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Recensioni sull'album The stage

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view post Posted on 28/10/2016, 22:18
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Anche le varie testate giornalistiche si sono trovate spiazzate da questa uscita inattesa del nuovo album della band, ma prontamente lo hanno ascoltato e recensito.
Ne abbiamo trovate un paio da condividere con voi.

Iniziamo con l'articolo di Metal Hammer Italia: qui ovviamente non c'è bisogno di traduzioni, potete leggerla voi stessi, ma se proprio non volete, vi basti sapere che il giornalista non è stato "rapito" da questo album "strano che può sedurre o far rimanere indifferenti, che ha degli spunti molto interessanti ma che talvolta scade in una routine che non si confà agli A7X." (cit.)

Passiamo ad un'altra italiana, Rockon, che si limita a spiegare il concept dell'album, senza darne un giudizio

Abbiamo poi la recensione breve ma significativa di TeamRock, secondo cui l'album segna la maturità artistica della band, con influenze che si estendono in lungo e in largo. "Se amate già la band" dice il giornalista "lo amerete. Se siete sempre cinici riguardo a questi ragazzi di Orange County, preparatevi a cambiare idea". Belle anche le parole spese su Brooks che "da una spinta piacevole alla band, basta ascoltare i suoi irriverenti fills in Paradigm e i frenetici piatti in Fermi Paradox".
 
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view post Posted on 29/10/2016, 15:36
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Anche Alternative Press si aggiunge alle testate che hanno recensito The Stage.

Si inizia parlando della scelta della band di fare le cose a modo loro, continuando comunque la scalata per raggiungere i livelli di dei di hard rock e metal.
Al contrario di quanto facciano solitamente le band che si fanno quasi cullare dalla programmazione anticipata di dischi, passaggi radio e quant'altro; gli Avenged Sevenfold si guardano indietro e allo stesso tempo anche avanti per segnare il loro destino con questa nuova uscita discografica.
Un disco quasi fantascientifico con 11 tracce alcune molto lunghe che scaldano il cuore ai fan dei Metallica vecchia scuola (vedi ad esempio And Justice for All), alternando dialoghi distopici, corni, parti elettroniche, cori etc. Questo rende le cose molto interessanti, per i loro fans e anche per tutti quelli che invece da sempre li criticano.
Shadows ha tirato fuori la sua personalità vocale in qualche modo che richiama a Geoff Tate e James Hetfield. Si elogiano anche i nostri due chitarristi capaci di "mantenere lo shred ma anche la finezza, in parti uguali"; di Brooks invece dicono che "ha riportato tutta la tecnicità ed il fuoco che mancava ritmicamente in Hail to the King".
Le sue parti in canzoni come Creating God, Simulation sono la base perfetta per gli altri 4 musicisti.
Potete aver ascoltato Wackerman nei Bad Religion per molto tempo, ma sicuramente mai così; affermano.
Si passa poi a parlare della sicurezza che la band ha acquisito sia come compositori che come musicisti, che potrebbe spiegare l'ambiziosa scelta di concludere il disco con Exist, una canzone lunga quasi 16 minuti che tanto riporta alla musica Prog e alle fredde atmosfere Pink-Floydiane.
La ciliegina sulla torta di Exist sono le parti di Jason Freese alle tastiere ed il discorso dell'astrofisico Neil deGrasse Tyson che offre all'ascoltatore una narrazione sulla razza umana e sull'universo di cui non eravamo forse a conoscenza.
Si conclude questo dettagliato articolo con una riflessione sulla crescita degli Avenged Sevenfold: "molto più che nei precedenti dischi, in The Stage la band si è evoluta in modo naturale ed organico. Non hanno avuto bisogno di speciali produttori, di chiamare come ospiti famosi MC o di fare salti musicali in generi che non gli appartengono affatto. Quello che hanno fatto era naturale che succedesse, era solo il passo successivo che dovevano fare.
Ed in un momento del genere in cui si vedono diminuire artisti hard rock che riempievano un tempo le arene, fa piacere sapere che c'è ancora qualcuno che si impegna ad occupare quel posto".
La canzone migliore del disco per loro: Creating God.
 
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view post Posted on 29/10/2016, 18:18
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Anche Loudwire ha detto la propria su The Stage, postando una recensione completa e davvero curata di tutta l'opera che è stata promossa a pieni voti.

Come fa notare la redazione di Loudwire, sono poche le band che si possono permettere una mossa azzardata come il far uscire un disco a sorpresa senza nessuna promozione a priori, e questo gli è permesso anche dal fandom forte che hanno alle spalle.
Si analizza poi tutto The Stage, canzone per canzone e si denota la crescita musicale di ogni componente.
Impossibile non ammettere anche il modo in cui Brooks si è adattato alla band portando grandi benefici.
Una bella recensione che abbiamo tradotto volentieri per voi:


