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Zacky intervistato da Goetia Media

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view post Posted on 18/11/2017, 22:17
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Zacky è stato intervistato da Goetia Media in occasione dell'annuncio della presenza della band al Download Festival a Madrid.
Si è parlato di Brooks, della versione Deluxe di The Stage, della loro partecipazione ai festival, se faranno Malagueña Salerosa e tanto altro.

Potete ascoltare un estratto dell'intervista nel video sotto.

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Traduzione a breve
 
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view post Posted on 19/11/2017, 12:37
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TRADUZIONE INTERVISTA GOETIA MEDIA

[Intervista] Avenged Sevenfold: noi siamo diversi, ci sono tantissime rock band che annoiano a morte i loro fan.

Abbiamo avuto l'occasione di intervistare il chitarrista Zacky Vengeance, cofondatore degli Avenged Sevenfold, qualche giorno dopo la conferma del loro concerto al Download Festival Madrid e di altri show tra i più importanti festival europei. Questo dicembre la band rilascerà la versione deluxe del loro albun The Stage, con cover di canzoni che ci sono piaciute molto e che ci hanno divertito, anche Malagueña Salerosa.

D: Congratulazioni per la conferma della data al Download Festival di Madrid, la gente è molto emozionata.
R: Grazie, lo siamo anche noi. È parecchio tempo che non suoniamo li.

D: Dato che sono un grande fan dei Bad Religion, iniziamo l'intervista parlando di Brooks Wackerman. Cos'è che vi ha fatto scegliere un batterista che suonava punk rock?
R: Ad essere onesti, siamo tutti cresciuti ascoltando punk rock, veniamo da quel background e amavamo i Bad Religion, sono uno dei miei gruppi preferiti. Siamo cresciuti nella Contea di Orange, in California, ascoltavamo band come Bad Religion, Pennywise, Social Distortion e simili. Anche The Rev ascoltava quel tipo di gruppi, e venendo dal sud della California, sai, c'è un modo particolare di suonare la batteria in quella zona.
Le persone che vengono da lì suonando in un certo modo, The Rev aveva quel tipo di stile, e dopo la sua morte il suo tocco ci è mancato moltissimo: qualcuno in grado di comporre in quel modo, qualcuno che ascoltasse le stesse band con cui eravamo cresciuti noi, quella scena punk rock e metal del sud della California. Ci è sempre piaciuto Brooks come batterista, ha la giusta tecnica e ci ha sorpreso moltissimo quando ha suonato con gli Infectious Grooves o i Suicidal Tendencies.
Avevamo già visto Brooks all'opera nel suo primo show con i Bad Religion, molto prima che noi iniziassimo a fare concerti, quindi sapevamo già che era in grado di andare ben oltre il punk rock, che fosse in grado di suonare metal. Sa suonare qualunque cosa gli chiediamo, perché il suo modo di suonare è molto simile a quello di The Rev.

D: Dopo Mike Portnoy e Arin Ilejay, credete che Brooks sarà definitivo o ancora non ne siete certi?
R: Penso che sia perfetto per noi, ci divertiamo e andiamo molto d'accordo, inoltre è cresciuto nella stessa zona dove siamo cresciuti noi... ci piacciono le stesse band e abbiamo gli stessi amici, è un'ottima dinamica. Siamo molto fortunati e penso che abbiamo fatto la scelta giusta. Arin era una grande batterista, ma non componeva nel modo in cui lo facciamo noi.
Anche Mike Portnoy è un batterista eccezionale, e ci ha aiutato in un periodo di grande difficoltà, ma non andava bene per gli Avenged Sevenfold. Noi siamo cresciuti nel sud della California ascoltando punk rock, mente lui viene dalla East Coast, dove ha fondato una delle più grandi band progressive metal... non veniamo dallo stesso mondo, ma con Brooks Wackerman tutto fila liscio.

D: Questo dicembre uscirà la versione deluxe di The Stage, il che è fantastico perché porterà con se versione di canzoni che nessuno si sarebbe mai aspettato di sentire, come Malagueña Salerosa. Eravate convinti al 100% di tutte le cover oppure c'erano dei dubbi?
R: Le abbiamo registrate per divertirci, perché tutti i componenti degli Avenged Sevenfold ritenevano che fosse la direzione giusta... qualcosa che i fan non si sarebbero mai aspettati. Ecco perché riteniamo che sia stata la giusta decisione. Credo sia importante per ogni band fare qualcosa di inaspettato, qualcosa che non rientri tra le nostre influenze ma che ci piace davvero tanto.
L'intento era proprio quello di divertire, sarebbe stato facile fare una cover dei Guns N' Roses, degli Iron Maiden o dei Metallica e le persone se lo sarebbero sicuramente aspettato, ma non significa che per noi sia divertente. Con queste canzoni abbiamo veramente sorpreso tutti.

