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Brian ospite di Striking a Chord di Ernie Ball

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Shinex_6661
view post Posted on 3/11/2019, 14:11 by: Shinex_6661
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Two vibrant hearts could change!

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TRADUZIONE PODCAST:


SYNYSTER GATES
18 ottobre 2019

Formatisi durante l’ultimo anno di liceo, gli Avenged Sevenfold sono passati dall’essere una garage band di ragazzini a uno dei gruppi heavy metal americani di maggior spicco dell’inizio del secolo. Dopo aver venduto circa otto milioni di copie con i loro sette album in studio, i ragazzi di Huntington Beach hanno sfidato il genere tradizionale, fondendo aggressive metal, hard rock e pop punk. In questo episodio parleremo con il loro chitarrista, Synyster Gates, dell’importanza di essere musicalmente audaci, di quali album si sono rivelati cruciali nel percorso degli Avenged Sevenfold e di molto altro ancora.

Evan Ball:
Ciao, sono Evan Ball. Questo è Striking a Chord, un podcast di Ernie Ball. Oggi siamo con Synyster Gates, chitarrista degli Avenged Sevenfold. Ha gentilmente acconsentito a registrare due episodi con noi, quindi rimanete sintonizzati per il futuro, mentre oggi parleremo dei primi tempi della band, di come si sia formata al liceo, della scena metal di quel periodo, dei loro primi concerti. Parleremo anche di come sia un’arma a doppio taglio andare controcorrente ed essere musicalmente audaci.

Evan Ball:
Syn ci parlerà degli album che secondo lui sono stati particolarmente cruciali nel percorso degli Avenged Sevenfold, dei benefici e delle gioie di espandere gli orizzonti musicali e del rapporto “musicale” che ha con suo padre. È davvero fantastico vedere come si influenzano a vicenda e la sinergia che si percepisce nel loro rapporto. In questo episodio, parleremo anche della Synyster Gates School, dell’essere genitori, di Justin Timberlake e di molto altro. Senza aggiungere altro, signore e signori, Synyster Gates.

Evan Ball:
Sono qui con Synyster Gates degli Avenged Sevenfold. Synyster Gates, benvenuto in questo podcast.

Synyster Gates:
Grazie per avermi invitato, lo apprezzo molto.

Evan Ball:
Sì, grazie per aver accettato. Mi piacerebbe cominciare ripercorrendo gli inizi, per vedere come è iniziato tutto. Il liceo, il vostro cantante, M. Shadows, The Rev, il Vostro batterista originale… suonavate con il nome "Avenged Sevenfold" al liceo?

Synyster Gates:
Loro sì.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
The Rev si è unito al gruppo pochi mesi dopo che è stato formato e poi, dopo poche inebriati discussioni avvenute a delle feste, credo che sia stata Val, la moglie di Matt, a convincerli a darmi un’occasione, anche se ai tempi non volevano un chitarrista solista nella band. Già, all’inizio a suonare erano Zacky, Matt e The Rev.

Evan Ball:
Frequentavate tutti la stessa scuola?

Synyster Gates:
No, io andavo in un altro liceo di Huntington e spesso ero da mio padre quindi facevo avanti e indietro, ero figlio di un divorzio e per questo mi spostavo di continuo.

Evan Ball:
Voi vivete tutti a Huntington Beach.

Synyster Gates:
Tutti a Huntington Beach, sì.

Evan Ball:
Avete tutti la stessa età?

Synyster Gates:
Già, tutti la stessa età.

Evan Ball:
Ok, mentre gli altri avevano la loro band, tu eri in una band rivale o stavi facendo qualcos’altro in quel periodo?

Synyster Gates:
Non so se fosse una band rivale, era una band con la testa nella sabbia. Ero in un gruppo chiamato Pinkly Smooth con The Rev e questo è quello che avevamo iniziato a fare. The Rev era il mio migliore amico e la persona con cui sono cresciuto facendo musica; lui scriveva roba strumentale al piano fuori di testa e io non credevo che avrei voluto tradurla. Non ci sentivo né melodia né batteria.

Synyster Gates:
Suonava queste avventure musicali selvagge e fantastiche e diceva: “Questa diventerà musica e la suoneremo in una band. Vuoi far parte della mia band?”. E io: “Non ci sono né melodia né batteria. Cosa dovrei fare, suonare la chitarra sopra a questa roba?”. Si tratta di opere al piano e roba del genere, era materiale fantastico, poi un giorno arrivò con una delle melodie più brillanti che avessi mai sentito. E io pensai che quel ragazzo fosse un passo avanti a tutti. Sarebbe un onore aggiungere una chitarra a quella roba e rovinarla.

Evan Ball:
Quindi suonavate in band differenti. In quel momento The Rev suonava in entrambi i gruppi?

Synyster Gates:
Sì.

Evan Ball:
Ok, ok. Siamo alla fine degli anni ‘90?

Synyster Gates:
Fine degli anni ’90, esatto.

Evan Ball:
Voglio andare un momento fuori tema, ma solo per divertimento. Quando penso a Huntington Beach in quel periodo, mi viene in mente Tito Ortiz e la sua ascesanell’UFC.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Vi è mi capitato di incontrarlo?

Synyster Gates:
L’abbiamo incontrato un paio di volte, ma non direi che eravamo amici. Ovviamente eravamo suoi grandi fan e facevamo il tifo per lui, un ragazzo di HB, l’eroe dell’a città.

Evan Ball:
La gente all’epoca ne era consapevole?

Synyster Gates:
Oh, assolutamente sì. Eravamo tutti dei grandi fan.

Evan Ball:
Ok, divertente. Te Io chiedo perché essendo di San Luis Obispo, eravamo sulla strada parallela con Chuck Liddell.

Synyster Gates:
Ah sì?

Evan Ball:
Erano amici all’inizio, poi sono diventati una sorta di rivali, ma era lo stesso periodo ed eravamo tutti molto coinvolti.

