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NirvanA7X
view post Posted on 3/12/2016, 15:17 by: NirvanA7X
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Ecco Scan e traduzione dell'articolo

CITAZIONE
Per i fan degli Avenged Sevenfold quest'anno le feste natalizie sono arrivate anticipatamente. Lo scorso 28 ottobre il gruppo californiano rilasciava senza preavviso The Stage, il settimo album, rivelando uno dei segreti meglio nascosti del rock. Una mossa audace da parte di una band che o ami o odi, ma che non ti lascia indifferente.

Agli Avenged Sevenfold piace fare le cose in grande. Quindi, per annunciare l'uscita del nuovo album, non c'era niente di meglio che un concerto a Los Angeles sul tetto dell'iconico edificio della loro nuova etichetta, Capitol Records e trasmetterlo in diretta streaming in tutto il mondo attraverso un programma di realtà virtuale. Anche se era noto che il gruppo stava lavorando in studio e avevano annunciato una finta data di rilascio con il loro amico, campione del wrestling e vocalist dei Fozzy, Chris Jericho, al fine di depistare la Warner Bros. con la quale sono in causa, nessuno aveva idea che il giorno seguente The Stage sarebbe stato nei negozi. Negli ultimi tempi ci sono stati vari artisti che hanno pubblicato dischi a sorpresa, dai Radiohead a Beyonce, ma nessuno era riuscito a coordinare il lancio sia digitale che fisico.
Da quando hanno iniziato a suonare nel 1999 nella scena metalcore di Orange County, gli Avenged Sevenfold hanno sempre dimostrato di avere un'ambizione molto più grande di quella dei loro coetanei. Mentre gli altri gruppi volevano essere i re del Warped tour, loro aspiravano ad occupare il posto di Metallica o Guns N' Roses. I loro primi dischi riflettevano questa ambizione, anche se il gruppo non possedeva i mezzi per mostrare tutte le idee che James The Rev Sullivan, batterista e compositore principale, aveva in mente. Con lui hanno vissuto un'ascesa con il secondo album Waking The Fallen, conosciuti in tutto il mondo con City of Evil e con l'album omonimo del 2007. Purtroppo The Rev non arriva a vedere la consacrazione con il quinto traguardo e il numero 1 negli Stati Uniti, Nightmare. Sebbene il gruppo ha tirato avanti con l'inestimabile aiuto di Mike Portnoy, al momento di rilasciare il successivo album la sua assenza si è fatta notare. Hail to the King, pur avendo alcune buone canzoni, mancava di immaginazione e ha posto seri dubbi sul fatto che, con la morte dell'amico, la band aveva perso la sua ambizione artistica.
Tre anni dopo, The stage è la sua risposta convincente. Se spesso i critici vedono gli Avenged Sevenfold come un gruppo commerciale, dubito che chiunque possa indicarli come tale. Abbiamo un disco concettuale con lunghe canzoni che trattano argomenti come l'intelligenza artificiale e l'origine dell'universo, e che contiene un monologo del cosmologo Neil deGrasse Tyson, nell'epica canzone finale Exist. In questa, M. Shadows, Zacky Vengeance, Synyster Gates, Johnny Christ e il nuovo batterista Brooks Wackerman hanno dato sfogo alla propria vena più progressiva.
Vedremo come si inserisce nel pubblico attuale, abituati alla gratificazione immediata, un lavoro che necessita di alcuni ascolti prima di essere veramente apprezzato, però al momento gli Avenged Sevenfold hanno vinto la battaglia più importante: quella che avevano con loro stessi. Tre settimane dopo il sorprendente rilascio, abbiamo parlato con uno dei membri fondatori, Zacky Vengeance.

The Stage ha sorpreso tutto il mondo, non solo perché è uscito senza promozione, ma anche perché è molto differente da quello a cui siamo abituati degli Avenged Sevenfold. Tu sei stato presente dall'inizio della formazione con il primo album Sounding the Seventh Trumpet del 2001, e hai partecipato a tutti i cambiamenti della band. Già pensavi che il gruppo poteva cambiare in questa direzione?
Totalmente. Dal momento che abbiamo fondato il gruppo il nostro primo obiettivo era quello di distanziarci e differenziarci dalle altre band. Ci sono molte incredibili band che fanno musica che ci piace, e siamo loro fan, però non vogliamo copiare quello che fanno. Vogliamo fare qualcosa in cui siamo bravi, come per esempio fare lunghi brani e avventurosi o canzoni più soavi che raggiungono l'anima delle persone. Vogliamo tutto: canzoni veloci, aggressive ma anche canzoni tristi. Lo abbiamo fatto nel primo disco, tuttavia eravamo ancora giovani, in canzoni come Warmness on the Soul. Avevamo 16 anni e volevamo gridare come le band black metal norvegesi (ride). Inoltre sapevamo che non saremmo stati soddisfatti di fare lo stesso album più e più volte. Abbiamo sempre voluto andare oltre i limiti.

