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Recensioni sull'album The stage

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NirvanA7X
view post Posted on 4/11/2016, 14:57 by: NirvanA7X
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Altra recensione, stavolta di Strife Magazine che analizza nel dettaglio ogni canzone dell'album.

Traduzione di Elenasofia

CITAZIONE
Il nuovo album degli Avenged Sevenfold, The Stage, si lancia con la traccia che dà il titolo al disco come traccia iniziale. Accordi dell’organo ci portano giù, per aspettare l’inizio dello show, ovvero il loro settimo album. Una chitarra e una batteria velocissime e d’effetto danno il calcio iniziale e continuano ad incrementare il senso di anticipazione. Il pianto delle chitarre dà il benvenuto alle voci e la storia incomincia.

The stage pone domande e idee che mi ricordano il bambino che fa notare a tutti che l’Imperatore della favola è nudo: per chi stiamo suonando? Per i benefici di chi stiamo formando noi stessi? Sembra davvero come se tutto venisse caricato e presentato in modo grandioso nella società moderna, come se tutto quando fosse uno show e la vita un palcoscenico, il quale più grosso e vistoso è, meglio è. Ma per chi e per cosa? (“Non puoi svegliarti?” “ Sai che questa è soltanto una simulazione, vero?”) Il riferimento ai lineamenti materni del vento potrebbe essere un promemoria di ciò che è davvero reale in tutto il circo della vita. La meravigliosa chitarra con sfumature di flamenco, che chiude la traccia, sembra come un altro richiamo agli elementi di semplicità, una volta che lo spettacolo vistoso si è concluso.
La canzone è stupefacente dal vivo così come nell’album.

Paradigm, come seconda traccia di The Stage, è cupa e abbina voci increspate con una batteria estremamente veloce. Le parole sembrano voler commentare il ruolo della medicina moderna, che vuole giocare a fare Dio. (“Collega i cavi al tuo cervello/ Assembla un codice così non sentirai il dolore”) La domanda che la canzone sembra chiedere è: dove disegniamo la linea da dove siamo esseri umani viventi o qualcosa di completamente diverso?

La sfrontatezza e le chitarre melodiche di Sunny Disposition smentiscono l’oscurità del messaggio. Io lo chiamo “l’ottone del giorno del giudizio”. La canzone sembra riflettere un’arrogante danza tra l’ego e il controllo sull’umanità, che culmina con l’uso delle armi nucleari, e forse la nostra dipartita. Così come le parole di The Stage notano come “questa sia soltanto una simulazione”, Sunny Disposition fa riferimento a “il tempo meraviglioso che troverò in un’illusione”. Fanno riferimento alla vita stessa come illusione? O soltanto agli elementi egoistici, come descritto in The Stage? C’è da dire che questa canzone raggiunge quasi i sette minuti e me ne sono a malapena accorto. Nessuna delle canzoni di questo album risulta “troppo lunga” nonostante siano tutte decisamente più lunghe del normale.

Sia la musica che le parole di God Damn colpiscono molto duramente. È un riferimento al mondo in cui viviamo, guidato dal consumo, con la nostra volontà di diventare re ma con la sconfitta di diventare vittime nel processo. “Dov’è il divertimento nella libertà, quando ti rende uno schiavo?”. C’è un bridge impressionante alla pifferaio magico dove delle chitarre fluttuanti cantano, mentre M Shadows descrive dei bambini che vengono adescati. La pesantezza bellissima che arriva dopo questo ci porta di nuovo sulla terra. Potrei vedere questa traccia come una delle più amate di The Stage.

La traccia numero cinque sembra rispecchiare il commento di Paradigm, riguardo al “giocare a fare Dio” ma in un senso più evoluzionistico, con un aiuto da parte della tecnologia. Questa nostra ossessione per la tecnologia arriverà ad ucciderci tutti? Ho paura di aver quasi finito gli aggettivi da usare per descrivere le chitarre degli Avenged Sevenfold. “Impressionantemente malato” non si avvicina nemmeno a Creating God. Ha un suono che, se apprezzi il rock, avresti soltanto voglia di smettere di fare ciò che stai facendo e rimanere semplicemente in ascolto. Anche musicalmente, le voci sembrano canalizzare Layne Staley (cantante e fondatore degli Alice in Chains) e la batteria ha dei momenti di semplicità tali da essere geniali. Questa è la mia traccia preferita, fino ad ora.

Ma andiamo avanti, perché dobbiamo. Mi piacerebbe riascoltare Creating God all’infinito, ma questa è una recensione. Ehm.

Angels è meno oscura e più leggera delle altre tracce dell’album. Comprende un intermezzo di chitarra impressionante così come un ritmo ed una batteria avvincenti. Le parole sembrano essere una confessione di qualcuno che viene trascinato giù nell’oscurità, nonostante i suoi sforzi per resistere. Può anche essere considerato un commento sulle domande come Fede VS Realtà.

