranno un casino perché abbiamo realizzato una cosa così fuori dagli schemi, ma è proprio questo che rende tutto fantastico e che ci diverte così tanto.

D: Devo chiederti dell'arrangiamento. Presumo che ci sarebbero stati bene dei corni, tornando indietro ai tempo in cui era stata tradotta così meravigliosamente con la chitarra...
R: Si, immagino, che essendo una canzone folk sia stata tramandata da talmente tante generazioni che, oramai, non abbia un'origine precisa. Ma se devo indovinare, è probabile che sia stata suonata da una chitarra scordata e mezza rotta molto molto tempo fa, e nel corso del tempo i mariachi ci hanno aggiunto i corni; noi abbiamo aggiunto le chitarre e potenziato un po' la batteria, ma abbiamo cercato di mantenere la vera bellezza della melodia nella sua semplicità. Per quanto riguarda il testo, quando lo traduci ti rendi conto che si tratta di una triste canzone d'amore e abbiamo voluto che la melodia continuasse ad esprimere questo sentimento.

D: A quanto pare deve essere stato proprio divertente, e Matt, che non è di madrelingua spagnola, sembra cavarsela alla grande. Una volta finito il lavoro, come è stato ascoltare la canzone per la prima volta?
R: (Ride) Beh, ad ascoltare Matt che canta in spagnolo per la prima volta, ti si stampa in faccia un sorriso enorme. E' assolutamente, e non c'è nessun altro modo per definirlo, un momento da 'Ma che ca...' (ride). E' stata una cosa del tipo 'Ma che stiamo facendo? E' fantastico!' Credo che sia qualcosa di diverso dal solito e che ci ha divertito molto.
Crescendo, non riesco neanche ad immaginare le mie band preferite che tentano di fare una cosa del genere. E' complicato reinterpretare una canzone folk in un linguaggio così diverso, rispettando la tua natura di rock band in lingua inglese e, contemporaneamente, divertirsi. La mia reazione iniziale è stata un enorme sorriso.

D: State trascorrendo l'estate con i Metallica e so che siete tutti fan di questa band. Cosa significa per voi continuare ad avere l'opportunità di suonare con questi ragazzi che avete sempre ammirato?
R: E' incredibile ed è un grandissimo onore. Essere parte di questo tour e vedere come questi ragazzi si sono realizzati nella loro carriera lavorando sodo, l'amore per i loro fan e per la loro crew, è tutto di grande ispirazione ed è un qualcosa a cui abbiamo sempre fatto molta attenzione. E per noi significa salire sul palco e divertirci ogni sera.
E' una benedizione. Se da ragazzino qualcuno mi avesse detto che da lì a 10 anni avrei suonato in degli stadio sold out con i Metallica, non ci avrei mai creduto. Quindi il fatto che stia accadendo veramente, mi fa capire che non bisogna mai dare niente per scontato. Ogni sera prima di salire sul palco siamo sempre nervosi e questo ci da la carica per andare là fuori e suonare al meglio e ogni volta che mi guardo intorno e osservo i miei compagni di band, mi accorgo che ognuno ha un grande sorriso stampato in faccia. E i fan sono stati assolutamente incredibili. Insomma, si tratta di andare la fuori, divertirsi, fare quello che siamo nati per fare e, se il destino lo vorrà, sarebbe bello fare un percorso simile.

D: Per essere in tour con i Metallica avete posticipato il vostro tour da headliner e si è parlato di una grande produzione questa volta. Come stanno le cose a questo punto e cosa riserva il futuro?
R: Si, era nell'aria già da un po'. Stiamo cercando di arrivare nei posti dove non abbiamo ancora mai suonato le canzoni del nuovo album e stiamo cercando di fare tutto in modo sensato. Ultimamente, ciò su cui siamo tutti d'accordo è la voglia di metter su uno show mozzafiato per i nostri fan negli Stati Uniti, presentandogli le canzoni dell'ultimo album; questa volta però abbiamo iniziato da oltreoceano e abbiamo lasciato alcuni fan ad aspettare il nostro ritorno e il nostro show. Insomma, stiamo cercando di capire dove andare e cosa vogliono vedere i fan, poi partiremo da lì.