Synyster Gates:
Sì, valeva lo stesso per noi. Eravamo anche fan di Chuck. Era una cosa per noi ed eravamo molto giovani, era divertente vedere la follia assoluta. Era uno sport molto più crudo della boxe, vero?

Evan Ball:
Beh, voi ragazzi prima di quello avete avuto Tank Abbott che picchiava gente in giro per Huntington Beach.

Synyster Gates:
Sì, litigava con tutti quelli che conoscevamo. Tutti i ragazzi che erano poco più grandi di noi venivano cacciati dai bar da questo ragazzo prima di aver finito quello che avevano ordinato. Voleva solo fare a botte. Non gli interessava dove e con chi fosse.

Evan Ball:
Spaventoso.

Synyster Gates:
Voleva solo fare a botte con te e più eri grosso e peggio ti andava. Era folle.

Evan Ball:
Già, non avrei volute vederli, questo ragazzo picchiava davvero duro. Risse da strada, roba spaventosa.

Synyster Gates:
Eh già, davvero brutale.

Evan Ball:
Bene, tornando a noi, eravate al liceo alla fine degli anni ’90. Com’era la scena metal in quel periodo? Perché quello che penso è che in quel periodo ci fosse il picco del "nu metal". Era effettivamente così a quei tempi?

Synyster Gates:
La scena più popolare sicuramente sì, c’era questa sorta di moda del nu metal. Io, di nuovo, tenevo la testa bassa, c’erano tantissime band hardcore nel giro. Certamente Shadows era un grande fan dell’hardcore e essendo amici di James Hart degli Eighteen Visions e andando al liceo con alcuni di quei ragazzi è stata una colpa condivisa, e quella roba ha preso il sopravvento.

Synyster Gates:
Io ascoltavo soprattutto Pantera, Megadeath e roba del genere e in parte i Metallica, e quello per me era tutto. Immagino di non aver ascoltato molto la radio finché non sono usciti fuori i System of a Down. Credo che anche loro facessero nu metal, ma essendo una band che era stata classificata come metalcore, o come diavolo venivamo definiti, lo odiavamo. Per me, loro non sono nu metal, sono solo genialità all’avanguardia ed è quello che ho iniziato ad ascoltare quando le radio si sono spinte un po’ oltre e hanno iniziato a trasmettere roba davvero figa.

Evan Ball:
Riguardo allo spirito dell’epoca, vorrei sapere se voi ragazzi all’inizio avete avuto dei sentimenti contrastanti riguardo alla direzione da prendere, a dove andare, perché c’è questa generazione di band più pesanti e poi gli Avenged Sevenfold riportano abbastanza rapidamente a un sound che ricorda l’hard rock, il primo metal, più frammentato. Sto solo immaginando, sembra coraggioso a quel punto portare avanti la musica che avete fatto, con la chitarra in faccia. Mi chiedo, c’era qualche pressione sociale nell’andare in una direzione in contrasto con quella dell’epoca?

Synyster Gates:
Beh, non credo ci fosse nessuna pressione. Penso che se ci fosse qualcuno che aveva esattamente in mente il nostro percorso sin dall’inizio, quello era Matt. È sempre stato consapevole, profondamente consapevole, di chi fossimo e di dove volessimo andare, mentre io sono più il tipo che mette il naso nei libri scrivendo musica, lavorando alla mia arte, e qualunque cosa accadrà per me va bene. Quando penso ai genere che mi hanno influenzato, mi rendo conto che dipende dal periodo di musica classica in cui sono immerso al momento o del tipo di jazz e di quanto voglio che sia profonda e complessa l’armonia.

Synyster Gates:
Va bene, ma immagino che ovviamente i dettagli non facciano vedere il quadro generale. Io sono un tipo ossessionato dai dettagli e mi piace lavorare al nostro prossimo progetto pensando a tutte le sfumature che avrà la nostra musica, mentre Matt guarda più al quadro generale ed è emozionante vedere tutto quello che c’è in mezzo con tutti i vari membri della band. C’è una visione principale della direzione in cui stiamo andando e che cambia sempre quando inizi a scrivere una canzone o anche a scrivere un disco. Quello che intendi fare è lontano da dove ti trovi, ma ti dà lo slancio, ti dà uno scopo, la direzione e il carburante per darti da fare. Per me, la risposta diretta a questa domanda, è che non si è mai trattato di forze opposte o di elitismi o di diversi tipi di musica. Come ho detto, si è sempre trattato di ficcare il naso tra i libri e lavorare alla mia arte.

Evan Ball:
Bene, e a proposito di Matt? Credi che dentro di se sentisse che le persona, consapevoli o meno, fossero pronte per qualcosa di diverso nelle loro vite?

Synyster Gates:
Sì, penso che sia sempre stato bravo a vedere che, laddove non c’è nulla, c’è un’opportunità e noi lo abbiamo sempre saputo. Che con un po’ di audacia e magari un po’ di coraggio liquido ogni tanto, avremmo potuto scrivere quelle che volevamo e rendere assolutamente unico ed emozionante. Poi ci sono delle cose che stimolano quelli della band a cui piacciono le cose diverse, a cui piace far incazzare la gente. Non posso mentire, a volte è davvero bello essere estremamente polarizzati. All’inizio quando leggi certe cose e vedi che i ragazzini ti odiano ti dispiace, ma questo è il successo, che ti piaccia o no, è così.

Evan Ball:
Già, ho lavorato al Warped Tour nei suoi primi anni e poi ci sono ritornato qualche anno dopo. Non ricordo quale anno fosse, ma voi ragazzi eravate lì. Sono venuto a un solo concerto e voi siete saliti sul palco e c’era una sorta di contrapposizione tra voi e le altre band. È stato fantastico, ma c’è stato qualche insolente secondo cui “questo è un concerto rock”.

Synyster Gates:
Grazie.

Evan Ball:
Yeah.

