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Recensioni sull'album The stage

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NirvanA7X
view post Posted on 1/11/2016, 11:43 by: NirvanA7X
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Ancora un'altra recensione per il nuovo lavoro della band. Per Metal Injection The stage è "uno dei più straordinari lavori della band che mischia insieme elementi di Waking the Fallen e Nightmare", e gli dà un voto di 10 su 10.

CITAZIONE
Sono trascorsi tre anni da quando è stato rilasciato Hail to the King, che sembrava più che altro una ricerca di ispirazioni. Chiamare The Stage un ritorno alla forma sarebbe troppo semplice (e ingiusto). Non solo perché si tratta del più straordinario lavoro della band, ma per quel mescolarsi di stili da Waking The fallen e Nightmare. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, queto è l'album più lungo dei loro lavori (circa 73 minuti) e raccoglie una varietà di metal e hard rock (e un paio di altre cose).

Una cosa da sapere come prima cosa è il nuovo batterista. Con la partenza di Arin Ilejay, la band ha chiamato Brooks Wackerman, ex batterista dei Bad Religion. Per venire al sodo: tutti suonano la loro parte bene. Wackerman è un batterista incredibile con momenti di tensione e adrenalina, Johnny Christ aiuta ogni canzone ad andare avanti con potenti e solidi fills, mentre Zacky Vengeance, Synyster Gates, and M. Shadows provvedono ad insane dinamiche nei loro stili. Vengeance e Gates catturano una vasta varietà di strumentazioni da spettri differenti, mentre Shadows aiuta a stabilire un ulteriore livello di emozione. The stage abbraccia anche un unico concetto di testi con l'idea dell'intelligenza artificiale (così come i temi aticipi di società che cadono a pezzi). In particolare, nella ricerca della band di opere di Carl Sagan e Elon Musk, che non solo aiutano a centrare un esteso argomento, ma restringono il campo.

La canzone di apertura, The stage, è l'unico singolo di questo album prima della sua uscita a sorpresa, e anche se è una traccia solida, non prepara l'ascoltatore a quello che sta per ascoltare (che in tutte le intenzioni è positivo). Ci introduce ad elementi che diventano forti mentre l'album va avanti. La traccia successiva, Paradigm include una batteria più intensa con dei forti shred. Questa parte ha un groove solido fino a quando il tempo si capovolge e accelera le cose con ben più di un suono di batteria, e la chitarra raggiunge un ritmo brillante. La voce di Shadows è molto più marcata ed è solo un assaggio nella gamma vocale che sentiremo, come dimostra il suo uso di parole pronunciate, forti canti e urla (urla che ricordano Waking the fallen). Sunny Disposition ha con se note più profonde e tempo alternato che rendono il mix giocoso. Con una divertente aggiunta di corni, ci sembra di ricordare i suoni di City of Evil.

Con una introduzione che in un primo momento esplode con beats e shred, God Damn poi va a tutta velocità. Questa è la prima volta che il disco è più heavy. Shadows armonizza con cambi di tempo e colpisce l'ascoltatore nelle orecchie. I suoni si alternano negli aspetti del thrash, metalcore e acustico, ritornando al thrash. L'equilibro di tutto viene dalla combinazione di Wackerman, Vengeance e Gates. Con la loro precisa tempistica e tecnicità, aiutano lo spazio e strutturano ogni canzone combinando la loro chimica. Mentre l'ascoltatore può notare aspetti riconoscibili tra le tracce, è opportuno chiarire che non esistono due suoni uguali.

Creating God e Angels, condividono un interessante aspetto quando le canzoni vibrano (prima vocalmente poi strumentalmente). Creating god ha più elementi hard rock e attacca nella struttura di base che porta ad un bridge più veloce e a cori sonori. Angels inzia con un forte tono cupo nelle note e nella voce. Questa aria presenta un aria country-rock (per darvi un idea, pensate ad un suono più dark di Johnny Cash). C'è un uso minimo di strumenti in Angels che non solo aiuta a far uscire le emozioni, ma aiuta realmente la parte vocale, fino a quando diventa il più forte uso del cantato nel disco. Il suo assolo è profondo, e anche se contiene lo stesso alto splendore utilizzato prima, si sofferma sempre nelle orecchie con una chitarra cupa e drumming sparsi in sottofondo. è nel raggiungere la metà che si arriva agli assoli. Almeno uno si può ascoltare in ogni canzone e non è mai lo stesso.

Il resto dell'album è altrettanto piacevole. L'uso di una struttura dinamica e l'uso di strumenti con la parte vocale si trova ancora in ogni canzone. Ad esempio l'uso di toni o strumenti ad arco nelle tracce di Roman Sky ed Exist. Queste due esaltano gli ascoltatori, con Roman Sky che è un forte richiamo a So Far Away, mentre l'altra è una formidabile traccia strumentale con un buon uso di alcune parti vocali e un forte commento dello scienziato Neil deGrasse Tyson.

The stage è un capolavoro (si l'ho detto). Definite gli Avenged troppo tradizionali, ma quando i musicisti lavorano duramente per fare musica incredibile, il merito è dovuto. Con la sua composizione brillante, vasta e forte raccolta di suoni, questo è l'album più luminoso tra tutti. The stage non è solo un grande passo avanti nel loro lavoro, ma un notevole ampliamento nel mondo metal e rock che sarà ricordato per sempre.
 
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12 replies since 28/10/2016, 22:18   539 views
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