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Stencil Mag

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view post Posted on 8/2/2017, 22:24
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Sevenfoldist

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La rivista musicale inglese Stencil Mag nei mesi scorsi ha avuto modo di raggiungere la band ed intervistarla ed ha rilasciato pochi giorni fa l'edizione di ottobre/novembre che la contiene. Potete scaricare qui gratuitamente la copia in pdf del mag n°41 con i Sevenfold in copertina o dare un'occhiata all'intervista negli scans che seguono.

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Cercheremo di fornirvi anche una traduzione completa dell'intervista nelle prossime ore.
 
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view post Posted on 10/2/2017, 18:08
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Sevenfoldist

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Grazie ad Elenasofia e Camilla:

- Potreste dirci qualcosa riguardo la formazione degli Avenged Sevenfold?

Sì, eravamo un gruppo di ragazzini, alcuni cresciuti insieme, altri conosciuti perchè suonavano nelle band punk intorno ad Huntington beach. Quando eravamo alle superiori, Zack e io frequentavamo un corso di chitarra insieme e abbiamo deciso che volevamo fare qualcosa che fosse una specie di ibrido tra metl, hardcore e punk. Non avevamo sentito molte band fare qualcosa del genere, prima, anche se in quel periodo eravamo molto ispirati dai Poison the Well e Eighteen Visions. Così abbiamo chiamato il mio migliore amico, The Rev, che era un batterista straordinario, abbiamo chiamato Mr Synyster Gates e abbiamo formato una band. Eravamo, tendenzialmente, soltanto un gruppo di amici d'infanzia.

- Quando avete realizzato per la prima volta che la vostra carriera come band sarebbe stata duratura?

Oddio, è difficile da dire. Ogni singolo giorno è una nuova sfida e allo stesso tempo un nuovo giorno fatto di ostacoli. Credo che la vita sia questo, dopotutto. Ho sempre desiderato questa vita, e anche gli altri membri hanno sempre desiderato fare carriera nella musica. Così abbiamo deciso che era ciò che avremmo fatto, a qualsiasi costo. Anche quando vivevamo in un furgoncino, oppure per un dollaro al giorno, il che è successo per molto tempo. Abbiamo detto "dobbiamo farcela" e fortunatamente ha funzionato molto meglio di quanto ci saremmo mai potuti aspettare.

- Parliamo di quella volta in cui siete stati la band principale del Download Festival. Quando l'avete scoperto e com'è stata, per voi, tutta l'esperienza?

È stato grande, perchè era da sempre il nostro sogno. Avevamo visto migliaia di foto e sentito un sacco di concerti dal Download Festival. Ovviamente non siamo cresciuti in Inghilterra, perciò non potevamo andarci di persona. Ma abbiamo parlato con Andy Copping, e loro stavano cercando una nuova band per dare una scossa al genere e magari incominciare a trovare nuove band da lanciare, perchè c'è stata una sorta di riciclo per troppo tempo. Ci ha detto che se fossimo riusciti a riempire l'arena per le tre date che ci erano state assegnate, ci avrebbedato un posto al Download. I biglietti sono esauriti immediatamente e quindi noi abbiamo subito pensato "Sì, andiamo al Download!" e questo ha creato tutta una nuova serie di preoccupazioni e pensieri. È stato davvero un grosso passo, per noi.

- Qual è la cosa che ricordate di piu' di quella volta?

Io mi ricordo che è stato davvero molto buono, ma è successo anche tutto molto in fretta. Chiunque ha un'esperienza per la quale si sente davvero emozionato, e la cosa continua a crescere. Ci siamo presi una settimana di riposo prima di quello spettacolo, ci siamo fatti un bel giro per le campagne inglesi, fuori da Londra per una settimana intera, abbiamo avuto molto tempo per pensarci, il che non è stata una gran cosa, perchè poi cominci a pensare tute le cose che potrebbero andare male e non è esattamente una cosa normale, per noi. Mi ricordo che siamo saliti sul palco velocemente, siamo scesi e abbiamo detto " Non so cosa sia appena successo." è stato soltanto molto emozionante e ovviamente quando sei in questo stato, il tempo vola.

