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Brian intervistato da Toronto Star

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view post Posted on 18/7/2017, 20:26
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Brian è stato intervistato da Nick Krewen per Toronto Star. Nell'intervista gli argomenti trattati sono: il tour mondiale con i Metallica e la storia dietro l'aver accettato una proposta del genere, The Stage, Neil DeGrasse Tyson e la sua partecipazione al cd, del suo sogno di diventare un musicista fin da piccolo, e molto altro.

Qui per l'intervista originale




Grazie a Camilla per la traduzione
CITAZIONE
GLI AVENGED SEVENFOLD METTEONO VOLENTIERI DA PARTE IL LORO TOUR PER APRIRE AI METALLICA.

Il chitarrista Brian "Synyster Gates" Haner Jr. è fiero di The Stage, il loro ultimo ambizioso album - di cui una delle canzoni è iN collaborazione con Neil DeGrasse Tyson.

Potrebbero sedersi sul trono dell'heavy metal, ma gli Avenged Sevenfold, band di Huntigton Beach, California, non hanno paura di rischiare quando si tratta di far parte di qualcosa di più grande.

Prendiamo per esempio lo stravagante concerto di questa domenica, che li vedrà esibirsi tra i leggendari Metallica e i Volbeat, band danese emergente, presso il Rogers Centre di Toronto.

L'inaspettato invito dei Metallica ad unirsi a loro, ha fatto si che il quintetto fermasse il tour promozionale nelle arene di The Stage, il loro ultimo lavoro - nonostante la produzione e il considerevole investimento che vi era dietro. Aver accettato questo invito potrebbe, dipende dai punti di vista, aver reso vani gli sforzi fatti dalla band con i precedenti Nightmare (2010) e Hail To The King (2013) per conquistare le prime posizioni delle classifiche.

Ma il chitarrista solista degli Avenged Sevenfold Brian "Synyster Gates" Haner Jr. afferma che la band non è preoccupata al riguardo.

"Beh, c'è questa idea generale che quando si suona come headliner si è arrivati a un certo livello, ma noi non stiamo certamente riempiendo gli stadi," ha detto Synyster giovedì, durante la tappa del tour a Oshkosh, Wisconsin, anche a nome del cantante Matthew "M. Shadows" Sanders, del chitarrista ritmico Zachary "Zacky Vengeance" Baker, del bassista Johnny "Christ" Seward e del batterista Brooks Wackerman.

"Sentivamo di aver avuto un'opportunità incredibile e non volevamo rinunciare a un occasione emozionante come quella si suonare insieme alla nostra band preferita di tutti i tempi - degli amici fantastici che sono stati incredibili con noi nel corso degli anni. Siamo onorati di essere stati la loro prima scelta. Quindi si, immagino sia un piccolo sacrificio, ma noi non lo viviamo come tale. Io mi sto divertendo un sacco!"

Vista la collocazione della band nel Worldwired tour dei Metallica, i fan degli Avenged potranno avere solo un assaggio dei 74 minuti di The Stage, almeno finché la band non riprenderà il tour nelle arene all'inizio del 2018.

Prodotto da Joe Barresi (Tool, Queens Of the Stone Age, Coheed e Cambria), l'album è forse il lavoro più completo e avventuroso degli Avenged Sevenfold, in cui vengono combinati elementi di rock progressive, metal e thrash, ottoni, corde e voci femminili, il tutto con lo scopo di trattare argomenti come la nanorobotica (Pradigm), la teoria del big bang (Exist), il declino della politica americana (God Damn) e, per tutti coloro che sono scettici riguardo alla vita extraterrestre, Fermi Paradox.

Alcuni hanno etichettato The Stage come un concept album, ma Gates preferisce definirlo "tematico".

"Ci sono molteplici tematiche che sicuramente si intrecciano tra di loro, ma più che di un unico concetto si tratta si una visione futuristica di più temi", spiega Gates.

"Sono tutte cose che ci interessano. In passato, abbiamo letto moltissimo sulla scienza e sullo spazio e - parlo per me - anche cose come Entrepreneur Magazine ("La Rivista dell'Imprenditore) e libri sul calcolo quantistico, l'intelligenza artificiale, la stampa in 3D, la longevità dell'essere umano e altre cose di questo genere. Quando diventi un po' più grande e inizia a bere più caffè, inizi anche a parlare di cose da adulti.

"Insomma, tutti questi argomenti dominavano le nostre conversazioni mentre raccoglievamo materiale per il nuovo album".

Gates definisce The Stage come "il nostra album più inquadrato" e lo compara in maniera sorprendente a un album dei Weezer.

"Lo equiparo a Pinkerton", spiega Gates. "Sono una grande fan dei Weezer e Pinkerton è un album folle e nevrotico. Ma secondo me mostra esattamente quello che è la band e con The Stage è lo stesso, è quello che siamo. Non riesco a immaginare niente di più fantastico o di migliore di quello che abbiamo fatto con The Stage, ci sentiamo come se stessimo andando al massimo".

L'album è degno di nota anche per l'ospite speciale di Exist: l'astrofisico Neil DeGrasse Tyson, che pronuncia un monologo riflessivo ma carico di speranza verso la fine della canzone, della durata di circa 15 minuti.

Gates dice di non essere sicuro che Tyson abbia ascoltato la musica degli Avenged Sevenfold.

"Non credo sia un fan della band - ma non si sa mai," ammette. "Però è una persona fantastica. Gli piace davvero molto educare le persone - il che è una cosa fantastica - ed è molto altruista. E' un specie di filantropo.

"Penso che gli sia rimasto contento del fatto che abbiamo preso tutto molto seriamente, che abbiamo fatto i nostri compiti e che ci abbiamo messo passione. Non credo avesse dei pregiudizi riguardo al genere musicale, voleva solo che il tutto risultasse autentico - e spero che sia stato così... eravamo molto onorati della sua presenza e del fatto che avesse scelto di unirsi a questi trasandati rockers ubriachi per creare un capolavoro."

Sul pian personale Gates, la cui moglie ha dato alla luce un bambino due mesi fa, è il cognato di Shadows. Ma c'è un'altro legame familiare, il padre di Gates, Brian Haner Sr., o Papa Gates, è un chitarrista, comico e autore che ha lavorato con Sam Sham And The Pharaohs, Norman Whitfield e il ventriloquo Jeff Dunham, e ha partecipato con dei cameo agli ultimi sei album della band.

Che il padre di Gates gli abbia dato dei consigli riguardo al business musical quando la band era agli inizi?

"Non direi," risponde Gates, che si è unito agli Avenged Sevenfold nel 2001. "Ho sempre saputo che sarei diventato un musicista anche per via della sua influenza. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che avrei fatto lo stesso mestiere di mio padre, ma non era una questione di affari di famiglia.

"Inoltre non credo che far parte di una band sia un qualcosa a cui qualcuno ti può preparare. I primi anni di una band sono un'esperienza unica nella vita. Uno quasi non ci crede che passerà la maggior parte del tempo in un van o una macchina lercia, mangiando - se si è fortunati - con un dollaro al giorno e razionando i burrito del Taco Bell in tre pasti - colazione, pranzo e cena. E questo nelle giornate in cui va bene. I soldi finiscono subito. Ma eravamo giovani, rubavamo una sacco di birra e di superalcolici e alla fine ce l'abbiamo fatta".


Edited by °Meister Vengeance° - 18/7/2017, 23:58
 
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