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A7X su Revolver, (copertine, articoli e scan)

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NirvanA7X
view post Posted on 25/2/2017, 21:46 by: NirvanA7X
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Ecco gli scan e la traduzione
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Riluttanti a rilasciare un altro album nel solito modo, gli Avenged Sevenfold hanno optato per pubblicare la versione integrale di The Stage all'improvviso. Ora che sono trascorsi un paio di mesi, Revolver ha incontrato il frontman M. Shadows per parlare dell'accoglienza (e delle ripercussioni) di un rilascio a sorpresa e di quale sarà l'impatto futuro della tecnologia sul metal.

Nonostante per molti di noi sia stato un anno difficile, il 2016 ci ha inaspettatamente riservato delle piacevoli sorprese - The Stage, il settimo album in studio degli Avenged Sevenfold, è stato sicuramente una di queste.

Non solo la band ha rilasciato l'album a sorpresa alla fine di ottobre senza prima promuoverlo, ma The Stage si è anche rivelato essere l'album più ambizioso degli Avenged. Invece delle canzoni hard rock che hanno caratterizzato Hail To The King nel 2013, The Stage si è presentato ai suoi ascoltatori come un profondo concept album sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale e le sue possibili conseguenze (sia positive che negative) sulla nostra società.
Coprodotto dalla band con Joe Barresi (Tool, The Melvins, Queens Of The Stonage), le 11 tracce di The Stage vedono un'evoluzione nel modo di scrivere canzoni e nell'abilità di musicisti dei componenti della band su più fronti. Molte tracce sono caratterizzate dalla presenza di arrangiamenti e strumenti da orchestra; l'album culmina con Exist, una rappresentazione di quasi 16 minuti del Big Bang e della successiva creazione della Terra e dei suoi abitanti in stile progressive - metal, che supera l'eccellenza grazie alle parole di Neil deGrasse Tyson, direttore del Hyden Planetarium di New York City.
Sebbene The Stage sia stato ampiamente acclamato come un'opera d'arte dalle riviste metal statunitensi - e nonostante nella prima settimana del suo rilascio si sia piazzato al quarto posto della classifica di Billboard, vendendo più di 76 000 copie nonostante la mancanza di promozione - il rilascio a sorpresa dell'album ha fatto si che l'attenzione ricadesse di più sulle controversie all'interno dell'industria musicale (e tra i fan della band) che sull'ambizioso contenuto del disco. A distanza di due mesi dal rilascio dell'album, Revolver ha incontrato il frontman della band metal californiana, M. Shadows, per un'intensa chiacchierata sull'audace strategia di rilascio della band (che include anche i chitarristi Zacky Vengeance e Synyster Gates, il bassista Johnny Christ e il nuovo batterista Brooks Wackerman), sulle sfide che ne derivano e sul potenziale impatto che questa scelta potrebbe avere sugli altri gruppi metal. Abbiamo parlato anche della "nuova atmosfera" del tour degli Avenged Sevenfol nel 2017, della futura possibile diffusine dell'intelligenza artificiale nell'ambito della creatività musicale e del desiderio della band di collaborare con Neil deGrasse Tyson.

REVOLVER: Negli ultimi anni, alcuni artisti pop e rock, come Beyoncé o i Radiohead, ci hanno sorpreso rilasciando senza preavviso i loro dischi, ma gli Avenged Sevenfold sono la prima band metal che prova a fare qualcosa del genere. Perché avete deciso di pubblicare The Stage in questo modo?
M. SHADOWS: Si tratta si una scelta maturata nei due anni e mezzo di pausa in cui ci siamo ritrovati a casa nostra a osservare quello che facevano le altre persone. Odio dare le altre band in pasto ai lupi, ma trovo che nel caso di molti gruppi l'emozione per l'annuncio dell'uscita di un nuovo album venga rovinata dalla continue anteprime che vengono successivamente rilasciate, così che prima che il disco esca sono già stati rilasciati tre o quattro singoli. Si tratta di una delle cose che noi non avevamo intenzione di fare. Le nostre intenzioni erano: "Ok, entriamo in studio, ma non per caricare una foto su Instagram, perché in fin dei conti a cosa ci serve?" Tutte queste cose fanno si che molti fan si emozionino perché sei in studio, e inizino a dire cose come: "Guarda che chitarra stanno usando - sarà sicuramente un disco thrash!" E poi tocca alla stampa, e tutte queste cose vengono ingigantite così tanto...
Alla fine eravamo andati così avanti nel percorso di composizione del disco che abbiamo deciso: "Facciamolo uscire a sorpresa!" E' stato fantastico per noi: c'erano cinque ragazzi che anziché dover fare tutte quelle interviste promozionali erano emozionati per il rilascio di un album. Non è che non volessimo fare il nostro lavoro - è solo che ti vengono fatte un sacco di domande da un sacco di persone che non hanno mai ascoltato il disco. "E' veloce? E' melodico? E' heavy? Usate lo scream?" Penso che sarebbe più semplice lasciare che le persone possano prima ascoltare e poi farsi un'opinione personale, e solo dopo parlarne.

