Avenged Sevenfold Italia -  www.avengedsevenfolditalia.it

Intervista ad Arin per Krone

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/4/2014, 18:12
Avatar

I'm addicted and I just can't get enough.

Group:
Crew
Posts:
2,780
Location:
Somewhere between heaven and hell

Status:


Arin è stato recentemente intervistato da Krone in vista anche della presenza della band al prossimo Novarock Festival che festeggerà la sua decima edizione. Tra soli due mesi, il Novarock festeggerà il suo decimo anniversario.
Tra i vari argomenti affrontati nell'intervista Arin ha parlato della "mancanza di democrazia all'interno della band" ma anche del fatto che (fortunatamente) non gira cocaina nei loro backstage e di come si può essere un non-rocker ma anche un membro fisso di una band così importante come i Sevenfold.


Qui trovate l'originale

Krone " Con il vostro ultimo album avete raggiunto la vetta delle classifiche inglesi e americane, che è assurdo per una band metal. Era l'ora di conquistare l'Europa? "
Arin (ride) " Il nostro obiettivo era di conquistare, con il nuovo album, tutto il mondo!
K: In america sono anni che raggiungete degli ottimi risultati
A: Avevamo alte aspettative di successo anche in Europa, e grazie a Dio, c'è andata molto bene.

K: Hail to the king ha molti richiami al rock anni 80. Quando avete scoperto questo amore? ( che razza di domanda assurda è mai questa? -.-")
A: Per me è iniziato durante il processo di scrittura del nuovo album. A differenza degli altri io non sono cresciuto con questa musica c'era un baratro tra di noi. Gli altri ascoltavano Metallica e Pantera fin da giovani. E il comune denominatore ovvero i Led Zeppelin, che sono da sempre la mia band preferita. E l'onda AC/DC con cui sono praticamente cresciuto. Durante il processo di scrittura mi sono interessato a canzoni e band del passato e con il tempo c ho costruito un rapporto tipo. Suonare queste canzoni è terribilmente divertente.

K: Qual è stata la ragione ultima che ti ha spinto nel campo della musica, soprattutto in questo genere?
A: La ragione principale è che tutti gli album del passato sono senza tempo. Ci sono band come Iron Maiden, Metallica - visti in DvD o gli AC/DC visti dal vivo, e anche se la musica è abbastanza semplice, è tremendamente complicato suonare dal vivo così bene. Quindi abbiamo fatto un passo indietro analizzato tutta la scena e abbiamo cercato di capire cosa di queste band ci ha veramente influenzato. E questo influenza l'esterno, può ispirare un infinità di persone - ed è quello che vorremmo ottenere anche noi. Il nostro obiettivo è la dominazione mondiale ( ma wtf? Stava mbriaco?)

K: cosa ne pensi di tutte le critiche secondo cui Httk è una copia del black album dei Metallica?
A: non lo so. Non perdiamo molto tempo a pensare a queste cose. Non ci interessa perchè alla fine siamo qui per andare sul palco e suonare. Se ai fans piace, va bene così. Noi siamo onesti con noi stessi, facciamo la musica che ci piace. La risposta positiva all'album comunque elimina ogni discussione
K: Come vedi il tuo lavoro nella band? Sei subentrato due anni fa, sulle orme dello scomparso batterista della band che aveva un grosso impatto sulla loro musicalità in generale.
A: La cosa più difficile è che non può venire a prendermi a calci se faccio errori ( su questa frase non sono molto sicura. Potrebbe intendere che non può tornare indietro, che avrebbe più senso ). Le sue qualità come batterista e scrittore hanno avuto una grossa influenza sulla band ed ho quindi un grosso fardello sulle spalle. Per me come musicista, questo ruolo, è davvero una grande sfida. E' incredibile suonare le sue canzoni dal vivo. E' come un sogno che si avvera perchè era uno dei miei batteristi preferiti, è un grande onore per me.