- Dunque, probabilmente vi sentite spesso rivolgere questa domanda, ma dobbiamo sapere che cosa vi ha fatto decidere che "The Stage" sarebbe dovuto essere un album a sorpresa?

Siamo soltanto dei ragazzi strani, a questo punto della nostra vita. Volevamo davvero fare un disco, e avevamo davvero tante cose da dire. Ma era un po' piu' difficile lanciarle tutte nel mondo così, e non ce la sentivamo di rifare tutto il processo di tre mesi di attesa e di pressioni prima dell'uscita, dove tutti parlano di un album che nessuno ha ancora sentito, cercando di far salire le aspettative; poi incominci a ricevere le prime recensioni dei critici e le loro impressioni e, che siano buone o cattive, tutti i fan copieranno esattamente ciò che leggono nella prima recensione che vedono. Internet ormai funziona così. Così ci siamo detti " Perchè non lo rilasciamo a sorpresa e basta?". Abbiamo adorato il modo in cui i Radiohead e Beyonce hanno fatto la stessa cosa. Abbiamo amato l'intera idea del rilascio spontaneo, con tutto lì, nero su bianco, senza promozioni e pubblicità. Tutte queste motivazioni ci hanno convinti e allora abbiamo detto"basta, lo facciamo.", non importa quali potrebbero essere le conseguenze. Volevamo soltanto fare qualcosa di diverso per il nostro genere.

- L'album riguarda l'intelligenza artificiale e l'autodistruzione della societa'. Come vi sono venute in mente queste idee, e qual è l'argomento che avete trovato piu' interessante?

Un sacco di persone parlano della distruzione della societa', ma non credo sia davvero così. Ci stiamo già autodistruggendo, senza la tecnologia. Forse si riferiscono alle armi nucleari, che sono comunque tecnologia, ma quando si parla di Intelligenza artificiale, si sta piu' che altro ponendo una domanda alla razza umana. Del tipo:cosa pensi che succederà quando riusciremo a creare qualcosa di piu' intelligente di noi? Che cosa succederà quando costruiremo qualcosa che potrebbe diventare addirittura piu' potente di noi?Oppure nel momento in cui riusciremo a creare la coscienza o qualsiasi cosa crediamo che la coscienza possa essere? Questo ci porta a domandarci :chi sono le persone che fanno questo e quale tipo di impatto tutto ciò avrà nella società? Si tratta anche dell'esplorazione dello spazio, delle cose valide che l'Intelligenza Artificiale potrebbe fare, e di alcune cose che potrebbero andare storte. Perciò per noi è un concetto che si estende in maniera molto ampia. A me interessa il tutto. Di notte guardo le stelle, in alto, e mi perdo nel pensiero di quanto realmente il nostro pianeta sia piccolo e solitario, in questo vasto universo. Volevamo davver incapsulare tutti quei sentimenti, e tutto quanto in questo disco. E anche collegarci all'Intelligenza Artificiale, che sarà la prossima grand domanda dell'umanità. È tutto così interessante per me.

- Che cosa ti preoccupa di piu', riguardo al futuro dell'Intelligenza Artificiale?

Quello che mi preoccupa di piu' sono le persone, le quali non si interessano e non si informano abbastanza riguardo queste grandi incognite. Le persone che produrranno tutte queste cose avranno tutto il potere di decidere cosa verrà rilasciato e di come saranno i programmi. Se riesci a creare un'intelligenza che capisce che la vita umana va messa sempre al primo posto, che è la cosa piu' importante, e sei in grado di programmarlo come si deve, allora potresti avere una possibilità, un'ancora di salvataggio per l'umanità contro un eventuale errore di un computer che potrebbe cancellare completamente l'umanità in seguito ad una missione. Allo stesso tempo, se le persone sono troppo preoccupate per la loro famiglia, per il cibo, per le guerre tra Medio Oriente e America opppure le guerre religiose che perdurano ancora oggi, non avranno neanche il tempo per prestare attenzione a queste grandi domande che ci stanno tormentando. Questa è la cosa piu' preoccupante per me, il fatto che alcuni non sanno neanche cosa potrebbe potenzialmente accadere nel loro stesso mondo.

