Barberline intervista Brian

Barberline ha intervistato Brian durante una pausa prima del concerto a Parigi.
A voi la traduzione

Ho sentito che ti piace la Francia
Conosco bene Parigi è la mia città preferita, vengo qui come turista quando posso

A quanto pare ti piace il vino rosso. Qual è il migliore secondo te?
Io e mia moglie amiamo il vino rosso e città come Saint-Emilion, abbiamo visitato tutti questi luoghi meravigliosi. E tutto questo in un solo paese, la Francia. Se avessi davvero un sacco di soldi da spendere, direi Château Lafite Rothschild 1975, di Pauillac

Chi ti ha dato il nome Synyster Gates?
Assolutamente non me lo ricordo. Sicuramente una serata dei miei 16 o 17 anni.

Il nome del vostro ultimo album "The stage" si riferisce al palcoscenico?
No, è un riferimento allo spazio che ci circonda. Noi siamo una parte insignificante dell'universo, tutti noi

Dopo essere stato premiato come chitarrista, questo album ti eleverà definitivamente al pantheon dei virtuosi della chitarra. È importante per te?
È molto bello ma non ho mai avuto l'intenzione di diventare un virtuoso della chitarra, voglio solo fare il meglio possibile in quello che faccio e migliorare ogni giorno. Amo questo strumento e vorrei esplorare tutte le sue risorse.

Come sarebbe essere riconosciuto come un grande chitarrista?
Dopo aver suonato con così tante persone è già bellissimo. Attualmente sono felice di aver raggiunto questo livello, rispetto ad altri che sono migliori di me. C'è sempre qualcuno che fa meglio di te. Devi essere fiero di quello che si è raggiunto, a volte in maniera diversa. Continuo a cercare la mia strada. Ogni chitarrista è diverso, è come paragonare una mela ad una arancia.

Qual è il tuo consiglio per un giovane chitarrista?
C'è così tanto da dire. Inizia e tieni duro, tutto ciò non è facile per la maggior parte di noi. Contro ogni previsione, bisogna andare avanti e crederci. Allenati più duramente che puoi e divertiti.

Se diventassi un bassista?
Ahahahah bella battuta. L'adoro!

Parlami della tua vita come artista in tour
Sono una persona molto normale, vado in giro il giorno mentre aspetto la sera quando il pubblico ci chiama e dove il momento di suonare diventa straordinario

Ti trovo più vicino al pubblico in questi anni, non è facile farlo in così grandi venue
È stato un lungo processo per noi suonare in venue sempre più grandi. Abbiamo iniziato dal fondo. Gli avenged sevenfold sono una grossa macchina da guidare, abbiamo delle scenografie e uno spettacolo da condividere.

Proverete a fare uno spettacolo segreto a Parigi?
Sarebbe bellissimo ma non abbiamo tempo per questo sfortunatamente. È qualcosa che mi piacerebbe fare

Come hai sviluppato il tuo modo di suonare e scrivere in questi anni?
Questa è bella. Quando diventi grande, maturi in modo umano e professionale e impari da questo se sei fortunato abbastanza e cosciente della cosa. Ho imparato tanto dai miei errori, ho provato costantemente a superare le difficoltà. Ascolto qualsiasi cosa e molta musica classica, da un punto di vista artistico mi ha dato molto. Non lascio che mi vengano imposte le scelte, è quello che mi ha cambiato di più negli anni. Se immagini la moltitudine di note e possibili combinazioni, nei movimenti musicali, c'è molto da imparare, non dimentichiamo la tecnica, insomma non si finisce mai

Per il prossimo album con chi vorresti lavorare?
Senza esitazione Joe Barresi (produttore di The stage). Ci porta un concetto micro-manageriale che ci permette di scrivere un album in un caos controllato. Improvvisiamo e dopo vediamo senza vincoli, senza parti vocali o artifici, se si tratta di un suono grezzo. È un po' difficile da spiegare ma è questo: è caos sotto controllo.

È più un capitano o un capo?
Avevamo delle cuffie che ci passavamo a turno. Questo modo di lavorare funziona bene per me e tutti ne beneficiano. M Shadows sfrutta meglio i suoi toni, ad esempio

Puoi dire qualcosa in francese?
Merci beaucoup (ride)