Avenged Sevenfold Italia -  www.avengedsevenfolditalia.it

Intervista a Zacky di La Grosse Radio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/12/2016, 12:44
Avatar

Sevenfoldist

Group:
Boss
Posts:
20,013

Status:


La stazione radio francese La Grosse Radio ha avuto modo di fare due chiacchere con il nostro Zacky e parlare, ancora, dell'ultima fatica della band "The Stage" e di tante altre curiosità personali.

Secondo la radio The Stage è sicuramente la sorpresa più grande del 2016 che si sta concludendo.
Si parla della scelta del rilascio a sorpresa del disco, dell'evoluzione dalla band dai tempi di Hail to the King, come si approcciano alla scrittura di ogni nuovo album. Ma anche del perchè hanno scelto proprio The Stage come singolo di lancio del nuovo lavoro, del loro non avere limiti in fase di scrittura ed ovviamente anche di come l'arrivo di Brooks abbia portato benefici creativi alla band.
Si parla poi dei gusti personali dei vari componenti che, pur essendo molto diversi tra loro, creano un background molto più ampio durante le fasi di scrittura di musica degli Avenged Sevenfold.
Mentre, parlando di gruppi con cui vorrebbero dividere il palco in futuro, Zacky cita i Gojira ed i Mastodon.
Se dovesse scrivere un concept album basato su un libro o un film o altro ammette che sceglierebbe di costruirlo su "L'ascesa e la caduta del terzo reich", spiegando che "anche se sono passati sett'anni, scrivere un album su questo argomento potrebbe solo aiutare le persone a comprendere che tutto può cambiare velocemente e che non siamo in grado di fare nulla davanti ad un evento del genere".
Se dovesse scegliere di suonare in un'altra band, vorrebbe farlo nei Metallica, se dovesse lasciare il suo posto a causa di problemi di salute vorrebbe vedere Tommy Iommi dei Black Sabbath al suo posto, l'ultimo disco che ha comprato è AM degli Arctic Monkeys ed al momento sta leggendo il libro "Benvenuti nell’Universo: Un Viaggio Astrofisico" (tanto per rimanere in tema con The Stage).
Ultimamente ha riapprezzato i Thrice, gli Avatar ed i Feathers & Flesh, ed ha iniziato ad ascoltare i Twenty One Pilots.


La nostra Camilla ha tradotto tutta l'intervista per intero:





"ZACKY VENGEANCE (CHITARRISTA) DEGLI AVENGED SEVENFOLD

Senza dubbio la più grossa sorpresa del 2016, The Stage, il nuovo lavoro degli Avenged Sevenfold, è anche una vera e propria opera d’arte. L’uscita a sorpresa dell’album ha fatto si che la promozione di quest’ultimo iniziasse in ritardo e finalmente, quasi due mesi dopo aver messo le mani su questo disco, abbiamo parlato con Zacky Vengeance (chitarrista) che ci ha detto qualcosa in più sulla sua realizzazione, gli obiettivi che i musicisti si erano prefissati, l’arrivo di Brooks Wackerman e molto altro ancora. Buona lettura!

D: Buongiorno Zacky e benvenuto a La Grosse Radio, è un immenso onore poter parlare con te. Gli Avenged Sevenfold hanno colto tutti di sorpresa con l’uscita di The Stage, considerando la vostra notorietà, come siete riusciti a mantenere tutto segreto?
R: E’ stata dura, molto dura. Ma volevamo mantenere tutto segreto sin dall’inizio della scrittura e della composizione di The Stage. Ritenevamo fosse importante che i nostri fan fossero i primi a poter ascoltare l’album e che non dovessero struggersi per tre mesi con singoli, articoli o aspettando che pubblicassimo qualcosa su internet per creare una certa aspettativa. Al giorno d’oggi tutti i gruppi, e noi per primi con i nostri lavori precedenti, che si trovano sotto un’ etichetta discografica devono seguire un programma preciso che è sempre lo stesso: annuncio dell’album, uscita del primo singolo con videoclip annesso, poi due mesi dopo il secondo singolo, dopo un mese il terzo e infine l’album. Spesso possono volerci anche sei mesi ed è quello che noi non volevamo. Penso che avere la possibilità di lavorare con una nuova etichetta (Capitol Records) ci abbia permesso di realizzare tutto questo.

D: The Stage è l’album successivo a Hail To The King, uscito nel 2013, e rappresenta un grande cambiamento in termini di sonorità, come voi ci avete sempre abituato. Come fate a reinventarvi in ogni nuovo album? E’ perché i vostri gusti si evolvono?
R: Non esattamente, vogliamo che ogni disco sia molto diverso dall’altro perché ogni album rappresenta una tappa, un momento della nostra vita che fra tre anni non sarà riproducibile allo stesso modo. E poi se creassimo due dischi uguali uno dopo l’altro ci annoieremmo durante la composizione, la registrazione, per noi sarebbe l’inferno come anche per i fan. Ci sono talmente tanti nuovi gruppi e nuovi artisti ogni giorno che se riproponessero le stesse cose ancora e ancora sarebbe un disastro. Soprattutto nel mondo del metal, dove il pubblico è appassionato e allo stesso tempo molto critico.

