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Nation Multimedia recensisce il concerto di Bangkok

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Shinex_6661
view post Posted on 23/1/2015, 03:36 by: Shinex_6661
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I rockers americani Avenged Sevenfold sorprendono i fan con il loro ultimo show a Bangkok.

Dopo l'ultimo anno pieno di concerti di cantanti pop, gruppi J-pop e K-pop e Dj EDM internazionali, il 2015 è partito alla grande con il ritorno a Bangkok della band heavy metal Avenged Sevenfold per il loro terzo concerto - questa volta in una location molto più grande.

Otto anni fa il quintetto hard rock americano ha presentato il suo show di debutto nel "Compact Studio 125" nel distretto di Huay Kwang, seguito da un secondo concerto nel 2012 nel "Thunderdome" a Muag Thong Thani, leggermente più grande ma, sfortunatamente, con un'acustica peggiore. Questa volta, la band non ha aspettato troppo a lungo ad esibirsi per la crescente legione di fans thailandesi ed è riuscita a riempire l' "Impact Arena", tre volte più grande della location precedente.

I giovani fans, quasi tutti thailandesi e rigorosamente vestiti di nero, sono arrivati prestissimo alla location per assicurarsi il posto migliore. L'atmosfera del pre-show non sarebbe potuta essere più diversa da quella del tipico concerto pop: niente scintillanti insegne al neon, nessun bastoncino fosforescente e, sorprendentemente, pochi selfie davanti ai poster. Anche le code agli stand della birra erano brevi. La gente era lì per la musica e per dimostrare il proprio supporto alla band.

"Bangkok, sei felice quanto noi di essere qui stasera?" ha ruggito il cantante, M. Shadows, non appena la band è salita sul palco, alle 20:30. "E' passato troppo tempo dalla nostra cazzo di ultima volta. E l'ultima volta è stato bello, ma stasera lo sarà ancora di più!". E per mantenere la promessa la band ha dato il via allo show con un medley di "Shepherd Of Fire", "Critical Acclaim", "Welcome To The Family" e "Hail To The King", accompagnate da due piccoli ma potenti mosh pit tra la folla.

La maggior parte dei fans ha scelto di godersi il concerto cercando di stare il più vicino possibile alla band nelle varie zone della location. Tra i posti a sedere del secondo e terzo anello ce n'erano alcuni vuoti e man mano che il concerto proseguiva i fans si alzavano dai loro posti e si ammassavano verso il palco, pogando all'unisono.

"Beast And The Harlot", un grande successo tratto da "City Of Evil", è stata la canzone successiva, con i magistrali assoli del chitarrista ritmico Zacky Vengenace e del chitarrista solista Synyster Gates, seguita da brani più melodici quali "Buried Alive" e "Seize The Day".

"Vedo che alcuni di voi pazzi figli di puttana stanno iniziando qualcosa qui", ha commentato M. Shadows rivolto al mosh pit che aveva coinvolto gran parte della folla. "Questo significa che dobbiamo suonare qualcosa di più veloce per farlo andare avanti!". Così la band ha regalato ai fan una serie di successi, inclusi "Nightmare", "Chapter Four", e "Almost Easy", prima di prendersi una breve pausa, lasciando Synyster Gates con il suo assolo di chitarra e i fans a bocca aperta.

Grande merito va al batterista Arin Ilejay, che ha effettuato una performance costante, pulita e incisiva con la sua potente batteria a doppio pedale.

Il resto del gruppo è riapparso dopo pochi minuti e ha ripreso lo show con "Afterlife", "This Means War" e "Acid Rain". I fans erano sudatissimi, ma hanno continuato a saltare, urlare e pogare. E quando le luci si sono spente hanno aspettato con ansia il bis.

"Ne volete ancora? O volete andare a casa e mettervi a letto?" ha chiesto il cantante, con gli occhiali da sole ancora sul naso.

Senza doversi preoccupare di aspettare una risposta, la band ha suonato "Unholy Confessions" e "Bat Country".

"Bangkok, grazie e buona notte" ha detto M. Shadows mentre il gruppo si allontanava dietro le quinte.

I fans non si sono mossi, sono rimasti al loro posto urlando "Sevenfold, Sevenfold!", finché il teschio alato - il simbolo della band - non si è illuminato ancora una volta e la band non è ritornata sul palco con "A Little Piece Of Heaven", per un secondo e ultimo bis.

I 90 minuti di concerto sono stati appaganti e molto divertenti, anche se ho il sospetto di non essere stato l'unico deluso dal fatto che la band abbia scelto solo le canzoni dei suoi ultimi tre album ("Avenged Sevenfold", "Nighmare" e "Hail To The King") piuttosto che dei successi più vecchi.

Detto questo, la dinamicità tra i membri della band, la spettacolarità, il legame con i fans e l'eccellente musicalità sottolineano ancora una volta come gli Avenged Sevenfold siano una delle migliori band da vedere dal vivo in circolazione.
 
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1 replies since 22/1/2015, 22:07   23 views
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