D: Dall'ultima volta che abbiamo parlato, è nato un nuovo fan club degli Avenged Sevenfold e avete persino coinvolto i fan nella scelta del nome. Com'è stato vederlo prendere forma nel corso dei mesi?
R: E' una cosa di abbiamo parlato sin dagli inizi. Abbiamo sempre voluto un fan club, beh, prima di tutto volevamo dei fan (ride sotto i baffi). E ora siamo arrivati a un punto in cui ne abbiamo, quindi volevamo fare qualcosa di speciale per loro. Al giorno d'oggi, per noi è davvero importante ricambiare il loro affetto e creare un posto per loro in cui condividere tutto quello che facciamo quando siamo in tour. Ci sono dei contenuti esclusivi e dei video, vogliamo renderli parte di ogni serata e dargli l'opportunità di incontrarci prima dei concerti. Tutto ciò ci da energia. Una cosa è salire sul palco e vedere i fan, ma incontrare le persone grazie alle quali puoi fare ciò che stai facendo è tutt'altra fonte di ispirazione. Ogni sera abbiamo l'occasione di incontrare i vincitore del fan club che sono emozionatissimi di vederci. Si tratta semplicemente del modo che gli Avenged Sevenfold hanno di condividere qualcosa con le persone di cui gli importa di più.

D: Sia Synyster Gates che Johnny Christ sono diventati papà quest'anno. C'è una nuova generazione di Avenged Sevenfold in arrivo. Come se la stanno cavando i nuovi paparini?
R: Si, sono dei novellini. Io e Matt siamo dei veterani a questo punto. Sono i nuovi arrivati del club dei papà e devono ancora rendersene conto. E' divertente. E' bellissimo avere una nuova generazione di piccoletti in giro per il backstage. E' rigenerante e tutti noi ci consideriamo gli zii dei figli degli altri. In pratica, ti ritrovi a fare cosa stupide nel tentativo di divertire questa futura generazione di, si spera, fan del rock e del metal, ma ognuno di loro ha la sua personalità. So che Synyster e Johnny si stanno divertendo un sacco. Per quanto riguarda me, personalmente, essere padre è una delle esperienze più incredibili che ci siano. Ti cambia la vita radicalmente e so che per Matt è lo stesso, come anche per Brooks, il nostro batterista. Detto tra noi, siamo veramente gli Avenged Sevenfold, perché abbiamo sette ragazzi e nel backstage è un macello.

D: Wow! Attenzione! E cosa c'è all'orizzonte, si sa già quando potremo vedere la prossima canzone?
R: Dovrebbe essere una sorpresa, ma poso dirti che non faremo aspettare a lungo i nostri fan. Vogliamo che si sentano parte di questa cosa e io odio la fine del ciclo di un album. Continueremo a rilasciare nuova musica e a emozionare i nostri fan organizzando concerti e lavorando per il futuro. Guardiamo sempre al futuro come un qualcosa che riserva nuove ed emozionanti opportunità.
view post Posted: 28/10/2016, 23:55 Simulation - The Stage
Simulazione

Sembra che me ne sarei dovuto andare
Rinunciare alla scommessa che non ho intenzione di pagare
Toto ha recuperato la grana stanotte, in vista
E le pillole blu sono ricoperte da un tale sdegno
Ho indossato le ombre per così tanto tempo
Che ho dimenticato come si vede
Il sipario si alza ma chi osa muovere i fili?

So che per te può essere difficile credere a tutto
Ma tu esisti solo perché te lo permettiamo
Dubito di tutte le voci nella mia testa
Sono mie o sono stato ingannato?
La comprensione totale sembra non significare nulla
Quando non riesci a vedere dietro lo schermo argentato, una pedina
Non mi senti urlare?