- Alcuni dei vostri testi sono ispirati da Carl Sagan e Elon Musk, potresti quindi dirci qualcosa riguardo questo, e anche magari riguardo ad altre figure che hanno influenzato la parte testuale del vostro album?

Ci sono un sacco di persone come, ad esempio, Richard Dawkins e Sam Haris, sono un loro fan. Neil Degrass Tyson è ovviamente all'interno del disco. Kyle Sagan era un innovatore, è un uomo che può portare la scienza nella cultura pop e verso le masse, ed è una cosa importante. Elon Musk è stato inserito soltanto perchè aveva delle teorie interessanti sulla simulazione, così come interessanti preoccupazioni riguardo l'intelligenza artificiale. Perciò, quando metti tutti questi rgazzi insieme e ascolti le loro registrazioni, leggi tutti i loro libri e ti fermi a soppesare e a bilanciare le tue stesse idee insieme a quelle di queste persone, le quali sono sulla cresta dell'onda, nel loro campo. Comunque sì, tutti questi ragazzi hanno la loro nicchia speciale per me, e ho preso le idee da lì.

- Conforme all'idea generale dell'album, Neil Degrasse Tyson appare come voce in "Exist". Com'è nata questa idea, e potresti dirci qualcosa su com'era lavorare con lui ?

Gli abbiamo scritto una e-mail e abbiamo cercato di spiegare al suo manager che cosa stavamo facendo, di che cosa parlava il nostro album e come ci proponevamo di educare i nostri fan, e che sentivamo che questa canzone sarebbe stata sicuramente migliorata da una parte di narrativa introdotta da lui stesso. Il suo manager non pensava ci fossero molte possibilità che lui accettasse. Così l'ho chiamato direttamente, e abbiamo avuto diverse discussioni riguardo le cose che avrebbe dovuto dire. All'inizio era un po' restio, ha detto" sei sicuro di volermi inserire per tre minuti e mezzo nella tua canzone? Per me è come se John Lennon sapesse dire così tanto con cos poche parole, in Imagine." allora io ho risposto " Questa non è Imagine. Questa non è una canzone dei Beatles, stiamo facendo una cosa sullo stile del rock progressivo." Perciò sì, lui era molto preso dalla cosa, ed è probabilmente tanto sorprendente per te quanto lo è per me. È molto forte, comunque.

- "Exist" è la vostra canzone piu' lunga. Riguarda lo stesso big bang, il che è una sorta di chiusura perfetta per questo album. Puoi dirci qualcosa su come è stata messa insieme e come ha fatto a diventare così lunga?

Non abbiamo mai messo insieme delle tracce con un limite di tempo. Cerchiamo di fare delle tracce piu' corte possibile, così come cerchiamo di mettere dentro di esse la maggior parte di idee possibili. Perciò, se qualcosa finisce per essere lunga sette minuti, pensiamo che quelle sono tutte le parti che dovevano essere inserite, magari era di undici minuti e l'abbiamo tagliata. Per quanto riguarda "Exist", volevamo davvero prenderci il nostro tempo. Inizia con il big bang, poi passa al periodo delle radiazioni, dove tutto quanto si sta raffreddando. Poi arriva alla terra e alla fine ha quella lunga parte narrativa. Perciò doveva per forza essere lunga, ma non volevamo decisamente inserire delle parti soltanto per questioni di tempo. Volevamo soltanto renderla il piu' possibile secca e concisa. Ma quando ti ritrovi a trattare idee come il big bang, la cosa potrebbe sfuggirti un pochino di mano! Perciò sì, non abbiamo mai guardato al tempo come un limite preciso, in assoluto.

- Come siete finiti a lavorare con Joe Barresi? Come ha contribuito a dare forma a The Stage?