D: Pochi gruppi famosi come voi si prendono un tale rischio, qual è la formula magica con cui gli Avenged Sevenfold riescono a concepire una nuova sonorità, un nuovo approccio per ogni album?
R: Quando il ciclo completo di un album si conclude, ovvero la scrittura, la registrazione, il tour, ognuno torna a casa e passa del tempo con la propria famiglia. Poi ci raduniamo, passiamo del tempo ascoltando musica insieme attingendo da tutti gli stili e spesso ci imbattiamo in elementi che riteniamo funzionali a quello che vogliamo realizzare. Prima di cominciare a scrivere definiamo quello che vogliamo creare per quanto riguarda i testi, la lunghezza delle canzoni, l’uso di questo o quello strumento, ecc. Solo dopo aver riflettuto insieme su questi aspetti inizia la creazione dell’album.
Se prendiamo Hail To The King, non abbiamo assolutamente usato questa formula. Fin da subito avevamo in mente di realizzare un album che fosse un omaggio a tutti i gruppi metal che ci hanno forgiato, attraverso una musica molto meno folle e in qualche modo molto meno “Avenged Sevenfold”. Scrivere dei pezzi più corti è stata una sfida, siamo andati molto più “dritti al punto” di quanto avessimo fatto prima con Nightmare.

D: Al contrario di Hail To The King, The Stage è un album più difficile da comprendere. Ad essere onesti, le prime tre volte che ho ascoltato il disco l’ho detestato, mentre ora credo che sia il vostro album migliore e anche uno dei più importanti di questo decennio. E’ stato dignificativo per voi portare scompiglio tra i fan dopo Hail To The King?
R: Grazie per la tua onestà, apprezzo che tu lo dica perché è proprio questo lo spirito con cui abbiamo scritto l’album, volevamo che questo disco fossa una svolta al 180% rispetto a Hail To The King. Ci sono molte cose nell’album, ci sono molti strati di musica ed è dunque difficile entrarci. Oggi molto dei dischi che escono sono facili da comprendere, capiamo subito le parole ma alla fine sopraggiunge la noia e in poco tempo si passa ad altro. Quando tu, in quanto fan, dici che all’inizio l’album non ti è piaciuto, ti lascio immagine cosa ho provato io mentre lo componevamo. A volte quello che veniva fuori dalle nostre sessioni di scrittura mi lasciava molto perplesso, è stato complicato, certamente molto creativo, ma complicato da trascrivere. Se io stesso mi sento un po’ perso, chissà come sarà per il pubblico. Soprattutto quando sai ci sono centinaia di album che escono ogni settimana, ti chiedi: la gente perderà davvero il suo tempo andando al di là del primo ascolto? E poi man mano che la scrittura è avanzata, mi sono reso conto del potenziale che aveva questo album e sono fiero di averlo realizzato.
Durante la scrittura dell’album abbiamo studiato molto la discografia dei Pink Floyd, cercando di tornare alla mentalità che avevamo quando abbiamo scoperto questo gruppo e i suoi album. E’ una musica complessa, ma allo stesso tempo più l’ascolti e più scopri degli elementi incredibili che hanno reso storico questo gruppo.

D: In uno degli ultimi video caricati su YouTube, M. Shadows ha spiegato come The Stage fosse importante come primo singolo, in quanto contiene molti elementi caratteristici della vostra musica così come ne contiene molti nuovi. Quale sarà il secondo singolo?

R: Effettivamente The Stage ha degli elementi molto tipici degli Avenged Sevenfold e questo perché non volevamo che il pubblico si sentisse completamente spaesato. Abbiamo già rischiato molto realizzando un album lungo, molto diverso, uscito a sorpresa. Far uscire come primo singolo una canzone di più di 8 minuti è un ennesimo rischio che pochi gruppi decidono di correre, per cui mischiare elementi conosciuti con elementi nuovi è stato il modo migliore per introdurre l’album.
Per quanto riguarda il prossimo video e il prossimo videoclip volevamo proporre l’opposto di The Stage, che è una canzone molto lunga, e portare avanti God Damn, che è la canzone più corta dell’album. E’ potente, veloce e ha un ritornello che ti rimane in testa. Inoltre abbiamo già in mente delle idee per il video.

D: Molti pezzi di The Stage fanno pensare a City Of Evil, in particolare per l’aspetto disordinato a cui quel disco ci aveva abituati. Mettete mai dei limiti alla vostra scrittura?

R: Solitamente non ci poniamo alcun limite e penso che questo si senta in tutti i nostri album. L’unica volta in cui ci siamo limitati è stato con Hail To The King poiché, come ho detto prima, è un disco omaggio, un album degli Avenged Sevenfold molto a parte della nostra discografia. Visto il modo in cui siamo soliti scrivere, è stata una vera e propria sfida limitare la nostra creatività.
Per quanto riguarda The Stage e City Of Evil, non abbiamo messo nessun tipo di barriera alla nostra creatività e alla nostra scrittura. Penso anche che il nostro arrivo alla Capitol Records abbia contribuito a questa libertà, considerando che è proprio in quest’ottica che abbiamo preferito quest’etichetta rispetto ad altre con cui abbiamo lavorato. Insomma, per noi è più facile fare le cose che conosciamo, ovvero essere del tutto fuori di testa e privi di barriere, d’altra parte è questo che ha fatto il nostro successo.