Synyster Gates:
Eravamo lì prima di tutto perché siamo fan del punk rock e, in secondo luogo, per emergere e di questo ne eravamo consapevoli. Ho parlato di naso tra i libri e roba del genere, ed è così, ma penso che lo sapessimo quando ci siamo ritrovati come pesci fuor d'acqua e la maggior parte del tempo è stato così, perché la musica da cui eravamo più attratti forse era il punk rock, diversi tipi di metal, rock and roll e cose così. Il posto in cui sembravamo suonare e divertirci e di cui provavamo a far parte, non era sicuramente simile a quello che eravamo musicalmente come band.
Evan Ball:
Bene, tu sei entrato a far parte della band un paio di anni dopo la fine del liceo?

Synyster Gates:
Mi sono unito alla fine del liceo, credo fosse la fine del 1999. Forse era al liceo o lo avevo appena finito.

Evan Ball:
Oh, ok, abbastanza presto, ok.

Synyster Gates:
Già, siamo cresciuti tutti come amici.

Evan Ball:
Mi sembrava di aver sentito che fossi andato in un Istituto Musicale e che poi fossi tornato e ti fossi unito alla band.

Synyster Gates:
Sai cosa? Probabilmente è andata così. Comunque ci sono andato solo per tre mesi, dovevano essere due anni, ma dopo tre mesi credevo di avere già acqusito tutte le conoscenze musicali. Ero stupido e avevo 18 anni e poi ho iniziato a suonare con loro. No, era il 2000, credo di essermi unito alla band agli inizi del 2000.

Evan Ball:
Ok, ok.

Synyster Gates:
Yeah.

Evan Ball:
Com'erano gli Avenged Sevenfold agli inizi? Suonavate alle feste a casa? Siete saliti sui palchi dei club della Contea di Orange?
Synyster Gates:
Tutto quello che hai detto, sì, sì, sì.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
Couz Café, Shay Café, feste a casa, Santa Ana, club e vecchie case trasformate in piccole location. Sì, potevamo suonare ovunque, anche in posti piccoli, non importava a nessuno. Più eravamo vicini a casa e più amici venivano a sentirci, ci sembrava fighissimo e ci sentivamo fighissimi. Ma non appena ci trovavamo in un posto difficilmente raggiungibile dai nostri amici, gli show erano praticamente deserti.

Evan Ball:
Avete costruito una fanbase piuttosto leale nei dintorni di Huntington Beach.

Synyster Gates:
Assolutamente sì. Ci è voluto molto tempo e siamo stati aiutati da band come From Autumn to Ashes, che ci hanno portato con loro per il nostro primo tour , e altri. A loro dobbiamo molti dei nostri primi successi ed è stato tutto davvero pazzesco e per niente elitario in una cultura come l'hardocre che a quei tempi lo era molto. Ci siamo sentiti in famiglia, ma è stato difficile inserirsi nella scena, soprattutto perché facevamo qualcosa di diverso, ci odiavano.

Evan Ball:
Ok, il vostro terzo album, City of Evil, è stato distribuito da una grande etichetta. Mi chiedevo, è stata un'esperienza molto diversa? Cosa cambia quando dei con una grande etichetta?

Synyster Gates:
Fortunatamente per noi e grazie a loro, non molto. Purtroppo non era cambiato molto neanche dal punto di vista economico, perché erano tempi diversi. Non avevamo considerato che i singoli degli anni '90 erano dischi di platino e noi eravamo disco d'oro. È stata una gran fatica e avevamo rilasciato il nostro lavoro più ambizioso.

Synyster Gates:
Ci avevano ingaggiati per Waking the Fallen e poi una volta con loro abbiamo scritto City of Evil, un compendio di follia assoluta con nessuna hit, e siamo stati molto fortunati a trovarci nel posto giusto al momento giusto quando Bat Country ha avuto successo. Era una di quelle canzoni diverse alla radio e l'etichetta aveva accettato di andare controcorrente. Funzionò e quel fortuito allineamento di stelle ci ha fatto decollare, ma a parte questo non era cambiato niente, nessuno si comprato una casa dopo. Era sempre lo stesso percorso. Le cose non sono cambiate dal giorno alla notte.

Synyster Gates:
Credo che avessimo tutti $30 000 nelle nostre tasche, che è fantastico. È un'ottima paga quando in tasca non hai nulla. In effetti molti di noi avevano dei debiti, ma con questi soldi non ti ci compravi una bella macchina, davvero, e abbiamo gestito i soldi in modo abbastanza saggio, o quantomeno risparmiavamo. Non abbiamo sperperato niente, lasciavamo giusto qualcosa per bere. Quando tornavamo a casa da un tour offrivamo a bere a tutti i nostri amici, cose così, ma a parte questo mettevamo da parte tutti i nostri soldi, non facevamo spese folli, ecco perché la vita è rimasta la stessa. Abbiamo vissuto a casa dei nostri genitori ancora per un paio di anni, solo che avevamo un disco d'oro e le nostre canzoni venivano suonate ovunque. Era un po' strano.

Evan Ball:
Riesci a ricordare un periodo significativo o anche un momento specifico, magari un momento fortuito, che ha dato una spinta decisiva alla band?

Synyster Gates:
Sì, credo ci siano delle cose che, con il senno di poi, sono state un grandissimo investimento per la nostra carriera, e questa è stata sicuramente una di quelle. O almeno quella che ci ha dato più riscontro, credo.

Evan Ball:
Quale?

Synyster Gates:
City of Evil, probabilmente.

Evan Ball:
Ok, certo.

Synyster Gates:
Invece dischi come il White Album, o self-titled o eponimo o come diavolo lo si vuol chiamare... quello e The Stage, secondo me, non hanno dato un riscontro immediato. Credo che il self-titled sia il disco preferito dai fan, mentre The Stage, che praticamente non ha avuto nessun singolo e ha fatto incazzare un bel po' di gente, è stato protagonista di uno degli avvenimenti più incredibile della nostra storia, cioè quanto abbiamo suonato sul tetto della Capitol Records, in cima all'edificio.

Synyster Gates:
È stato uno dei nostri dischi più acclamati da parte di diverse testate, fanbase, riviste, siti e la gente che ci odiava perché siamo di Huntington Beach ha fatto un passo indietro quando ha visto che il disco esplorava la vita nello spazio. E poi tutto quello che è venuto dopo! The Stage per me è un capolavoro lirico. Mi sento di dirlo perché personalmente non ho scritto nulla dei testi.