Attraverso i raggi cosmici
Un discreto guasto ha scosso il codice del display
Una simulazione per quanto ne so, la nostra cellula
Recitando una scena senza speranza
Stiamo perdendo tutto il nostro fascino
E la fede sembra svanire
Un miliardo di anni possono sembrare sorprendentemente corti

Sei stato sconfitto più e più volte
Ma continui a ritrovare te stesso al centro di tutto

Dubito di tutte le voci nella mia testa
Sono mie o sono stato ingannato?
La comprensione totale sembra non significare nulla
Quando non riesci a vedere dietro lo schermo argentato, una pedina
Non mi senti urlare?

Mi senti, avevi una cosa da fare, una cosa
E l'hai mandata a puttane, pezzo di merda
Infermiera, il paziente 666158 ha bisogno di essere sedato
Ci servono 500 Cc
Oh, ciao tesoro
Ti stavo aspettando

Ostentando come mi sento
La verità è solo ciò che crediamo sia reale?
Stupirsi degli schizzi che disegnano la notte, luce delle stelle
E respirare prima che tutto venga cancellato via

Edited by Shinex_6661 - 22/8/2021, 17:23
view post Posted: 28/10/2016, 18:37 Paradigm - The Stage
Paradigma

Ti sei abbattuto troppo a lungo
Troppe lune sono passate da quando ti sei sentito bene e forte
Vedi, potresti dire addio ma non devi morire
Mai
Collega i cavi al tuo cervello
Costruisci un codice che non ti faccia sentire dolore
Con la tua famiglia dalla tua parte e il vigore nei tuoi occhi per sempre
Vivi per sempre
Sono in alto, nella misura di un dio, oltre la portata dei mortali,
Ho lasciato cadere la mia forma umana
Più lontano, oh Padre
Fisso il mio riflesso, ho perso quel ragazzo interiore?
Paradigma finale
Cosa significa davvero essere un uomo?
Pensa alla tua risposta, ma per favore capisci
Mentre è naturale avere paura, io la farò scomparire per sempre
Io, per sempre
Sono in alto, nella misura di un dio, oltre la portata dei mortali,
Ho lasciato cadere la mia forma umana,
Piu' lontano, oh Padre
Fisso il mio riflesso, ho perso quel ragazzo interiore?
Paradigma finale
Io sono particolare
Io mi chiedo se questi pensieri siano miei
Per vivere per sempre ma è morto qualcosa dentro di me?
Sto artigliando la mia pelle ma non riesco a sentirlo dall'interno
So che l'agonia del dolore farebbe piacevolmente piu' male
Sono su in alto, così lontano
Ho perso me stesso stanotte?
Più lontano, oh Padre
Hai perso quel ragazzo che una volta conoscevi?

Edited by Shinex_6661 - 23/10/2021, 17:39
view post Posted: 28/10/2016, 18:35 Sunny Disposition - The Stage
Inclinazione Solare

