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Johnny intervistato da Taetowier Magazin

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view post Posted on 11/8/2019, 23:25
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Ogni tanto ci capita di reperire interviste vecchie assenti sul nostro sito, come questa di Johnny targata aprile 2017 per il tedesco Taetowier Magazin.
Tra gli argomenti trattati ci sono ovviamente i tatuaggi di Johnny, dal primo all'ultimo fatto ma anche dell'uscita di The Stage.


Ecco la traduzione fatta da Rebecca.

Johnny degli Avenged Sevenfold in Tattoo Portrait.

Gli Avenged Sevenfold sono senza dubbio una delle più grandi band Heavy Metal al mondo. Per quindici anni, il quintetto ha girato i continenti, riempiendo gli stadi e vendendo quasi trenta milioni di dischi fino ad oggi. Una carriera impressionante, che spiega perché non pochi fan li chiamino "dei". Una posizione che rende la vita piuttosto gradevole.
Avete pubblicato il vostro nuovo album "The Stage" in ottobre senza annunciarlo. Siete i Beyoncé del Metal?
(ride ad alta voce) Sì, sicuramente!

Come avete percepito il feedback su "The Stage"?
La risposta dei fan è stata fantastica. In effetti, per la prima volta nella nostra carriera, penso che anche le recensioni dei media siano state costantemente positive. Naturalmente questo ci fa piacere, anche se per noi è e rimane importante ciò che i nostri fan hanno da dire. Datosi che non abbiamo annunciato l'uscita dell'album e quindi non abbiamo mai pubblicato singoli o qualcosa del genere prima, ho la sensazione che molti ragazzi abbiano imparato a conoscere il disco solo nel corso del tempo. Ma in questo momento, mentre suoniamo il nostro tour, è evidente che la gente apprezzi sempre più le nuove canzoni da uno spettacolo all'altro. Ciò fa provare una bella sensazione.

Col senno del poi, pensate sia stato giusto pubblicare in questo modo?
È stato decisamente bello fare questo esperimento. Abbiamo trovato entusiasmante vedere qual è stata la risposta, cosa dicono le persone e come viene accolto il tutto. Normalmente, da fan aspetti un album per settimane, persino mesi. Questa volta invece si è presentato lì fuori all'improvviso.

E poi vi siete tutti seduti davanti al computer, avete premuto il pulsante e avete aspettato per vedere cosa sarebbe successo?
(ride) No, non l'abbiamo fatto. Ma ovviamente quel giorno ci siamo parlati molto per scambiarci le nostre impresioni. È stato molto divertente.

Non è altro che un cliché dire che i tatuaggi nel genere Heavy Metal godono di grande popolarità. Quando è iniziato con te?
In realtà è propio questo il motivo. Sono sempre stato appassionato di Hard Rock e quello era proprio l'aspetto. Hai ascoltato o fatto musica, facevi parte della scena, avevi tatuaggi. Mi sono fatto il primo a diciotto anni. Mi è piaciuto anche l’aspetto artistico dietro di esso.

Qual è stato il tuo primo tatuaggio?
Oh, non parliamone (ride). Penso che tutti quanti abbiano una "caduta". È stato qualcosa di artistico che una volta ho visto in un libro di testo accanto a una poesia di Edgar Allan Poe ed è stato bello. Sono andato dal tatuatore più vicino e me lo sono fatto tatuare sulla spalla destra. Il mio tatuaggio peggiore probabilmente. Fortunatamente, qualche anno dopo, un buon tatuatore ci ha lavorato sopra, quindi non è più così tragico.

E poi hai continuato direttamente con l'arte?
Onestamente, ho fatto una lunga pausa dopo il primo tatuaggio, anche perché all'epoca non avevo i soldi per farne altri. Il nostro cantante Matt si è fatto tatuare regolarmente, quindi abbiamo cominciato a fare un roadtrip con un altro amico, ascoltavamo musica e ci facevamo nuovi tatuaggi. Sempre di più.

Sembra un bel periodo.
Certo! Non prendo davvero sul serio i miei tatuaggi. Quindi penso che sia bello divertirsi con un buon artista e buoni amici. Questo è ciò che conta di più per me. In realtà, ho solo un tatuaggio davvero importante...

Va bene, dobbiamo parlarne adesso!
Ho una versione alternativa del logo della nostra band ispirata ad "Appetite For Destruction" dei Guns N 'Roses sul petto. Allo stesso tempo, è un omaggio al nostro batterista defunto Jimmy The Rev. (nota dell'editore: James "Jimmy The Rev" Owen Sullivan, morto il 28.12.2009 all'età di 28 anni per overdose di farmaci in combinazione con l'alcol)

Cosa ne pensi dei tatuaggi dei fan?
Abbiamo grandi fan! E alcuni di loro hanno dei tatuaggi che hanno a che fare con la band. Certo, è grandioso ed è un buon modo di idolatrare un musicista. Alcuni vogliono il nostro autografo direttamente sul corpo e poi corrono immediatamente dal tatuatore. Mi assicuro sempre che la mia calligrafia sia carina (sorride).

Come decidi quello che vuoi tatuarti esattamente?
Onestamente, ciò accade in maniera molto spontanea. Ma devo anche ammettere che non sono più stato sotto l'ago da oltre cinque anni. In tutta sincerità, non ho avuto delle buone idee in fatto di tatuaggi.

C'è ancora spazio?
Beh.... sta diventando un po' poco. Soprattutto perché non sono il tipo che un giorno vorrà ritrovarsi pieno da capo a piedi. Ma un piccolo spazio c'è ancora. Ricevo un sacco di cose da Adam Barton al O'Reilly's Tattoo Parlour di Santa Cruz. Vediamo a cos’altro lavoreremo, prima o poi. La mia schiena è ancora libera e posso immaginare che il mio prossimo progetto andrà lì.

Sai cosa si dice dei backpieces per gli over trenta, vero?
No, cosa?

Che alla fine non li fai più, perché per dei vecchiacci come noi sono troppo spudorati.
(Ride) Merda, okay, potrebbe essere vero. Ma in qualche modo dovrà andare.
 
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