Synyster Gates:
Questi investimenti ci hanno fortificato come band. Sento che le cose composta da Jimmy che abbiamo messo nel self-titled siano magiche, pura magia. Secondo il mio modesto parere, abbiamo il nostro Bohemian Rhapsody, per via di Jimmy, del nostro self-titled e di A Little Piece of Heaven che è in assoluto la canzone preferita dai fan. Ovunque tu vada la urlano, hanno bisogno di sentirla, ed è una cosa fuori di testa. Quella canzone non ci ha fatto fare un soldo, non era un singolo, non era stata pensata così. È stato un investimento nelle longevità della nostra carriera.

Evan Ball:
Certo, ho capito. Molto velocemente, hai menzionato The Stage. Chi si è arrabbiato per The Stage o chi è che lo odiava e perché?

Synyster Gates:
È stato un disco molto polarizzante. Un album molto profondo dal punto di vista armonico, melodico e lirico. Sicuramente non è per i deboli di cuore. Se sei un fan di Bat Country ed è questo quello che ti piace degli Avenged, probabilmente non te ne frega un cazzo di The Stage. Se Betrayed o Strength of the World ti hanno coinvolto, allora probabilmente è il tuo disco preferito e questo l'ho riscontrato con molte persone con cui ho parlato, fan di vecchia data immagino, mentre i fan più inclini musicalmente hanno avuto solo elogi, il che è molto gratificante per The Stage considerando che ad oggi è il lavoro di cui vado più fiero.

Evan Ball:
Alcuni fan vorrebbero che seguiste la linea che preferiscono loro.

Synyster Gates:
Certo, assolutamente. Va bene e non li odio né mi lamento per questo. Anche io ero cos' da ragazzino, ma non puoi...

Evan Ball:
Sì, è una questione di gusti, funziona così.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Bene, ad oggi avete tutti dei figli?

Synyster Gates:
Sì, abbiamo tutti dei figli, un sacco di figli.

Evan Ball:
Ottimo, qual è l'età media?

Synyster Gates:
Credo che i figli di Brooks siano i più grandi e hanno circa otto anni. Il tempo vola, è incredibile, e a quanto pare avrò un altro figlio nel giro di una settimana, o così dicono.

Evan Ball:
Fantastico. Bene, ok. I concerti e gli eventi degli Avenged Sevenfold sono diventati un'impresa familiare ora?

Synyster Gates:
Assolutamente. Grazie a dio questo terrà in piedi la vostra band preferita o non preferita per ancora molto tempo.

Evan Ball:
Benissimo.

Synyster Gates:
Per vostra fortuna o sfortuna.

Evan Ball:
C'è stato un tempo in cui voi ragazzi eravate più selvaggi? C'è stato un momento in cui avete abbracciato di più la vita da rockstar?

Synyster Gates:
Non so se pensarla in questi termini, ma hai appena scatenato dei ragazzini già pazzi in tutto il mondo con milioni di fan adoranti e tonnellate di posti in cui mettersi nei guai e a tarda notte, con nessuno a dirti di andare a letto.

Evan Ball:
Sembra meraviglioso.

Synyster Gates:
Oh, era meraviglioso. Ripensandoci è stato anche un po' spaventoso, chi poteva sapere che pessimo investimento stessimo facendo con le nostre vite, solo il tempo ce lo avrebbe detto. Sì, è stato un po' brutale a metà degli anni 2000, sicuramente dalla seconda metà in poi.

Evan Ball:
Ok, tornando ai figli e al presente, alcuni dei bambini sono cugini, giusto?

Synyster Gates:
Sì, assolutamente. Siamo talmente vicini che alla fine sono tutti come cugini, si vogliono davvero molto bene, ma sì, io e Matt siamo sposati con due sorelle gemelle. Viviamo a pochi metri di distanza e i suoi due figlie e mio figlio e anche il mio prossimo figlio, sono davvero attaccatissimi.

Evan Ball:
È fantastico.
Synyster Gates:
Per mio figlio sono tutti fratelli maggiori, per la mia esperienza si comportano proprio come i classici fratelli maggiori e, in effetti, mio figlio è praticamente il fratello minore dei suoi cugini, i suoi fratelli, Cash e River, i figli di Matt. È un piccolo imitatore, un piccolo fratellino fastidioso. Li ama tantissimo ed è molto sensibile. È anche un prepotente, un piccolo prepotente sensibile. Vuole baci e abbracci a tutti i costi, è ridicolo.

Evan Ball:
È davvero fantastico. Chi ha iniziato a uscire con chi per primo?

Synyster Gates:
Matt Val, credo, sono innamorati dalle scuole medie.

Evan Ball:
Oh, davvero?

Synyster Gates:
Sì, dal settimo, o forse dal sesto anno, mentre io e Michelle siamo stati per tanto tempo migliori amici e poi dopo il liceo, sai, una cosa tira l'altra e gli amici hanno iniziato a uscire.

Evan Ball:
Un bel po' di tempo fa, ok, fantastico. Attualmente avete Brooks Wackerman alla batteria. Come è successo?

Synyster Gates:
Beh, ci serviva un batterista. Dopo la morte di The Rev siamo stati affiancati da Mike Portnoy e Arin Ilejay, dei batteristi incredibili, ma sentivamo di voler andare in direzioni diverse. Brooks ci è sembrato la persona giusta e avevamo saputo tramite un amico in comune, Diony Sepulveda che è il nostro manager e tour manager, che non stava più con i Bad Religion e cercava nuovi palchi.

Synyster Gates:
Non posso dire come è andata per lui, ma ci siamo incontrati ed era molto interessato, in più siamo stati dei grandi fan dei Bad Religion e dei Vandals, e questo ragazzo aveva un'energia incredibile. Siamo tutti cresciuti ascoltando il punk rock e ci mancava un'energia esplosiva come la sua. Jimmy era un grande fan dei NOFX e di altre band simili, per cui volevamo quel tipo di energia. Ad oggi, ha portato la band a un livello ancora più alto e ci ha dato l'energia di cui avevamo bisogno.