Non tutti gli artisti possono permettersi di tirar fuori un disco a sorpresa. E' stato fatto in precedenza, si, ma da artisti strafamosi.
Gli Avenged Sevenfold, i cui precedenti due dischi (Hail to the King del 2013 e Nightmare del 2010) hanno debuttato direttamente alla prima posizione della Billboard album char, hanno la storia ed un fanbase che gli hanno permesso di fare una cosa del genere. E mentre The Stage (la canzone) non è stata completamente una sorpresa, il tempismo con cui è stato rilasciato questo disco è stato molto prima di quanto tutti ci aspettassimo.
Un paio di settimane fa la band ha rilasciato un nuovo singolo la canzone The Stage, e poi c'è stato quello che tutti pensavamo un leak da parte dell'amico della band Chris Jericho secondo cui il nuovo disco della band sarebbe uscito il 9 dicembre e si sarebbe intitolato Voltaic Oceans.
Ad aggiungere ulteriore confusione ci si è messo anche l'annuncio della vecchia etichetta della band, la Warner, che ha programmato l'uscita di una compilation con le più importanti vecchie hits della band rilasciate durante il loro contratto con la WBR in uscita per il 2 dicembre.
E poi è successo tutto durante un concerto tenutosi sul tetto della Capitol Records di Hollywood (la loro nuova etichetta), giovedì notte che è stato trasmesso in diretta live in tutto il mondo; la band ha annunciato l'uscita immediata di The Stage confermando tutte le informazioni trafugate il giorno prima.
L'annuncio è stato grosso da processare e lo è stato anche il disco. Sono 11 canzoni che raggiungono quasi i 75 minuti totali di durata del disco, al momento il più lungo mai rilasciato dalla band.
Questo è anche il primo disco con Brooks Wackerman, che ha sostituito Arin Ilejay, ed il suo stile è davvero buono in questo disco.
The Stage è un disco epico sia in lunghezza che ambizione. E' il primo concept album della band con il tema dell'intelligenza artificiale.
E' stato ispirato dai lavori di Carl Sagan e Elon Musk ed include persino una parte narrata scritta e registrata da Neil deGrasse Tyson, il famoso astrofisico.
La canzone che da il titolo al disco, giustamente, prepara per quello che segue. Ci vuole un po' per farsi prendere e poi ci sono un sacco di deviazioni, pause strumentali e cambi in questa traccia lunga 8 minuti.
Sunny Disposition ha un vibe diverso creato dal corno che aumenta con le chitarre.
God Damn è la più breve dell'album e anche la più lineare, mentre Creating God è caratterizzata da un lunghissimo solo di chitarra.
Per tutta la durata del disco entrambi i chitarristi fanno delle performance memorabili, che siano con assoli veloci, fills creativi o riff di base.
Angels e Roman Sky sono le ballate del disco necessarie, con strings che creano un'atmosfera cinematografica. Un pieno contrasto alle tante canzoni heavy del disco.
Nonostante alcune razionalizzazioni avessero potuto giovare a The Stage, i testi che formano il concept sono abbastanza convincenti da farci sorvolare il resto.
Dopo aver lavorato con Mike Elizondo nei loro ultimi due dischi, questa volta la band ha co-prodotto il nuovo disco con Joe Barresi (Chevelle, Coheed and Cambria).
Barresi non è la prima volta che lavora con Wackerman visto che già hanno collaborato insieme all'epoca della permanenza nei Bad Religion.
La produzione è ben solida e l'album risulta frizzante e dinamico.
L'album si chiude con una canzone di 16 minuti, Exist, un'opera che spazia dal trash alla ballad da suonare nelle arende durante gli show come pezzo forte e avvolge quasi la parte parlata registrata da deGrasse Tyson.
The Stage ha un sacco di cose positive che i fan si aspettavano, ma la band ha anche permesso a se stessa di poter esplorare nuovi territori musicali.
 
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view post Posted on 31/10/2016, 10:17

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Altri due siti italiani hanno recensito The stage, l’ultima fatica discografica degli Avenged Sevenfold.

Metallus lo descrive come un album in cui la band ha badato molto alla sostanza e meno all’apparenza. Il recensore però trova l’album in alcune parti prolisso e altalenante; nonostante questo però viene descritto come un’opera matura e capace di attirare nuovi fan.

Outune invece apprezza maggiormente il disco descrivendolo come un prodotto dalla componente artistica elevatissima e suonato con una perizia tecnica annichilente: uno degli album più importanti degli ultimi anni (cit.).
 
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view post Posted on 31/10/2016, 20:26
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Probabilmente sarete stufi delle decine di recensioni che si stanno susseguendo in questi giorni sul nuovo disco della band. Anche perchè, diciamocelo, se sono positive dicono tutte un po' la stessa cosa "grande crescita musicale" e se sono negative il più delle volte è perchè sono stati recensiti da persone che non apprezzano il genere e magari non hanno neanche finito di ascoltarlo per intero.
E poi, la bellezza dell'essere umano è la soggettività, per cui qualunque cosa possano dire questi sedicenti giornalisti non potranno comunque farvi cambiare idea: o vi piace, o non vi piace.
Democraticamente riportiamo comunque le opinioni espresse seppur in breve, giusto a titolo informativo.

Iniziamo da Spotify che ha aggiornato la sua playlist "New Music Friday" inserendo questa settimana gli Avenged Sevenfold rappresentati da Angels.
Riguardo alla decisione di lanciare all'improvviso The Stage commentano dicendo che la band è stata intelligente nel saltare una campagna promozionale lunga un mese rilasciando un disco a sorpresa con cui sono riusciti a reinventarsi. E per motivare la scelta di Angels proseguono affermando che "difficilmente nel 2016 le band sanno inventarsi opere lunghe 6 minuti che catturano i fans come hanno fatto loro con Angels".

Passiamo alla notizia di Hits Daily Double che riguarda la Billboard Chart, The Stage non è riuscito a mantenere il suo primo posto cedendo la vetta alle mega vendite di un artista americano (tale Kenny Chesney).

Tornando all'universo recensioni che ormai fioccano da ogni angolo del pianeta, vi segnaliamo quella di Stereoboard che ha dato 4 stelle su 5 all'ultima fatica della band lodandolo e definendolo "il loro lavoro migliore dai tempi di City of Evil".

Siamo stati bravi nel riassumervi tutto?
 
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view post Posted on 1/11/2016, 11:43
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Ancora un'altra recensione per il nuovo lavoro della band. Per Metal Injection The stage è "uno dei più straordinari lavori della band che mischia insieme elementi di Waking the Fallen e Nightmare", e gli dà un voto di 10 su 10.