D: In che modo l’arrivo di Brooks Wackerman ha permesso agli Avenged Sevenfold di evolversi musicalmente e umanamente?
R: Brooks è un batterista incredibile ed estremamente talentuoso. Nel nostro gruppo ogni strumento ha un’importanza fondamentale , soprattutto la batteria che è la spina dorsale della nostra musica. Troppo spesso, nella musica attuale ci si ritrova sempre con gli stesso blast-beat, one-two-beat, ecc. , soprattutto nell’hard rock. Abbiamo l’immagine di The Rev che era capace di uscire dagli schemi contorti durante il ritornello, Brooks è sulla stessa lunghezza d’onda ed è in grado di fare veramente di tutti. Tanto più che come quando avevamo con noi Mike Portnoy in Nightmare, Brooks era un modello per The Rev e, dunque, per noi ha un’ importanza capitale.
Penso anche che l’esperienza di Brooks sia stato un’ elemento importante nella nostra scelta. Ha suonato con i Bad Religion, con i Suicidal Tendencies, ha registrato le parti di batteria in dei dischi punk che ascoltavo quando stavo al liceo. Ha una certa esperienza con l’industria musicale, ma anche con stili diversi che portato maggiore maturità nel sound degli Avenged Sevenfold. Quando eravamo con Arin (Ilejay, ex batterista del gruppo) era la cosa che gli mancava di più, quella maturità necessaria per scrivere delle parti che siano uniche e che saltino subito all’orecchio della gente.

D: Pensi che i vostri differenti gusti musicali siano una delle ricette del vostro successo?
R: Credo che sia la cosa più importante per qualsiasi band o artista. Bisogna trarre ispirazione da tutte le forme musicali e culturali esistenti e riascoltare ancora e ancora gli stessi pezzi. Non riesco ad immaginarmi in un gruppo con quattro ragazzi che ascoltano punk rock come me, sarebbe impensabile e soprattutto fastidioso.

D: Ora parliamo un po’ di te. Se dovessi scegliere due gruppi con cui partire in tournée, quali sarebbero?
R: Mi piacerebbe partire in tour con i Gojira perché è uno dei gruppi più incredibile della nostra generazione, Magma è una vera perla. E poi vorrei avere con noi i Mastodon, semplicemente perché recentemente ho riascoltato la loro discografia e mi sono ricordato del perché li amassi tanto.

D: Se un giorno doveste scrivere un concept-album su un libro, un film o una serie tv, quale sarebbe?
R: C’è un libro che ho letto quando ero al liceo e che ho riletto recentemente, si intitola The Raise And Fall Of The Third Reich [=L’Ascesa e la Caduta del Terzo Reich]. E’ un libro abbastanza imponente (1250 pagine!) che racconta l’ascesa del nazismo in Germania, dal colpo di stato di Hitler al suo arresto, la sua salita al potere e la Seconda Guerra Mondiale. Anche se sono passati settant’anni, scrivere un album su questo libro nella nostra epoca non sarebbe affatto male, farebbe comprendere alle persone che tutto può cambiare molto velocemente, che non siamo in grado di fare nulla davanti a un evento del genere.

D: Se potessi suonare la chitarra in un altro gruppo quale sarebbe?
R: Se dovessi sceglierne uno solo sarebbero sicuramente i Metallica!

D: Se fossi malato, chi ti piacerebbe vedere al tuo posto negli Avenged Sevenfold?
R: Il mio sogno sarebbe di vedere Tommy Iommi dei Black Sabbath suonare le mie parti di chitarra, dove si firma per farlo succedere? (Ride)

D: Qual è l’ultimo disco che hai comprato?
R: Assolutamente non un disco metal perché era AM degli Arctic Monkeys.

D: Che libro stai leggendo?
R: Quello che sto leggendo ora si intitola Welcome To The Universe: An Astrophysical Tour [= Benvenuti nell’Universo: Un Viaggio Astrofisico] che, come puoi vedere dal nostro album, ci ha ispirati molto.

D: Quali i sono i gruppi che hai recentemente scoperto e che ti piacciono?
R: Ho sempre apprezzato i Thrice, ma il loro ultimo album mi ha estasiato, quello del 2016, che ho ascoltato più di tutti. Ho iniziato anche a sentire un gruppo abbastanza lontano da quelli che ascolto di solito: i Twenty One Pilots. Ah, stavo per dimenticare l’album di un gruppo con cui siamo andati in tournée negli ultimi anni, gli Avatar, con Feathers & Flesh. Consiglio a tutti di andarli a sentire il prima possibile perché sarà troppo tardi quando saranno headliner ai festival.

E’ tutto dal nostro Zacky, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo! Ci vediamo a primavera a Parigi e a Lille. "
 
Web Contacts  Top
0 replies since 30/12/2016, 12:44   20 views
  Share