K: Hai fatto molto lavoro nelle canzoni di Httk?
A: no, più che altro osservavo i ragazzi, perchè loro sapevano tutto riguardo le loro canzoni e la band. Non c'erano molti modi in cui li potessi effettivamente aiutare, perchè ero il nuovo arrivato e su quello mi dovevo concentrare, portare avanti con merito il lavoro di Jimmy e non esagerare. Spesso quando arrivavo con delle idee, i ragazzi mi frenavano e mi dicevano che era preferibile che mi attenessi alle loro direttive e quindi dicevo "Okay ragazzi, ditemi cosa devo fare e lo farò"
C'erano dei meccanismi nella band che non ho capito finchè non siamo arrivati in studio di registrazione, quando abbiamo iniziato a registrare è scattato qualcosa, come un click e ho capito.

K: all'inizio eri solo un tournista. Quando hanno deciso di renderti membro effettivo?
A: Dopo la registrazione di httk. All inizio abbiamo parlato solo di partecipare ai tour e ai live games. Ho anche chiesto se potevo suonare questa o quella canzone e fare dei giochetti davanti al pubblico. E alla fine ho ottenuto il via libera.
Dopo che l'album è stato ultimato i ragazzi hanno detto " Okay amico, vogliamo che tu sia il nostro batterista per il resto della nostra vita"
K: E ci hai dormito sopra o hai accettato subito?
A: Giusto un pò, qualche settimana. C'avevo già pensato molto
K: Qual è il motivo per il quale rispetto al precedente album, questo suona così positivo e vivace?
A: Beh prima di tutto non abbiamo pensato a Nightmare durante il processo di scrittura. Dopo l'ultimo album si pensava allo step successivo. A dare qualcosa di nuovo ai fans e fare un percorso nuovo e diverso. Volevamo dimostrare alla gente che siamo cambiati e cresciuti ( SIAMO? E tu da dove minchia spunti?)
Siamo cresciuti molto rispetto a come potevano essere 10 anni fa Sounding o Wtf o City of Evil. E' un costante processo di sviluppo.
K: Visto che hai abbandonato il metal core molto tempo fa immagino che non ti venga proprio spontaneo suonare canzoni come quelle nell album soundin the seventh trumphet
A: Non è completamente vero. Mi piace molto tutto il catalogo delle canzoni che abbiamo e suonare è divertente. Sfortunatamente non andiamo cosi indietro nelle canzoni live, giusto fino a WTF, Più indietro vai più diventa complicato. Specialmente City of Evil ha dei pezzi di batteria che sono da pazzi. Una canzone come Burn it down? Its a beast of a song, mi fa impazzire.

K: pensi che parteciperai più attivamente alla scrittura del prossimo album?
A: si, penso che sarò molto più coinvolto in tutto il processo.
K: hai qualche idea a riguardo?
A: Qualcosa. Ne ho parlato con Shadows, ma prima di pensare al futuro bisogna concludere il percorso con Httk e presentarlo al meglio. Prima di pensare troppo al prossimo album, piuttosto che correre, preferiamo concentrarci sul tour e sui live e sul divertimento che ci danno.
K: Shadows è padre adesso, influisce sui tour?
A: no, non ancora, forse più in là.
K: Ovviamente i grandi party sono limitati
A: (ride) no. Sembra assurdo ma siamo cresciuti e piuttosto preferiamo spendere del tempo in un bar, bere qualche birra e divertirci tutti insieme. Non ci interessano particolarmente gli eventi fuori di testa. Non ci sono strisce di coca su piatti d'argento, rimane tutto tra noi.
K: Buono a sapersi. Quindi qual è il prossimo passo della band?
A:Essere in tour, due mesi circa. Vogliamo diffondere l'album in tutto il mondo e cercare di conquistarlo.
K: E magari vincere qualche Grammys
A: Sì, non suona per niente male ( ride )


Avenged Sevenfold: "Bei uns gibt es kein Koks"

In knapp zwei Monaten feiert das Nova Rock sein Zehn-Jahre-Jubiläum. Zu den ganz Großen des Line-ups zählen dabei die populären US-Metaller Avenged Sevenfold, die erst im Herbst eine feurige Show in der Wiener Stadthalle lieferten und mit ihrem aktuellen Album "Hail To The King" auch in Europa durchstarten konnte. Drummer Arin Illejay sprach im "Krone"-Interview über die fehlende Demokratie innerhalb der Band, warum es backstage keine Koks-Lines gibt und wie man auch als Nicht-Rocker zu einem fixen Bandmitglied der Kalifornier werden kann.