Evan Ball:
Grande. È vero che i Wackermans sono praticamente nati con le bacchette in mano?

Synyster Gates:
Esatto, esatto! Se la mattina vogliono mangiare i cereali lo fanno con le loro cazzo di bacchette. Già, è come il pedigree, sono su un livello superiore e sono tutti dei maghi nella loro arte.

Evan Ball:
Sì, per gli ascoltatori che non lo sanno, il maggiore dei suoi fratelli, Chad Wackerman, suona delle cose che vanno oltre le capacità della maggior parte degli esseri umani.

Synyster Gates:
Assolutamente, ha suonato con Frank Zappa e con uno dei miei chitarristi preferiti di tutti i tempi, Allan Holdsworth, ed è davvero mostruoso.

Evan Ball:
E non solo loro, giusto? Se non sbaglio suo padre è un insegnante di batteria.

Synyster Gates:
Sì, suo padre è un insegnante e insegna ancora a Osha dalla metà degli anni '80, un altro genio, incredibile. Bob suona il basso ed è una bassista incredibile con tantissimo talento.

Evan Ball:
Se potessi dare a Brooks Wackerman un nome d'arte, quale sarebbe?

Synyster Gates:
"Brooks Wackerman."

Evan Ball:
Funziona per un batterista.

Synyster Gates:
Yeah.

Evan Ball:
Nella band avete gusti musicali diversi?

Synyster Gates:
Beh, storicamente sono sempre stati diversi rispetto a...che cos'è? Comunque quei due cazzo di grafici che...

Evan Ball:
Oh, il diagramma di Venn.

Synyster Gates:
Sì, il diagramma di Venn, una sorta di diagramma di Venn. La maggior parte delle cose che ascolti, di solito, infligge profonde rimostranze sulla strada. Storicamente quando sei tu a guidare ascolti la tua musica mentre gli altri provano a dormire. Non farò nomi e non insulterò altre band o le preferenze altrui, ma potrei tenerti sveglio tutta la notte. Alcune cose sono davvero divertenti.

Synyster Gates:
Ora, tornando al presente, abbiamo una mentalità molto più aperta. Arriva un momento nella vita in cui vuoi essere esposto a nuova musica e vai alla ricerca di qualcosa di nuovo. Io, a 38 anni, ho consumato tantissima musica in quanto parte della mia professione e sono costantemente alla ricerca di cose nuove. Si diventa meno esigenti, meno elitari, e si trova sempre qualcosa di buono. La sfida è proprio quella continuare ad esigere quella qualità che si esigevi da giovane, quando sapevi chi eri e non te ne fregava un cazzo degli altri. E in questo, penso che siamo ancora piuttosto bravi

Synyster Gates:
Adesso abbiamo molti ascolti in comune, come Matt che è cresciuto con i Pink Floyd. Io da ragazzino non ero un loro grande fan, mentre ora non potrei esserne più ossessionato. Recentemente ho fatto appassionare Matt a Stevie Wonder, quindi ascoltiamo quello e altre cose simili. Zacky mi ha introdotto nel mondo di Lana Del Rey e di altri artisti, mentre Jimmy e forse Johnny mi hanno ascoltare Justin Timberlake. Non avevo idea di chi fosse fino a sei mesi fa e ora ne sono ossessionato.

Evan Ball:
Aspetta, non sapevi chi fosse?

Synyster Gates:
No, sto scherzando. Lo sapevo, sono sempre stato un suo fan ma non avevo mai apprezzato veramente questo talento mostruoso. Insomma, capita sempre di avere un momento "Oh mio dio, non posso assolutamente togliermi le cuffie".

Evan Ball:
Sì a volte si ignorano queste grandi icone pop, ma di solito c'è sempre un motivo se sono arrivare così in alto.

Synyster Gates:
Assolutamente sì.

Evan Ball:
Bene, facciamo una piccola pausa, torneremo tra poco per parlare del modo in cui Syn suona la chitarra.

[...]

Evan Ball:
Allora, giusto un paio di giorni fa mi sono iscritto alla Synyster Gates School.

Synyster Gates:
Meraviglioso.

Evan Ball:
È fantastico. Mi stavo preparando per questa intervista e ho dato un'occhiata in giro, ho dovuto sforzarmi per smettere di ficcare il naso perché dovevo continuare a prepararmi, ma c'è un sacco di materiale fighissimo. Magari ti va di parlarne. È una collaborazione tra te e tuo padre.

Synyster Gates:
Sì esattamente. Molto entusiasmante. Attualmente stiamo rinnovando tutto. Alcuni dei codici sono stati rubati. Stiamo ricostruendo tutto a un livello superiore. Bisogna essere super appassionati e poi, quando si tratta di trasmettere, la tua passione deve sbocciare e regalare ai ragazzi l'opportunità che non hanno mai avuto, il punto è proprio questo.

Synyster Gates:
Non si tratta delle circa 200 lezioni che ci sono, anche se è un numero di cui vado molto fiero, soprattutto perché è una scuola gratuita, ma il cuore di tutto è la community. Se una persona ti dice puoi imparare qualcosa o suonare come qualcun'altro in 23 video, o sta mentendo è ignora completamente il fatto che ci sono tantissime sfumature e virtuosismi che un solo insegnante non può insegnare; quindi quello che abbiamo cercato di fare è stato mettere insieme un luogo di apprendimento per studenti di tutti i livelli, forme e dimensioni. Ho scoperto che gli studenti che sono agli inizi sono quelli che hanno contribuito di più ed era proprio quello che speravamo.