The Stage è stato il primo album che avete lanciato con la vostra nuova casa discografica Capitol Records. Si dice che abbiate accettato per meno soldi in cambio di una maggiore libertà creativa e poter mostrare il vostro punto di vista, la vostra visione artistica. Pensi che a molti artisti di oggi manchi l'amor proprio e l'integrità per fare lo stesso?
Da quello che ho visto ti posso dire che molte band hanno dimenticato che questa è la musica.
Per molto tempo ci sono state molte persone che hanno detto "dovete fare canzoni di tre minuti o nessuno le passerà in radio" oppure "non dovete perdere tanto tempo in un video musicale che nessuno vedrà, non c'è più MTV". Questo ci ha portato, per esempio, a gruppi a cui non importa fare video di qualità. I gruppi hanno paura di dire quello che pensano. Specialmente nella musica rock, è diventato tutto abbastanza triste. Molti non si rendono nemmeno conto di quello che stanno facendo, ma io me ne rendo conto. Per questo vogliamo essere la band che fa ricordare a quei musicisti che possono fare quello che vogliono, che possono fare brani lunghi a prescindere dalla loro durata, che possono cantare di tutto quello che vogliono, che non abbiano paura di fare un video sensazionale che ameranno soltanto loro perché potrebbe fare incazzare alcune persone o perché MTV non lo trasmetterà. I fan saranno li e lo vedranno, lo condivideranno e lo vedranno su Youtube. Quello che importa è che ai nostri fan piaccia quello che facciamo, non mi importa se una stazione radio non la vuole o se ad una etichetta piace. Questo è quello che voglio ricordare alle altre band, che la cosa importante è rendere felici i fan. Per questo con questo disco è stato molto importante fare e registrare esattamente quello che volevamo.

In queste settimane si è parlato molto di voi, ma forse per ragioni sbagliate. Le notizie si concentravano sulle vendite di The Stage e di come questo disco sia stato il meno venduto della band negli ultimi dieci anni, entrando "solamente" alla posizione 4 di Billboard. Ti da fastidio che si dia tanta attenzione a questo tema?
Ad essere onesti, è stato abbastanza fastidioso, perché quello che volevamo fare era prenderci un grande rischio e fare il meglio per la band. Quando si incontrano persone a cui interessa solamente parlare del numero delle vendite ti chiedi "chi sono? Da che parte stanno?". Io personalmente voglio che alle band vada bene, che i gruppi heavy metal e hard rock abbiano successo, voglio che facciano felici i fan e superino i propri limiti. Se si guarda al rock e all'hard rock di fine anni 70 o al metal degli anni 80, si nota che le band facevano cose più rischiose, e la gente le applaudiva. Era qualcosa di enorme, e quelle band esistono tutt'oggi. Gli Iron Maiden ancora riempiono gli stadi. Oggi è tutto diverso, se una band vuole essere ambiziosa, se tenta di fare un buon video o fare una sorpresa ai fan, non è apprezzato. Non abbiamo fatto uscire The Stage pensando alle vendite. Naturalmente è bello avere un album al primo posto, però è bello solo dal lato del divertimento, poter dire "abbiamo un numero 1". Ma penso ai fan che hanno risparmiato ogni centesimo per andare nei negozi, comprarlo, imparare tutti i testi e le note. Questo è quello che vogliamo. Non voglio ci vedano come un numero, non voglio che si veda solo "gli Avenged Sevenfold sono arrivati al quarto posto", "gli Avenged Sevenfold hanno solo venduto tante copie". A chi importa? Mi importa di più che la gente dica "gli Avenged Sevenfold hanno fatto qualcosa di diverso", "gli Avenged Sevenfold hanno fatto un disco incredibile", oppure "gli Avenged Sevenfold hanno fatto un gran concerto". Immagino che a molti media interessi solo fare visite rapide e facili, e cerchino di buttarci giù in questo momento tanto emozionante e pieno di cambiamenti per noi. Credo sia stato un colpo basso di molti media di rock e metal, ma consideriamo che tuttavia riempiamo i nostri concerti in tutto il mondo."