"Krone": Mit eurem aktuellen Album "Hail To The King" seid ihr in den USA und in Großbritannien auf Platz eins geprescht, was für eine Metalband ein Wahnsinn ist. War es für euch jetzt Zeit, auch den europäischen Markt zu erobern?
Arin Illejay:(lacht) Unser Ziel war es vielmehr, mit dem neuen Album sämtliche Märke zu erobern.

"Krone": In den Staaten seid ihr aber schon seit Jahren eine richtig große Nummer.
Illejay: Wir hatten große Hoffnungen, es jetzt auch in Europa richtig zu schaffen, und es lief Gott sei Dank wirklich glänzend für uns.

"Krone": "Hail To The King" beinhaltet verstärkt Zitate von Metalbands der 80er-Jahre. Wann habt ihr die Liebe dafür bei euch entdeckt?
Illejay: Bei mir begann es während des Arbeitsprozesses zum neuen Album. Im Gegensatz zu den anderen Jungs bin ich nicht mit dieser Musik aufgewachsen, da liegt eine Lücke zwischen uns. Die anderen haben Metallica und Pantera schon sehr früh gehört – der kleinste gemeinsame Nenner für uns alle war Led Zeppelin. Das war früher meine absolute Lieblingsband. Die ganze Welle mit Bands wie AC/DC ist in meiner Kindheit an mir vorbeigegangen. Im Laufe des Aufnahmeprozesses habe ich mich natürlich stärker mit den Songs und Bands von damals auseinandergesetzt und im Laufe der Zeit wirklich eine Art Beziehung dazu aufbauen können. Solche Songs live zu spielen macht einfach irrsinnigen Spaß.

"Krone": Was war schlussendlich der Grund, dass ihr musikalisch selbst in diese Richtung gegangen seid?
Illejay: Der Hauptgrund war, dass all die großen Alben von damals zeitlose Klassiker sind. Wir haben schon Bands wie Iron Maiden, Metallica - oder auf DVD auch AC/DC - live gesehen, und obwohl die Musik teilweise ziemlich einfach wirkt, ist es verdammt schwierig, sie auch live im passenden Rahmen zu performen. Wir sind selbst einen Schritt zurückgegangen, haben uns quasi das ganze Bild vor Augen gehalten und die riesigen Einflüsse dieser Bands auf uns erkannt. Allein diese Wirkung nach außen, die Massen von Menschen begeistern kann – das wollten wir auch erreichen. Unser Ziel ist ja nichts anderes als die Weltbeherrschung.

"Krone": Wie stehst du den vielen Kritikern gegenüber, die "Hail To The King" als puren Abklatsch des schwarzen Metallica-Albums sehen?
Illjay: Ähm… ich weiß es nicht. Wir wenden nicht viel Zeit dafür auf, über solche Sachen nachzudenken. Es ist uns eigentlich egal, denn im Endeffekt sind wir hier, um rauszugehen und Musik zu spielen. Wenn die Fans es lieben, ist es okay. Außerdem sind wir ehrlich zu uns selbst und machen genau die Musik, die wir lieben. Die positiven Rückmeldungen auf das Album überwiegen jedenfalls.

"Krone": Wie siehst du deine Aufgabe in der Band? Du bist vor zwei Jahren in die Fußstapfen des tragisch verstorbenen Drummers The Rev getreten, der einen immensen Einfluss auf den Sound von Avenged Sevenfold hatte.
Illejay: Am härtesten ist wohl die Tatsache, dass er mir aus dem Grab heraus nicht in den Arsch treten kann. Seine spielerischen als auch songwriterischen Qualitäten hatten einen so großen Einfluss auf die Band, dass ich einen gewaltigen Aufholprozess habe. Für mich als Musiker ist diese Rolle eine unglaubliche Herausforderung. Es ist eigentlich verdammt verrückt, seine Songs live zu spielen. Es ist, als ob ein Traum wahr geworden wäre, denn er war schon vorher einer meiner absoluten Lieblingsdrummer und mit seinen Songs gefordert zu werden, ist nicht ohne. Mein Posten ist eine große Ehre für mich.