Synyster Gates:
Gli studenti principianti condividono i loro successi, quei momenti che tanti altri ragazzini hanno dimenticato. Esistono diversi modi per affrontare questi momenti e risuonano in modo diverso con tutti tra tutti i diversi ragazzi e all'improvviso vedi come la loro crescita sta accelerando, il che è pazzesco. Non dovranno perdere cattive abitudini come quelle legate al tempo, perché sono tutti in grado di suonare con un metronomo dato che è l'unico modo, e ci sono tantissimi esempi di tecniche e trucchi fondamentali che gli faranno evitare la fatica e la sofferenza di disimparare le altre cose.

Synyster Gates:
È tutto merito della community e, quindi, è a alla sua crescita che stiamo dedicando tempo e attenzione. È davvero gratificante, stiamo assistendo a degli eventi incredibili e può solo andare meglio.

Evan Ball:
Ti viene in mente qualche ostacolo che continua a emergere nella community?

Synyster Gates:
Sì, la frustrazione dovuta al fatto che ci vuole tanto tempo. Se c'è una cosa, e questa è la prima volta in assoluto che lo dico, che le persone trovano frustrante non è né arrivare a fare le cose velocemente, né regredire, anche se in pratica è la stessa cosa. "Perché non sto migliorando? Ci perdo delle ore, sto facendo questo, sto facendo quest'altro" e ci sono sempre due variabili.

Synyster Gates:
La prima è godersi il processo e capire che se fosse qualcosa di facile potrebbero farlo tutti, e non è così. È una delle cose più difficili del mondo. Non fare bene nulla è la cosa più difficile del mondo. Poi c'è la seconda, ovvero che probabilmente stai sbagliando qualcosa. Se non riesci a fare qualcosa, se hai passato un anno su una scala maggiore e non hai ancora capito come farla, probabilmente la stai studiando male o non hai capito come si fa.

Synyster Gates:
E il ruolo della community è proprio quello di supportare, di farti sapere che queste sono seccature che fanno parte del pacchetto. "Mi ci è voluta una vita per riuscirci e le mie dita stavano sanguinando, poi ho iniziato a lavorare e ho dovuto fermarmi per sei mesi, finché non ho ricominciato e all'improvviso non riuscivo più a suonare la chitarra", sono le storie dell'orrore di questi ragazzi. O anche, "Wow, questa cosa ha reinventato completamente il mio approccio alla chitarra e questo è come ci sono riuscito. Questo è il mio momento di gloria". Sarà così anche per altri ragazzi e altri ancora avranno bisogno dei momenti di gloria altrui, insomma è la community a guidarti tra i vari video, non sono i video in sé.

Evan Ball:
È incredibile. Nono ancora entrato a far parte della community, quindi pubblicizzerò i video molto velocemente perché sono la prima cosa che ho notato. È un tesoro di contenuti e di valore.

Synyster Gates:
Grazie.

Evan Ball:
Mi ha fatto venire voglia di tornare agli inizi. Ci sono tantissime lacune nel mio modo di suonare e nella mia conoscenza.

Synyster Gates:
Beh, è così. Dovresti farlo, sarebbe divertente.

Evan Ball:
Tutti questi video sembrano interessanti, quindi voglio proprio ricominciare e lavorarci.

Synyster Gates:
Sono felicissimo di sentirtelo dire.

Evan Ball:
Tuo padre fa la maggior parte dei video di insegnamento, poi tu offri un sacco di trucchi, riff, tecniche, la vostra è davvero una bella combinazione. Immagino che lui sia stato il tuo primo insegnante.

Synyster Gates:
Assolutamente sì, il primo, il secondo e probabilmente il mio ultimo insegnante. Dobbiamo fare uscire una serie di video sul blues e li sta registrando tutti lui, quindi i primi 175 video erano una collaborazione. Poi gli ho detto: "Assicurati di ottenere degli accordi di un certo tipo e di uscire un po' dagli schemi, perché il blues si presta molto al jazz, quindi cerca di creare una certa profondità armonica". Oltre a questo, ha realizzato 21 video completi sul blues e sono cose che io ho dimenticato nel corso degli anni o che non ho mai imparato. Sa tantissime cose.

Synyster Gates:
La cosa di cui nessuno si rende conto è che il blues è ovunque. Nel pop, nel jazz, nel blues, nel country, ovunque. È tutto molto, molto relativo, molto semplice e permea qualunque genere musicale.

Evan Ball:
Essendo di due generazioni diverse, immagino che siate cresciuto imparando cose differenti, capita mai che lui venga da te per una lezione su qualche riff metal?

Synyster Gates:
Lo faceva, ma poi è diventato più bravo di me. Ci superiamo a vicenda a seconda del momento. Ho sempre apprezzato le storie di lui che ascoltava e diceva "Oh, è una cosa piuttosto benne", poi iniziava lavorarci su fino ad arrivare al punto in cui non sapeva più a cosa stava lavorando, come quando andavo al MI. Mi diceva "che cazzo stai suonando lì?" poi glielo mostravo e lui lo reinventava a modo suo, trasformandolo in qualcosa che non avevo idea di cosa fosse. È sempre stato così, una continua condivisione.

Synyster Gates:
Cioò che apprezzo davvero di lui è che si approccia alla musica dalla prospettiva del compositore, che è quello che ho sempre cercato di ed il motivo per cui lui apprezza me. Bisogna focalizzarsi sul motivo, sulla melodia e sull'armonia. Bisogno provare a far sì che l'assolo abbia la stessa potenza del contenuto melodico e lirico della canzone. Prima devi scrivere una grande canzone e solo dopo puoi scrivere un grande assolo che la completi e che si spera la renda un capolavoro.

Evan Ball:
Già. Quanti anni avevi quando hai iniziato?

Synyster Gates:
Mi pare avessi otto o nove anni quando ho...

Evan Ball:
Oh, ok, abbastanza presto.

Synyster Gates:
Sì, la musica è sempre stata in casa. Credi di aver preso una chitarra in mano per la prima volta a quattro o cinque anni, forse anche prima. Mio padre era un musicista da molto prima che nascessi, un musicista di successo. Quattro o cinque anni prima della mia nascita stava suonando con Frank Zappa. A 17 anni suonava già con i più grandi, quindi la musica è stata tutto quello che ho conosciuto crescendo. Ho sempre saputo che era quello che avrei voluto fare nella vita, a prescindere da quando fossero buone o cattive le mie capacità. Sì, è sempre stata lì per me.

