Il Los Angeles Times intervista Matt

I non credenti potranno sghignazzare, ma forse gli Avenged Sevenfold non erano destinati ad avere un Grammy fino alla pubblicazione del loro settimo album, vendicandosi delle dimenticanze del passato.

Il quintetto hard-rock, nato nel 1999, ha macinato riff e raccolto fan con gli album "Sounding The Seventh Trumpet", "City of Evil", "Nightmare" e "Hail To the King". Ma solo con l'album del 2016, "The Stage" la band ha attirato le attenzioni della Recording Academy.

Forse sono state le basi concettuali dell'album, che affrontano i problemi odierni riguardanti il progresso, la religione, la tecnologia e la questione della vita stessa. O forse è un riconoscimento che gli Avenged Sevenfold, a quasi due decenni dall'inizio della loro carriera, dovevano ottenere.

La band è stata nominata nella categoria rock song per la title track "The Stage".

Il cantante e co-fondatore degli Avenged Sevenfold Matt Sanders, che si esibisce come M. Shadows, ha parlato con il Times dopo aver appreso la nomination ai Grammy. Quanto segue è stato modificato per lunghezza e chiarezza.

È stato sorprendente apprendere che gli Avenged Sevenfold non avevano mai ottenuto una nomination. Complimenti.
Si, sai, ogni anno sono uscite le nomination e abbiamo avuto album abbastanza grandi, e ogni anno non abbiamo mai ottenuto nulla. Così pensavamo una cosa come "Probabilmente non ne avremo mai uno, è così che andrà". Quindi è stata una bella sorpresa.

"The Stage" è un concept album. Puoi parlarci della sua storia di fondo?
Lo definisco un album concettuale perché non c'è davvero una storia come "Operation: Mindcrime" dei Mindcrime o "Tommy" degli Who. Il disco affronta l'esperienza umana - basata su argomenti scientifici con cui abbiamo a che fare ora, come l'intelligenza artificiale e l'esplorazione dello spazio e dove stiamo andando come razza umana - alcune delle grandi domande che dovranno ottenere risposta. Sull'ultima traccia avevamo Neil deGrasse Tyson a fare un monologo che aveva scritto per questo.

Come avete presentato "The Stage" ai fan?
Ci stavamo annoiando molto con la strategia del rilascio a briciole - fare uscire una canzone, poi due canzoni. Il modo in cui lo streaming è adesso, una volta che il disco è uscito, le persone hanno ascoltato quattro o cinque canzoni e l'intero disco è già fuori e ci sono opinioni ovunque. E quando hai a che fare con un album concettuale come questo, volevamo davvero che la gente lo ascoltasse per intero.
Così un giorno abbiamo fatto uscire il video di "The Stage", che è la canzone nominata, e poi due settimane dopo, di punto in bianco, abbiamo suonato in cima al tetto della Capitol Records ed è uscito l'album.
Ma è stata una vendita difficile per i fan del rock. Non sapevano davvero cosa pensare, e noi non abbiamo la presenza social come Beyonce, che ha 90 milioni di follower. Ma il tour è andato molto bene e ora abbiamo la nomination ai Grammy. Quindi prendi il buono e il cattivo delle cose. Ne siamo veramente felici adesso.

La nomination sembra come una conferma?
Sta arrivando un buon momento per noi. Penso che quando eravamo più giovani, tutte queste cose erano come - Non ci importa dei premi ma solo della musica
E penso alla prospettiva nella nostra carriera e la prospettiva su come funzionino queste cose, siamo davvero molto grati a questo punto della nostra vita per essere stati nominati e farci vedere. Ed è una canzone rock, in un premio televisivo e ne siamo davvero grati.
Ed essere lì con Foo Fighters e Metallica e tutte quelle band, ne siamo semplicemente eccitati. Stiamo andando contro alcuni giganti, ma non si tratta della vittoria. Siamo davvero felici di essere stati riconosciuti.