"Krone": Hast du an den Songs auf "Hail To The King" mitgearbeitet?
Illejay: Nicht wirklich – ich habe mich eher zurückgelehnt und das Ganze beobachtet, weil die Jungs wirklich viel Ahnung von ihrer Musik und der Band haben. Es gab für mich nicht viele Möglichkeiten, etwas beizusteuern, denn ich war der Neuling in der Band und musste mich darauf konzentrieren, die Arbeit von The Rev würdig weiterzuführen und nicht etwa aus Übermotivation zu viel zu wollen. Immer als ich mit Ideen angekommen bin, haben mich die Jungs zurückgedrosselt und mir gesagt, dass ich mich eher an ihre Richtlinien halten sollte. Ich habe dann gesagt: "Okay, Jungs, sagt mir einfach, was ich zu tun habe, und ich werde es machen." Ich habe die Mechanismen in der Band anfangs nicht ganz verstanden, bis wir ins Studio gekommen sind. Als wir begonnen haben, die Songs aufzunehmen, hat es "Klick" gemacht.

"Krone": Anfangs warst du ja nur ein Session-Mitglied. Wann haben sich die anderen dazu entschieden, dich als vollwertiges Bandmitglied einzusetzen?
Illejay: Nach den Aufnahmen zu "Hail To The King". Anfangs sprachen wir nur über gemeinsames Touren und live Spielen. Ich habe dann auch gefragt, ob ich diesen oder jenen Song live spielen und vor dem Publikum mit Witzen auftrumpfen dürfe. Dann entstand die Frage, ob ich mit den anderen ein Album aufnehmen könnte, mit dem alle zufrieden wären, und irgendwann bekam ich grünes Licht für all diese Themen. Nach dem Albumprozess war alles finalisiert und die Jungs sagten: "Alles klar Mann. Wir wollen, dass du für den Rest unseres Lebens unser Drummer wirst."

"Krone": Hast du anfangs darüber geschlafen oder sofort zugesagt?
Illejay: Schon ein bisschen. Ein bis zwei Wochen habe ich mir schon genommen, um gründlich über diese Entscheidung nachzudenken.

"Krone": Was ist der Grund, dass "Hail To The King" im Direktvergleich zum Vorgänger "Nightmare" so positiv und lebensbejahend klingt?
Illejay: Das liegt jedenfalls ganz stark daran, dass wir während des Schreibprozesses nicht an "Nightmare" gedacht haben. Nach dem letzten Album entstand der Gedanke, wie wir die Kurve zum nächsten Schritt kriegen können. Als Band willst du kontinuierlich dafür sorgen, dass du den Fans ein neues Konzept lieferst und sie mit auf eine neue Reise nimmst. Wir wollten den Leuten einfach zeigen, dass wir uns weiterentwickelt haben, gewachsen sind. Wir sind schon vor mehr als zehn Jahren von "Sounding The Seventh Trumpet" zu "Waking The Fallen" gewachsen. Das Gleiche dann Richtung "City Of Evil" und dem weißen Album ("Avenged Sevenfold"; Anm.). Es ist einfach ein konstanter Prozess der Weiterentwicklung.

"Krone": Nachdem ihr die Metalcore-Wurzeln schon vor vielen Jahren gekappt habt, könnte ich mir vorstellen, dass ihr nicht sonderlich viel Lust darauf habt, Songs von "Sounding The Seventh Trumpet" noch live zu spielen.
Illejay: Das stimmt absolut nicht – wirklich nicht. Mir gefällt unser gesamter Backkatalog und ich habe großen Spaß, auch die wirklich alten Sachen zu spielen. Leider gehen wir aber bei den Livesongs nicht mehr so weit zurück, sondern beginnen erst bei den Nummern von "Waking The Fallen". Je weiter du zurückgehst, desto schwieriger wird es. Gerade die Songs von "City Of Evil" – dort sind die Drums der Wahnsinn. Ein Song wie "Burn It Down" verlangt mir alles ab. Das ist ein Tier von einem Lied.