R: Questa è la vostra prima pubblicazione con la Capitol Records. Come li avete convinti a lasciarvi fare un rilascio a sopresa?
MS: Abbiamo registrato l'album senza aver firmato con nessuna etichetta: ce lo siamo finanziato da soli e se nessuno ci avesse proposto una valida offerta, lo avremmo pubblicato autonomamente. Insomma, stavamo già lavorando su queste cose - ci stavamo preparando a rilasciare e distribuire il nostro lavoro senza il supporto di un'etichetta discografica. Quindi quando ci siamo incontrati con la Capitol eravamo molto sicuri di noi. Non ci siamo presentati come una band insicura dicendo: "Per favore, dateci un programma e aiutateci con la stampa!" E poi sono semplicemente saliti tutti a bordo, nonostante lo shock iniziale del "Ehi, grazie per averci scritturati - questo è il disco e ora vogliamo rilasciarlo a caso!" Ancora non eravamo certi che il pubblico metal fosse pronto per un disco di questo tipo. Chi ascolta metal adora le sue t-shirt nere con un teschio stampato sopra, gli piace andare ai concerti rock e ascoltare la musica in una certa maniera. Ma non volevamo essere classificati in quel modo. Quindi lo abbiamo spiegato all'etichetta e loro si sono dimostrati entusiasti.

R: Avete programmato il rilascio del disco in contemporanea con il vostro live streaming in realtà virtuale 3D/360 gradi sul tetto del Capitol Building di Hollywood. Non eravate preoccupati che l'album potesse venir diffuso prima?
MS: Ne eravamo perfettamente consapevoli, se il disco fosse stato distribuito nei negozi prima del nostro show alla Capitol Records ci sarebbe stato il rischio che potesse essere diffuso prima. Ho detto all'etichetta: "Con il dovuto rispetto, non mi importa se lo diffondono prima. A chi importa se 10 000 persone lo scaricano appena prima che esca? Ciò che conta è che alle persone piaccia e che l'impatto rimanga lo stesso." Se esce fuori prima non è la fine del mondo. Un ragazzo che lo carica su internet e gli altri che lo rubano non è niente di nuovo, è il mondo in cui viviamo, e lamentarsene non porta da nessuna parte. Insomma, la Capitol ha fatto un ottimo lavoro distribuendolo nei negozi e mantenendo tutto segreto, ma è stata davvero uan grande impresa per loro!

R: Il disco è trapelato appena prima del rilascio, giusto?
MS: Si, il giorno prima. Pensavamo sarebbe successo di domenica, invece non è trapelato nulla fino al mercoledì sera - e lo show sul tetto del Capitol Building è stato di giovedì sera, con iTunes che lo lanciava in contemporanea, quindi non è stato un grande problema. E chissà che quelle persone, poi, non l'abbiano comprato ugualmente?

R: Ma soprattutto, il rilascio a sorpresa è andato come speravate?
MS: Pensavo sarebbe stato grandioso. Pensavo sarebbe stato emozionante e che le persone che lo avrebbero acquistato e quelle che ci hanno lavorato ne sarebbero state entusiaste. Si, è stato fantastico!

R: Qual è stata la reazione dei vostri fan?
MS: E' stato veramente molto strano. La reazione della maggior parte delle persone è stata: "E' un album vero? Allora perché non ne ho sentito parlare? Se non ne ho sentito parlare allora deve far schifo!" Credo li abbiamo presi un po' alla sprovvista - quando fai qualcosa di nuovo e di diverso, le persone pensano che tu abbia qualcosa in mente, che stia cercando di nascondere qualcosa. Come ti dicevo prima, ci siamo imbattuti in degli ostacoli che fanno parte della scena rock e metal; se i Radiohead fanno una cosa del genere, non riscontrano reazione così negative. Queste cose succedono solo nell'ambito del nostro genere musicale.