CITAZIONE
Sono trascorsi tre anni da quando è stato rilasciato Hail to the King, che sembrava più che altro una ricerca di ispirazioni. Chiamare The Stage un ritorno alla forma sarebbe troppo semplice (e ingiusto). Non solo perché si tratta del più straordinario lavoro della band, ma per quel mescolarsi di stili da Waking The fallen e Nightmare. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, queto è l'album più lungo dei loro lavori (circa 73 minuti) e raccoglie una varietà di metal e hard rock (e un paio di altre cose).

Una cosa da sapere come prima cosa è il nuovo batterista. Con la partenza di Arin Ilejay, la band ha chiamato Brooks Wackerman, ex batterista dei Bad Religion. Per venire al sodo: tutti suonano la loro parte bene. Wackerman è un batterista incredibile con momenti di tensione e adrenalina, Johnny Christ aiuta ogni canzone ad andare avanti con potenti e solidi fills, mentre Zacky Vengeance, Synyster Gates, and M. Shadows provvedono ad insane dinamiche nei loro stili. Vengeance e Gates catturano una vasta varietà di strumentazioni da spettri differenti, mentre Shadows aiuta a stabilire un ulteriore livello di emozione. The stage abbraccia anche un unico concetto di testi con l'idea dell'intelligenza artificiale (così come i temi aticipi di società che cadono a pezzi). In particolare, nella ricerca della band di opere di Carl Sagan e Elon Musk, che non solo aiutano a centrare un esteso argomento, ma restringono il campo.

La canzone di apertura, The stage, è l'unico singolo di questo album prima della sua uscita a sorpresa, e anche se è una traccia solida, non prepara l'ascoltatore a quello che sta per ascoltare (che in tutte le intenzioni è positivo). Ci introduce ad elementi che diventano forti mentre l'album va avanti. La traccia successiva, Paradigm include una batteria più intensa con dei forti shred. Questa parte ha un groove solido fino a quando il tempo si capovolge e accelera le cose con ben più di un suono di batteria, e la chitarra raggiunge un ritmo brillante. La voce di Shadows è molto più marcata ed è solo un assaggio nella gamma vocale che sentiremo, come dimostra il suo uso di parole pronunciate, forti canti e urla (urla che ricordano Waking the fallen). Sunny Disposition ha con se note più profonde e tempo alternato che rendono il mix giocoso. Con una divertente aggiunta di corni, ci sembra di ricordare i suoni di City of Evil.

Con una introduzione che in un primo momento esplode con beats e shred, God Damn poi va a tutta velocità. Questa è la prima volta che il disco è più heavy. Shadows armonizza con cambi di tempo e colpisce l'ascoltatore nelle orecchie. I suoni si alternano negli aspetti del thrash, metalcore e acustico, ritornando al thrash. L'equilibro di tutto viene dalla combinazione di Wackerman, Vengeance e Gates. Con la loro precisa tempistica e tecnicità, aiutano lo spazio e strutturano ogni canzone combinando la loro chimica. Mentre l'ascoltatore può notare aspetti riconoscibili tra le tracce, è opportuno chiarire che non esistono due suoni uguali.

Creating God e Angels, condividono un interessante aspetto quando le canzoni vibrano (prima vocalmente poi strumentalmente). Creating god ha più elementi hard rock e attacca nella struttura di base che porta ad un bridge più veloce e a cori sonori. Angels inzia con un forte tono cupo nelle note e nella voce. Questa aria presenta un aria country-rock (per darvi un idea, pensate ad un suono più dark di Johnny Cash). C'è un uso minimo di strumenti in Angels che non solo aiuta a far uscire le emozioni, ma aiuta realmente la parte vocale, fino a quando diventa il più forte uso del cantato nel disco. Il suo assolo è profondo, e anche se contiene lo stesso alto splendore utilizzato prima, si sofferma sempre nelle orecchie con una chitarra cupa e drumming sparsi in sottofondo. è nel raggiungere la metà che si arriva agli assoli. Almeno uno si può ascoltare in ogni canzone e non è mai lo stesso.

Il resto dell'album è altrettanto piacevole. L'uso di una struttura dinamica e l'uso di strumenti con la parte vocale si trova ancora in ogni canzone. Ad esempio l'uso di toni o strumenti ad arco nelle tracce di Roman Sky ed Exist. Queste due esaltano gli ascoltatori, con Roman Sky che è un forte richiamo a So Far Away, mentre l'altra è una formidabile traccia strumentale con un buon uso di alcune parti vocali e un forte commento dello scienziato Neil deGrasse Tyson.

The stage è un capolavoro (si l'ho detto). Definite gli Avenged troppo tradizionali, ma quando i musicisti lavorano duramente per fare musica incredibile, il merito è dovuto. Con la sua composizione brillante, vasta e forte raccolta di suoni, questo è l'album più luminoso tra tutti. The stage non è solo un grande passo avanti nel loro lavoro, ma un notevole ampliamento nel mondo metal e rock che sarà ricordato per sempre.
 
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view post Posted on 2/11/2016, 00:34
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Recensione breve di Metal Fi
Qui l'articolo originale


CITAZIONE
Quando gli Avenged Sevenfold pubblicarono finalmente un nuovo cd nel 2013, ho pensato sinceramente che la band stesse affrontando una crisi di mezza età. Come quando ‘inserite il nome di una band famosa che vi piace qui’ all’improvviso perde tutta l’ispirazione e si trova a riconsiderare tutto e tutti per riuscire a ritrovare la vena creativa. Senza dubbio, Hail to the King prova che un disco metal può essere l’album più venduto dello stato, raggiungendo la vetta delle classifiche di Billboard la prima settimana ma HTTK non è stato un colpo di fortuna perché la band è riuscita a creare un altro sound stellare con questo nuovo ‘The Stage’.
Per dire la verità, HTTK era sicuramente un cd ben fatto ma non era l’eccellenza ( anche per gli standard degli A7X). Tuttavia, The Stage è totalmente diverso non solo è decisamente di HTTK ma oserei dire che è un disco di un certo peso, che include un interessante mix di thrash, hard rock e si anche metalcore. E’ anche il primo concept album della band costruito intorno all’interesse della band nei confronti delle intelligenze artificiali e del cosmo ( Diamine, se perfino Neil DeGrasse Tyson ha un cameo in questo cd non può essere male!)