E' una storia lunga e complicata, dirò che per via della nostra controversia con la Warner Brothers non abbiamo potuto lavorare nuovamente con Mike Elizondo, e abbiamo scoperto esattamente due settimane prima della registrazione che il disco sarebbe stato fatto. Siamo rimasti abbastanza interdetti. Abbiamo deciso che lo avremmo registrato per conto nostro, abbiamo iniziato ad affittare uno studio e poi Brooks ci ha suggerito di prendere in considerazione Joe Barresi, con cui avevano registrati diversi album anche i Bad Religion. Lui è fantastico. Insomma, abbiamo valutato Joe e lui si è dimostrato propenso a registrare qualcosa così presto, senza essere in grado di lavorare in modo appropriato sulle canzoni. Gli ho mandato tutti i demo e dopo averli ascoltati è tornato da noi dicendo "va bene, ci sto, questa roba è fantastica!". Il suo lavoro si basava tutto sulle sensazioni, saremmo entrati in studio e avremmo fatto un po' di registrazioni, ed è andata così. Non è stato niente di più di questo, abbiamo registrato le performance vocali intere di ogni canzone, cosa che non avevo mai fatto prima. A parte la batteria, i microfoni erano tutti aperti. Non c'erano inizi, non c'erano campioni. Niente autotune o roba simile. Ci ha semplicemente detto: "tutti voi sapete suonare, registriamo le cose che ci piacciono e poi mettiamole nel disco, lavoreremo così." Ci sono un sacco di intervalli dinamici nell'album, molte persone al giorno d'oggi non li inseriscono nei proprio dischi, gli piace comprimere tutto. Penso riguardi soprattutto quelle persone a cui piace la musica organica e che non vogliono mescolare tutto.

- Parlando della musica, c'è un sacco di sperimentazione in questo album. C'è qualcosa di specifico che avete inserito in questo disco che per voi è stata particolarmente gratificante, qualcosa che non avevate mai fatto prima?

Si, per me è il fatto che abbiamo usato molte note particolare, qualcosa che non verrebbe naturale ascoltare. E' qualcosa che si apprezza col tempo. Quando avevo 15 anni ero solito ascoltare i Superunknown o i Faith No More, gruppi che usavano note dissonanti, e non riuscivo a capirli fino in fondo. Ma poi crescendo ho iniziato ad apprezzarli. Sono riuscito ad integrare questo tipo di musica con il mio modo di scrivere. E so che lo hanno fatto anche gli altri ragazzi. Ne sono orgoglioso. Siamo riusciti a integrare una nuova prospettiva con ciò che riteniamo essere melodicamente gradevole. Cose come i corni in Sunny Disposition, si scontrano con la melodia vocale e gli accordi di chitarra. Ma lo fanno in modo raffinato. E credo che tutto il disco sia composto da elementi del genere. E' il motivo per cui ci si mette un po' ad apprezzare il disco e ad assimilarlo. Ma allo stesso tempo credo che sia proprio questo a renderlo originale, e ci ha regalato tantissimi emozioni che non avevamo mai provato prima, perché non eravamo abituati a scrivere in questo modo. Ne sono orgoglioso.

-Questo disco guarda al futuro dell'essere umano e alla sua imprevedibilità. Quindi, nel complesso, qual è il massaggio che volete mandare a chi lo ascolta?

Spero che il messaggio che arrivi sia quello di documentarsi su qualunque sia il principale oggetto del loro interesse. Che si tratti di nanotecnologia o semplicemente di rivedere sé stessi nelle proprie vite, acquisendone una nuova prospettiva. Che si tratti di classi sociali o della guerra nucleare in Sunny Disposotion. Le persone posso prendervi un sacco di spunti. Spero solo che aiuti ad aprire un pochino la mente della gente. Magari siamo qui su questo pianeta e non siamo poi così importanti come crediamo di essere, quindi ogni giorno trascorso qui è speciale. Spero che i fan ne possano beneficiare e magari scoprire un po' di bellezza tra i grandi perché dell'universo. Trovare un po' di bellezza in quello che siamo su questo pianeta blu, sedersi all'aperto in mezzo alla vastità. Penso che sia una cosa davvero fantastica. Non cedo sia deprimente, ma divertente. Spero che il disco trasmetta questo alle persone.