R: Pensi che in futuro altre band si ispireranno a voi e rilasceranno i loro dischi a sorpresa? E voi pensate di adottare nuovamente questo tipo di approccio?
MS: Non so se ricorreremo allo stesso approccio, ma mi piacerebbe fare qualcos'altro di interessante. E non so se altri gruppi metal faranno come noi. Non mi piace lamentarmene, perché non è assolutamente una parte importante della mia vita, ma è come se i metal media facessero tutto il possibile per cercare di ridurre l'impatto della cosa, specialmente nel Regno Unito. Ci sono state delle riviste e delle stazioni radiofoniche nel Regno Unito che non hanno voluto collaborare con noi per questo motivo - secondo loro siamo stati "fortemente irrispettosi nei confronti delle riviste cartacee", perché il modo in cui abbiamo rilasciato il disco non gli ha dato modo di mandare in stampa copertine e recensioni. Alcune stazioni radiofoniche ci hanno detto che non avrebbero trasmesso la canzone che gli avevamo inviato perché "non erano al corrente della cosa". E' pieno di persone che si comportano come se fossero dalla tua parte, ma che poi ti danno contro quando cerchi di fare qualcosa di diverso. Lo capisco, ma in quanto artisti non andremo mai a bussare alle porte di queste riviste e di queste stazioni radiofoniche chiedendo cosa è meglio per loro. E' esattamente quello che la gente non vuole; la gente vuole artisti che facciano cosa da artisti, scrivere la musica che voglio scrivere e fare quello che hanno voglia di fare. Ma se le persone si comportano in questo modo diventa tutto più complicato. Considerando la grandezza di questa band, per noi non sarà un problema; basta dare un'occhiata alle vendite dei biglietti del tour europeo, è chiaro che non ci crea problemi. Ma allo stesso tempo, cavolo, mi sento male per tutte le band che verranno dopo e che saranno ostacolate da queste cose.

R: Parlando dei concerti, avete affermato di lavorare con la compagnia che si occupa della produzione teatrale del Cirque du Soleil. Come sarà il palco del tour del 2017?
MS: Non ci saranno i soliti giochi pirotecnici. Lo show degli Avenged Sevenfold sarà in stile anni '80 - ci sarà un'atmosfera completamente nuova. Daremo l'impressione di trovarci nello spazio aperto, cercando di portare le persone nel mondo e nell'arte di The Stage, sebbene suoneremo anche canzoni più vecchie. Stiamo cercando di mettere le cose insieme e di farle funzionare per bene e di creare uno show coeso, per quanto sia possibile farlo mettendo insieme canzoni appartenenti ad album e periodi differenti.

R: Quindi non sarà una cosa tipo Avenged Sevenfold contro Robot Giganti o una cosa simile?
MS: [Ride] La vedo più come una cosa tipo: sei mai stato all'Hayden Planetarium di New York? Da Neil deGrase Tyson ti fanno sedere su una sedia e ti portano nello spazio aperto. Lo abbiamo visto e abbiamo detto: "Vogliamo farlo anche noi!" Se riuscissimo a portare le persone nel nostro mondo per due ore, sarebbe a dir poco incredibile.

R: A proposito, avete già festeggiato con Tyson?
MS: No, non ancora - sempre che lui sia pronto a far festa. Diciamo che noi siamo assolutamente pronti a far festa con lui [ride]! Siamo gentili a lasciarlo stare adesso e a non infastidirlo al riguardo, ma so che ha ricevuto moltissimi tweet da persone che lo hanno contattato a proposito della canzone, il che è fantastico. Sarebbe divertente fare qualcosa con lui dal vivo, come farlo uscir fuori e suonare la canzone con lui durante uno show importante. Chi lo sa? Penso che ci siano molte possibilità.

R: Alcuni testi di The Stage parlano dell'intelligenza artificiale. Secondo te, quale significato potrebbe acquisire l'intelligenza artificiale nel futuro della musica?
MS: Amico, non ci ho mai pensato! Immagino sia parte della più ampia domanda: "Perché gli esseri umani sono diversi?" Creiamo sinfonie, creiamo arte, facciamo cose che i nostri predecessori, le scimmie e gli antropomorfi, non erano in grado di fare. Siamo dotati di questa cosa che chiamiamo coscienza, e sentiamo quest'urgenza creativa in noi che è ciò che ci rende speciali. Bisogna immaginare - se riuscissimo mai ad arrivare al punto in cui la musica venisse creata attraverso l'intelligenza artificiale, affascinerebbe l'uomo? Sarebbe in grado di creare note e canzoni perfette?

R: Beh, i musicisti dicono sempre di avere problemi a trasferire i suoni e le melodie nella loro testa su nastro - l'intelligenza artificiale non potrebbe essere uno strumento creativo, in questo senso?
MS: Si, è un'idea molto interessante. Ci sono un sacco di idee che vagano nel cervello - che questo possa essere un ponte per riuscire a incanalarle in qualcosa che tutti possano sentire? Devi pensare che in realtà si non è un'ipotesi molto lontana dalla realtà, sai? Non vedo perché no. Dipende da quanta tecnologia serva per realizzare qualcosa del genere, così su due piedi. Di solito le persone usano la tecnologia per altre cose piuttosto che per la musica - la creatività è probabilmente l'ultimo punto nell'elenco delle priorità degli scienziati [ride].
 
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