Come HTTK, questo disco è stato mixato da Andy Wallace e masterizzato da Bob Ludwig, sicuramente due che nel loro campo sono forti e hanno lavorato con le band più importanti del genere hard rock e metal. Quindi come è questo disco? In una parola: spettacolare. Ascoltare il nuovo batterista della band, Brooks Wackerman nella track ‘Sunny Disposition’ vi fa capire cosa che la cosa importante nella realizzazione di un disco è la bravura non il volume. La sua batteria suona viva,tonante ed anche da sola è un chiaro esempio del lavoro magistrare di Wallace. E la perfetta calibrazione di Ludwig permette a tutti di essere in equilibrio tra loro, perfino la parte di fiati che in questo pezzo specialmente non viene oscurata dalla chitarra che circonda tutto.

In termini di pura dinamica, ascoltare l’introduzione della canzone ‘God Damn’ dove il martellare della batteria è intermezzato ad una semplice melodia orecchiabile suonata alla chitarra.
Questa sezione è un chiaro esempio di come la dinamica degli strumenti può definire l’impatto stesso della canzone. Un altro esempio è come la band si inserisce nella canzone dopo il lungo intro molto progressive di ‘Exist’ . Anche qui se il disco non fosse settato sul DR6 o meno, questo intro non sarebbe sicuramente stato così d’impatto. Ogni canzone in questo cd trasuda energia. Penso che la mia canzone preferita è ‘Fermi Paradox’ per la sua totale diversità.

Se mi aveste detto qualche anno fa che gli Avenged Sevenfold sarebbero stati di fatto una dei rappresentanti della dinamica metal, vi avrei considerato pazzi ma la verità è che Zacky Vengeance e Co. Hanno creato due dei meglio prodotti cd metal dell’ultima decade. – credetemi. Cosa ancora più importante sia HTTK che The Stage mostrano che la band si affida alle giuste persone quando si tratta degli aspetti tecnici, non devono compromettere l’integrità sonora per essere metal. Inoltre, c’è un’ultima cosa da considerare: ho letto centinaia di recensioni questa settimana da i ‘soliti sospetti’ e nessuno di questi ha osato dire che si tratta di un cd leggero o che non suona abbastanza aggressivo. Il fatto è che The Stage venderà più della stragrande maggioranza di DR6 che sono stati pubblicati quest’anno ( e con un grosso margine anche ) provando ancora una volta che non ti serve il volume per vendere. Ti serve solo della musica eccellente.
 
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view post Posted on 4/11/2016, 14:57
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Altra recensione, stavolta di Strife Magazine che analizza nel dettaglio ogni canzone dell'album.

Traduzione di Elenasofia

CITAZIONE
Il nuovo album degli Avenged Sevenfold, The Stage, si lancia con la traccia che dà il titolo al disco come traccia iniziale. Accordi dell’organo ci portano giù, per aspettare l’inizio dello show, ovvero il loro settimo album. Una chitarra e una batteria velocissime e d’effetto danno il calcio iniziale e continuano ad incrementare il senso di anticipazione. Il pianto delle chitarre dà il benvenuto alle voci e la storia incomincia.

The stage pone domande e idee che mi ricordano il bambino che fa notare a tutti che l’Imperatore della favola è nudo: per chi stiamo suonando? Per i benefici di chi stiamo formando noi stessi? Sembra davvero come se tutto venisse caricato e presentato in modo grandioso nella società moderna, come se tutto quando fosse uno show e la vita un palcoscenico, il quale più grosso e vistoso è, meglio è. Ma per chi e per cosa? (“Non puoi svegliarti?” “ Sai che questa è soltanto una simulazione, vero?”) Il riferimento ai lineamenti materni del vento potrebbe essere un promemoria di ciò che è davvero reale in tutto il circo della vita. La meravigliosa chitarra con sfumature di flamenco, che chiude la traccia, sembra come un altro richiamo agli elementi di semplicità, una volta che lo spettacolo vistoso si è concluso.
La canzone è stupefacente dal vivo così come nell’album.

Paradigm, come seconda traccia di The Stage, è cupa e abbina voci increspate con una batteria estremamente veloce. Le parole sembrano voler commentare il ruolo della medicina moderna, che vuole giocare a fare Dio. (“Collega i cavi al tuo cervello/ Assembla un codice così non sentirai il dolore”) La domanda che la canzone sembra chiedere è: dove disegniamo la linea da dove siamo esseri umani viventi o qualcosa di completamente diverso?

La sfrontatezza e le chitarre melodiche di Sunny Disposition smentiscono l’oscurità del messaggio. Io lo chiamo “l’ottone del giorno del giudizio”. La canzone sembra riflettere un’arrogante danza tra l’ego e il controllo sull’umanità, che culmina con l’uso delle armi nucleari, e forse la nostra dipartita. Così come le parole di The Stage notano come “questa sia soltanto una simulazione”, Sunny Disposition fa riferimento a “il tempo meraviglioso che troverò in un’illusione”. Fanno riferimento alla vita stessa come illusione? O soltanto agli elementi egoistici, come descritto in The Stage? C’è da dire che questa canzone raggiunge quasi i sette minuti e me ne sono a malapena accorto. Nessuna delle canzoni di questo album risulta “troppo lunga” nonostante siano tutte decisamente più lunghe del normale.