Evan Ball:
Guardando ai primi album degli Avenged Sevenfold, ti sembra di aver continuato a progredire musicalmente? Se sì, in quali modi?

Synyster Gates:
Assolutamente sì. Ho sempre cercato di ampliare i miei orizzonti, di fare qualcosa di diverso. Una cosa di cui sono orgoglioso è di essere un musicista abbastanza completo. Il problema è che quando è così non vuoi essere un dilettante e neanche un mago, come dicono, in tutti gli stili, devi sapere chi sei e cosa c'è nel tuo DNA, ma io adoro il jazz, il country e la musica classica.

Synyster Gates:
Ci sono tantissime tecniche diverse applicabili ad altrettante cose diverse, quindi quello che devi fare quando hai 20 anni è trovare tutte le tecniche metal che credi ti possano servire; ma dopo vuoi essere innovativo e per farlo tici vogliono 10 anni di impegno e dedizione in cui esercitare l'innovazione; e poi devi essere così fortunato da riuscire a fare qualcosa che nessun altro ha già fatto prima. Questo, per me, è un obiettivo importante da perseguire, non sono ancora sicuro di esserci riuscito, quindi continuo a lavorarci.

Synyster Gates:
Se ti dedichi a troppe cose non ci riuscirai, ma se non ti applichi nel jazz, nel country e nel blues e non ti immergi in tutti questi generi differenti, allora sarai solo una replica di te stesso e degli altri e non riuscirai mai ad essere veramente tu, è questo il punto. Essere esposto a tutta quella musica... è stata una fortuna che mio padre abbia suonato qualunque cosa nel mondo. Per quanto riguarda il jazz non mi sono dovuto sforzare, mi è venuto naturale amarlo perché risuonava in casa mia sin da quando ero molto piccolo, stessa cosa per la musica classica, il country, i Beatles e altre cose.

Evan Ball:
Già, è fantastico che tutto possa praticare tutti questi generi diversi e poi portare tutto in una band come gli Avenged Sevenfold.

Synyster Gates:
Sì, la vera fortuna è che posso mettere in pratica tutto questo in quello che è il mio lavoro.

Evan Ball:
Ti stai esercitando molto in questo periodo?

Synyster Gates:
Molto meno ad essere sincero.

Evan Ball:
Aspetti che arrivi il tuo prossimo figlio.

Synyster Gates:
Lo so. Letteralmente, sono i figli, gli affari, sono davvero ossessionato con la composizione. Scrivo musica tutto il tempo, lo faccio costantemente. Suono sempre su tonalità diverse. Sono ossessionato dagli Axe-Fx. Ti permettono di usare tantissimi colori diversi e sembra quasi di ricominciare a suonare la chitarra dall'inizio, quindi sono molto entusiasta. Per quanto riguarda l'innovazione, la composizione e il gusto, quelli sono ancora lì, ma delle scale e delle armonie jazz, le armonie classiche e le cose con cui ero ossessionato fino a un anno fa e per i cinque anni precedenti, non è rimasto molto ad essere onesti.

Evan Ball:
Oltre alla musica che altro ti piace fare? Hobby, sport, programmi TV, cosa ti piace?

Synyster Gates:
Amico, ci sono tantissime cose bellissime che nella vita ho messo da parte per la famiglia e la musica, ma va bene così. Adoro il jujitsu, l'ho praticato per circa cinque anni, ero molto bravo e mi veniva molto bene e poi questa piccola cintura bianca mi ha quasi rotto il pollice, ci è atterrato sopra, e non pesava più di 140 libre. Lui è un ragazzino e sarebbe stato irresponsabile da parte mia testare su di lui le mie nuove mosse; per colpa sua non ho potuto suonare la chitarra per due mesi, era totalmente gonfio, per mancanza di un termine migliore, e non potevo muovere il pollice.

Synyster Gates:
Poi mentre praticavo Muay Thai ha iniziato a farmi male il piede, quindi ho messo da parte questi sport da duro, mentre il surf è stato una parte di me per tutta la vita. Adoro surfare e non perché mi sono fatto male o questo o quello, è solo perché il tempo con la scuola e gli Avenged Sevenfold e tutte queste cose, la famiglia, non mi consente... Le mie mattine devono essere trascorse con mio figlio e il mio futuro figlio nei prossimi due giorni.

Evan Ball:
C'è un assolo, una canzone, un album, o magari tutti e tre di cui va più fiero?

Synyster Gates:
Sono molto fiero di una gran parte del lavoro di The Stage. Sono passai un paio d'anni da quando ho sentito Sunny Disposition e riascoltandola l'altro giorno mi è venuto da ridere. Quell'assolo mi ha fatto ridere. Avevo un sorriso enorme perché sapevo che in studio mi ero divertito tantissimo a scrivere il più ridicolo piccolo estratto di musica e che quella canzone è il ridicolo piccolo estratto di musica, una parte di The Stage. Mi ha ricordato un periodo molto, molto felice, in cui l'arte non veniva sacrificata.

Evan Ball:
È fantastico. Lo trasmetteremo in chiusura. Che gauge usi per le tue corde?

Synyster Gates:
10-52, da sempre, ma vediamo in seguito come andrà, forse 7-56.

Evan Ball:
7, gente, avete sentito? 7-gauge, interessante.

Synyster Gates:
Sì, perché qui stiamo lavorando a delle cose davvero divertenti. Pensa che ne stavamo parlando proprio poco fa. Abbiamo ottenuto una otto corde senza tasti, con un LA alto e un SOL basso, quindi la parte centrale è la classica sei corde standard, per cui abbiamo un SOL basso e un LA alto.

Evan Ball:
Tieni 10-52, leggero in alto, pesante nel mezzo.

