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Revolver Meg: Ragazza Musulmana, rifugiata Siriana, Metallara: questa è la sua storia.

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°Meister Vengeance°
view post Posted on 18/8/2018, 12:37 by: °Meister Vengeance°
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Una ragazza musulmana, rifugiata siriana, metallara
Una diciottenne di Aleppo racconta la sua fuga da un mondo in cui la musica che ama è un taboo.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato da Give Something Back to Berlin un’organizzazione che lavora con i gruppi migranti nella capitale tedesca. L’autore è stato denunciato.

La musica metal è sempre stata considerata fuori dalla tradizione nel Medio Oriente. Solitamente le persone che ascoltano quel genere di musica si nascondono o fingono di ascoltare musica ‘normale’.
In Siria, la situazione è ancora più estrema e le persone devono affrontare un maggior numero di ‘battaglie’: contro la società, contro le culture, contro la guerra. Le persone che seguono la tradizione in Siria, soprattutto ad Aleppo, mio paese natale, considererebbero questa musica satanica o anti islamica. Potrebbero dire che le persone che cantano questo tipo di musica sono gay o possedute dal demonio, o potrebbero anche pensare che non sono ben educate.
Ci sono opinioni secondo cui tutto quello che fanno i metallari è ubriacarsi ed assumere uno smisurato quantitativo di droghe, che è assolutamente falso. Le persone sentono lo scream e pensano che è solo una fase e che ti passerà. Essere cresciuta ad Aleppo significa essere cresciuta in un ambienta molto tradizionale e religioso.
Ho iniziato ad ascoltare musica metal quando avevo 8 anni. Mio fratello mi faceva ascoltare le band più famose come i Metallica, Evanescence, Linkin Park, System of a Down. Mia madre odiava quando metteva quel tipo di musica davanti a me e diceva ‘ Spegnila subito. Non voglio che lei diventi così! ‘
Ho iniziato ad amare questo genere ma quando ho chiesto a mio fratello dove potevo trovare queste canzoni lui si è rifiutato di aiutarmi, dicendo che ero troppo giovane perché mi piacesse. Mi ricordo che mi nascondevo dietro di lui e sbirciavo ‘Dove prende questa musica?’ Gli avrei detto che volevo giocare ad un gioco con le barbie sul suo pc, in questo modo avrei potuto ascoltare tutte quelle meravigliose band. Certamente, molto dopo ho scoperto che questo tipo di musica si chiama ‘METAL’
Quello che amo davvero di questo genere è che parla di qualunque aspetto della vita: bullismo, politica, guerra, tristezza, felicità, malattie mentali, ect. Sento come se gridassero tutto quello con rabbia perché non si può davvero parlare gentilmente della guerra e dire ‘Hey, per favore smettete di ucciderci…’ Molti testi sono profondi e pregni di significato. Non ho un genere metal preferito, mi piacciono tutti.

Da bambina il metal per me era una via di fuga e i testi tutto quello che le mie labbra non potevano dire. Quando ho compiuto 10 anni la mia famiglia ha iniziato a capire che mi ero davvero appassionata a questo genere, perché ho iniziato a cambiare tipo di abbigliamento. Mi dicevano che me ne sarei pentita, che non sarei stata in grado di smettere di ascoltare quella musica. La loro reazione fu molto dura. Alcuni di loro stamparono anche degli articoli riguardo quella musica dicendo che sarei andata all’inferno, e che quei musicisti sono malati.
Alcuni dei miei parenti si rifiutarono di uscire con me per via del mio abbigliamento. Ed io capivo anche la loro reazione: ai loro occhi, ero solo una bambina.

Non è stato difficile solo con la mia famiglia ma anche a scuola sono stata oggetto di bullismo. La scuola chiamò mia madre un paio di volte e venni anche bocciata a Religione, solo perché alcune delle ragazze dissero ai professori che ascoltavo quelle urla. Ricevetti anche un ammonimento nel quale mi avvisavano che potevo essere sospesa da scuola.

La gente mi guardava per strada, insultandomi.
I nostri vicini dicevano che erano spaventati dalla musica alta che proveniva da casa nostra.
Ero in guerra con metà delle persone intorno a me. Mi sentivo più grande della mia età, ma tutti quelli intorno a me mi consideravano una bambina e che mi sarebbe passata questa passione. Iniziai ad isolarmi da tutti e affrontare l’adolescenza non aiutò. La musica metal divenne la migliore amica.

Nel 2011 iniziò la guerra civile in Siria.
Erano tutti così smarriti, terrorizzati e confusi. La gente cominciò a spostarsi in posti più sicuri.
Noi ci spostammo spesso in zone limitrofe. Arrivammo in zone ancora peggiori e più tradizionali dove perfino la ‘musica normale’ non era accettata. Dovevo ascoltare la mia musica in segreto.
Nel 2013 tornammo alla nostra vecchia casa, anche se non era sicuro. Non avevamo altra scelta. Avevo 13 anni e quando andavo a comprare una maglietta di una band o qualcosa di punk rock dovevo cercare dei posti ‘clandestini’. Le persone erano sempre più paranoiche con tutto ciò che non risultava adeguato alla cultura Siriana.

Nel 2014 mi trasferì in Turchia, dove le cose non andavano molto meglio. Le nostre condizioni di vita erano disastrose e dovevo contare su me stessa perché mia madre era rimasta in Siria per fare delle cose. Ero solo una ragazzina e questa musica mi ha aiutato tanto, durante i miei periodi peggiori.
Quando lasciai la Siria sapevo che non volevo più sentirmi cosi sola, così imparai a nascondere il fatto che fossi una metallara perché mi servivano degli amici e avevo paura della loro reazione. Una volta raggiunta da mia madre ci trasferimmo in Svezia perché mio fratello era lì.
Fu l’esperienza peggiore della mia vita. Cademmo in acqua tre volte e vedemmo persone e bambini annegare. Indossavo la mia maglia dei Metallica che ricordo trovai con estrema difficoltà in Turchia. In Svezia invece era più facile ascoltare quello che volevo ma subì comunque molte reazioni da parte della società Araba di quel paese.

Nel 2016 ci rimandarono in Germania, dove eravamo stati schedati, quindi dovevamo vivere là. E a Berlino finalmente imparai come essere me stessa, a non considerare cosa le persone intorno a me pensassero e come difendermi. Da quando sono qua ho visto gli Avenged Sevenfold e i Disturbed dal vivo. E’ stata l’esperienza migliore della mia vita ed è stato come sentirsi a casa.

Ma alla fine, mi sento in dovere di dire che io non sono contro la religione o contro la cultura di nessuno. Vorrei solo che la gente rispettasse il fatto che Dio ci ha fatti diversi in modo da poterci completare non giudicare.
Vorrei che la gente trattasse il metal come gli altri generi musicali. Non capisco come puoi non giudicare qualcuno che ascolta musica incentrata solo sull’apparenza, il sesso, i soldi e la droga, per poi rifiutare il metal solo perché esprime emozioni in maniera diversa.



L'articolo originale potete trovarlo qui

Edited by giada7x - 18/8/2018, 14:13
 
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