Siamo passati attraverso l'inferno. Abbiamo cucito i nostri occhi
Trovato carburante nelle medicine. Visto attraverso la stretta
Fomentata paura quando eravamo così propensi
Abbiamo portato la pace attraverso guerre che hanno condannato i nostri figli a morte
L'ego è sicuro di poter aggiustare il mondo. Servito a ragazzi e ragazze felici
Prenderò una decisione se mi verrà concesso tale privilegio
Ma ho paura che il mio gusto sia grezzo
E a nessuno piace il vino economico.
Quando le nuvole baciano il tuo occhio
Le ombre macchiano i grattacieli
Solleva il tuo pollice al cielo
Fossilizzati
Tu possiedi la città. Noi dormiamo nelle strade
Tu ceni e poi sprechi. Noi coltiviamo per mangiare
Allora chi paga il conto al tavolo quando oltrepassi la linea?
Chi scrive il conto? Chi sta custodendo il maiale?
Prenditi un recinto per spadroneggiare.
Quando la bilancia è stata ridotta
Come possiamo vedere l'esterno dell'ovile quando la sopravvivenza
Ha pieno possesso delle nostre menti?
Oltrepassa con calma la linea
Quando le nuvole baciano il tuo occhio
Le Ombre macchiano i grattacieli
Alza il tuo pollice al cielo
Fossilizzati
Tutte le cose buone vengono con il tempo
Quando sai allora conoscerai
Che meravigliosa scoperta c'è in un'illusione
(Vlader Lauder sedeva dolorante
Perchè tutti i suoi denti erano andati
Aveva bevuto del dolce rum
Mentre toccava la sua pistola
E osservò un banchetto
Ma non potè mangiare neanche un boccone
Qualcuno gli tagliò la testa!)
Cara radiazione, mia dolce amica
Lascia che gli agenti chimici danzino sui miei nervi
Lascia che la luce del sole brilli sotto la mia pelle
Lascia che le tossine filtrino nella mia anima
Quando le nuvole baciano il tuo occhio
Le ombre macchiano i grattacieli
Alza il tuo pollice al cielo
Fossilizzati
Tutte le cose buone vengono con il tempo
Quando sai, allora conoscerai
Il tempo meraviglioso che troverò in un'illusione
È un'illusione...

Edited by giada7x - 4/11/2016, 17:43
view post Posted: 28/10/2016, 18:23 Exist - The Stage
Esistere

La nostra verità è dipinta nel cielo
Impariamo a volare nel nostro riflesso
Nessuna mano che ci tiene
Nessuno che ci salverà dal domani

Navigheremo via, più in là di dove gli altri siano arrivati
Oltre i sogni di tutti
Nessuna luce da seguire
Uno sparo nell'oscurità
Qualcuno sa?
Navigheremo via, più in là di dove gli altri siano arrivati
Oltre i sogni di tutti
Più in alto del paradiso
Non riesco a vedere la sofferenza
A qualcuno importa?

Pensa per un momento a tutte le vite
Private della loro essenza prima che fosse giunto il momento
Resistiamo per conquistare
Ma non sarà rimasto niente domani?

Navigheremo via, più in là di dove gli altri siano arrivati
Oltre i sogni di tutti
Nessuna luce da seguire
Uno sparo nell'oscurità
Qualcuno sa?
Navigheremo via, più in là di dove gli altri siano arrivati
Oltre i sogni di tutti
Più in alto del paradiso
Non riesco a vedere la sofferenza
A qualcuno importa?


Discorso di Neil deGrasse Tyson:

Abbiamo una speranza collettiva: la terra.
Eppure innumerevoli persone sono disperate, affamate e colpite da calamità. Coloro che soffrono si gettano tra le braccia della guerra; le persone uccidono e vengono uccise nel nome del concetto altrui di Dio.
Ammettiamo che i nostri pensieri e i nostri comportamenti sbocciano dall’idea che il mondo giri attorno a noi?
Ogni conflitto prefabbricato, ogni attacco kamikaze, tutti gli aerei che scompaiono, ogni dittatore romanzato, che sia fazioso o di parte, ogni figlio caparbio; sono parte delle frange dei conflitti razziali, etnici, religiosi, nazionali e culturali. Vi troverai l’ego umano girare le manopole e tirare le leve.
Quando seguo le orbite degli asteroidi, comete e pianeti, ognuno di loro è un danzatore del balletto cosmico, coreografato dalle forze di gravità.
Vedo oltre gli intrichi della natura umana.
Vedo un universo sempre in espansione, con le sue galassie incastonate in un tessuto malleabile a quattro dimensioni con tempo e spazio come trama e ordito.
Per quanto sia grande il nostro mondo, i nostri cuori, le nostre menti, i nostri atlanti fuori misura…. L’universo è persino più grande.
Ci sono più stelle nell’universo che granelli di sabbia di tutte le sabbie del mondo; ci sono più stelle nell’universo che secondi di tempo passati da quando la terra si è formata; ci sono più stelle nell’universo di parole e suoni mai espressi da ogni uomo che abbia mai vissuto.
Il giorno in cui smetteremo di esplorare il cosmo è il giorno in cui minacceremo la continuità della nostra specie.
Un mondo squallido, che imbraccia le armi, con persone e nazioni affamate di risorse, pronte ad agire secondo i loro più infimi pregiudizi: vedremo così l’ultimo bagliore della ragione umana.
Fino all’ascesa di una nuova visionaria cultura, che abbraccerà una prospettiva cosmica, una prospettiva in cui siamo unici, in cui non ci poniamo né al di sopra, né al di sotto. Ma all’interno.