Sia la musica che le parole di God Damn colpiscono molto duramente. È un riferimento al mondo in cui viviamo, guidato dal consumo, con la nostra volontà di diventare re ma con la sconfitta di diventare vittime nel processo. “Dov’è il divertimento nella libertà, quando ti rende uno schiavo?”. C’è un bridge impressionante alla pifferaio magico dove delle chitarre fluttuanti cantano, mentre M Shadows descrive dei bambini che vengono adescati. La pesantezza bellissima che arriva dopo questo ci porta di nuovo sulla terra. Potrei vedere questa traccia come una delle più amate di The Stage.

La traccia numero cinque sembra rispecchiare il commento di Paradigm, riguardo al “giocare a fare Dio” ma in un senso più evoluzionistico, con un aiuto da parte della tecnologia. Questa nostra ossessione per la tecnologia arriverà ad ucciderci tutti? Ho paura di aver quasi finito gli aggettivi da usare per descrivere le chitarre degli Avenged Sevenfold. “Impressionantemente malato” non si avvicina nemmeno a Creating God. Ha un suono che, se apprezzi il rock, avresti soltanto voglia di smettere di fare ciò che stai facendo e rimanere semplicemente in ascolto. Anche musicalmente, le voci sembrano canalizzare Layne Staley (cantante e fondatore degli Alice in Chains) e la batteria ha dei momenti di semplicità tali da essere geniali. Questa è la mia traccia preferita, fino ad ora.

Ma andiamo avanti, perché dobbiamo. Mi piacerebbe riascoltare Creating God all’infinito, ma questa è una recensione. Ehm.

Angels è meno oscura e più leggera delle altre tracce dell’album. Comprende un intermezzo di chitarra impressionante così come un ritmo ed una batteria avvincenti. Le parole sembrano essere una confessione di qualcuno che viene trascinato giù nell’oscurità, nonostante i suoi sforzi per resistere. Può anche essere considerato un commento sulle domande come Fede VS Realtà.

Simulation continua la stessa vena di leggerezza e di ritmo eccentrico per incominciare. Il tema dell’illusione e della simulazione era stato già menzionato in altre canzoni e, arrivando a questa traccia, ero contento che gli Avenged Sevenfold espandessero quel concetto. Ci sono riferimenti al Mago di Oz (in particolare il Mago grandemente acclamato che non era che un uomo totalmente ordinario dietro una tenda in Emerald City) e a The Matrix, dove il protagonista Neo deve scegliere tra la profondità della realtà o rimanere addormentato. Dal film “Prendi la pillola blu, la storia finisce. Ti svegli nel tuo letto e credi qualsiasi cosa tu voglia credere.” E questo è soltanto il primo verso. È una canzone che ispira domande su che cosa sia davvero reale e che cosa, invece, accettiamo senza fare domande. La chiusura della canzone è molto intelligente e sembra come se si fossero musicalmente calmati descrivendolo con le parole.

Quando l’album è stato rilasciato, è stato fatto in modo così immediato, senza una data precisa rilasciata in precedenza. Penso che questo sia dovuto al fatto che molto di quello che gli Avenged Sevenfold stanno condividendo con questo album sia contenuto nelle parole, e volevano che le persone le accogliessero tutte e si ponessero delle domande, come dice Shadows, “magari ispirarle ad educarsi”.

Organo ed effetti vocali ci fanno volare verso l’ottava traccia, Higher. Le armonie e le voci sono un inizio meraviglioso prima della batteria e della chitarra. Strumentalmente c’è un senso di costruzione e di scalata e di sforzo, il che si adatta perfettamente ai riferimenti delle parole alle esplorazioni spaziali, ma che potrebbe facilmente avere un doppio significato e riferirsi così alla morte, all’essere “liberati dal mondo/liberati dal peso/ in futuro ti rivedrò amico mio”

Roman Sky è qualcosa di diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai sentito in un album di musica rock, sia per l’argomento trattato che per la musica. Grazie ad internet, ora so che la canzone riguarda Giordano Bruno, e del modo in cui fu bruciato come eretico nel 1600, per delle teorie sull’universo fuori da ciò che era accettabile. La canzone è una bellissima memoria di qualcuno di prima del nostro tempo, con voci molto emotive e un assolo di chitarra eccezionale, intensificato da un’orchestra. Sì. Un’orchestra.

Torniamo al rock pesante di nuovo con Fermi Paradox. La prima domanda è “che cos’è un paradosso di Fermi?”. È la contraddizione tra la mancanza di prove e il fatto che ci sia un’alta probabilità che qualcosa accada. Vi è l’applicazione di questa domanda al perché non abbiamo ancora ricevuto visite da esseri extra-terrestri nonostante ci sia un’alta probabilità che questo accada. Musicalmente, Fermi Paradox è un’esplosione di battiti, una chitarra febbrile e delle voci pulite.

In chiusura troviamo la traccia finale, Exist. Vista la durata di 15 minuti e 39 secondi, ero preparato per una canzone epica. A7X ci raccontano delle storie con le loro canzoni e tre minuti è una finestra troppo piccola per raccontare una storia fino alla fine. La traccia comincia con degli effetti spaziali che passano attraverso le nostre orecchie, orbitando nello spazio. Un organo si unisce e c’è un attimo di silenzio prima che il caos dell’heavy metal arrivi. Non è, però, soltanto caos fatto da strumentazioni all’avanguardia. C’è una storia che viene raccontata musicalmente, e va ascoltata bene per essere apprezzata. In alcuni punti siamo in collisione, in altri siamo in sospeso, in espansione, in movimento, arresi, catturati. Non ascoltatela e basta, lasciatevi catturare e portare via da questa canzone.