D: Tralasciando queste cover, nessuno si aspettava che avreste rilasciato un album senza neanche annunciarlo e tantomeno tutto quello che avete portato in scena in tour. Nell'era dei social network è questo l'unico modo per prendere le distanze dagli altri?
R: È sicuramente un modo per differenziarsi dagli altri. Ci piace fare cose innovative ed emozionanti, e a volte emozionante non significa di successo, ma solo emozionante. Al giorno d'oggi molte band fanno solo quello che ci si aspetta che facciano, ci sono tantissimi gruppi rock che annoiano a morte i loro fan.
Io preferisco provare cose diverse, che funzionino o meno, piuttosto che fare quello che mi chiedono gli altri. È quello che volevamo fare sin da quando è nata questa band, volevamo rivoluzionare un po' le cose, ritornare alle emozioni della musica heavy. Non vogliamo essere una band prevedibile, perché è noioso, e non vogliamo che siano gli altri a decidere quello che dobbiamo fare. Se fossimo guidati dai fan, sarebbe una cosa del tipo "dovete suonare questo, dovete fare un disco in questo modo, suonare questa canzone in questa maniera, siete stupidi se non rilasciate un singolo tre mesi prima che esca l'album", insomma cose così.
Non sono d'accordo con questo modo di fare, credo che se siamo diventati una delle più famose rock band del mondo sia perché abbiamo sempre fatto le cose a modo nostro, che andassero bene o meno, ma è sempre stata una nostra decisione. Può suonare presuntuoso, ma è da sempre il nostro modo di pensare, anche prima di pubblicare il nostro primo album. Non ci stiamo dando delle arie perché ora abbiamo successo, è solo nostro modo "punk rock" di vedere le cose.

D: Negli ultimi dieci anni gli Avenged Sevenfold sono diventati una grandissima band, e quando succede questo non ci sono più solo i fan, ma anche chi critica. Quando è uscito The Stage, molte persone lo hanno criticato per non essere come gli altri dischi della band. Vi da ancora fastidio leggere quello che scrivono della band sui social network o sui giornali?
R: Non mi da più fastidio niente di tutto questo, ci conviviamo sin dal primo giorno. La prima recensione che scrissero su di noi, quando avevo 17 anni e avevamo rilasciato il nostro primo EP, era su un piccola rivista ed eravamo stati menzionati per il miglior disco del mese, ma anche per il peggior disco del mese... sulla stessa rivista! L'ho adorato, perché se le persone odiano quello che fai, vuol dire che lo stai facendo bene
Ognuno ha la sua opinione, non tutti ti ameranno, non a tutti piacerà quello che farai. Ci sono tante persone che non vogliono lasciar andare la band che amano, non vogliono che cambi, sono spaventate dal cambiamento, temono che una nuova band possa sostituire quella che amano in un determinato genere. Questo tipo di persone sono quelle che si fanno sentire di più su internet, quelle che si lamentano di più, che dicono sempre "non saranno mai bravi coma la band X".
Dopo tutti questi anni, siamo headliner ai festival in cui suoniamo, vendiamo dischi in tutto il mondo, abbiamo rilasciato The Stage a sorpresa e nonostante sia il disco che ha venduto di meno in tutta la nostra carriera è catalogato come il miglior album dell'anno in tutto il mondo... e stiamo parlando di quello che dovrebbe essere "il nostro album peggiore". Credo che se le persone hanno una forte opinione su di noi, che ci amino o ci odino, sia perché stiamo facendo le cose nel modo giusto.

D: Nella maggior parte dei festival, non solo in America ma anche in Europa, parteciperete come headliner. Nel frattempo alti titani del rock come i Black Sabbath o gli Scorpions si stanno ritirando, stanno salutando il loro pubblico. Pensi che gli Avenged Sevenfold siano chiamati a prendere il loro posto? Secondo te siete in grado di raggiungere quello status leggendario che avevano ottenuto le band degli anni '80?