Synyster Gates:
Sì, sì, sì. Quindi forse anche, mi piace che anche le corde inferiori siano un po 'più sottili, quindi potrei avere due 52, non lo so. Adoro far cadere il 52 sul LA. È incisivo.
Evan Ball:
Suoni con le Cobalts o le classiche Slinkys nickel-wound?

Synyster Gates:
Recentemente ho suonato con le Paradigms.

Evan Ball:
Paradigms, ok.

Synyster Gates:
Mantengono la tonalità e hanno una gran potenza, sono incredibili.

Evan Ball:
Forte. Puoi farmi il nome di tre album che ti hanno influenzato, o quanti vuoi tu?

Synyster Gates:
Oh mio dio. Sì, ok. Il disco omonimo dei Mr. Bungle, il self-titled è un capolavoro e ha cambiato tutta la mia vita anche se forse in peggio, sicuramente non in meglio.

Evan Ball:
Non penso.

Synyster Gates:
Questo è il mio go-to. È il melange per antonomasia delle profondità che incontrano le melodie più accessibili. È così melodico. Mike Patton, proprio mentre sta eseguendo queste melodie blues e R&B alla Stevie Wonder in grado di far bagnare le mutandine, passa a un livello ancora superiore toccando delle armonie profonde, astratte a all'avanguardia, rendendole accessibili e musicali. Se sei più affine al pop ti ci vogliono una settimana o due per entrarci, ma giuro che una volta fatto non puoi fare a meno di quel disco.

Synyster Gates:
La mia stella polare in generale sono i Beatles. La mia stella polare nello specifico è Paul McCartney. Prendi un disco dei Beatles, non mi importa se è dell'inizio, della metà o della fine della loro carriera. Sono tutti dei capolavori di armonia, tensione melodica e genialità. Direi che Abbey Road mi ha rubato il cuore, mentre il terzo...

Evan Ball:
Tup padre era un grande fan dei Beatles?

Synyster Gates:
Oh, sì, è la band preferita di entrambi.

Evan Ball:
Ok.

Synyster Gates:
Sgt. Pepper è un capolavoro assolto, studio moltissimo con quel disco, ma credo che Abbey Road abbia qualcosa in più da dire. Amo la natura avventurosa della melodia e il finale è semplicemente incredibile.

Synyster Gates:
Per un fatto di pura brutalità e per quello che ho sempre definito stupro e devastazione della chitarra, devo menzionare Far Beyond Driven dei Pantera. Dime è... non so come spiegare. Nella musica ci sono tantissime cose che si possono imitare o che pensi di poter imitare se gli dedichi abbastanza tempo.

Evan Ball:
Dimebag, è una grande ispirazione per te.

Synyster Gates:
Assolutamente sì.

Evan Ball:
Yeah. Cosa hai preso da lui?

Synyster Gates:
Il controllo al 110% delle emozioni mentre suona il suo strumento. Se lo sente, è proprio lì. Non ci sono ostacoli nel passaggio dalla mente alle dita. È lì, ha il controllo totale della chitarra.

Evan Ball:
Quando dici questo pensi a un assolo?

Synyster Gates:
A tutto.

Evan Ball:
A tutto?

Synyster Gates:
A tutto sì, riff, assoli...

Evan Ball:
Già, i suoi assoli sono molto creativi e melodici.

Synyster Gates:
Già, fuori di testa.

Evan Ball:
E la selezione delle note.

Synyster Gates:
Yeah, yeah, yeah.

Evan Ball:
Bene, hai una piattaforma social preferita, o comunque come fanno le persone a sapere come te la passi?

Synyster Gates:
Immagino di sì. Sicuramente Instagram mi è più familiare, anche se il mio ultimo post risale a un paio di mesi fa ed era su un bambino di 10 anni incredibile, Jayden Tatasciore? So di pronunciarlo male, ma ehi, ha 10 anni. Credo che ora sia a Rock of Ages in Australia, ma ha suonato uno dei miei assoli più difficili in Not Ready to Die, fa cose folli e strane come il legato. È un mix di tecniche funky. Ha 10 anni e ci è riuscito alla grande.

Evan Ball:
Incredibile.

Synyster Gates:
Ha incastrato tutto, vibrato, inflessioni, sfumature, emozione. È un mostro.

Evan Ball:
Wow.

Synyster Gates:
Yeah, yeah, yeah.

Evan Ball:
Qual è l'URL della tua scuola?

Synyster Gates:
Syngates.com.

Evan Ball:
Okay. S-Y-N-gates.com.

Synyster Gates:
Esatto.

Evan Ball:
Synyster Gates, grazie per aver preso parte a questo podcast.

Synyster Gates:
È stato un piacere, mi sono divertito.

Evan Ball:
Grandioso.

Synyster Gates:
Abbiamo straparlato.

Evan Ball:
Grazie ancora per esservi sintonizzati su Striking A Chord. Apprezziamo moltissimo le recensioni che ci sono arrivare. Se volete contattarci, fatelo all'indirizzo [email protected]. Inoltre, alcuni di voi potrebbero aver notato che solitamente c'è sempre un piccolo video bonus alla fine di ogni episodio, come dopo questo annuncio, quindi perché non prenderci qualche altro secondo?

Evan Ball:
Lezioni di chitarra personali. Quando usi la pennata economica e quando quella alternata? Come scegli una delle due per un riff che può essere suonato in entrambi i modi? Ha senso?

Synyster Gates:
Qualunque cosa, sì, assolutamente. La pennata alternata può essere un po' più difficile, e se vuoi fare qualcosa alla John Petrucci, allora una pennata alternata può risultare più aggressiva. Inoltre, se con la pennata alternata si può giocare di più, io di solito alterno diversi tipi di pennate, soprattutto perché quando se nel bel mezzo della fase creativa è sempre un insieme di cose diverse. È un mix di entrambe. Quando sei abituato a usare entrambe le tecniche, smetti di pensarci, quindi finché non arrivi a questo punto ti consiglio di esercitarti con entrambe. Prova in tutti e due i modi. Cerca di padroneggiare il riff con tutte e due le tecniche e vedi che succede.
 
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1 replies since 1/11/2019, 20:05   55 views
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