Quando cominciano le voci di Exist, suona come un momento dolce dovuto al fatto che nessuno sa nulla dall’inizio della vita. Siamo in questo viaggio da soli, che è sia liberatorio sia scoraggiante. “Navigando via, oltre la portata di tutti/ Lontano dai sogni di tutti/ nessuna luce da seguire/ uno sparo nell’oscurità”. La citazione di Neil deGrasse Tyson inserita in Exist sembra incapsulare il messaggio di tutto l’album: l’ego e le scelte umane sono una prospettiva limitata di ciò che è veramente la vita ed è una visione pericolosa da tenere come vangelo. Sapere che la vita è molto di più, e allargare le nostre prospettive è ciò che potrebbe salvare l’umanità e il pianeta.

Questo è molto più di un album rock, anche se potrebbe essere apprezzato anche come tale. Intrecciando profondità e intelligenza con un rock eccezionale, The Stage è un album che chiede ai fan degli Avenged Sevenfold di pensare di più, di porsi delle romande, di riconoscere di che cosa siamo parte e di come così tante cose da cui siamo tormentati non siano altro che nostre creazioni. Un cambio di prospettiva richiesto da The Stage ci sta porgendo le chiavi per la libertà. E, al contrario di Giordano Bruno, possiamo ringraziare di avere la libertà di possedere le nostre idee e ispirazioni.
 
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Recensione tradotta di Live in Limbo

CITAZIONE
Abbiamo visto artisti come gli U2, Beyonce e Drake far uscire un album a sorpresa, ma nessuno di loro lo ha fatto in maniera stravagante come gli Avenged Sevenfold. La band ha eseguito live una performance sul tetto della torre della Capitol Records a LA, che ha subito seguito l'annuncio che il loro settimo album The stage, era disponibile.

Quello che lo rende una sorpresa unica è stato il fatto che The Stage non solo era disponibile digitalmente il 28 ottobre, ma la band ha fatto in modo che fosse disponibile con le copie fisiche nei negozi lo stesso giorno. Prima del live stream, la band e il suo team hanno fatto un fantastico lavoro per confondere la gente. Poco dopo l'uscita del singolo The Stage, il wrestler della WWE e frontman dei Fozzy, Chris Jericho, "accidentalmente" ha fatto trapelare un informazione che aveva fatto credere alla gente che il nuovo album si sarebbe chiamato Voltaic Oceans, e sarebbe uscito il 9 Dicembre. Secondo la mia opinione è stata una mossa geniale, e ha fatto pensare a tutti che il live stream sarebbe stato per l'annuncio dell'album e l'inizio dei pre-order.

The Stage è il trionfante ritorno degli Avenged Sevenfold nella scena musicale, mentre sembravano essersi persi quando il loro batterista, Jimmy The rev Sullivan, è venuto a mancare nel 2009. Per tante volte, la band ha dichiarato che The Rev era la mente dietro molte canzoni orecchiabili di City of Evil, Avenged Sevenfold e Nightmare. Era evidente in Hail to the King, che sembrava più un tributo alle loro band metal preferite che ad un album degli Avenged Sevenfold. The Stage ha quella speciale scintilla che i fan non avevano trovato nel loro precedente lavoro.

Quando la band ha fatto uscire la title track, i fan erano piacevolmente shockati dalla direzione che la band stava prendendo. Non sapevamo che questo sarebbe stato solo un pezzo molto piccolo dell'epicità che sarebbe arrivata. Questo è di gran lunga fino ad oggi il più straordinario della band. È il loro primo concept album, che tratta argomenti come l'intelligenza artificiale e l'autodistruzione della società. I testi sono più oscuri in canzoni come "Creating God" che dice "Stiamo creando dio, insicuri di cosa troveremo, Stiamo creando dio. Commettendo un suicidio." La canzone parla della nostra dipendenza dalla tecnologia e sottolinea come questo può portare alla nostra fine. The Stage è anche il primo album della band con il nuovo batterista Brooks Wackerman (ex Bad Religion). Wackerman ha messo molto sul tavolo, e il suo stile alla batteria è molto simile a The Rev, anche se ha avuto modo di mettere del suo che aiuta a costruire momenti di tensione in tutto il disco. La batteria diventa ancora più intensa quando si aggiunge il basso di Johnny Christ, mentre la chimica tra i due chitarristi Zacky Vengeance e Synyster Gates offre riff e assoli che creano per gli ascoltatori una continuità dall inizio alla fine dell'album. Quello che realmente unisce l'album è la dinamica del cantante, M Shadows, quando si arriva a sentire la sua estensione in canzoni come "Sunny Disposition", "God Damn" e "Fermi Paradox"

God Damn è decisamente una canzone che spicca. Non solo mostra le incredibili abilità alla batteria di Wackerman ma prova anche che, al contrario di quello che pensa la gente, Shadows non ha bisogno di fare scream per creare un impatto potente.

The Stage si chiude con una canzone di quasi 16 minuti dal titolo Exist. È davvero una traccia unica, non solo inizia in modo sintetico ma poi si trasforma in continuità in thrash metal e dopo in qualcosa di ambient. Mentre la canzone ci avvolge, ci sono 3 minuti di pezzo parlato eseguito dall'astrofisico Newil deGrasse Tyson (attualmente conosciuto per la serie TV Cosmos) che ha scritto il pezzo unicamente per l'album. Ci è voluto un po' per digerire la canzone, ma dopo pochi ascolti è diventata facilmente una delle mie preferite.

Penso che quello che mi è piaciuto di più in questo album è il fatto che c'è voluto qualche ascolto per digerirlo. C'è così tanto in ogni canzone; più lo ascolti più lo apprezzi e cogli piccole gemme che avevi perso nell'ascolto precedente. Dal concept dei testi, ai sorprendenti assoli di Zacky Vengeance e Synyster Gates; The Stage è un capolavoro che prova che gli Avenged Sevenfold hanno quello che gli serve per brillare tra i migliori nel metal e nel rock.
 