Parliamo della lunghezza delle canzoni. Se prendiamo le prime 3 canzoni abbiamo 20 minuti di musica. Il primo singolo, The stage, dura 8 minuti circa, molto raro nel mondo mainstream. È stato fatto con premeditazione come segno di protesta?
Ha funzionato in questo modo, molto naturale. Abbiamo iniziato a scrivere riff e melodie che si combinavano bene. Tutto scorreva in modo organico e i temi hanno richiesto più tempo, senza renderci conto che ci stava trascinando in un particolare posto. Quando ciò accade, un artista deve lasciarsi andare. Se è contento delle canzoni, continua nella direzione che vuole, non importa se le canzoni sono lunghe. Se sei felice e ai fan piacerà, allora stai facendo la cosa giusta. Credo che la cosa peggiore che una band può fare è mettere dei freni e dire "questa canzone è troppo lunga", perché, per chi è lunga? Per le radio? Per le vendite? Se avete intenzione di seguire questo percorso, meglio che diventate artisti pop (ride).

L'album si chiude con Exist, che può sembrare un brano strumentale fino al settimo minuto, cioè quando inizia la parte vocale. Il brano in totale dura 15 minuti, il più lungo della vostra carriera. È una cosa che vi è sfuggita di mano?
In realtà questa canzone è la prima che abbiamo programmato per essere così lunga. Voleva essere un po' ambiziosa, abbiamo voluto dare ai nostri fan la nostra interpretazione dell'universo dal principio, dal big bang, quando i pianeti e le stelle si sono formati. La volevamo così caotica, con un suono pesante, aggressivo. Poi arriva la parte tranquilla dove l'universo si calma e c'è questa roccia che è il pianeta Terra, e che si può abitare. E alla fine volevamo una parte parlata di Neil deGrasse Tyson per dare un messaggio alla gente, un discorso motivazionale di essere persone migliori. Abbiamo bisogno di conoscere noi stessi e formare un futuro, e non essere un'altra specie che si estingue per la sua arroganza. Abbiamo voluto fare una canzone lunga, e sicuramente lo è (ride).

C'è anche una canzone lenta, Roman Sky, con tanto sentimento. Come è solito nei vostri album c'è un intervallo in tanta velocità o aggressività. Credi che senza un tema così ad un album manchi qualcosa? È necessario per dare un po' di spazio e aria?
A questo punto della nostra carriera credo che sia fondamentale, allo stesso modo per cui ci piacciono le canzoni veloci e aggressive, canzoni metal con elementi punk rock o hard rock, ci piacciono anche canzoni che ti fanno sentire in un modo particolare. Temi con buoni arrangiamenti d'archi, canzoni con temi e melodie che raggiungono il cuore. Credo che questa dinamica è ciò che ci rende speciali. Ci sono band che funzionano in un altro modo, come per esempio gli Slayer. Suonano thrash e questo funziona per loro. Ma da noi ci si aspetta che diamo un viaggio ai nostri fan, un'avventura. Si aspettano che li facciamo sentire in un certo modo, felici, arrabbiati, tristi, curiosi o avventurosi. Per questo è necessario un buon equilibrio di melodie e ritmi. Faremo temi così in ogni disco.

In questo album debutta Brooks Wackerman, fino a poco tempo fa batterista dei Bad Religion, che è diventato il nuovo membro della band. Dalla morte di The Rev avete avuto problemi a trovare qualcuno che facesse parte della famiglia e siete passati da Mike Portnoy e Arin Ilejay. È così difficile trovare qualcuno che si adatti al 100% con voi?
Le parti di batteria sono stati un lavoro complicato, almeno finora. Perdere The Rev è stata la cosa più difficile che abbiamo dovuto sopportare come gruppo perché, oltre ad essere un musicista eccellente, era il nostro migliore amico. Non c'è nessun modo di rimpiazzarlo. Ma è arrivato Mike, che era uno dei musicisti più apprezzati di The Rev e che ovviamente ha fama mondiale, e ci ha aiutati quando stavamo disperatamente cercando di finire l'album. Eravamo disperati per finirlo perché era l'ultima cosa a cui ha lavorato The Rev e significava molto per noi. Mike ci ha aiutato a rialzarci, è stato un momento difficile e molto emozionante perché non sapevamo nemmeno se avremmo continuato come gruppo. Ci ha aiutato e gli saremo sempre grati. Ma sapevamo che non era una soluzione permanente. Abbiamo voluto dare la possibilità a qualcuno di nuovo, Mike già era famoso ed aveva tutto il lavoro fatto nella sua carriera musicale, quindi volevamo dare un'opportunità unica a qualcuno che aveva ancora tutto da fare nella musica. Ci hanno consigliato Arin, che è un batterista incredibile ed è venuto in tour con noi per qualche anno. Gli vogliamo bene come persona e come musicista, però è arrivato un momento in cui abbiamo deciso di iniziare a scrivere canzoni del calibro a cui siamo stati abituati e lui non ci ha aiutati. È stato in quel momento che abbiamo parlato con Brooks, ci piaceva il suo lavoro e aveva lo stile di cui necessitavamo. Ha un modo di suonare simile a The Rev, e questo si ottiene crescendo con quello che ci ha formati, suonando in band come Bad Religion, Suicidal Tendencies o Infectious Grooves. Sapevamo che possedeva molto più talento di quello che stava mostrando, così lo abbiamo invitato a provare con noi e ci ha dimostrato che avevamo ragione. Le sue abilità sono incredibili e ci ha ispirato a superare i nostri limiti in tema compositivo.