"Krone": Wirst du denn aktiv am Songwritingprozess zum nächsten Album teilnehmen?
Illejay: Ja, ich bin mir sicher, dass ich dann wesentlich mehr in den ganzen Prozess involviert sein werde.

"Krone": Hast du schon Ideen dafür?
Illejay: Hier und da quatschen M. Shadows (Sänger – Anm. d. Verf.) und ich darüber, aber es geht uns derzeit wirklich darum, "Hail To The King" bis zum letztmöglichen Zeitpunkt so gut wie möglich zu präsentieren. Bevor wir mehr Gedanken an ein nächstes Album verschwenden, ist in unseren Köpfen derzeit dieses Kapitel am Laufen, und wir wollen jetzt noch ordentlich damit touren und Spaß haben.

"Krone": M. Shadows ist mittlerweile ja auch Vater. Darf das Kind denn mit auf Tour?
Illejay:< Was aber sicher auch bedeutet, dass die großen Partyzeiten damit eingeschränkt werden.
Illejay: Nein (lacht). Es klingt verrückt, aber wir sind mittlerweile wirklich schon so gewachsen, dass wir einfach nur gerne in Bars abhängen, ein paar Bier trinken und viel Spaß miteinander haben. Irgendwelche Wahnsinnstaten kommen gar nicht mehr vor. Es gibt keine großen Koks-Lines auf einem Silbertablett oder Ähnliches (lacht). Es ist alles viel ausgeruhter bei uns.

"Krone": Gut zu hören. Was sind nun die nächsten Schritte für Avenged Sevenfold?
Illejay: Konstant auf Tour zu sein. Mindestens noch eineinhalb bis zwei Jahre. Wir wollen die Kunde des Albums einfach über die ganze Welt hinaus verbreiten. Einfach die Weltbeherrschung anstreben.

"Krone": Und nebenbei ein paar Grammys gewinnen.
Illejay: Ja, das klingt definitiv nicht schlecht (lacht).

Die US-Metaller Avenged Sevenfold werden Mitte Juni auch beim Nova Rock Festival in Nickelsdorf für eine feurige Show sorgen. Karten erhalten Sie unter 01/960 96 999 oder im "Krone"-Ticketshop.


Edited by giada7x - 19/3/2021, 12:55
 
Top
view post Posted on 15/4/2014, 20:27
Avatar

Sevenfoldist

Group:
Boss
Posts:
20,013

Status:


Prima di tutto AHAHAHAHAHAH per i commenti di Anita.

CITAZIONE
"La cosa più difficile è che non può prendermi a calci dalla tomba ( su questa frase non sono molto sicura. Potrebbe intendere che non può tornare indietro, che avrebbe più senso )."

spesso ha usato sto termine, probabilmente è qualcosa che gli dicono sempre i ragazzi stile "sbaglia questo e Jimmy torna solo per prenderti a calci in culo".
Probabilmente dovuto al fatto che Jimmy era un dannato perfezionista e non sopportava che le persone ponessero cambiamenti in quello che componeva. figuratevi come potrebbe sfavarsi se questo suona in altro modo le sue canzoni.

Ah, tra l'altro Jimmy non può prenderlo a calci in culo. Io si.


CITAZIONE
"Più indietro vai più diventa complicato. Specialmente City of Evil ha dei pezzi di batteria che sono da pazzi. Una canzone come Burn it down? Its a beast of a song, mi fa impazzire."

-> proud mama. Fa sempre piacere leggere fra le righe che non potrà mai essere paragonabile a Jimmy. con tutto il rispetto but also not.


CITAZIONE
"Non ci sono strisce di coca su piatti d'argento, rimane tutto tra noi."

Forse voleva dire rimane tutto fra Brian-Zacky-Johnny? Tranquillo ciccio, lo sapevamo già. Pochi party affollati, altrimenti questo tentativo di ripulirvi la reputazione fallisce miseramente.

E poi seriamente, il fatto che Matt ha figli non ha cambiato le cose?! WTF. Gira su un altro tourbus completamente isolato dagli altri, indipendentemente dal fatto che ci siano Val e River con lui e mi venite a dire che non cambia nulla?! Dai su.
 
Web Contacts  Top
1 replies since 15/4/2014, 18:12   49 views
  Share