Edited by giada7x - 4/11/2016, 17:39
view post Posted: 28/10/2016, 18:22 Fermi Paradox - The Stage
Paradosso di Fermi

Le luci dipingono le finestre nel cielo
Il passato è cucito
Alla ricerca di una manifestazione del nostro spirito
Ma per ora a casa non c'è nessuno

Il paradiso lavora sul tempo preso in prestito
(cammino da solo)
Pagine vuote bruciano, per sempre mie
(cammino da solo)
Ci mascheriamo in alto
(cammino da solo)
Tutto quello che siamo ce lo siamo lasciato alle spalle

Mia dolce Medusa, rifletti il vuoto del nostro passato
Serpenti nati dal fuoco evocano demoni nei nostri sogni

Illustriamo le nostre vite nel nulla
Emerge in piccolo,
presta attenzione al segnale inteso per l’evolversi
Alla fine, mandiamo il messaggio

Il paradiso lavora sul tempo preso in prestito
(cammino da solo)
Pagine vuote bruciano, per sempre mie
(cammino da solo)
Ci mascheriamo in alto
(cammino da solo)
Tutto quello che siamo ce lo siamo lasciato alle spalle

Dove i bambini tremano dal freddo,
il sole brillerà
solo un tocco per guarire il cieco
in noi stessi speriamo di trovare

Il paradiso lavora sul tempo preso in prestito
(cammino da solo)
Pagine vuote bruciano, per sempre mie
(cammino da solo)
Ci mascheriamo in alto
(cammino da solo)
Tutto quello che siamo ce lo siamo lasciato alle spalle

Solo

Edited by giada7x - 4/11/2016, 17:42
view post Posted: 28/10/2016, 18:19 Creating God - The Stage
Creando Dio

All'ombra dell'altruismo, rispondendo alla chiamata
Arriva un messia moderno a salvarci tutti
Qualcosa al di là dell'immaginazione, cervello di positroni
Un mondo privo di tutta l'angoscia, la sofferenza e il dolore

Meglio che domi le tue convinzioni prima che tu vada e apra la gabbia
Stiamo creando dio, padrone dei nostri progetti
Stiamo creando dio, insicuri di cosa troveremo

Mai avuta una grande considerazione di Darwin, la selezione ci mette troppo tempo
Un piccolo tuffo non può farci sbagliare
Divorando l'ultimissima invenzione di cui l'uomo avrà mai bisogno
Ma la crescita esponenziale è una cosa spaventosa, davvero

Una dolce giuria anticonformista si raduna e riempie le strade
Stiamo creando dio, padrone dei nostri progetti
Stiamo creando dio, insicuri di cosa troveremo

A volte quando guardo il cielo mi chiedo stiamo "invocando i demoni" io e te?

Hai notato che ora ne ho più bisogno, più di quanto lui abbia bisogno di me
Ho un paio di miliardi che sembrano essere d'accordo
Navigando in una dimensione artificiale, ma non siamo soli
Ora il padrone è appena diventato una pietra miliare, oh

Come un colpo per l'ego, le pillole amare sono difficili da prendere
Stiamo creando dio, padrone dei nostri progetti
Stiamo creando dio, insicuri di cosa troveremo
Stiamo creando dio, alla ricerca del divino
Stiamo creando dio. Commettendo un suicidio.

Edited by giada7x - 4/11/2016, 17:42
49 replies since 27/11/2012