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view post Posted on 8/11/2016, 19:32
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Condividiamo volentieri con voi un'altra recensione molto obiettiva su The Stage per opera dell'italianissimo Metal Pit.
La recensione è onesta come poche ed elenca sia elementi positivi che elementi negativi di questo nuovo disco, della crescita che sta vivendo questa band.
Insomma, la troviamo davvero un buon lavoro... vi consigliamo di dargli una lettura!

Grazie a Riccardo per averla condivisa con noi.
 
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view post Posted on 11/11/2016, 20:27
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Recensione di Heavy Mag

CITAZIONE
Subito dopo il loro live show a 360 gradi sul tetto della Capitol Records, gli Avenged Sevenfold hanno rilasciato il tanto anticipato settimo album, The stage. L'album è il primo che vede la presenza del nuovo batterista Brooks Wackerman ed è il loro album più lungo di 73:40, battendo di un solo minuto City of Evil.
L'album prende il via con la title track, The stage, un brano che abbiamo assaporato due settimane fa con l'uscita del video che, al momento della scrittura di questo articolo, è stato visto da 6.5 milioni di persone su Youtube. Per tutta la traccia, il cantante M Shadows canta al suo massimo trasmettendo convincentemente il messaggio di vita, corruzione e la lotta dell'uomo per il potere. Il testo è uno dei suoi lavori migliori e come per gli album precedenti, Shadows non ha paura di riferimenti religiosi o esplorazioni filosofiche.
Una canzone è ovviamente l'atmosfera dell'album ed è significativamente diverso da qualsiasi altra cosa degli Avenged Sevenfold. In particolare, il quinto pezzo sembra si sia spostato dal suono del suo predecessore ampiamente criticato, Hail to the King.
Le tracce successive, Paradigm e Sunny Disposition mostrano il brillante lavoro del nuovo arrivato Wackerman, e diventa abbondantemente chiaro che il suo posto nella band è molto meritato. Sunny Disposition è unica grazie alle sua parti predominanti di sassofono. Il sax insieme alle altre parti orchestrali da al brano una atmosfera teatrale che supplica per un musical di The stage.
Seguono le tracce Angels e Simulation che sono ben piazzate nell'album e si completano tra loro piacevolmente. Entrambe mostrano l'incredibile talento dei chitarristi Synyster Gates e Zacky Vengeance.
Higher è un pezzo che come molte canzoni di The stage, trasporta l'ascoltatore in un viaggio. Inizia con synth bassi prima di creare armonie vocali solide e versi heavy. Interessanti pezzi di batteria attirano l'attenzione sulle abilità di Brooks Wackerman e la creatività del testo mentre le drammatiche parti vocali femminili alla fine portano un altro tono al mix.
The stage finisce con la potente traccia di 15 minuti Exist. Questa canzone combina progressive, power metal e thrash. Ma essendo scritta dagli Avenged Sevenfold, combina anche metalcore, ed elementi rock ed orchestrali. Exist non è per i deboli di cuore e le parti vocali non iniziano prima di 7 minuti. Comunque è una bellissima conclusione di quello che sto iniziando a vedere come un moderno Dark Side of The moon.
Se dovessi paragonare The Stage con ogni altro album degli Avenged, direi che combina il drama di Nightmare con la diversità di City of Evil, ma con un più grande suono contemporaneo. Ma in realtà non si può paragonare questo album con nient'altro che gli Avenged Sevenfold hanno fatto. Musicalmente si sono spinti ad un livello più alto ed è chiaro che molti pensieri sono stati messi in ogni traccia e come le 11 canzoni siano un'unica cosa.
A tutti quelli a cui piacciono le strofe convenzionali, i cori o i motivi orecchiabili, questo album probabilmente non fa per voi. Ma per i fan metal a cui piacciono i concept album, qualunque cosa variabile, della musicalità che spacca, ascoltate The stage dall'inizio alla fine attraverso delle buone casse e godetevi il viaggio.

Recensione di Loud Mag
CITAZIONE
Inizierò dicendo che ero un fan di Hail to the King. Si, aveva molte similitudini musicali con i grandi classici, ma sono attratto da un buon brano heavy.
Dopo aver detto questo, procediamo. Quest'album è basato sull'intelligenza artificiale e gli scritti di Carl Sagan e Elon Musk. È anche il più lungo che hanno rilasciato, con un tempo di 73 minuti o giu di li, che ho pensato che la mia capacità di attenzione avrebbe avuto difficoltà a digerire ma, per fortuna, non è stato così.
Questa è la chiave dell'album. Si muove costantemente musicalmente, in modo che nulla sembri eccessivamente lungo e la band è sempre al massimo. Synyster Gates mette fuori tutto ciò che ha e il nuovo batterista Brooks Wackerman (ex Bad Religion) tiene tutto insieme dalla prima traccia.
La canzone di apertura, è una esibizione di tutto quello che l'album ha da offrire, dagli organi a tema carnevalesco, alla batteria che colpisce dall'inizio, e l'eccellente lavoro di chitarre a metà traccia. Paradigm è la più arrabbiata che la band abbia suonato fino ad ora. M Shadows lancia un paio di buoni scream. Questa viene seguita da quella che, dopo molti ascolti, è la mia preferita, Sunny Disposition, grazie alla sezione di corni (avete letto bene), che brilla nella prima metà e completa la fine della canzone dopo alcune fidate parti di chitarra.
L'album mantiene il suo solido ritmo, e un moderno suono heavy, fino alla traccia sei, Angels, che inizia con un paio di numeri più lenti, che ho sempre trovato deludenti con qualsiasi grande band e grande album - non c'è bisogno di rallentare quando sei al culmine. Detto questo, la traccia più lenta non devia dal concept, e si adatta perfettamente. Dopo arriviamo ad Higher, e penso di aver ascoltato tre canzoni lente di fila fino a quando spacca ad un minuto e siamo di nuovo nel grande moderno territorio metal. La vastità musicale di Roman Sky si collega direttamente alle ultime due - entrambe tracce più heavy moderno - e va detto che la canzone di chiusura Exist è una maestria di prog metal, fino al pezzo parlato di Neil deGrasse Tyson che ha scritto specificamente per la canzone.
Più ascolto The Stage, più ricordo perché gli Avenged Sevenfold saranno quelli che manterranno il metal convenzionale. Meritano davvero tutti gli elogi che ricevono, specialmente dopo il loro ultimo passo falso. Che piaccia o meno la band, bisogna dargli un ascolto. Ne vale la pena.
 