Prima abbiamo parlato dell'importanza dei video, e la verità è che The Stage ha un tema buono e al tempo stesso polemico. Ci avete messo il tema della politica mondiale e degli Stati Uniti. Le cose si sono abbastanza capovolte con l'elezione di Donald Trump. Questi cambiamenti aggressivi in politica hanno dato inizio ad una grande corrente artistica nella musica nel passato, è sufficiente guardare l'elezione di Reagan e il movimento punk. Credi che si possa ottenere qualcosa di positivo dall'elezione di Trump?
Sono momenti preoccupanti per gli americani e per il mondo intero, perché in realtà non si sa molto di Donald Trump al di là delle atrocità che ha detto o quello che la stampa dice di lui. Il problema è che nessuno voleva votare per Hillary Clinton e questo ha messo molte persone in un vicolo cieco al momento di votare. Il nostro lavoro continua, non importa chi sia il presidente, essere buoni gli uni con gli altri, pensare agli altri e dare l'esempio. Credo che nessuno negli Stati Uniti sia soddisfatto della decisione presa, ma dobbiamo guardare indietro e vedere quello che ci ha portati a questo punto. Dobbiamo sapere che possiamo essere rappresentati non solo da persone che meritano la nostra fiducia, ma da persone che rispettiamo e che siano in grado di rendere il mondo migliore per i nostri figli. Posso solo augurargli il meglio, perché è il pilota di questo aereo e noi siamo i passeggeri. Possiamo solo desiderare cose buone, perché non vogliamo schianti l'aereo con noi dentro (ride).

Si è parlato tanto del prossimo tour e che volete fare qualcosa di molto originale. Non so cosa includerete in questo nuovo tour, ma pensi che tuttavia si possa sorprendere il pubblico con qualcosa di nuovo in uno show?
Credo di si. Quello che andremo a fare nei primi mesi del 2017 nel nostro tour europeo è qualcosa che non è mai stato fatto da un gruppo rock o metal. Non è solo fare una grande produzione e fare esplodere cose, perché questo lo abbiamo fatto nel tour di Hail to the King con molto fuoco, ed è stato geniale, però questa volta sarà qualcosa di sorprendente quanto l'uscita del disco. Credo fermamente che ci sono cose che gli artisti possono fare e che tuttavia non sono stati fatti su un palco. Questo è il nostro lavoro. Questo è quello che vogliamo fare. Perché se si ripete la stessa cosa più e più volte, si perde il titolo di artista. I migliori artisti della storia sono quelli che hanno fatto cose nuove quando gli altri non avevano niente di nuovo da dire. Consiglio a tutti di vedere il prossimo tour perché vi farà andare fuori di testa.

Questo tour europeo con i Disturbed e In Flames arriverà ad inizio 2017, ma state già pensando ai festival estivi? E se si, porterete le stesse cose?
In questo momento stiamo ancora progettando quello che sarà il nostro 2017 anche se abbiamo tutte le cose confermate al 100%. Non posso garantire che torneremo in estate, o se sarà prima o poi, ma torneremo in Europa nel 2017. Andremo in tutti i posti dove non siamo stati nella prima parte di tour, e daremo il miglior spettacolo possibile ai nostri fan. Questo vuol dire che tutti i concerti saranno con tutta la produzione completa.

Per finire, se tu potessi dare un consiglio ad uno Zacky di 15 anni che iniziava con gli Avenged Sevenfold, quale sarebbe?
Mi direi di comportarmi meglio con gli altri. L'ho imparato invecchiando. Quando Jimmy è morto ho fatto una retrospettiva di quando la band ha iniziato ad emergere fino a quando abbiamo avuto successo. Ero una persona molto giovane, tuttavia ero arrabbiato con il mondo e sentivo di avere qualcosa da dimostrare. Ho iniziato a pensare a tutte le persone che ho trattato male, a chi ho ferito o che ho fatto sentire male, e volevo annullare tutto. Non si sa mai quello che un'altra persona sta passando, ho avuto a che fare con la morte del mio migliore amico ed è stato doloroso. Così, quando ci comportiamo male con qualcuno, pensiamo che quella persona può aver passato il giorno peggiore della sua vita. Dobbiamo cercare di andare d'accordo e trattarci bene. Tutti noi meritiamo lo stesso rispetto.

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