| Recensione di SpazioRock: CITAZIONE A giudicare dalla folla accorsa al Mediolanum Forum di Assago, concerto sold-out in tempi “record”, gremito in ogni centimetro quadrato, possiamo dire che il titolo scelto dalla band per il recente disco, “Hail to the King” è stato, quanto meno per la parte live, decisamente profetico e ben augurante. Nemmeno le grandi recenti serate a cui abbiamo assistito recentemente ad Assago, Alter Bridge e Peter Gabriel, hanno dato l’impressione della calca e della frenesia che i californiani hanno scatenato, con tanto di malori e svenimenti tra giovani fan nelle prime file, prontamente soccorsi… Insomma, abbiamo reso l’idea.
A scaldare, letteramente, l'ambiente, visto il progressivo peggioramento del clima milanese di questi giorni, è toccato agli svedesi Avatar, con una buona prova di sostanza, ma soprattutto alla rivelazione Five Finger Death Punch. Gli americani, californiani anch’essi, avranno sicuramente raccolto proseliti nella prima calata italiana, davanti a un pubblico già nutritissimo. Non avevamo dubbi sulla buona riuscita dei nostri, l’ascolto in anteprima di “The Wrong Side Of Heaven And The Righteous Side of Hell, Volume 2” sulle nostre pagine è stato “benedetto” con migliaia e migliaia di ascolti, segno che interesse e curiosità sui Five Finger Death Punch erano altissime. Per loro fortuna tutto questo interesse da parte del pubblico è stato ripagato con un’esibizione davvero convincente, grazie al melting pot metal insito nel proprio sound e un’attitudine scanzonata, che ben si addiceva al pubblico in attesa della portata principale, più incline al divertimento piuttosto che a show tecnicamente ineccepibili ma più freddi e cerebrali. Una bella prova del quintetto che sicuramente non tarderà a farsi vedere dalle nostre parti.
Abbiamo già anticipato poche righe in alto che l’accoglienza per gli Avenged Sevenfold è stata trionfale, così trionfale che sia M. Shadows in presa diretta (“Siete il pubblico più caldo che abbiamo mai trovato in un arena, siete più caldi del Brasile. Complimenti!”), che successivamente sulla pagina Facebook della band (“Dopo quindici anni abbiamo trovato la folla più scatenata della nostra carriera”), il pubblico italiano/milanese è stato lodato a più riprese. Potremmo stare a disquisire all’infinito sulla musica proposta dagli Avenged Sevenfold, sul target di pubblico, sull’ispirazione ecc… Ma una formazione che riesce a riempire un palazzetto, in un periodo storico di grande crisi e con prezzi sempre orientati verso l’alto, alla fine ha sempre ragione, detto alla francese, pochi cazzi. Alla fine il desiderio principale per un musicista è suonare davanti al proprio pubblico, il più numeroso possibile, e condividere la gioia coi fan. Detto, fatto. Ieri sera gli Avenged Sevenfold hanno dato prova di aver raggiunto una maturità tale da reggere il palco alla grande, proponendo una setlist in cui il nuovo “Hail to the King” faceva la sua bella presenza, ma senza dimenticare i brani più datati, in un mix di emozioni che ovviamente non poteva prescindere dal ricordo di The Rev, il batterista scomparso nel 2009. Quattordici pezzi, più un assolo di chitarra e jam session, in cui la band ha dato il meglio, con il solo vocalist M. Shadows un po’ in difficoltà sui regimi più alti (forse dovuti a problemi alla gola), che sicuramente non avranno inficiato il giudizio dei migliaia di spettatori accorsi. Del resto lo show è stato allestito a tutti gli effetti come quello delle “grandi occasioni”, con un comparto scenico di grande impatto, pur senza l’utilizzo del fuoco sul palco, vietato prima del concerto.
Una serata da ricordare per tutti i presenti, la prova del fuoco per una band, gli Avenged Sevenfold, che sta dimostrando sia su disco sia dal vivo di ambire a posizioni dominanti nell’attuale panorama metal mainstream attuale. Con concerti come quello di ieri sera, non dubitiamo che la scalata possa avere pieno successo. Recensione di Soundblog: CITAZIONE “Milano, siete il pubblico più caldo che abbiamo mai trovato in una arena. Siete più caldi del Brasile, complimenti!” - non c’è complimento maggiore che possa essere rivolto ad un pubblico metal, e a parlare è M. Shadows degli Avenged Sevenfold, impressionato davanti ad un Forum di Assago soldout. La cosa è confermata poi pubblicamente dalla loro pagina facebook, in cui scrivono “dopo 15 anni abbiamo trovato il pubblico più rumoroso della nostra carriera. Grazie Milano!” - un onore non da poco, e che su internet ha già scatenato i fan delle altre nazioni, invidiosi del nostro calore. E tutto questo, nonostante il concerto sia stato in qualche modo “mutilato”: all’ultimo secondo il fuoco sul palco è stato vietato, con disappunto sia della band che per i fan. Ma quando si ha davanti un’arena tutta esaurita e sul palco c’è un gruppo all’apice della forma, probabilmente il fuoco è quasi un elemento scenico inutile: lo show è andato avanti alla grande comunque, fra una dedica a The Rev, un’accettazione imbarazzata della carica a nuovo Papa per Johnny Christ (che contestualmente indossava la maglietta del “vero” Papa, ovvero Papa Emeritus II dei Ghost), e scariche di metal a getto continuo. Si può pensare che gli A7X siano derivativi, che Zacky Vengeance e Synyster Gates strizzino troppo l’occhio alle ragazzine, che siano troppo giovani: si può pensare quel che si vuole, ma intanto il loro è decisamente un metal “heavy” senza spazio per troppe melodie, e sono loro (e non gli Alter Bridge o i Nine Inch Nails, seppur di enorme successo) ad aver riempito il Forum di Assago in tutti i settori disponibili. Sia lode a loro… Hail To The Kings.
Nota a parte per la “polemica” innescata da Robb Flynn quando accusava addirittura di plagio alcuni brani: effettivamente “This Means War” dal vivo suona identica (ancora più che su disco) a “Sad But True” dei Metallica, al punto che per le prime due strofe non era ben chiaro se si stava ascoltando una cover (cantata anche dal pubblico), o la canzone ‘originale’ degli Avenged. Un’esperienza quasi straniante, con la voglia di cantare i ‘Tallica con un ritornello diverso… Nota di merito infine per la security e gli addetti alla croce rossa: raramente si erano visti più svenimenti fra le prime file, con il bisogno di scortare in infermeria ragazze e ragazzi stremati dall’attesa e dall’emozione.
In apertura di serata, gli Avatar hanno scaldato a dovere il pubblico, mentre i Five Finger Death Punch hanno ottenuto un successo clamoroso, conquistando decine di nuovi fan grazie ad un metal veramente spaccasassi e ad una simpatia che si trasmetteva fin sugli spalti. E’ la loro prima volta dal vivo in Italia, e sicuramente non sarà l’ultima, mentre in America si godono il doppio mega-successo dei due dischi The Wrong Side of Heaven - The Righteous Side of Hell, entrambi schizzati al vertice delle classifiche di vendita.
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