Simulation continua la stessa vena di leggerezza e di ritmo eccentrico per incominciare. Il tema dell’illusione e della simulazione era stato già menzionato in altre canzoni e, arrivando a questa traccia, ero contento che gli Avenged Sevenfold espandessero quel concetto. Ci sono riferimenti al Mago di Oz (in particolare il Mago grandemente acclamato che non era che un uomo totalmente ordinario dietro una tenda in Emerald City) e a The Matrix, dove il protagonista Neo deve scegliere tra la profondità della realtà o rimanere addormentato. Dal film “Prendi la pillola blu, la storia finisce. Ti svegli nel tuo letto e credi qualsiasi cosa tu voglia credere.” E questo è soltanto il primo verso. È una canzone che ispira domande su che cosa sia davvero reale e che cosa, invece, accettiamo senza fare domande. La chiusura della canzone è molto intelligente e sembra come se si fossero musicalmente calmati descrivendolo con le parole.

Quando l’album è stato rilasciato, è stato fatto in modo così immediato, senza una data precisa rilasciata in precedenza. Penso che questo sia dovuto al fatto che molto di quello che gli Avenged Sevenfold stanno condividendo con questo album sia contenuto nelle parole, e volevano che le persone le accogliessero tutte e si ponessero delle domande, come dice Shadows, “magari ispirarle ad educarsi”.

Organo ed effetti vocali ci fanno volare verso l’ottava traccia, Higher. Le armonie e le voci sono un inizio meraviglioso prima della batteria e della chitarra. Strumentalmente c’è un senso di costruzione e di scalata e di sforzo, il che si adatta perfettamente ai riferimenti delle parole alle esplorazioni spaziali, ma che potrebbe facilmente avere un doppio significato e riferirsi così alla morte, all’essere “liberati dal mondo/liberati dal peso/ in futuro ti rivedrò amico mio”

Roman Sky è qualcosa di diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai sentito in un album di musica rock, sia per l’argomento trattato che per la musica. Grazie ad internet, ora so che la canzone riguarda Giordano Bruno, e del modo in cui fu bruciato come eretico nel 1600, per delle teorie sull’universo fuori da ciò che era accettabile. La canzone è una bellissima memoria di qualcuno di prima del nostro tempo, con voci molto emotive e un assolo di chitarra eccezionale, intensificato da un’orchestra. Sì. Un’orchestra.

Torniamo al rock pesante di nuovo con Fermi Paradox. La prima domanda è “che cos’è un paradosso di Fermi?”. È la contraddizione tra la mancanza di prove e il fatto che ci sia un’alta probabilità che qualcosa accada. Vi è l’applicazione di questa domanda al perché non abbiamo ancora ricevuto visite da esseri extra-terrestri nonostante ci sia un’alta probabilità che questo accada. Musicalmente, Fermi Paradox è un’esplosione di battiti, una chitarra febbrile e delle voci pulite.

In chiusura troviamo la traccia finale, Exist. Vista la durata di 15 minuti e 39 secondi, ero preparato per una canzone epica. A7X ci raccontano delle storie con le loro canzoni e tre minuti è una finestra troppo piccola per raccontare una storia fino alla fine. La traccia comincia con degli effetti spaziali che passano attraverso le nostre orecchie, orbitando nello spazio. Un organo si unisce e c’è un attimo di silenzio prima che il caos dell’heavy metal arrivi. Non è, però, soltanto caos fatto da strumentazioni all’avanguardia. C’è una storia che viene raccontata musicalmente, e va ascoltata bene per essere apprezzata. In alcuni punti siamo in collisione, in altri siamo in sospeso, in espansione, in movimento, arresi, catturati. Non ascoltatela e basta, lasciatevi catturare e portare via da questa canzone.

Quando cominciano le voci di Exist, suona come un momento dolce dovuto al fatto che nessuno sa nulla dall’inizio della vita. Siamo in questo viaggio da soli, che è sia liberatorio sia scoraggiante. “Navigando via, oltre la portata di tutti/ Lontano dai sogni di tutti/ nessuna luce da seguire/ uno sparo nell’oscurità”. La citazione di Neil deGrasse Tyson inserita in Exist sembra incapsulare il messaggio di tutto l’album: l’ego e le scelte umane sono una prospettiva limitata di ciò che è veramente la vita ed è una visione pericolosa da tenere come vangelo. Sapere che la vita è molto di più, e allargare le nostre prospettive è ciò che potrebbe salvare l’umanità e il pianeta.

Questo è molto più di un album rock, anche se potrebbe essere apprezzato anche come tale. Intrecciando profondità e intelligenza con un rock eccezionale, The Stage è un album che chiede ai fan degli Avenged Sevenfold di pensare di più, di porsi delle romande, di riconoscere di che cosa siamo parte e di come così tante cose da cui siamo tormentati non siano altro che nostre creazioni. Un cambio di prospettiva richiesto da The Stage ci sta porgendo le chiavi per la libertà. E, al contrario di Giordano Bruno, possiamo ringraziare di avere la libertà di possedere le nostre idee e ispirazioni.
 
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12 replies since 28/10/2016, 22:18   539 views
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