- Roman Sky è una traccia molto bella, come è venuto fuori l'arrangiamento

Abbiamo sempre adorato un po' di quello stile Zeppelin, quando creano quell'aspettativa all'inizio della canzone e poi entra la batteria a rendere solido il groove. Qui si sente molto l'influenza di Bowie e dei Beatles. Il modo in cui vengono impostate le tracce e come vengono registrate. Senti la voce in una sola cassa, oppure le chitarre solo a sinistra e il resto solo a destra. E abbiamo deciso di fare così con questa canzone, perché ci sembrava che questo senso di separazione mettesse meglio in evidenza le varie parti. Volevamo usare gli strumenti di sinistra in termini di orchestrazione. Orchestrazione degli strumenti. Credevamo che in questo modo sarebbero risaltati di più. Volevamo trovare un arrangiamento da ascoltare, "Se ascolti la cassa di sinistra ci sono le chitarre, se ascolti quella di destra ti ritrovi a sentire l'orchestra e poi, esattamente nel mezzo, ci sono le parti vocali. Poi nella seconda strofa arriva la batteria, perché è la cosa più tipica da fare. Abbiamo deciso di solidificare il groove dopo i primi quattro minuti della canzone." Insomma, c'è stato un grande ragionamento dietro, e abbiamo cercato di far si che fosse di maggior impatto possibile, realizzandola in uno stile che fosse analogo a quello old school. Questo è quello che abbiamo fatto.

- Abbiamo letto che vorreste che il vostro concerto fosse la vostra versione di The Wall. Cosa dobbiamo aspettarci dai vostri concerti del 2017?

Ci piacerebbe tantissimo realizzare qualcosa di così importante. Con The Wall loro hanno suonato un solo disco, e per come The Stage è stato presentato, non crediamo che il primo tour dovrebbe essere solo su The Stage. Quindi preferiamo fare un passo indietro e portare in scena un concerto che vi farà sentire come se vi trovaste nel bel mezzo dello spazio, che riguarderà anche l'intelligenza artificiale, e poi allo stesso tempo aggiungeremo le altre canzoni degli altri dischi che i fan vogliono sentire. Insomma, sarà un bel mix, in cui non vi sovraccaricheremo di nuovo materiale, ma dove metteremo sicuramente in primo piano l'atmosfera dell'artwork e quella di The Stage durante tutto lo spettacolo. Quindi quando arrivi vieni risucchiato in questo mondo, che non ti lascerà andare fino alla fine dello show. Crediamo che sarebbe controproducente fare avanti e indietro dicendo: "Ok, questa è una canzone sullo spazio, poi vi porteremo nel mondo di Nightmare e di Hail To The King." Non avrebbe senso. Abbiamo lavorato su qualcosa che mescolerà tutti questi mondi, ma con un'enfasi particolare su The Stage.

- Cos'altro possiamo aspettarci dagli Avenged Sevenfold nel 2017

Abbiamo dei progetti davvero fantastici per il futuro. Questo disco si evolverà, il piano è sempre stato questo, abbiamo delle cover molto interessanti e abbiamo un'altra canzone che non è stata inserita nel disco, ma che rilasceremo più avanti. Una canzone alla volta. Rilasceremo degli articoli speciali con queste canzoni in certi paesi, e posso dire che il Regno Unito sarà sicuramente uno di questi. Non posso ancora dare i dettagli, perché vogliamo che sia una sorpresa. Continueremo anche con i pop-up stores, ci faremo vivi in alcune città, magari per suonare o solo per fare un'apparizione o per una signings session, e poi faremo anche un grande tour negli Stati Uniti che non possiamo ancora annunciare, sarà una bella estate. Riveleremo i nostri progetti un po' alla volta, man mano che l'anno va avanti. Abbiamo un sacco di materiale da rilasciare e altrettanto che stiamo realizzando. Allo stesso tempo vogliamo che il tutto accada con i giusti tempo.
 
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