R: È difficile da dire. Siamo molto fortunati a poter fare questi concerti, per noi è essenziale esibirci e regalare un grande show, non un semplice concerto. Abbiamo bisogno di sapere che le persone paghino il biglietto per vivere una bella esperienza, non solo per vedere un gruppo suonare. Questo è quello che hanno fatto tutte le grandi band e che gli ha permesso di raggiungere un livello leggendario. I Metallica e gli Iron Maiden, per esempio, sono più grandiosi ora di quanto non lo siano mai stati.
Ora suonano negli stadi di tutto il mondo, e se sono arrivati così lontano non è grazie a MTV o ai passaggi in radio, ma al fatto che regalano alle persone gli show che vogliono vedere. Hanno influenzato diverse generazioni, ci sono genitori che portano i propri genitori ai concerti, bambini, famiglie intere... Noi siamo ancora giovani, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma credo che se continuiamo a suonare così un giorno potremo raggiungere il loro livello.

D: L'anno scorso Total Guitar Magazinei ti ha incluso nella lista dei migliori chitarristi metal del mondo. Ti consideri così bravo? Pensi di essere tra i migliori chitarristi del mondo?
R: Non penso assolutamente di essere tra i migliori chitarristi del mondo [ride]. Non mi sono mai visto come un chitarrista eccellente, solo uno bravo. Sono una persone che ha sempre amato la musica e a cui piace fare casino con la sua chitarra, che ama comporre canzoni e suonare ai concerti. Non ho mai preso lezioni di chitarra in tutta la mia vita, non mi interessa niente di tutto questo, mi importa solo della musica e del modo in cui mi fa sentire.
Mi importa del modo in cui suonano i chitarristi che ho visto dal vivo e della passione che ci mettono... ci tengo a trasmettere qualcosa ai nostri fan e a farli sentire bene, poi magari non ti so dire il nome dell'accordo che sto suonando, o se mi dici di suonare la nota X non so come farlo. Sono onorato di essere in quella lista, ancora di più se si considera il fatto che non ho mai preso lezioni, ma poi vedi ragazzi come Dimebag dei Pantera e so che dovrebbero esserci loro sulla lista.

D: Gli Avenged Sevenfold ti danno la soddisfazione che cerchi come musicista? Non sei curioso di fare qualcosa che vada al di fuori della band?
R: Assolutamente, tutto il tempo. La cosa bella degli Avenged Sevenfold è che qualunque stile ci metti in mezzo suonerà bene, non suoniamo solo thrash metal o hard rock, facciamo stili differenti che mi danno soddisfazione. Ma se mi capitasse di andare a un concerto dei Bad Religion, penserei che sarebbe molto divertente fondare un gruppo punk rock, solo per divertimento. Mi sono sempre piaciute le canzoni acustiche dolci e malinconiche, infatti a casa compongo molte canzoni di questo tipo, solo per me... forse un giorno le pubblicherò, anche se sarebbe difficile perché venendo da un gruppo come gli Avenged Sevenfold, la gente mi giudicherebbe in automatico.
Se avessi 18 anni, non mi conoscesse nessuno e non avessi una band lo farei, perché nessuno si aspetterebbe nulla da me e nessuno mi giudicherebbe basandosi su dei pregiudizi. Per come sono io e per come è la band in cui suono, è molto difficile rilasciare musica senza che gli altri abbiano un'idea preconcetta.

D: Gli Avenged Sevenfold sono conosciuti per aver portato in giro degli show spettacolari, come nell'ultimo tour di The Stage, ma nel 2018 saranno in giro per i festival, come il Download a Madrid. Una festival ha le sue limitazioni e non è possibile portare sempre ciò che si vuole. Adatterete il concetto di The Stage per questo tour europeo?
R: Certo, conosciamo bene i limiti che ci sono ai festival ma non saliremo sul palco per suonare e basta. La gente a Madrid aspetta di vederci da tanto tempo, molte persone hanno messo da parte i soldi solo per venirci a sentire, magari per la prima volta , quindi daremo il massimo. Ci sono band che vanno in tour solo per fare soldi, pensano che una volta suonata la canzone sia tutto finito. Ma noi non siamo quel tipo di band. Per noi significa regalare ai fan il miglior concerto della loro vita.

D: Abbiamo praticamente finito. Suonerete Malagueña Salerosa o una qualunque altra cover durante il tour? Sarebbe davvero speciale se lo faceste al Download di Madrid.
R: Ci sono ottime possibilità che la suoneremo per i fan spagnoli, proprio perché sappiamo quanto sarebbe speciale per loro. Sarà molto divertente.
 
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