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view post Posted on 3/12/2016, 15:41
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Rockzone

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CITAZIONE
Era molto il credito che dovevano recuperare gli Avenged Sevenfold dopo l'urto a livello di critica con Hail to the King. In quell'album, la band di Orange County si è dedicata a copiare senza nessuna personalità le band che hanno idolatrato, Metallica o Guns N' Roses, oltre a fornire delle canzoni molto meno elaborate rispetto a quelle a cui eravamo abituati. Come se si fossero resi conto di tutto ciò, in The Stage, che è stato pubblicato senza preavviso alla fine dello scorso mese di ottobre, sembrano disposti a ritrovare lo stesso suono che aveva dato loro buoni risultati in passato. Se dovessi descriverlo molto brevemente, direi che questo settimo album è un mix tra City of Evil e Nightmare. E buona parte della colpa ha la firma di Brooks Wackerman. L'ex batterista dei Bad Religion è stato in grado di imprimere il suo pugno che mancava nel suo predecessore e un Synyster Gates che torna ad essere brillante alla chitarra, firmano i momenti più forti del disco come la clamorosa God Damn, Simulation, o l'iniziale The Stage. Dall'altro lato abbiamo pezzi più dark come Sunny Disposition e le sue sinistre trombe, la ballata Roman Sky, con begli arrangiamenti d'archi, o la canzone finale progressiva di un quarto d'ora Exist. Oserei dire però che è nei cori di Creating God e Higher che si trovano le possibili hit che li riportano al loro posto come chiari eredi dei grandi nomi del genere nel futuro.
 
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view post Posted on 10/12/2016, 10:37
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The Guardian

CITAZIONE
Rilasciato inaspettatamente nell'etere, a fine ottobre, The Stage è stato già ampiamente acclamato come una dei più convincenti lavori degli Avenged Sevenfold fino ad oggi. Come band metal della loro generazione che riempie gli stadi da entrambi i lati dell'Atlantico, i californiani avrebbero potuto essere perdonati per aver ripetuto i fragorosi e semplicistici inni di Hail to the King, invece hanno soffiato alla porta della creatività facendo un insano ammontare di idee di magnificenza prog-metal di 74 minuti. Il loro talento per i cori è evidente nelle più brevi e più nitide come Paradigm e God Damn, ma è la scandalosa opulenza di imponenti ballate come Higher e Roman Sky e le esagerate e candide in stile Muse di 16 minuti come Exist, che lo rende un soddisfacente salto in avanti. I detrattori possono puntare il dito su un trionfo di spettacolarità oltre che di sentimentalismo, ma è così esuberante, assurdo e colorito che l'unica risposta plausibile è di stare in piedi ed applaudire

NME
CITAZIONE
Gli Avenged Sevenfold dividono davvero gli appassionati del rock. Un lato li rimprovera come delle fighette con l'eyeliner il cui stile è più importante del contenuto. L'altro lato valuta la loro costante reinvenzione e gli epici live show, anche di fronte alle avversità.
E le cose sono andate veramente male per gli avenged. Nel 2009 il loro amato membro fondatore Jimmy ‘The Rev’ Sullivan è stato trovato morto per un'accidentale overdose. Un anno dopo pubblicarono Nightmare che fonde il loro sound metalcore con il loro più morbido hard rock ed è stato l'ultimo album tributo ad un amico caduto. Ma Nightmare è stato seguito da Hail to the King nel 2013, che era enormemente derivato dai Metallica e gli Iron Maiden in cui sembrava avessero perso la loro strada.
Ecco perché The Stage è così fondamentale per la band - è la differenza tra mantenere il loro titolo di headliner nei festival o scivolare lentamente nel dimenticatoio. Le cose sono iniziate bene ad ottobre, quando hanno fatto uscire la title track e primo singolo, con il suo organo spettrale e le chitarre crescenti, è stato convincente fino alla fine dei suoi otto minuti. Il resto dell'album non ha errori. Paradigm è la più sofisticata nel testo di quanto lo siano stati prima immaginando un mondo ad intelligenza artificiale guidato dai robot, mentre God Damn è thrash con la batteria a doppio pedale e cori rock. Il produttore Joe Barresi (Queens Of The Stone Age, The Melvins) sembra essere perfetto, anche se è riuscito a rendere la voce di M. Shadows di solito esplosiva con suoni sottili e nasali, più evidente nelle ballate Angels e Roman Sky.
Gli Avenged hanno stranamente gettato tutto all'aria con questo disco, dal reclutamento dell'ex batterista dei Bad Religion Brooks Wackerman, allo streaming dell'ambizioso show a realtà virtuale, fino ai misteriosi deathbat apparsi nei punti di riferimento in tutto il mondo. E con la canzone degna di nota Exist finisce con il monologo dell'astrofisico Neil deGrasse Tyson, è evidente che la band ha iniziato un nuovo capitolo in cui apprezzano, piuttosto che diventare, le loro influenze. Sono veramente arrivati.
 
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12 replies since 28/10/2016, 22:18   537 views
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