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Synyster Gates ospite di Papa Roach e Steve Brew

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view post Posted on 26/4/2020, 18:18
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Nelle scorse ore il nostro Gates ha dato segni di vita prendendo parte ad una live chat su Instagram come ospite di Steve Brew, co-fondatore della Electric Family (una linea di abbigliamento) e dei Papa Roach che stanno festeggiando i 20 anni del loro album "Infest".

Grazie a Brian E Haner.com siamo riusciti a recuperare entrambe le live chat dal loro profilo YouTube! Eccoli:



 
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view post Posted on 12/5/2020, 11:06
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Riassunto della chat con i Papa Roach a cura di Rebecca:

Jacoby Shaddix: ”Suonavi nella banda della scuola?”
Syn: ”Amico, certo che sì. Volevo suonare la chitarra in una banda jazz, e loro mi hanno fatto suonare la tromba. Del tipo che mi avevano promesso che, se avessi suonato la tromba per un anno, quello dopo avrei potuto suonare la chitarra. Poi mi hanno minacciato di farmi andare ancora in giro con quella fottuta tromba, ma va bene così, probabilmente è ciò in cui mi sono dovuto impegnare di più anche se non era quello che pensavo che avrei dovuto fare."

Syn – parlando a Shaddix – chiede:”Dicevi che anche tu suonavi nella banda della scuola?”
Jacoby Shaddix:”Sì, ero nella banda della scuola. Suonavo il clarinetto, poi il clarinetto basso e dopo sono passato a quello che viene chiamato clarinetto contralto, che è un clarinetto davvero molto basso, e sono finito per marciare con quello. Un minuto prima marciavo con la banda, e quello dopo stavo giocando a football, ed è così che ho incontrato Dave [Buckner, il batterista originale dei Papa Roach] e che abbiamo iniziato ad andarcene in giro insieme. È divertente amico, ho qui una storiella veloce, una carina: incontrai Dave, giocammo a football, poi comprai un basso, volevo suonare in una Rock band. Ero tutto tipo, io suonerò il basso, e dunque ne avevo comprato uno, ma un mese dopo quel basso venne rubato. Dicevo, diamine, Dave, ed ora cosa farò?, e [Will, il bassista] James rispose, amico, allora dovresti fare il cantante, quello è gratis. È letteralmente la storia di come sono diventato un cantante, ed eccomi qui oggi.”

Dave Buckner interviene: ”Alla scuola media suonavo nella banda della scuola e in un’orchestra, nella sezione delle percussioni. Ero letteralmente stato trapiantato lì da Los Angeles, mi ero trasferito l’estate precedente al primo anno di superiori, la mia famiglia si era spostata da LA a Vacaville e fino ad allora ero sempre stato parte di qualche band. Ero in qualche band Punk e roba del genere ad LA, a scuola e tutto il resto, quindi non erano vere e proprie band, ma andai al corso d’orientamento, quello che avevano a scuola, e ci andai due settimane prima dell’inizio del semestre. E, dato che ero un ragazzino piuttosto grosso, piuttosto cresciuto, il coach della squadra di football mi scelse letteralmente in mezzo alla folla. Era tipo, amico, abbiamo bisogno di te in squadra. Guardando indietro adesso, sono grato che l’abbia fatto perché così ho imparato a lavorare in un team, e l’esercizio fisico era ovviamente una cosa buona e tutto il resto. Ma per quanto riguarda lo sport, amico, odiavo tutti. Non mi è mai piaciuto il football, ad essere onesto, col senno di poi è stato la cosa giusta per me, ma… mi ha permesso di conoscere questo tizio qui, Coby, e poi ci siamo rivisti all’allenamento, quella prima volta, ed abbiamo iniziato subito ad andare d’accordo e condividevamo il medesimo amore per la musica ed il Punk-Rock. Il resto è storia.”

Syn, parlando a Dave, chiede: ”Andavi anche tu alla scuola d’arte?”
Dave: ”Ci andavo. Avevo lasciato il gruppo – avevamo creato la band nel 1993 e nel 1994 ero all’ultimo anno di liceo, e i miei genitori fecero con me la conversazione del, cosa vuoi fare della tua vita? E io ero tipo, voglio suonare in una band, lo sto facendo, o sbaglio? Siamo i Papa Roach, lo stiamo facendo. Ma loro dissero, no, no, no, non ce la farete mai, dovete scegliere dei lavori veri. Quindi io risposi, beh, sono bravo con l’arte. Perciò, decisi di andare alla scuola d’arte di Seattle, Washington, e sono durato praticamente solo il tempo di mezzo semestre prima di chiamare i miei e dire loro, no, ho chiuso con tutto questo. Ho bisogno di tornare alla mia band, mi spiace sprecare i vostri soldi e mi spiace di tutto. Lo so che siete delusi da me, ma torno alla mia band. Ho chiamato prima i miei e poi Jacoby, e a quel punto i ragazzi avevano un altro batterista, avevano preso Ryan Brown, e ho dovuto letteralmente pregarli per farmi tornare nel gruppo. Ho suonato le percussioni per tipo un anno prima che lui mollasse la band, e allora sono tornato alla batteria.”

Poi Jacoby chiede a Gates: ”È parecchio bizzarro, perché anche voi ragazzi vi siete conosciuti quando eravate parecchio giovani, giusto?”
Syn risponde: ”Sì, tutti alla scuola media, mi pare. The Rev ed io ci siamo conosciuti battibeccando in una falegnameria. Lui era il tipico ragazzino matto, mentre io ero appena arrivato ad Huntington Beach ed ero spaventatissimo da lui, era così alto. Indossava sempre un capello del Drum Workshop, e io dicevo, che cazzo dovevo essere io il ragazzino figo ma invece lo era lui! Perciò, dopo due settimane, sai, stavo iniziando a frequentare quella scuola del tutto nuova, quel ragazzino era così fottutamente matto, dava i numeri in ogni momento, noi eravamo in fila con la nostra roba da presentare, lui si volta e io resto tipo, ah, cazzo. E lui mi fa, che diamine hai combinato? e mi dà una piccola spinta. Io gli tiro un pugno. A quel punto veniamo sbattuti fuori. E va tutto alla grande. Non è stata una gran rissa, ma gli ho comunque fatto il culo.
Veniamo mandati fuori e iniziamo a parlare, e io, quindi suoni la batteria? E lui mi fa, sì, suono da un po’ ormai e, cazzo, quanto amo farlo. Scusa se ho litigato con te.
E poi più tardi, quella sera, siamo tornati a casa mia, dopo la scuola, e quel ragazzino come musicista valeva dieci volte più di me, era decisamente di un altro livello. Ironia della sorte, noi due non abbiamo mai suonato seriamente insieme per altri, per qualcosa come sei o sette anni. Ci cacciavamo nei guai insieme, incontravamo Matt e i nostri genitori non facevano altro che tentare di separarci.
Quindi, sì, una storia simile alla vostra: semplicemente un gruppo di amici abbastanza fortunati da poter crescere insieme. Ma quanto cazzo è dura stare in una band? Voglio dire, tutti hanno una cazzo di personalità piuttosto forte, la gente non ha idea di quanto sia difficile passare attraverso tutto ciò e farcela. E come gli stili di vita cambino e le famiglie si sviluppino, e tutta quella roba. Quindi, complimenti a voi ragazzi perché, da fan, apprezziamo quello che fate e come restate così dannatamente uniti.”
 
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